Mi permetto di esprimere alcune considerazioni nonostante io sia un neospecialista in igiene. Lo faccio con molto rispetto della vostra specializzazione. Mi sono avvicinato alla medicina del lavoro perché la legge me lo ha permesso, l'ho fatto perché era l'unica possibilità di lavoro anche se mi rendo conto di non essere in grado di gestire in modo corretto la medicina del lavoro. Ho preso incarichi di aziende semplici con rischi banali ma anche in questo caso trovo molte difficoltà. Collaboro con un centro di medicina del lavoro. Chiesi di essere assunto part-time come richiede la legge e mi proposero unicamente il rapporto libero-professionale con il centro perché "é vero, la legge prevede così, ma tanto é tollerato anche il rapporto libero professionale e poi nessuno controlla!". Tutto bene finché non avrei dovuto inviare una denuncia di malattia professionale. A quel punto sono stato contattato dal coordinatore del centro, una figura molto nota nella vostra disciplina, uno di quelli che pontificano e scrivono molto, un professorone per intenderci e mi ha suggerito di pensare bene prima di inviare la denuncia che avrei creato grossi problemi all'azienda, ecc., ecc. e che se volevo lavorare con loro avrei dovuto fare dei compromessi perché un conto é la teoria e un conto la pratica. Alla fine non ho fatto la denuncia. Allora mi chiedo: vi siete scagliati contro gli igienisti come se fossimo i distruttori della medicina del lavoro. Ma non é che il marcio lo avete in casa? Voglio dire noi abbiamo approfittato di una legge ma che offriva per noi notevoli possibilità di lavoro, grazie alla S.i.T.I., molto potente e rappresentata nelle istituzioni a differenza della S.I.M.L.I., ma poi quelli che giocano e stravolgono le regole sono gli stessi medici del lavoro, quelli che gestiscono queste strutture di medicina del lavoro sono specialisti di medicina del lavoro e non igienisti. Non é che non avete la capacità o non siete degnamente rappresentati al fine di garantire la vostra disciplina? Ho letto in internet questo articolo, scritto da uno di voi, un medico del lavoro, che mi ha lasciato senza parole: http://guide.dada.net/medicina_de...o/interventi/2007/12/317939.shtml
Non voglio difendere la mia specializzazione ma forse dovreste fare un po' di pulizia al vostro interno prima di fare la caccia alle streghe con i medici legali e gli igienisti. Scusate per la franchezza!
Le cose che dici sono purtroppo vere e da tempo le denunciamo anche sul nostro sito. Sarebbe ora però che i nomi- se corroborati dai fatti- cominciassero a uscire sia per colpire chi commette reati sia per sbugiardare chi "pontifica" sbagliando o sfruttando gli altri. Le denunce anonime (le tue generalità -anche quelle che vede solo la Redazione- sono false e questo non va bene) non apportano ulteriori elementi alle conoscenze che già abbiamo.
E comunque il marcio che c'è nella medicina del lavoro (e, diciamolo, la scarsa qualità di alcuni medici competenti -compresi i medici del lavoro) non deve servire a giustificare altri errori come l'allargamento della possibilità di svolgere questa attività a chi è privo di conoscenze - e tu lo confermi- come gli igienisti e i medici legali.
La redazione di MedicoCompetente.it
ciao Robyto,
purtroppo le tue considerazioni e quelle del collega Ravalli sono molto attuali e colgono nel segno; il vero problema della medicina del lavoro non sono gli igienisti od i medici legali entrati nella nostra disciplina (c'è sinceramente lavoro per tutti), ma sono queste pseudosocietà di servizi, a volte gestite da medici del lavoro "famosi", a volte da personaggi equivoci che capiscono poco o nulla della della nostra professione.
Il problema è che c'è fin troppo lavoro e allora c'è mercato per "centri" che, ben organizzati da un punto di vista logistico e commerciale, assumono neo specialisti per pagarli 15 euro lordi a visita..... ieri è venuto il tapparellista a casa mia, 30 minuti, 70 euro in nero..... se si lavora per 15 euro a visita, è meglio imparare ad aggiustare tapparelle.....
ricordo a tutti, ed innanzitutto a me, la responsabilità penale inerente l'obbligo di denunciare una malattia professionale (il 24 dicembre ho fatto ambo in una azienda di 15 persone, con il DDL "perplesso", ma spiegando gli obblighi di legge ha capito che non potevo fare altrimenti...)
un consiglio è quello di non occupare tutto il tempo a lavorare per i centri e lasciare dello spazio per farsi promozione e farsi conoscere....
ricorderei al coordinatore che la responsabilità penale è tua e non sua, farei la denuncia e saluterei il centro, hai obblighi penali e deontologici..... al sottoscritto hanno controllato cartelle a distanze di anni dalla loro compilazione (anche se sono specialista da fine 2002)e sinceramente ho sempre avuto un rapporto franco e proficuo con i colleghi dello spsal anche perchè, non lavorando per i centri, riesci e redigere le cartelle in maniera più completa, hai il rapporto diretto con il DDL e riesci e a seguire negli anni i lavoratori instaurando un rapporto di fiducia più proficuo...
non scendere mai a compromessi, meglio una denuncia in più che una in meno, se hai problemi, hai bisogno di modulistica, contattami, ma non farti infinocchiare da baroni o pseudotali...
spero di essere stato chiaro,
scusate gli errori di sintassi ma ho scritto al volo...
cordialmente, a tutti i colleghi invio auguri di buon anno
billi
Normalmente non sono tenero con i colleghi specialisti in Igiene e Medicina Legale, ma bisogna riconoscere che in questo caso, pur con i distinguo fatti dalla Redazione e sotto la protezione dell'anonimato, il collega ha detto cose sacrosante. Certo, come dice Ravalli, e' alquanto strana la dicitura comparsa nel nuovo di TU che le societa' di servizi possono servirsi di consulenti...
billi
Mi ha stupito comunque che in quell'articolo nel suo sito su dadanet il collega si scaglia contro le societa' di servizi e poi a caratteri cubitali vi e' la pubblicita' proprio di una societa' di servizi...
Da quello che scriviamo ogni giorno si evince che:
1 La legislazione è orientata a dare più responsabilità al medico competente
2. Il medico competente si trova spesso tra l'incudine e il martello durante la sua professione in azienda
3. La maggior parte della Sorveglianza sanitaria è in mano a centri di Servizi che fanno le veci dei Datori di Lavoro sfruttando i medici del lavoro
4. Spesso il Mc è il capo espiatorio nelle cause per danni alla salute ai lavoratori, anche e soprattutto quanto non è sua la colpa
5 Il MC si trova spesso in contrasto con colleghi di altre branche specialistiche soprattutto nelle Strutture Pubbliche perchè pensano che i medici del lavoro sono medici di serie b
6 I MC spesso sono costretti a effettuare la sorveglianza sanitaria in assenza della valutazione dei rischi o quando quest'ultima è carta da camino
7 Spesso sono in contrasto tra di loro anche su medicocompetente.
BE... IL TUTTO LASCIA INTRAVEDERE UN QUADRO NERO.
MA PENSO CHE UNA VOLTA INDIVIDUATE LE CAUSE, PERCHE' INVECE DI CONTINUARCI AD INFANGARE A VICENDA NON CI UNIAMO E COMINCIAMO A FARE PROPOSTE PER MIGLIORARE IL TUTTO?
VISTO CHE ORMAI CONOSCIAMO I PUNTI DOLOROSI, PERCHE' NON LA SMETTIAMO DI SCRIVERLI, PENSO CHE SIA COME UN FEEDBACK PIU' SCRIVIAMO COSE NEGATIVE E PIU' CONTINUAMO A SCRIVERLE.
Saluti Gennaro
Gennaro Bilancio
caro robyto...
non so se è la prima volta che entri nel sito, in questo caso ti invito a cliccare sul mio nick così scoprirai subito che io non sono neppure medico, faccio un'altra parte del vostro lavoro. Vorrei dire, mi piacerebbe dire, "quella rognosa", ma so bene che così non è: la parte rognosa è la vostra.
Di chi in fabbrica ci va davvero, di chi i lavoratori li visita davvero, di chi ha occhi per vedere, cervello per capire e cuore per sentire.
Poi, ci sono "gli altri".
Quelli che venderebbero anche madre, sorelle, moglie, amanti e pure figlie per un euro in più.
Sai qual è il vero problema? che partono vendendo se stessi.
tantissimi anni fa, proprio litigando (direi anche ferocemente) con un Medico Competente, o che almeno affermava di essere tale,conclusi il vivace scambio di opinioni con la frase "chi si vende per mille lire, merita di esser comprato a non più di cento".
Lo penso ancora. Guarda, è vero, nella Medicina del Lavoro, purtroppo storicamente, c'è chi fa quello che si chiama "il gioco del padrone".
Ma è anche verissimo che in giro nelle fabbriche, nelle officine, nelle piccole aziende artigiane ci sono medici.
E dico medici, senza stare a specificare "che" medici.
Come dice la noferpargola medico "ma', un medico o è un medico oppure è un accattone laureato in medicina".
Ecco perchè sono tanto dispiaciuta che la bimba, trentenne..., non abbia scelto medicina del lavoro, ed ecco anche perchè questa mamma è tanto fiera delle sue "bimbe".
Tu, continua a fare il medico, come sembra tu voglia fare.
E non preoccuparti, alla fine la MdL si fa sì sui libri (e ce ne sono di davvero validi, credimi) ma si fa soprattutto là dove c'è gente che lavora, girando per i banchi di saldatura o sulle impalcature (attento, mi raccomando, che sono più quelle fatte male che non quelle decenti), guardando come si cuce un pantalone o come si assembla un mobile (o una bara: un'impressione!!!).
E mantieni la tua indipendenza morale, perchè sarà quella darti, spero e ti auguro quanto prima, anche quella economica.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Grazie per la disponibilità di Antonio e per le parole di conforto Nofer. La solidarietà é sempre un piacere.
Per buona pace degli altri intervenuti che probabilmente non hanno nemmeno compreso il significato del mio intervento: ho sbagliato e lo ammetto e sto lasciando la medicina del lavoro perché, come dice Nofer, mi sento un medico "vero" e mi sono reso conto che avrei svolto l'attività di medico competente superficialmente a discapito dei lavoratori.
Fate bene a proseguire l'opera di difesa della disciplina. Mi da fastidio comunque questo astio nei confronti degli specialisti in medicina legale e igienisti quando invece molti di voi si comportano scorrettamente e nessuno dice niente.
Tanti auguri di buon anno a tutti
Niente astio, Robyto (chiunque tu sia). Non è questo il problema. Con molti igienisti e medici legali c'è un rapporto franco e a volte anche sinergie professionali e scientifiche. Il problema è che facciamo lavori diversi. Molto semplicemente. L'Igiene si occupa ( e il curriculum degli studi è coerente con questo) di alimentazione, infanzia, ambiente, vaccinazioni e di tante altre cose ma non comprende molti degli argomenenti necessari per poter svolgere un'attività di questo tipo. Ad es., per citarne alcuni, la medicina (non ci sono argomenti clinici nella vostra specializzazione) e la medicina occupazionale (la conoscenza e il rapporto fra i fattori di rischio lavorativi e le patologie da lavoro). Non solo questi argomenti mancano nei libri che studiate ma proprio non sono nel DNA della vostra Specializzazione. Ancora peggiore è la situazione dei medici legali. Siamo qui a scambiarci accuse solo perchè qualche anno fa c'è stato l'intervento di alcuni politicanti (e non facciamo ulteriori commenti su questi, basta fare un giro su GOOGLE)-per motivi del tutto diversi rispetto alla tutela della salute dei lavoratori - che hanno inserito furtivamente una clausula in un decreto che parlava d'altro e hanno permesso a medici che non avevano la preparazione di svolgere un'altra attività rispetto a quella per la quale l'Università li aveva preparati. E' come se da un giorno all'altro si decidesse di far visitare le donne nei consultori dagli andrologi! (niente potrebbe giustificare questa decisione: nè che ci sono pochi ginecologhi nè che alcuni ginecologhi si comportano male nella loro disciplina!).
Comunque niente più delle tue parole confermano quanto sia importante IN PRIMIS PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI che i medici competenti siano davvero competenti. E per esserlo davvero è necessario sia che abbiano studiato e abbiano le basi per farlo (migliorandosi nella pratica ), sia che facciano questa attività con passione -e non per mercimonio,- senza svendersi per quattro denari.
Le battaglie dentro la medicina del lavoro sono necessarie e le faremo, ma questo è un'altro conto.
La redazione di MedicoCompetente.it
Caro robyto,
i medici disonesti (e comunque uomini disonesti) esistono in tutte le branche compresa la MdL, ma non credo che l'Igiene o la Medicina Legale ne siano indenni.
Noi non affermiamo MAI che i medici del lavoro siano onesti e gli altri (igienisti, legali, 277, ecc.) tutti disonesti. Affermiamo solo che questi altri specialisti hanno seguito percorsi formativi diversi, validissimi per le loro discipline, ma insufficienti per la medicina del lavoro. Nello stesso modo io affermo (e qui mi tirerò addosso le ire di tanti MC) che la specializzazione in MdL non è sufficiente per una buona sorveglianza sanitaria nei confronti di lavoratori esposti a R.I.
Ognuno ha le sue competenze diverse e deve operare nel suo ambito.
Tu dici: "molti di voi si comportano scorrettamente e nessuno dice niente"; prova a scorrere i vari thread di questo forum e vedrai quante accuse verso nostri "cari" colleghi MC.
Certo c'è un po' di astio, ma non dimentichiamo mai il "colpo di mano" fatto all'epoca dalle potenti lobby degli igienisti e medici legali con la connivenza del governo dell'epoca (qui fbruz sarà felice, ma io provo ad essere obiettivo).
Buon lunedì (domani), Nonnogab
"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI
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