Dipendente di 26 anni che richiede visita del Medico competente per riferire di infortunio accaduto due mesi prima (metà dicembre). secondo il racconto (un po' fantasioso), asserisce che nell'atto di spostare due scatolni VUOTI (il dipendente però sostiene che pesavano 40 kg: ma non erano vuoti????) da uno scffale posto ad un altezza di circa un metro e 60 cm (il giovane è alto 1.80 cm), si procurava un'iperestensione del primo dito mano sinistra. non accusa dolore, tanto che non si reca MAI nè in ps nè dal proprio medico curante, non ne parla con preposti o chi di dovere in azienda, non si assenta dal lavoro neppure mezza giornata nell'arco dei due mesi, continuando a lavorare senza problemi. si reca solo un a volta da una fantomatica signora che "tira i nervi" (??)..orbene dopo due lunghi mesi (nei quali riferisce di aver svolto non solo la sua attività lavorativa senza problemi, ma pure tutte le comuni attività quotidiane compresa l'attività soportiva, sci da disceaa) giunge dal povero medico competente riferendo un "fastidio" a livello dell'articolazione metacarpo-falangea primo dito mano sin:esame obiettivo totalmente negaivo, compresa la "vigorosa" presso-palpazione dell'articolazione suddetta (test vari tutti negativi: presa in pinza, Flinkenstein....). però c'è questo fastidio...
Come vi sareste comportati?
...che io sappia, un "infortunio" non formalmente documentato, non esiste.....nel senso che la tutela privilegiata di una patologia scatta nel momento in cui si dimostri che è un "infortunio" cioè una patologia insorta per "causa violenta" + "in occasione di lavoro" (con questa definizione gli Enti assicuratori scartavano come non inquadrabile come infortunio ad esempio una sciatalgia insorta sì durante una manovra di lavoro, ma che non comportasse particolare impegno del rachide, in quanto mancava la causa "violenta" - attribuendo la patologia esclusivamente alla personale situazione degenerativa dei dischi); nel caso che riporti, caro geordie, manca un pò tutto: la documentazione che ci sia stata una causa violenta, che ci sia stata un'occasione di lavoro, che ci sia stata una patologia: per documentare un infortunio, non basta un racconto a posteriori del lavoratore: se pure incidente vi fu, se non è stato documentato all'epoca, non si può oggi fare nulla per garantire tutela di postumi di una patologia che il lavoratore stesso all'epoca ritenne compatibile con il servizio, perchè infatti continuò a lavorare senza problemi!....
Allo stato attuale, tu riferisci di un esame obiettivo muto. a questo punto viene spontaneo riflettere su un altro assioma: che anche le patologie comuni non rilevabili.....non esistono!...
protomedico il 18/02/2008 10:09 ha scritto:
...che io sappia, un "infortunio" non formalmente documentato, non esiste.....nel senso che la tutela privilegiata di una patologia scatta nel momento in cui si dimostri che è un "infortunio" cioè una patologia insorta per "causa violenta" + "in occasione di lavoro" (con questa definizione gli Enti assicuratori scartavano come non inquadrabile come infortunio ad esempio una sciatalgia insorta sì durante una manovra di lavoro, ma che non comportasse particolare impegno del rachide, in quanto mancava la causa "violenta" - attribuendo la patologia esclusivamente alla personale situazione degenerativa dei dischi); nel caso che riporti, caro geordie, manca un pò tutto: la documentazione che ci sia stata una causa violenta, che ci sia stata un'occasione di lavoro, che ci sia stata una patologia: per documentare un infortunio, non basta un racconto a posteriori del lavoratore: se pure incidente vi fu, se non è stato documentato all'epoca, non si può oggi fare nulla per garantire tutela di postumi di una patologia che il lavoratore stesso all'epoca ritenne compatibile con il servizio, perchè infatti continuò a lavorare senza problemi!....
Allo stato attuale, tu riferisci di un esame obiettivo muto. a questo punto viene spontaneo riflettere su un altro assioma: che anche le patologie comuni non rilevabili.....non esistono!...
ma in tal caso dovevo compilare secondo te il certificato di infortunio?io mi sono limitata a richiedere una visita specialistica (visto che insisteva sul fastidio..) e a dare alcuni giorni di malattia inviandolo al medico curante..
ma mi sto domandando se ho agito correttamente.
geordie il 18/02/2008 11:40 ha scritto:
ma in tal caso dovevo compilare secondo te il certificato di infortunio?io mi sono limitata a richiedere una visita specialistica (visto che insisteva sul fastidio..) e a dare alcuni giorni di malattia inviandolo al medico curante..
ma mi sto domandando se ho agito correttamente.
cara geordie, NON si può stendere un certificato di infortunio "ora per allora": la denuncia dell'infortunio deve essere contestuale all'avvenimento, ci devono essere le testimonianze sulla dinamica etc...
forse non sono stata chiara: se non c'è nessuna documentazione dell'epoca QUESTO INFORTUNIO NON ESISTE e non può essere resuscitato!
bisogna limitarsi a prendere contezza di quanto attualmente presente dal punto di vista clinico, senza tormentarsi su riferite e quanto mai vaghe ricostruzioni del lavoratore:....se attualmente c'è una patologia ed attualmente tu sei in grado di correlarla a eventi lesivi causali lavorativi avvenuti nella stessa data in cui tu visiti il dipendente-infortunio- (o ad eventi lesivi causali lavorativi che abbiano agito in maniera costante nel tempo fino a determinare la comparsa di una patologia che viene acclarata per la prima volta contestualmente alla tua visita - malattia professionale-) , è un conto; altrimenti si tratta di malattia da causa comune e come tale va seguita dal medico curante.
per essere ancora più chiara: se l'infortunio non fu denunciato allora, non c'è nessun estremo medico-legale per attribuire il quadro odierno ad un evento lontano che non si sa neppure se è mai avvenuto e quindi tu NON devi assolutamente fare nessuna denuncia (perchè il fatto non sussiste); inoltre, se patologia attuale sussiste, e se questa non determina alcuna riduzione di idoneità specifica, tu (in qualità di medico competente) non hai nessun diritto/dovere di occuparti di tale patologia e i certificati di malattia, la cura e quant'altro sono sfera d'azione del medico curante.
geordie il 18/02/2008 11:40 ha scritto:
ma in tal caso dovevo compilare secondo te il certificato di infortunio?io mi sono limitata a richiedere una visita specialistica (visto che insisteva sul fastidio..) e a dare alcuni giorni di malattia inviandolo al medico curante..
ma mi sto domandando se ho agito correttamente.
ok richiesta visita specialistica (ma chi la paga??? non certo il datore di lavoro, spero, perchè di tale infrtunio non esiste traccia). corretto anche l'invio al curante, ma toglimi una curiosità: cosa vuol dire "mi sono limitata a dare alcuni giorni di malattia"???
...mi piacerebbe pensare che sia semplicemente un'espressione infelice e non che tu, medico del lavoro competente, abbia dato dei giorni di riposo domiciliare ad un dipendente della ditta (e in che occasione, poi? visita periodica??visita staordinaria????) ccn un esame clinico, tra l'altro, negativo.
cordialità
maxmd il 18/02/2008 03:12 ha scritto:
ok richiesta visita specialistica (ma chi la paga??? non certo il datore di lavoro, spero, perchè di tale infrtunio non esiste traccia). corretto anche l'invio al curante, ma toglimi una curiosità: cosa vuol dire "mi sono limitata a dare alcuni giorni di malattia"???
...mi piacerebbe pensare che sia semplicemente un'espressione infelice e non che tu, medico del lavoro competente, abbia dato dei giorni di riposo domiciliare ad un dipendente della ditta (e in che occasione, poi? visita periodica??visita staordinaria????) ccn un esame clinico, tra l'altro, negativo.
cordialità
Devo rispondere?
Giusto perchè sono gentile e credo che questo forum possa e debba rappresentare occasione di scambio culturale. anche se non trovo adeguati a volte i toni.
il fatto che si sia trattato di visita su richiesta l'ho bene esplicitato all'apertura della discussion (cite: "Dipendente di 26 anni che richiede visita del medcio competente..").
il fatto che "mi sono limitata" a richiedere visita spec. e a dare gg di malattia sta a dire in modo MOLTO infelice che non ho compilato certificato di infortunio su appositi moduli inail.
Chi la paga la visita se il dipendente riferisce fastifio-dolore alla mano atribuendola all'attività lavorativa? io?
no, l'azienda.i giorni di malattia sono dovuti visto che nonostante l'es. obiettivo negativo il dipendente ha richiesto la mia visita per un "fastidio" alla mano e in sede di vista indossava tutore. per quanto possa trattarsi di simulatore non potevo mettere in dubbio le sue parole.
comunque, per la cronaca, il suo medico curante ha aperto in data odierna l'infirtunio.
Credo si tratti di un simulatore bello e buono, nonostante il tutore, e che abbia tentato di approfittare della buona fede di geordie. Personalmente, in assenza di obiettività clinica, non gli avrei dato i giorni di malattia senza PRIMA il conforto di qualche esame strumentale o di una visita specialistica, se ha lavorato per due mesi senza lamentarsi può resistere anche qualche altro giorno, o no? E poi in che forma gli hai dato i giorni, come semplice malattia o come temporanea non idoneità alla mansione? Mi pare poi di ricordare (correggetemi se sbaglio) che l'infortunio vada denunciato entro tre giorni dall'evento, e quindi comunque parliamo di una cosa che non esiste.
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Il medico curante può pure aprire l'infortunio, ma mi aspetto che l'INAIL non lo riconosca come tale e dirotti tutto all'INPS in quanto anche a mio avviso, da quello che ho potuto leggere sul blog, non vi è nulla che possa dimostrare l'infortunio e tantomeno che è avvenuto in ambito lavorativo.
Ciao
Marco F
Non trovo corretto addebitare la visita specialistica al datore di lavoro. Il dipendente potrebbe essersi fatto male sciando e poi raccontare questa fantomatica storia per avere la visita pagata. Io avrei fatto solo una comunicazione al medico curante rimandando a lui anche l'eventuale prescrizione di giorni di riposo. Domanda: il tutore lo ha comprato di "sua sponte" o ha qualche prescrizione medica? Visto l'esame obiettivo negativo gli avrei dato un'amichevole pacca sulla spalla e gli avrei detto: vabbè ci hai provato, ora torna al lavoro.
la penso come lombait e gandalf.
inoltre ribadisco che il medico competente non deve dare i "giorni" di malattia al dipendente.
cordialità
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