Mio figlio, di professione OSS, ha un'invalidità civile dell'80%. Risultato idoneo in un concorso pubblico presso un'ASL, ha ricevuto l'invito a comunicare la propria accettazione all'assunzione a tempo indeterminato, rientrando nella quota di riserva prevista per gli iscritti negli elenchi della L. 68/99. Il bando prevede "incondizionata idoneità fisica specifica alle mansioni del profilo professionale". Tralasciando il fatto che il termine "incondizionata" non risulta dall'art. 41 del DLgs 68/99 e tantomeno all'art. 16 della L.68/99, che così recita: "Salvi i requisiti di idoneità specifica per singole funzioni, sono abrogate le norme che richiedono il requisito della sana e robusta costituzione fisica nei bandi di concorso per il pubblico impiego", pongo la seguenti domande:
1. Quali sono gli strumenti di cui dispone il MC per stabilire l'idoneità, l'idoneità parziale o l'inidoneità nel corso della visita preventiva ? Può disporre del verbale della Commissione medica, anche nella parte relativa all'accertamento delle capacità globali ai fini del collocamento mirato, non trattandosi di assunzione attraverso tale strumento, ma di assunzione in quanto idoneo in pubblico concorso ? Oppure deve basarsi sulla valutazione al momento accertata (anche attraverso indagini diagnostiche) delle condizioni sanitarie che, come nel caso di specie, non rispecchiano più quelle pregresse, per la recente evoluzione favorevole della patologia ?
2. Trattandosi di assunzione di un disabile non riterrei corretto applicare, in sede di visita preventiva, il requisito generale del bando di "incondizionata idoneità fisica alla mansione" ma, attenendoci al tasto dell'art. 16, L. 68/99, prevedere semplicemente l'idoneità (nella cui definizione ritengo che possa ricadere anche quella di idoneità parziale). Ho peraltro rilevato come molti bandi di concorso, analoghi, prevedono: "Idoneità fisica all'impiego, con l'osservanza delle norme in tema di categorie protette..", principio che dovrebbe essere implicito! Sono nel giusto ?
Grazie a chi avrà la bontà di rispondermi
Mi pare vada chiarito, in primo luogo, che l’idoneità incondizionata all’impiego non ha nulla a che fare con la sana e robusta costituzione. Il medico competente formula il giudizio di idoneità confrontando la valutazione dei rischi associata alla singola mansione con le condizioni di salute del lavoratore o dell’aspirante lavoratore. Le condizioni di salute possono venir valutate mediante la visita medica, l’esecuzione di indagini specialistiche, strumentali, di laboratorio, l’esame di documentazione sanitaria pertinente. Il giudizio di idoneità è mirato ad accertare che il lavoratore possa svolgere tutte le mansioni di sua competenza senza compromettere il proprio stato di salute e senza mettere a rischio la propria e l’altrui sicurezza. La condizione di invalido civile non impedisce, in linea di principio, la formulazione di un giudizio di piena idoneità: dipende ovviamente dalla mansione assegnata e dal tipo di patologia che motiva l’invalidità. In pratica però se il grado di invalidità è dell’80% difficilmente potrà essere valutata l’idoneità piena e incondizionata alla mansione di OSS. Si accenna al fatto che l’invalidità dell’ 80% non corrisponde più alla valutazione attuale. Mi limito ad osservare che la mancata corrispondenza di quanto documentato in sede di domanda e la reale situazione attuale può produrre situazioni complesse e spiacevoli.
Grazie mille, gentilissimo !
Mi permetto di disturbare ancora per chiedere se ritiene che, nonostante il bando preveda genericamente l'incondizionata idoneità fisica alla mansione, condizione insindacabile per i non invalidi, non debba ritenersi implicito il principio (peraltro in alcuni bandi esplicitato) del "fatta salva l'osservanza della normativa sulle categorie protette", cioè del considerare il lavoratore invalido, non alla stregua di chi non lo è, pertanto utilizzabile in mansioni per le quali sia richiesta anche solo l'idoneità parziale. Infatti le mansioni dell'OSS, in un'ASL, sono svariate e all'atto della visita, o al termine degli accertamenti sanitari, dovrebbero essere definite e comunicate, scegliendole tra quelle meno gravose. In tale ambito credo che dovrebbe essere stabilita l'idoneità
Se infatti la persona invalida dovesse risultare alla stregua di chi non lo è verrebbe meno il principio normativo secondo cui deve essere favorito l'inserimento al lavoro degli invalidi e non deve esserci un trattamento discriminatorio nei loro confronti, per evitare il quale, come sancito anche in una sentenza del Tribunale di Bologna, Sezione Lavoro, riguardante una mancata assunzione a seguito di un'idoneità con prescrizioni "per garantire il rispetto del requisito della parità di trattamento dei disabili sono previste soluzioni ragionevoli." Cioè il datore di lavoro deve prendere provvedimenti appropriati per consentire l'accesso al lavoro dei disabili, salvo il caso che i provvedimenti comportino un onere sproporzionato.
Nel caso di specie mio figlio, a cui è stato asportato nel primo anno di vita un rene, soffre di una malattia del sangue che gli ha anche causato due TVP, che da anni controllava a fatica con l'uso del cortisone, con tutte le conseguenze che l'impiego dello steroide causa dopo anni di assunzione giornaliera. Ultimamente ne ha però gradatamente ridotto l'utilizzo fino a cessarlo, sostituendolo con un anticorpo monoclonale che sta risolvendo del tutto la patologia senza alcun effetto avverso Anche nella fase precedente ha comunque lavorato, sia come volontario in un ASL per oltre un anno, sia come dipendente sostituto presso un ente pubblico e una cooperativa privata, a tempo determinato, ottenendo a tutte le visite preventive e periodiche l'idoneità fisica senza limitazioni. Questo per significare che sussistono i presupposti per l'invalidità ( sul verbale non è prevista la revisione) ma attualmente la patologia risulta sotto controllo e compatibile con l'idoneità .
Mi rendo conto che la questione potrebbe riguardare più il datore di lavoro (l'ASL) che il MC che dichiari il soggetto idoneo con limitazioni, pur tuttavia mi interesserebbe ricevere il suo illuminato parere sull'argomento o di chi voglia rispondermi
Mi scuso per essermi dilungato e ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti e ancora grazie
L'unica cosa che si può dire è che se suo figlio è assunto nell'ambito dei posti riservati ai portatori di invalidità civile non ha senso chiedere una idoneità incondizionata. Se viceversa (pur invalido) è assunto nei posti non riservati il requisito della piena idoneità dovrebbe essere chiesto. Quanto alla valutazione di idoneità nel caso specifico credo sia scorretto esprimersi senza avere piena e diretta conoscenza della situazione.
Mio figlio è invalido civile e verrebbe assunto nell'ambito dei posti riservati.
Grazie mille per la risposta
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