Buonasera colleghi, chi ne è in possesso potrebbe per cortesia caricare le indicazioni di ATS Bergamo?
Grazie!
Rcorda il 20/05/2020 09:14 ha scritto:
Buonasera colleghi, chi ne è in possesso potrebbe per cortesia caricare le indicazioni di ATS Bergamo?
Grazie!
Lo trovi in "contributi degli utenti".
Ripeto, non sono medico, ma devo dare istruzioni chiare e precise al capoturno della notte (quando non c'è nessuno al personale, ed è difficile, se non impossibile, contattare MC o ATS).
Per me, da 37,5 in su non cambia nulla: DEBBO applicare quanto richiede la regione; solo che la regione non mi dice cosa fare.
E allora io dico di chiamare il 112 o i Carabinieri, esattamente come farei per qualsiasi altro infortunio.
Conte_Vlad_III il 20/05/2020 08:07 ha scritto:
Io spero che il dubbio sia indotto da "eccesso normativo".
Non da motivi medici. Ormai dovremo fare procedure anche per andare in bagno, si sa mai che COVID colpisca
Buzzatti ( non so se cito correttamente ) in suo racconto rappresentava il cliente che in ristorante gli venivano chiesti ( per delirio normativo) al momento dell'ordinazione se avesse il " certificato consumo di pasta al sugo , per cotoletta .... " e via sclerando in un sarcastico dialoghetto)
quando si dice che la realtà supera la fantasia dello scrittore ....
francosic il 21/05/2020 09:00 ha scritto:
Ripeto, non sono medico, ma devo dare istruzioni chiare e precise al capoturno della notte (quando non c'è nessuno al personale, ed è difficile, se non impossibile, contattare MC o ATS).
Per me, da 37,5 in su non cambia nulla: DEBBO applicare quanto richiede la regione; solo che la regione non mi dice cosa fare.
E allora io dico di chiamare il 112 o i Carabinieri, esattamente come farei per qualsiasi altro infortunio.
Capisco il problema ma la soluzione mi pare sproporzionata. Chiameresti i Carabinieri anche se ha la congiuntivite? O se compare un eritema? Anche questi possono essere segni suggestivi per COVID. E poi se sarà infortunio lo saprai dopo gli accertamenti eventualmente disposti dal MMG o ATS.
Lo so che è sproporzionata. Ma incollo l'ordinanza della Regione Lombardia:
"Rilevazione della temperatura corporea sui luoghi di lavoro
I datori di lavoro osservano le seguenti prescrizioni:
a) deve essere rilevata prima dell’accesso al luogo di lavoro la temperatura
corporea del personale, a cura o sotto la supervisione del datore di lavoro o
suo delegato. Tale previsione deve essere altresì attuata anche qualora
durante l’attività il lavoratore dovesse manifestare i sintomi di infezione da
COVID – 19 (es. tosse, raffreddore, congiuntivite). Se tale temperatura
risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l'accesso o la permanenza ai
luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente
isolate e non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di
sede. Il datore di lavoro comunicherà tempestivamente tale circostanza,
tramite il medico competente di cui al D.L. n.81/2008 e/o l’ufficio del
personale, all’ATS territorialmente competente la quale fornirà le opportune
indicazioni cui la persona interessata deve attenersi."
A me pare non ci siano alternative.
Meglio, un'alternativa ci sarebbe: la Regione, prima di fare ordinanze, dovrebbe sentire gli esperti!
Grazie!
lanfraz il 21/05/2020 07:29 ha scritto:
Lo trovi in "contributi degli utenti".
francosic il 21/05/2020 11:47 ha scritto:
Meglio, un'alternativa ci sarebbe: la Regione, prima di fare ordinanze, dovrebbe sentire gli esperti!
Il problema è proprio questo. Ma basterebbe anche solo che conoscessero come funziona un'azienda per scrivere cose applicabili.
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