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rischio chimico e agrofarmaci

Questo argomento ha avuto 3 risposte ed è stato letto 2369 volte.

ariale9699

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  • rischio chimico e agrofarmaci
  • (11/12/2007 13:09)

Cari colleghi, ma soprattutto mi rivolgo a Nofer a cui vanno anche i miei auguri,ho bisogno di un consiglio: vi sembra accettabile che una multinazionale chimica producente insetticidi-fungicidi ecc o come li chiamano adesso "agrofarmaci" con obbligo di notifica ai sensi della direttiva Seveso possa aver valutato il rischio chimico"moderato"?

Gennaro

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  • Re: rischio chimico e agrofarmaci
  • (11/12/2007 13:24)

Salve
Penso che se scrivi ciò hai dei dubbi su quanto è stato valutato.
Ora se la valutazione del rischio chimico è stata effettuata con opportuni aggiustamenti in senso moderato e il datore di lavoro è consensiente ci sono due strade da percorrere.
1. In caso di Vigilanza contestare la valutazione dei rischi.
2. Se si è medico competente, DIMETTERSI
SALUTI GENNARO

Gennaro Bilancio

lucchetti

lucchetti
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  • Re: rischio chimico e agrofarmaci
  • (11/12/2007 16:09)

per me il rischio può benissimo essere moderato, non è detto che la valutazione sia taroccata. E' la legge che è inadeguata, il Datore di Lavoro ringrazia e la applica.
Tu devi essere accorto ai rilievi ambientali, visionandoli tutti, anche quelli degli anni passati, per verificare se il TLV è sempre rispettato nella misura scelta dal Datore di Lavoro in fase di valutazione (ha adottato 1/2 del TLV e 1/10?). Devi inoltre partecipare alla programmazione del piano di monitoraggio ambientale. Ricorda che tali valori li devi riportare in cartella.
Applica la sorveglianza sanitaria anche in presenza di rischio considerato moderato: è tua prerogativa farlo, anche solo allo scopo del mantenimento del rischio su livelli moderati.
Fai eseguire l'ECG, la Spirometria ed uno screening ematico che valuterai (ricorda che devi anche prevenire l'infortunistica! pensa all'audiometria in caso di ototossici). Se vuoi puoi fare anche gli IBE degli agenti che più si avvicinano al limite rispetto al TLV stabilito in fase di valutazione.
Non devi assolutamente dimetterti! Rimboccati le mani, porta avanti le tue ragioni e perplessità, e, soprattutto lavora in qualità, al tuo meglio. Parla al Datore di Lavoro perchè, in realtà così agendo, tuteli anche lui.
ciao
rocco

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: rischio chimico e agrofarmaci
  • (11/12/2007 19:30)

La AUSL 7 di siena, Laboratorio di sanità Pubblica area vasta Toscana sud, sta conducendo da anni una serie di studi pregevoli anche sull'eposizione cutanea (ecco, quello è stato proprio un ECM che meritava di essere seguito! e lo rifanno, a maggio mi sembra)proprio per gli "agrofarmaci" . Che sempre pesticidi e simili sono, però a dirlo fa meno impressione.
Che in un'azienda di produzione il rischio sia "moderato", ebbene in teoria può benissimo essere. Prendi che ci siano tutti impianti a ciclo chiuso, con procedure di sicurezza multiple (tipo condotte multivalvola che si chiudono automaticamente se la pressione interna diminuisce ad es. per una pardita), confezionamento in cabine chiuse che non si possono aprire per far entrare gli operatori se non dopo un certo numeri di ricambi d'aria prevalutato e implementato nel progetto... e sì, che può essere moderato. Soprattutto, se ciò che viene prodotto non è ancora classificato come pericoloso in via ufficiale, e quindi a maggior ragione non ha un TLV.
Personalmente, io dico che quello che finisce in "-cida" alla lunga è anche omi-cida. Anche gli antibiotici, dico, se sono anti-bios non è mica detto che mi facciano per forza bene...
Vedete, non è che io sono una accanita fan dell'agricoltura cosiddetta biologica per qualche motivo di casta nominale... anzi, a me la stessa definizione "biologica" mi fa rabbrividire; io dico che è l'altra agricoltura ad essere "pezzottata" (=falsificata, fasulla). sono 35 anni che mi occupo di bioaccumulo, di biodisponibilità (termine solo di recente introdotto nel lessico quotidiano), insomma di integrazione interattiva tra l'abiotico e il biotico. E ho scoperto che di solito la vince l'abiotico.
Ci sono dei potentissimi veleni naturali, fungicidi e insetticidi, che anch'essi non fanno certo bene all'uomo, quindi non pensate che io faccia parte di quelli che sostengono che una cosa se l'ha fatta il padreterno fa bene, se no è il diavolo. Dico che però se la smettessimo di buttare in giro un po' dovunque cose che conosciamo poco, magari è meglio.
Uh, dimenticavo cosa importantissima: se si usano prodotti o sostanze nocive per l'ambiente, occhio che quasi sempre abbinata c'è la frase di rischio per i mutageni-teratogeni. E in questo caso, come per i cancerogeni, moderato il piffero.
Questo, per non dire che se sono soggetti a RIR (Rischio di Incidente Rilevante) ragionevolmente hanno in stoccaggio una congrua quantità di robacce. E il rischio chimico non è solo per le MP, lo è anche per gli eventuali infortuni.
Come che sia, so perfettamente che non tocca al MC, ma così, giusto per tranquillizzarti o viceversa per inc... rti come un bufalo, da questo sito scaricati il MoVaRisCh 2007, prenditi un paio delle schede di sicurezza delle materie prime, magari quello del prodotto se c'è, e simula. Il bello degli algoritmi è che non c'è bisogno di nessuna laurea speciale, basta leggere e cliccare al posto giusto.
Se mi passi qualche notiza in più sulle stesse cose, posso fartelo io, semmai.

Nofer
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