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Protesta SITI e Simla

Questo argomento ha avuto 52 risposte ed è stato letto 3291 volte.
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protomedico

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  • Re: Protesta SITI e Simla
  • (22/02/2008 12:16)

La Redazione il 22/02/2008 10:34 ha scritto:
A meno che l'Ente non decida di organizzare un concorso aperto a tutte e tre le discipline.

....ma non ha nessun obbligo in tal senso, anzi....quindi, rispetto a tutti gli altri Dirigenti del SSN, vi è una ingiusta penalizzazione nel campo delle opportunità di carriera per quelli che fanno il Medico Competente per il SSN.....infatti se io faccio, non lo so, il cardiologo o il radiologo nel SSN ho una chiara opportunità di carriera potendo partecipare a tutti i concorsi per struttura complessa di cardiologia o di radiologia che si bandiranno sul territorio nazionale......invece se faccio il medico competente.....mi attacco al tram....(...degli igienisti e/o dei medici legali)!!!!!

marc

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  • Re: Protesta SITI e Simla
  • (22/02/2008 17:36)

l'unica possibilità è diventare direttore di uno spisal di un asl....
in genere nelle aziende ospedaliere al più l'unità medico competente è una struttura operativa semplice.

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  • Re: Protesta SITI e Simla
  • (22/02/2008 18:29)

marc il 22/02/2008 05:36 ha scritto:
l'unica possibilità è diventare direttore di uno spisal di un asl....
in genere nelle aziende ospedaliere al più l'unità medico competente è una struttura operativa semplice.

...anche questo è vero...però io stavo facendo solo una discussione in linea di principio....ed in linea di principio non mi trovo proprio.....
c'è qualcosa di incostituzionale nel fatto di estendere l'attività di medico competente ad altri specialisti (almeno nel SSN) perchè, secondo me, generando il paradosso di cui parlavo prima, si ledono i diritti e le aspettative di carriera solo degli specialisti in medicina del lavoro inseriti nel SSN che accettarono di fare il medico competente ..... per nessun altro Dirigente Medico del SSN credo sia successo qualcosa del genere....

marc

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  • Re: Protesta SITI e Simla
  • (22/02/2008 20:35)

concordo...gli unici a dovere fare i medici competenti sono gli specialisti in medicina del lavoro, cose già dette trite e ritrite, pero' a ugual misura , in uno stato di diritto, non essendo le leggi per definizione retroattive coloro i quali svolgono già la professione essendo igienisti o medici legali devono poter continuare a svolgerla...
semmai mettere percorsi integrativi formativi per i neo specialisti....

marc

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  • Re: Protesta SITI e Simla
  • (22/02/2008 20:40)

e credo che così avverra'

riallacciandomi al discorso di protomedico...anche altre figure all'interno del SSN non hanno a priori possibilità di crescita (almeno dal punto di visa di carriera)....
medico di medicina generale
addetto all'mergenza urgenza 118

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  • Re: Protesta SITI e Simla
  • (23/02/2008 11:40)

marc il 22/02/2008 08:40 ha scritto:
e credo che così avverra'

riallacciandomi al discorso di protomedico...anche altre figure all'interno del SSN non hanno a priori possibilità di crescita (almeno dal punto di visa di carriera)....
medico di medicina generale
addetto all'mergenza urgenza 118

....non per alimentare stupide polemiche, anche perchè personalmente non me ne importa un fico secco (e, sempre personalmente, penso una catalanata: chi sa fare il medico competente, lo farà e chi non lo sa fare, non lo farà) ma solo perchè la questione mi intriga dal punto di vista del diritto, preciserei che il medico di medicina generale e l'addetto al 118, se non ha possibilità di carriera è perchè NON è dipendente del SSN ma solo convenzionato con questo ed infatti queste figure non sono disciplinate dal contratto nazionale di lavoro della Dirigenza Medica, ma dalla loro convenzione nazionale, che non prevede avanzamenti di carriera......
....quindi resta il fatto insanabile che i medici dipendenti del SSN reclutati a fare il medico competente perchè provvisti della specializzazione prevista all'epoca (medicina del lavoro) sono gli unici dipendenti del SSN la cui carriera non sia regolamentata in maniera certa, in quanto mi sembra assodato che, se una ASL o AO decide di promulgare un bando per struttura complessa di medico competente, inquadrandola nella disciplina "Igiene" o "Medicina Legale", la anzianità di servizio nella disciplina di "medicina del lavoro" non gli varrà la possibilità di partecipazione a detto concorso, anche se ha fatto il medico competente per più di dieci anni..... ed è già successo, perchè un bando di concorso per una struttura complessa di medico competente nella disciplina "medicina legale" io l'ho già letto qualche tempo fa...ed evidentemente non avevo i titoli per partecipare.....lascia che poi non avrei mai vinto, sprovvista come sono di opportune sponsorizzazioni, ma il punto in discussione è che NON potevo neppure partecipare e questa è una stortura che NON dovrebbe esistere!!!
Redazione, tu che ne pensi???

ramiste

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  • Per la difesa della nostra Disciplina
  • (23/02/2008 12:28)

Ricollegandomi a quanto recentemente espresso in questo forum (temi, forse, non direttamente collegati con l'intervento con il quale si era partiti, ma tant'è), credo sia giusto sostenere tutti insieme le ragioni della difesa della dignità della nostra disciplina, chiamandola per quello che è, cioè la specialità medica "Medicina del Lavoro".
Non guasta una maggiore attenzione a questioni apparentemente "marginali" (che poi, invece, divengono sostanziali), come quella accennata da Protomedico o altre analoghe. Non più tardi di qualche giorno addietro ho avuto modo di leggere, su una rivista divulgativa sanitaria di ampia diffusione nazionale, nella rubrica della posta la risposta al quesito di un lettore marmista che si interrogava sulla possibilità di contrarre la Silicosi, la cui risposta era stata affidata a un collega pneumologo.
Non è mia intenzione criticare stupidamente o rivendicare improponibili "riserve" di competenza specifica, ma va da sè che spesso la nostra Disciplina è un po' negletta e considerata una sorta di Cenerentola tra tutte le altre, più blasonate e certo più "importanti" e degne di considerazione (tanto, in fondo in fondo, di Medicina del Lavoro non è morto mai nessuno, no ?). Devo onestamente riconoscere mi sono un po' stancato di colleghi oculisti che giudicano i loro pazienti "non idonei all'uso del Pc", di colleghi dermatologi che scrivono nei loro certificati "non esporre a sostanze sensibilizzanti o allergizzanti", di colleghi medici di medicina generale che esprimono la loro contrarietà ad adibire i loro assistiti alle "lavorazioni in turno" ..... e potrei continuare, come sa bene chi opera concretamente tutti i santi giorni nella realtà del nostro paese.
E - qui lo dico subito per evitare la sfilza di facili risposte che questo intervento potrebbe scatenare - non si può sempre e solamente invitare qualcuno o qualcosa a prendere posizione, la nostra società scientifica a reagire, i docenti universitari a farsi sentire .... oltre a questi, doverosi, interventi, forse è anche opportuno che ciascuno di noi si faccia carico di portare il suo piccolo mattoncino alla costruzione di questo comune edificio. Forse è più giusto, parafrasando una celeberrima frase che spesso viene citata dai politici e dai media, pensare a cosa noi possiamo fare per la Medicina del Lavoro, piuttosto che a cosa la Medicina del Lavoro può fare per noi. Diventare scomodi. Denunciare situazioni al limite della illegalità. Non accettare compromessi lesivi della dignità della disciplina (e del decoro professionale). Essere più rigorosi con se stessi e con le scelte - talora difficili e delicate - che la professione impone.
Solo così, agendo unitariamente e con l'apporto e il contributo di tutti, possiamo cercare di spostare qualcosa, di ottenere qualche piccolo risultato, concretamente e sensatamente, senza pensare di fare la rivoluzione o di cancellare con un sol colpo situazioni che si sono create nel corso di anni e che solo con grande fatica e molto impegno si potrà riuscire a scalfire.

nofertiri9

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  • Re: Per la difesa della nostra Disciplina
  • (23/02/2008 13:29)

ramiste il 23/02/2008 12:28 ha scritto:
Non più tardi di qualche giorno addietro ho avuto modo di leggere, su una rivista divulgativa sanitaria di ampia diffusione nazionale, nella rubrica della posta la risposta al quesito di un lettore marmista che si interrogava sulla possibilità di contrarre la Silicosi, la cui risposta era stata affidata a un collega pneumologo.

L'ottimo Ramiste parte dal principio che un Medico del Lavoro sappia che il marmo-marmo è carbonato di calcio o al più (la dolomia) carbonato doppio di calcio e magnesio, mentre sono i graniti - in quanto silicati - a contenere percentuali più o meno significative di silice, di cui una ulteriore quota può essere del tipo cristallino.
Ebbene, personalmente conosco ben più di 1 dirigente di UOMIL che - a parte la laurea quella che sia - non ha la più pallida idea di questa differenza sostanziale tra i marmi (che non essendoci silice la vedo difficile possano far insorgere silicosi) e graniti, ma soprattutto non sono certa che nei programmi di qualcuno dei vari esami di profitto delle scuole di specializzazione in MDL, così come ora sono, ci siano costanti e puntiali insegnamenti sulle tecnologie produttive, nè pregresse nè attuali, e tantomeno sulle caratteristiche chimiche di materiali per cosi' chiamarli "naturali", partendo dai marmi appunto a finire alle sabbie di fiume passando per i silicati di alluminio delle pozzolane nonchè, in campo organico, per alcuni terpeni come la colofonia (resina di abeti). Dovrebbero, se non erro, essere nozioni inserite nel corso di Tossicologia occupazionale (o industriale soltanto), ma :) qualcosa mi spinge a pensare che non sia sempre così, sempre per via del metodo di reclutamento dei prof univ.
Immagino, quindi, che il povero pneumologo abbia potuto anche fare una conferenza sulla silicosi, ma tendo ad escludere che possa esser sceso in questi dettagli. Peraltro, gli stessi marmisti sanno perfettamente che il marmo si lavora in un certo modo e il granito in un altro, ma sovente ignorano del tutto che si tratta di materiali totalmente differenti.

Nofer
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  • Re: Per la difesa della nostra Disciplina
  • (24/02/2008 11:50)

ramiste il 23/02/2008 12:28 ha scritto:
Ricollegandomi a quanto recentemente espresso in questo forum (temi, forse, non direttamente collegati con l'intervento con il quale si era partiti, ma tant'è), credo sia giusto sostenere tutti insieme le ragioni della difesa della dignità della nostra disciplina, chiamandola per quello che è, cioè la specialità medica "Medicina del Lavoro".
Non guasta una maggiore attenzione a questioni apparentemente "marginali" (che poi, invece, divengono sostanziali), come quella accennata da Protomedico o altre analoghe. ....E - qui lo dico subito per evitare la sfilza di facili risposte che questo intervento potrebbe scatenare - non si può sempre e solamente invitare qualcuno o qualcosa a prendere posizione, la nostra società scientifica a reagire, i docenti universitari a farsi sentire .... oltre a questi, doverosi, interventi, forse è anche opportuno che ciascuno di noi si faccia carico di portare il suo piccolo mattoncino alla costruzione di questo comune edificio.... .

...grazie, Ramiste, di aver colto lo spirito del mio intervento, che voleva solo sottolineare qualche stortura, "marginale", sì, ma anche "sostanziale".
concordo pienamente sul fatto che è quanto mai deleterio piangersi addosso e contemporaneamente invocare "papà" perchè dia le botte ai brutti e cattivi che ci hanno fatto un'ingiustizia.....
...mentre è molto più produttivo darsi da fare ognuno nel suo piccolo per difendere la propria professionalità in una dimensione etica che di questi tempi è sempre più rara a vedersi!....
....però penso pure che ci sono situazioni che non possono essere sbloccate solo portando il mio mattoncino.....
....vedo che tu segui attentamente i lavori sul TU..... e vorrei conoscere il tuo stimato parere circa un'ideuzza che d un po' mi gira nella mente: e se si introducesse la norma che il Medico del lavoro può fare il Responsabile del SPP direttamente, senza alcun corso (visto che 4 anni di specializzazione nel settore mi sembrano sufficienti!!), rivendicando alla nostra disciplina una competenza sempre più scippata!!?????...per ridare un po' di fiato a noi e toglierlo a tanti incompetenti......
tanti di noi, specie nel Sud che ci accomuna, già più o meno lo fanno in maniera occulta, pur di sanare tante situazioni altrimenti ingestibili....
e insomma, mi piacerebbe sentire qualche parere in proposito.....anche solo per farmi capire che ho detto un grande fesseria.....

marc

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  • Re: Protesta SITI e Simla
  • (24/02/2008 15:20)

una vergogna tipicamente italiana è quella legata alla figura dell'RSPP

si puo' avere questo pezzo di carta anche via internet e facendoselo arrivare direttamente a casa, previo pagamento di circa mille euro (vedi megaitaliamedia.com e altri....)

poi la gamma dei prodotti da vendere è varia e i prodotti finali sono scadenti: DVR (tutti fatti uguali...tante pagine di copia e incolla) valutazioni rischio chimico ( sempre moderato!!!) vibrazioni, campi elettomagnetici, polveri, corsi sulla 626, corsi antincendio. per non parlare poi dell'Haccp ( manuale e corsi di formazione) , contratti di consulenza da RSPP esterno pagato a ore con forfait annuali, etc etc....

secondo business
esami ematochimici, fatti chissà dove e chissà come (e chissà se realmente fatti...)
emocromo e formula ASt ALT GGT creatininemia glicemia TUTTO A VENTI EURO!

terzo business
le società di medicina del lavoro: veri visitifici, con direttore generale segretarie, commerciali e consulenti medici e biologi sottopagati)

SPERO CHE IL TESTO UNICO O SUCCESSIVE LEGGI REGOLAMENTI I REQUISITI PER ESSERE RSPP E HACCP, E AUSPICO PIU' VIGILANZA ANCHE SUI "VISITIFICI" E SULLA QUALITA' DELLE LORO PRESTAZIONI SPESSO SCADENTI (ESAMI FITTIZZI?)

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