Nel caso di tumore tiroide, in lavoratore esposto in categoria B, il medico competente deve aprire segnalazione all INAIL per probabile malattia professionale?
La segnalazione andrebbe fatta solo in caso di sospetta origine professionale della malattia. Per indurre il sospetto vanno valutati elementi quali, ad esempio, qualità delle radiazioni, dosi e tempi di esposizione, tempi di latenza, natura della malattia.
mantello il 22/03/2022 02:12 ha scritto:
La segnalazione andrebbe fatta solo in caso di sospetta origine professionale della malattia. Per indurre il sospetto vanno valutati elementi quali, ad esempio, qualità delle radiazioni, dosi e tempi di esposizione, tempi di latenza, natura della malattia.
Se il medico competente avendo aperto il mio fascicolo non ha controllato nulla di tutto ciò che lei dice?? E comunque non andava fatta la segnalazione al servizio prevenzione??infine la norma non dice che il certificato di malattia professionale andrebbe fatto al solo sospetto e che non sta al medico competente stabilire se sia o meno effettivamente una malattia professionale...?
Non entro naturalmente nel merito della questione specifica perchè su di essa sento il suono di una sola campana. Due le possibilità,in linea teorica. O il MC si è comportato in maniera professionalmente inadeguata o il lavoratore pretende il riconoscimento di malattia professionale per una malattia che professionale non è.
Rimanendo quindi sulle generali: è vero che il riconoscimento di MP, in prima istanza, è compito dell' INAIL. E' altrettanto vero che il medico ha l'obbligo di segnalare il sospetto di malattia professionale, non qualsiasi malattia che il lavoratore ritenga essere di origine professionale. Il Medico si chiama competente perchè possiede una specifica competenza sulla patologia professionale (e non per caso). E' quindi logico attendersi che sappia valutare adeguatamente l'esistenza di un sospetto di origine professionale. Proprio per la sua specifica competenza la mancata segnalazione di malattia professionale da parte del MC ha sanzioni maggiori di quelle che applicabili agli altri medici. Concludo segnalando il fatto che le segnalazioni infondate intasano le strutture destinate all'accertamento e danneggiano le segnalazioni fondate
Buongiorno innanzitutto la ringrazio per il confronto.
Lavoratore esposto cat.B per 12 mai un eco tiroide. Già qui mi domando se sia la normalità?
Mi danno referto istologico e con quello vado dal medico competente, il quale senza dirmi una parola ( tralascio l empatia) mi compila davanti a me la scheda di inabilità per un anno e mi congeda.
Torno a casa, rifletto e cerco informazioni.
Vedo che in capo al medico competente spetterebbe:
1)denuncia segnalazione,l’obbligo della denuncia è
previsto dall’art. 139 del DPR 1124/1965, così come
modificato dall’art. 10 del D.Lgs. 38/200
2)1°certificato di malattia
professionale
ex artt. 53-251
DPR 1124/65 e s.m.i.
3)DENUNCIA ex art. 92, c. 3, D.Lgs. 230/95 e s.m.i.,
per neoplasie ritenute causate da esposizione
lavorativa a radiazioni ionizzanti, da inviare all’INAIL
Settore Ricerca (l’omissione è sanzionata con
l’arresto fino a 1 mese o l’ammenda da € 258,00 a €
1.549,00, ai sensi dell’art. 139, c. 4, lett. B
Detto questo mi sembra anche che il tumore alla tiroide risulti altamente probabile da esposizione a radiazioni ionizzanti.
Quindi quanto meno il dubbio doveva averlo e comunicare all INAIL.
Non ha fatto nessuno delle segnalazioni ad esso in obbligo. Deduco che o sia in malafede o incapace o semplicemente si sente fuori da ogni responsabilità.
Del resto il certificato di malattia professionale ( che nella realtà si parla di sospetto di malattia professionale) può essere redatto anche dal medico di famiglia...in quanto nn sta a lui valutare ... evidentemente il medico COMPETENTE, non si sente in dovere di rispettare alcuni obblighi.
Stavo cercando anche con che frequenza avrei dovuto essere sottoposto ad eco tiroide....sono passati 12 anni e fatta solo in seguito alla mia esplicita richiesta
Finisco il mio intervento dicendo, che stando così le cose, tocca sempre al povero malato correre e cercare in questo caso il medico che mi faccia il certificato di malattia professionale, magari non sarà riconosciuta, ma perché dovrei rinunciare ad un mio eventuale diritto per mancanza di volontà o altra da parte del medico competente....avrebbe dovuto solo fare il suo lavoro. Dovrò operarmi nel giro di un paio di mesi al max e quindi oltre allo stress della patologia , delle visite ecc.. devo aggiungere anche questa cosa qui.
MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI
DECRETO 11 dicembre 2009
Aggiornamento dell’elenco delle malattie per le quali e’ obbligatoria
la denuncia ai sensi e per gli effetti dell’articolo 139 del testo
unico approvato.
LISTA I – MALATTIE LA CUI ORIGINE PROFESSIONALE È DI ELEVATA PROBABILITÀ
GRUPPO 6
RADIAZIONI IONIZZANTI:
TUMORI SOLIDI
TUMORI DELL’APPARATO EMOLINFOPOIETICO
In base a quanto qui scritto, non vedo come il MC possa "dimenticarsi" di inviare tutte le segnalazioni/denunce
Senza voler "difendere" apriori il MC si dovrebbe tenere presente che non tutti i tumori tiroidei hanno la stessa probabilità di essere radioindotti. Soprattutto va considerato il fatto che essere classificati esposti di categoria B non comporta necessariamente una esposizione a RI maggiore di quella della popolazione generale, nonchè del fatto che va valutata la congruità del tempo di latenza della patologia rispetto all'inizio della (eventuale) esposizione.
Indubbiamente però se esistono le condizioni per sospettare (in maniera fondata) che la neoplasia abbia origine professionale le certificazioni e le segnalazione ed i referti di legge vanno compilati ed inoltrati a chi di dovere
mantello il 27/03/2022 09:54 ha scritto:
Senza voler "difendere" apriori il MC si dovrebbe tenere presente che non tutti i tumori tiroidei hanno la stessa probabilità di essere radioindotti. Soprattutto va considerato il fatto che essere classificati esposti di categoria B non comporta necessariamente una esposizione a RI maggiore di quella della popolazione generale, nonchè del fatto che va valutata la congruità del tempo di latenza della patologia rispetto all'inizio della (eventuale) esposizione.
Indubbiamente però se esistono le condizioni per sospettare (in maniera fondata) che la neoplasia abbia origine professionale le certificazioni e le segnalazione ed i referti di legge vanno compilati ed inoltrati a chi di dovere
Non ho chiaramente la certezza che il tumore sia stato radiondotto.
Non ho mai superato le soglie max di esposizione dai controlli dosimetriche annuali.
Esposizione alle radiazioni da 12 anni.
Non so
Chieda al Medico Competente se ha fatto il calcolo della PC. In questo modo potrà avere una risposta più precisa al suo dubbio.
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