La SIML ha preso psizione sul recente accordo che, in particolare al punto 12, coinvolge i medici competenti:
https://www.siml.it/post/protocol...a-italiana-di-medicina-del-lavoro
La redazione di MedicoCompetente.it
La Redazione il 15/03/2020 06:15 ha scritto:
La SIML ha preso psizione sul recente accordo che, in particolare al punto 12, coinvolge i medici competenti:
https://www.siml.it/post/protocol...a-italiana-di-medicina-del-lavoro
Grazie al ns Presidente e un saluto a tutti i colleghi del Paese !
Grazie da un mc lombardo!
Quindi si effettueranno solo le visite preventive e i rientri da malattia?in ambulatori idonei?
Da Confindustria è giunta alle aziende una nota esplicativa del Protocollo d'Intesa siglato tra le parti sociali lo scorso 14 marzo, che contiene interessanti approfondimenti sui vari aspetti espressi nel documento. Per quanto riguarda il punto 12 (sorveglianza sanitaria e ruolo del medico competente), pur riprendendo quanto già asserito nel documento sottoscritto, sono stati inseriti importanti spunti che chiariscono la posizione centrale del medico competente e delle sue decisioni, ivi compresa la possibilità di differire le attività di sorveglianza per le visite periodiche, posizione espressa in modo unitario da tutte le nostre associazioni nei giorni scorsi.
Il testo completo del documento è stato inserito ed è liberamente scaricabile dalla sezione del sito: Documentazione/Contributi degli utenti.
Un nutrito gruppo di colleghi medici competenti della Sardegna, condividendo la posizione di numerosissimi colleghi di tutta Italia, ritiene imprudente sottoporre i lavoratori a visita a qualunque titolo, in assenza di DPI idonei a prevenire il rischio di contagio da coronavirus (pressochè introvabili in tutta Italia e scarsissimi anche per i centri che gestiscono l'emergenza sanitaria), allo scopo di evitare di favorire la trasmissione.
Su tale posizione si sono espressi anche tutti gli SPreSAL della Sardegna con una comunicazione congiunta in data 12 marzo 2020 ( https://www.atssardegna.it/index.php?xsl=115&s=68915&v=2&c=4798&na=1) che riteniamo assolutamente condivisibile in quanto ispirata a criteri di prudenza e di buon senso.
Pertanto, non avendo il Protocollo d'Intesa del Governo effetto vincolante, e preferendo agire a tutela della collettività, motivati soprattutto dalla impossibilità di potere operare in condizioni di sicurezza (condizione posta, peraltro, dallo stesso Protocollo in parola), riteniamo opportuno astenerci dall'effettuare le visite mediche almeno fino alla data del 3 aprile.
Con riferimento al punto 12 del Protocollo d'Intesa, quali sono le possibili misure che l'azienda può adottare per la tutela dei soggetti con particolare fragilità ??
Le indicazioni della SIMLI fanno specifico riferimento all'allontanamento cautelativo ; significa che mandiamo a casa tutti quelli > 65 anni, ipertesi scompensati, bronchiti cronici...??
Come si fa a suggerire altre misure oltre all allontanamento , visto che il lavoratore potrebbe contrarre il virus semplicemente venendo al lavoro in autobus?
Cosa ne pensate?
Cordiali saluti
Proprio così.
Ci stiamo ancora discutendo. Prudenzialmente, bisognerebbe mandare tutti a casa (salvo poi venire citati per aver esagerato e creato un danno all'azienda, pubblica o privata).
A proposito, avete pensato ai dipendenti normalmente non sottoposti a sorveglianza sanitaria perché non esposti?
Tra di essi possono esserci dei portatori di patologie che ne farebbero degli ipersuscettibili, e magari non lo sanno neanche loro perché non hanno mai fatto una visita medica.
Che fare? Attivare una qualche sorveglianza sanitaria ex art 18?
(N.B. dovrebbe pensarci il medico competente perché sono troppi da inviare agli SPRESAL ex art 5, L 300)
A me preoccupa che ne stiamo parlando solo noi due. Gli altri colleghi sanno già cosa fare o fanno finta di niente ??
milvio.piras il 19/03/2020 04:51 ha scritto:
A proposito, avete pensato ai dipendenti normalmente non sottoposti a sorveglianza sanitaria perché non esposti?
Tra di essi possono esserci dei portatori di patologie che ne farebbero degli ipersuscettibili, e magari non lo sanno neanche loro perché non hanno mai fatto una visita medica.
Che fare? Attivare una qualche sorveglianza sanitaria ex art 18?
(N.B. dovrebbe pensarci il medico competente perché sono troppi da inviare agli SPRESAL ex art 5, L 300)
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