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radiodermite e idoneità per tecnico di radiologia

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 2498 volte.

amalia

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Teramo
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Medico del Lavoro
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  • radiodermite e idoneità per tecnico di radiologia
  • (18/01/2002 14:23)

tecnico di radiologia con 25 anni di servizio e radiodermite riconosciuta dall 'INAIL nel '92, affetto inoltre da Ca della prostata. Dal '92 ad oggi è stato due volte allontanato per brevi periodo dall 'ambiente a rischio, una volta per superamento della dose assorbita e un 'altra volta per comparsa di lievi alterazioni ematologiche ma il medico autorizzato ha continuato a rilasciare idoeneità al lavoro specifico pur con la prescrizione dello svolgimento del lavoro nella sola diagnostica e con esclusione quindi dei reparti e delle sale operatorie, Secondo voi è compatibile una radiodermite riconosciuta dall 'INAIL con il proseguimento dell 'attività lavorativa? grazie

Quadrini

Quadrini
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Brescia
Professione
Medico del Lavoro
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  • Re: radiodermite e idoneità per tecnico di radiologia
  • (18/01/2002 16:33)

Personalmente ritengo, che in presenza di radiodermite già riconosciuta dall 'Inail, il lavoratore deve essere allontanato definitivamente dalle mansioni che lo espongono al rischio radiazioni. Ciò anche per una questione di buo0n senso.

AlfonsoCristaudo

AlfonsoCristaudo
Provenienza
Pisa
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Medico del Lavoro
Messaggi
246
  • Re: radiodermite e idoneità per tecnico di radiologia
  • (18/01/2002 18:19)

Credo vadano chiarite alcune cose. Il Medico Autorizzato non può aver rilasciato l 'idoneità al lavoro specifico semmai l 'idoneità alla continuazione dell 'attività esponente alle radiazioni ionizzanti. Non si chiarisce qual 'è l 'attuale livello di esposizione. E ' in cat. A o B? Svolge tutt 'ora attività in radiodiagnostica?

Una volta definiti gli attuali livelli di esposizione è possibile esprimersi rispetto alla compatibilità con quella mansione. Nello specifico se, come succede per la stragrande maggioranza dei tecnici di radiologia, le dosimetrie mostrano da anni valori prossimi allo 0 non vedo il motivo per negargli la possibilità di continuare a svolgere la sua mansione. Naturalmente con un protocollo sanitario adeguato (come quello proposto dall 'AIRM, per intenderci)

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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)

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