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rischio chimico

Questo argomento ha avuto 9 risposte ed è stato letto 1627 volte.

antoniocc

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9
  • rischio chimico
  • (21/07/2020 13:29)

Buongiorno colleghi,
avrei bisogno di un consiglio.
Azienda con rischio chimico non irrilevante, in assunzione trovo un lavoratore con valori epatici alterati (GOT e gGT raddoppiati). Che tipo di giudizio mi consigliate di formulare? La difficoltà nella formulazione mi deriva dal fatto che sia in assunzione perchè alcuni colleghi mi dicono giustamente che non posso far finta di niente ma contemporaneamente non vorrei essere troppo rigido visto che è in assunzione

Anna1981

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  • Re: rischio chimico
  • (21/07/2020 13:57)

Transaminasi alte perche'?

antoniocc

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  • Re: rischio chimico
  • (21/07/2020 14:32)

Anna1981 il 21/07/2020 01:57 ha scritto:
Transaminasi alte perche'?

Nell'anamnesi non c'è niente che porti ad una spiegazione di questa alterazione, essendo un giovane mi vien da pensare a qualche bevuta in più ma ovviamente chi può dirlo. Il mio timore è che dando un qualsiasi tipo di prescrizione o eventualmente volerlo rivedere a breve (qualche mese) con nuovi esami ematici per vedere l'andamento delle transaminasi lo metta nella condizione di non essere assunto

mantello

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  • Re: rischio chimico
  • (21/07/2020 17:47)

Oltre alla domanda "Transaminasi alte perchè?" mi porrei anche quella "Rischio chimico quale e quanto?" Non credo che rischio chimico sia sinonimo di esposizione ad epatotossici nè che il rischio di esposizione ad epatotossici, anche se non irrilevante, possa sempre tale da causare movimenti enzimatici. Certamente in assunzione sarebbe decisamente necessario capire il perchè dell'alterazione

Conte_Vlad_III

Conte_Vlad_III
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  • Re: rischio chimico
  • (21/07/2020 18:05)

Segnali gli "scostamenti" dei valori al curante. Se vai ad impelagarti sulle cause non ne esci più (come capita agli epatologi). Credo che gli eventuali DPI in dotazione saranno più che adeguati a proteggere il lavoratore. Idoneo.

mantello

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  • Re: rischio chimico
  • (22/07/2020 12:07)

Mi prendo la libertà (una volta tanto) di dissentire parzialmente dal Conte. Credo che chi chiede (per la valutazione di idoneità) degli esami (nel caso epatici) debba prendersi anche la responsabilità di utilizzarli per capire qualcosa e non possa, una volta scoperta un'alterazione, scaricare sul Curante (il quale brucerà dalla voglia di approfondire). Ovviamente si può decidere che un'alterazione non è rilevante e quindi ci si limita a registrarla ed eventualmente a vedere cosa succede nel tempo. Altre situazioni dovrebbero essere gestite collaborando con il Curante, altre ancora potrebbero essere di competenza specifica del MC. Insisto infine sul fatto che dovrebbe essere maggiormente esaminaoto, anche nella discussione, se esista e quale entità abbia il rischio di esposizione ad epatotossici

Conte_Vlad_III

Conte_Vlad_III
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  • Re: rischio chimico
  • (22/07/2020 12:45)

Il “dissenso parziale” mi ricorda tanto le “convergenze parallele” di altre epoche.
Riprendo il mio post per alcune precisazioni.
Concordo che se il MC chiede un esame ha il dovere di gestirlo con gli approfondimenti del caso e collaborando con gli specialisti che via via si dovesse rendere necessario consultare.
Altrimenti i rischi sono due:
1. gli esami che chiediamo non servono alla causa e quindi il giudizio è comunque un atto quasi svincolato dagli esami (e stiamo facendo un regalo al laboratorio di turno)
2. gli esami servono solo se superano un ipotetico cut-off che ognuno di noi rischia però di personalizzare sulla base di esperienza, formazione, titoli accademici etc…

Nel caso di questo post non abbiamo molte informazioni per cui la discussione diventa quasi “casereccia”. AST e GGT riflettono un problema intrinseco di specificità e sensibilità e gli scostamenti complicano la vita. Arrivare ad una diagnosi partendo da “questi due” non è proprio un compito di facile e spesso ci vede sparare col cannone per raccogliere poco.
Di contro se in un DVR si identifica un rischio chimico, diceva giustamente il collega, occorrerà verificare se si tratta anche di sostanze epatotossiche che non è possibile sostituire o verso cui non esistono altre strategie di protezione dell’operatore. Perché se siamo all’ACNA mi preoccupo ma se il livello è meno tragico forse c’è margine per un giudizio sereno.
Torno quindi al punto di partenza: sulla base dei pochi elementi farei idoneo il lavoratore.

annuscor

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199
  • Re: rischio chimico
  • (23/07/2020 16:12)

In questi casi io ragiono così: il riscontro della alterazione di laboratorio, in questo caso, transaminasi, è correlabile alla esposizione professionale? se si tocca a me indagare a limite anche per escludere il ruolo della esposizione, se no invio al medico curante. L'invio al medico curante deve sempre presupporre che il rilievo sia extraprofessionale

Sonnambulo

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  • Re: rischio chimico
  • (24/07/2020 10:37)

Come avete già sottolineato il punto centrale è l'inutilità degli esami ematochimici richiesti così di default. Purtroppo mi succede la stessa cosa con una azienda di pulizie in cui coordino che utilizza prodotti non epatotossici ma il rischio chimico è comunque non irrilevante per la salute (seppur basso). Per questo motivo non ho previsto ematochimici per loro perché non mi sarebbero di alcuna utilità nella formulazione dell'idoneità; ogni volta mi trovo a scontrarmi coi Colleghi coordinati che vorrebbero gli ematochimici per "sentirsi più tranquilli", soprattutto nei confronti degli Organi di Vigilanza (in particolare in alcune regioni quali Piemonte, Campania e Sardegna). Sul caso specifico concordo con Conte Vlad: idoneo.

caballero

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  • Re: rischio chimico
  • (28/07/2020 12:39)

Sonnambulo il 24/07/2020 10:37 ha scritto:
Come avete già sottolineato il punto centrale è l'inutilità degli esami ematochimici richiesti così di default. Purtroppo mi succede la stessa cosa con una azienda di pulizie in cui coordino che utilizza prodotti non epatotossici ma il rischio chimico è comunque non irrilevante per la salute (seppur basso). Per questo motivo non ho previsto ematochimici per loro perché non mi sarebbero di alcuna utilità nella formulazione dell'idoneità; ogni volta mi trovo a scontrarmi coi Colleghi coordinati che vorrebbero gli ematochimici per "sentirsi più tranquilli", soprattutto nei confronti degli Organi di Vigilanza (in particolare in alcune regioni quali Piemonte, Campania e Sardegna). Sul caso specifico concordo con Conte Vlad: idoneo.

IDEM. Ho notato anche io, come medico coordinato, che in alcune Regioni si eseguono di default gli esami sangue. Non penso per ritorno economico ma proprio per "consiglio" degli spisal?

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