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infortunio con sublussazione trapezio-metacarpale mano sin

Questo argomento ha avuto 6 risposte ed è stato letto 10654 volte.

geordie

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  • infortunio con sublussazione trapezio-metacarpale mano sin
  • (10/01/2008 14:27)

Cari colleghi ho bisogno di un consiglio.
Soggetto di sesso maschile di ca. 50 aa di età che lavora in un'azienda alimentare come addetto agli estrusori da una decina di anni. tale attività consiste per l'80% del turno in attività di supervisione della linea di produzione direttamente in reparto ovvero mediante interfaccia con vdt. il restante tempo viene impiegato per attività di tipo manuale quale: montaggio/smonataggio delle trafile (lunedi mattina prima della ripresa dell'attività, venerdi sera a fine turno settinmanale per un tot. di 3-4 ore), attività di interventi straordinari sulle parti meccaniche a macchina ferma in caso di intasamento degli estrusori, etc. (interventi comunque supportati durante il turno giornaliero da squadra di manutentori), carico di sacchi di palstica con scarti di produzione e relativo trasporto presso container (2-3 sacchi al giorno di peso max 30 kg).
E ora veniamo al caso. Tale individuo si è infortunato a maggio '07 procurandosi una lesione distorsiva trapezio-metacarpale con distacco parcellare primo dito mano sinistra cadendo a terra mentre effettuava lo scarico manuale di un sacco di scarti di produzione. ha indossato apparecchio gessato per circa un mese ed effettuato diversi cicli di FKT.da allora indossa tutore tipo splint. a fine dicembre l'inail ha chiuso l'infortunio rinviando il signore a me per una rivalutazione dell'idoneità. Orbene, all'esame obiettivo ho rilevato una franca sublussazione dell'articolazione trapezio-metacarpale con notevole impotenza funzionale (impossibile il movimento di opposizione e la presa a pinza, nonchè dolore alla palpazione). il fisiatra che lo ha visto per l'ultima seduta a fine dicembre raccomanda l'utilizzo del tutore in caso di attività di tipo manuale e conclude che il caso è di pertinenza chirurgica. peraltro il sig. è stato seguito presso il servizio di chirurgia della mano convenzionata con l'istituto assicuratore concludendo nella medisima maniera. ma lui non vuole sottoporsi a intervento per il timore di non recuperare la funzionalità dell'articolazione. io mi sono limitata a farlo idoneo con limitazione per mmc nonchè per tutte quelle attività di tipo manuale elencate sopra, con la riserva di riavalutare la situazione clinica fra tre mesi. il soggetto è attivo sindacalista interno dell'azienda. e non aggiungo altro. certo se il sig. non si convince ad intervenire il problema mi si ripresenterà a breve. in azienda non vi sono mansioni alternative e l'idoneità con tali limitazioni risulta tollerabile dall'azienda per breve periodo. cosa mi consigliate?

billi

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  • Re: infortunio con sublussazione trapezio-metacarpale mano sin
  • (11/01/2008 16:00)

Non si puo' allungare quell'80% di supervisione al 100%? almeno per un periodo piu' lungo che consenta di rivalutare il caso, magari convincendo il lavoratore all'intervento. Escludendo in ogni caso che il danno non sia solo un motivo di rivendicazione sindacale: non e' ne il primo caso ne l'ultimo.
Tieni conto che le eventuali risposte sono state impedite dal sito out per qualche giorno

geordie

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  • Re: infortunio con sublussazione trapezio-metacarpale mano sin
  • (11/01/2008 16:02)

billi il 11/01/2008 04:00 ha scritto:
Non si puo' allungare quell'80% di supervisione al 100%? almeno per un periodo piu' lungo che consenta di rivalutare il caso, magari convincendo il lavoratore all'intervento. Escludendo in ogni caso che il danno non sia solo un motivo di rivendicazione sindacale: non e' ne il primo caso ne l'ultimo.
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geordie

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  • Re: infortunio con sublussazione trapezio-metacarpale mano sin
  • (11/01/2008 16:09)

billi il 11/01/2008 04:00 ha scritto:
Non si puo' allungare quell'80% di supervisione al 100%? almeno per un periodo piu' lungo che consenta di rivalutare il caso, magari convincendo il lavoratore all'intervento. Escludendo in ogni caso che il danno non sia solo un motivo di rivendicazione sindacale: non e' ne il primo caso ne l'ultimo.
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Ti ringrazio per la risposta. il problema è che l'uomo sta creando non pochi problemi all'azienda scatenando tutti i canali possibili contro la stessa (inail, spisal, ispettorato del lavoro..) adducendo carenze nella sicurezza e molto altro. le varie verifiche ispettive hanno invece dimostrato la presenza dei requisiti minimi per un lavoro in sicurezza/salubrità. accanto a ciò si aggiunga l'infortunio e il diniego da parte dell'infortunato di sottoporsi a intervento correttivo e risolutivo che ne permetterebbe un inserimento appieno nella propria mansione. vista la sua reticenza e visto che l'azienda non potrà impiegarlo per sempre solo come supervisore mi domando se mi posso limitare ad esonerarlo all'infinito dall'effettuare attività manuale oppure se non sia il caso di far richiedere al datore accertamento ex art. 5 L. 300. cosa ne dici?

billi

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  • Re: infortunio con sublussazione trapezio-metacarpale mano sin
  • (11/01/2008 16:19)

Ti ho risposto perche' purtroppo sono incappato in un caso identico (il danno era stato causato da un incindente - infortunio in itinere): il lavoratore e' stato mandato a visita ex art 5 legge 300 e la commissione, che non capisce un tubo, ha reso il lavoratore "Temporanemante non idoneo per mesi sei alla mansione specifica" sostituendosi al medico del lavoro. Bene, siamo in tribunale. Con i giudici che capiscono ancora meno ed i sindacati all'attacco. Difficile intravedere la soluzione. Meglio mediare in queste situazioni

protomedico

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  • Re: infortunio con sublussazione trapezio-metacarpale mano sin
  • (11/01/2008 16:31)

secondo me va ben soppesato il fatto che i postumi residuati dll'infortunio NON sono permanenti, bensì, come si dice in gergo, "emendabili chirurgicamente"; in questi casi, l'INAIL non può procedere alla valutazione quantitativa dei postumi, in quanto i postumi valutabili sono sempre quelli permanenti e difficilmente suscettibili di miglioramento. Se un postumo può essere migliorato o addirittura eliminato mediante intervento chirurgico, è ovvio che non può essere valutato finché non si proceda all'intervento. Nessuno può obbligare il lavoratore ad operarsi, m ne discende che neanche il lavoratore può obbligare nessuno ad una valutazione definitiva del suo danno. Analogo discorso va fatto per quel che riguarda la sua idoneità alla mansione specifica: il mio consiglio è quello di mantenere un giudizio di idoneità con limitazioni specificando che detto giudizio può essere rivisto dopo l'effettuazione dell'intervento, ribaltando la responsabilità della temporaneità del giudizio di non idoneità sulla volontà del lavoratore ad operarsi (volontà sulla quale tu, medico competente, non hai alcun potere) e affermandoti pronto a rivedere il tuo giudizio in qualunque momento risultassero mutate le attuali condizioni. Se il lavoratore continua a non volersi operare, e in azienda non ci sono altre possibilità di collocazione, la responsabilità di un eventuale licenziamento non sarebbe da attribuire al tuo giudizio (che peraltro è obbligato, visto che con un tutore non può certo movimentare carichi!) ma alla sua non volontà di emendare chirurgicamente i postumi dell'infortunio.

geordie

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  • Re: infortunio con sublussazione trapezio-metacarpale mano sin
  • (12/01/2008 10:38)

protomedico il 11/01/2008 04:31 ha scritto:
secondo me va ben soppesato il fatto che i postumi residuati dll'infortunio NON sono permanenti, bensì, come si dice in gergo, "emendabili chirurgicamente"; in questi casi, l'INAIL non può procedere alla valutazione quantitativa dei postumi, in quanto i postumi valutabili sono sempre quelli permanenti e difficilmente suscettibili di miglioramento. Se un postumo può essere migliorato o addirittura eliminato mediante intervento chirurgico, è ovvio che non può essere valutato finché non si proceda all'intervento. Nessuno può obbligare il lavoratore ad operarsi, m ne discende che neanche il lavoratore può obbligare nessuno ad una valutazione definitiva del suo danno. Analogo discorso va fatto per quel che riguarda la sua idoneità alla mansione specifica: il mio consiglio è quello di mantenere un giudizio di idoneità con limitazioni specificando che detto giudizio può essere rivisto dopo l'effettuazione dell'intervento, ribaltando la responsabilità della temporaneità del giudizio di non idoneità sulla volontà del lavoratore ad operarsi (volontà sulla quale tu, medico competente, non hai alcun potere) e affermandoti pronto a rivedere il tuo giudizio in qualunque momento risultassero mutate le attuali condizioni. Se il lavoratore continua a non volersi operare, e in azienda non ci sono altre possibilità di collocazione, la responsabilità di un eventuale licenziamento non sarebbe da attribuire al tuo giudizio (che peraltro è obbligato, visto che con un tutore non può certo movimentare carichi!) ma alla sua non volontà di emendare chirurgicamente i postumi dell'infortunio.

Ti ringrazio del consiglio. credo proprio che questo sia il miglior modo di procedere.

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