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Una amara storia per gli amici telematici

Questo argomento ha avuto 5 risposte ed è stato letto 2319 volte.

billi

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  • Una amara storia per gli amici telematici
  • (01/03/2008 08:45)

Ho voglia di raccontare ai miei amici telematici una piccola storia, nella speranza che i curiosi e quelli che non scrivono mai, che bazzicano per il sito confidando nell’anonimato possano trarre almeno spunto di comportamento. Alcuni anni fa vengo nominato medico competente di una grossa ditta “megagalattica”: di quelle per intenderci che e’ meglio perdere che trovare, zeppa di problemi mai risolti in precedenza e con i lavoratori con i denti di fuori nei confronti di dirigenza e datore di lavoro. Inizio la Sorveglianza Sanitaria in base al protocollo specifico, che prevede anche alcuni accertamenti sanitari: accertamenti che vengono affidati dall’azienda ad una struttura sanitaria gestita da professionista politicamente a loro vicino. Senonche’ alcuni lavoratori affetti da patologie note mi segnalano che i risultati degli accertamenti non sono assolutamente attendibili non attestando le patologie per le quali stanno da anni seguendo una terapia. Controllati uno ad uno gli accertamenti questi risultano effettivamente la fotocopia l’uno dell’altro, senza alcuna distinzione e neppure corrispondenti ai pregressi accertamenti esistenti nei libretti sanitari, eseguiti da altri ovviamente. C’erano gia’ gli estremi per fare denuncia, ma preferisco fare la segnalazione al datore di lavoro, all’RSPP ed al RLS. Quest’ultimo trasmette denuncia alla Procura, gli altri due fingono di indignarsi e comunicano che daranno mandato ad un legale di procedere. La faccio breve: come e’ finita a distanza di alcuni mesi, vi chiederete? Soddisfo la vostra curiosita’:
1) i lavoratori, i piu’ ricattabili, sono rimasti a lavorare nelle stesse condizioni di prima, forse liberi al massimo di lamentarsi e basta;
2) il professionista, ben ammanigliato politicamente, con agganci negli ordini, ben introdotto nelle lobby ( sapete quei circoli esclusivi dove trovate dentro tutti i personaggi che contano nella vita pubblica e si sbandiera ai quattro venti che li si fa beneficenza mentre in realta’ mangiano a quattro palmenti e decidono le sorti di noi poveri cristi) ha avuto il coraggio di telefonarmi dicendomi che io avrei dovuto difendere la sua posizione perche’ tanto GLI ACCERTAMENTI FATTI PER LA 626 NON HANNO SCOPO DIAGNOSTICO ( a tuttoggi svolge tranquillamente accertamenti per tante aziende):
3) Io sono stato interrogato, come persona informata sui fatti, ma sembravo l’imputato, in procura ed all’ordine ed ho esposto i fatti oggettivamente;
4) La denuncia e’ stata messa in un cantuccio a prendere polvere e poi e’ stata archiviata;
5) Il medico competente, cioe’ io, si e’ dimesso dall’incarico ed e’ stato l’unico a pagare: in ogni caso lo schifo per certa gente, datore di lavoro ed altri personaggi, non era di certo compatibile con la mia ulteriore permanenza.
E questo e’ tutto.
E poi si chiede perche’ talvolta si e’ talmente amareggiati che si vorrebbe buttare a mare la nostra attivita’ e tutto il resto?
Ma ci si fa forza e si va avanti, confidando che fortunatamente non tutto cio’ che ci circonda e’ marcio ( ma una bella fetta si).

Gennaro

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  • Re: Una amara storia per gli amici telematici
  • (01/03/2008 09:03)

Caro Billi ti comprendo
A me una volta mi hanno clonato 320 esami spirometrici, non hanno avuto nemmeno la furbizia di cambiare un parametro, erano tutti 160 cm, femmine e con lo stesso peso.
Un'altra volta ho trovato un giudizio di idoneità a mia firma senza che io avessi mai visitato il lavoratore!
Questo era il tempo in cui scrivevo, "medico competente professione dequalificante"
Oggi non lo penso più perchè sono fortemente convinto che per vai motivi le cose stanno cambiando.I lavoratori sono sempre più attenti e sensibili soprattutto attraverso gli avvocati, la normativa diventa sempre più cattiva con i medici competenti, e soprattutto noto tra le nuove leve una voglia di lavorare in qualità.
Per forza di cose si farà una selezione naturale. Solo chi lavorerà con onestà etica e professionalità emergerà.
Saluti Gennaro:)

Gennaro Bilancio

nofertiri9

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  • Re: Una amara storia per gli amici telematici
  • (01/03/2008 23:53)

a parte che vorrei proprio sapere dove sta scritto che gli ASP ex 626 non avrebbero carattere diagnostico, e vabbé fa niente, ma...
ma che malinconia.
Giuro, prometto, io 20 anni fa quando ho mollato un certo tipo di pubblico che così si comportava, ero davvero convintissima di poter fare da apripista. Volevo dimostrare che era possibile fare queste cose in scienza e coscienza e guadagnarci, magari non arricchirsi ma guadagnarci di che campare, e soprattutto sorridersi la sera mettendo la testa sul cuscino.
Ero convintissima che le realtà con cui mi ero scontrata (per inciso, io credo di essere l'unica persona in italia che ha subito una visita di controllo ex L.300 dal proprio diretto superiore gerarchico...) fosse una particolarità dovuta al susseguirsi di elezioni a raffica in un mondo in cui Mani Pulite era ancora da concepire.
Ero convintissima che il mondo imprenditoriale italiano fosse aperto al concetto, non certo di sx, in base al quale un lavoratore per il quale si sono spesi 10, 15 o 20 anni di stipendio fosse da ritenersi un "bene aziendale", per cui era più che saggio tenerselo buono e in ottima salute.
Ero convintissima che i sindacati tutelassero le condizioni dei lavoratori, sia economiche che legali che di salute.
Ero convintissima che un lavoro fatto in maniera seria e sul campo, non tra le silenti e candide mura universitarie, potesse aiutare a mettere in luce le nuove manifestazioni di tecnopatie, che già allora vedevo/sospettavo diverse da quelle sancite da oltre 40 anni sui sacri testi.

Ero convintissima: appunto, ero.
Oggi, sembra che il nostro mondo si sia nettamente spaccato in 2 parti, l'una contro l'altra contrapposte e mai o quasi mai in contatto tra loro.
da un lato, quelli che dicono "tanto, al lavoratore se gli sta bene così o se no se ne va che ne trovo altri 3 al posto suo", dall'altra quelli che tentano di conciliare le oggettive esigenze di conservare dei posti di lavoro con la primaria esigenza di tutelare un diritto costituzionalmente e umanamente sancito come la salute, e talvolta la vita stessa.
In mezzo, ormai sempre più spesso, il popolo dei furbetti. Che se sono lavoratori, ci provano per principio a veder di spuntare una qualche condizione di favore o anche solo di comodo (ricordo la marea montante di femmine con gravidanze a presunto rischio dalla 6^settimana di gravidanza persino se svolgono lavori amministrativi di tutto comodo), e se sono DdL risolvono il problema (compreso quello di prima) cercando ed ahimé trovando sempre più spesso professionisti -o meglio pseudoprofessionisti- disposti, per 4 centesimi, a certificare l'incertificabile.
Appunto, come dire che una fabbrica ha 160 operaie clonate: spero per gennaro che almeno fosse tutte anche ugualmente carine!

Ripeto: che malinconia.
E dire che, volendo, ce ne sarebbe comunque per tutti e che in tanti potrebbero stare meglio o solo evitare di star male.

Vorrei che, a prescindere da qualsiasi ideologia sociale o religiosa, un qualche politico si rendesse conto di quanto accidenti costa, in un paese come il nostro con un Sistema Sanitario Nazionale, la non corretta prevenzione sui luoghi di lavoro e conseguentemente la cura a spese collettive di malattie in cui costi coerentemente dovrebbero cadere a carico di chi li ha causati, per insipienza o per dolo non conta.

La domanda, a questo punto, diventa: Ma c'è una qualche forma di programmazione di qualcosa, in questo paese, o davvero si campa alla giornata?

Non rispondetemi, non lo voglio sapere. Anzi, fate conto che sia una domanda che non ho proprio posto.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

ramses

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  • Re: Una amara storia per gli amici telematici
  • (03/03/2008 22:41)

Solo per esprimere tutta la mia solidarietà a Billi.

Nofer, sono d'accordo persino sulla punteggiatura. :(

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

GANDALF IL GRIGIO

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  • Re: Una amara storia per gli amici telematici
  • (03/03/2008 23:11)

Caro billi, che dire...hai la mia personale solidarietà e tutta le mia comprensione...che tristezza! Che tristezza soprattutto perchè il tuo non è sicuramente un caso isolato...ti racconto questa mia vicenda personale....
Qualche anno fa ho "ereditato" una azienda di crica 150 dipendenti, leader a livello nazionale nel suo settore, dove la situazione era catastrofica: sorveglianza sanitaria precedente "virtuale", una media di 45/50 infortuni l'anno, assenza totale di formazione anche per le cose più elementari come l'uso dei DPI. Ebbene dopo due anni di superlavoro, quando finalmente si intravvedeva una pallida luce in fondo al tunnel, vengo rimosso dall'incarico perchè il mio comportamento "...non corrispondeva alle reali esigenze della azienda in fatto di sicurezza"...infatti, secondo la direzione aziendale le visite duravano troppo, facevo fare troppe analisi ed accertamenti, parlavo troppo con i lavoratori ed i sindacati, pretendevo i campionamenti ambientali, ma soprattutto avevo osato fare alcune denunce di MP (tutte peraltro riconosciute dall'INAIL). Roba da farti passare la voglia di lavorare, ma poi è successa una cosa che mi ha gratificato molto: le maestranze della azienda mi hanno inviato la copia di una lettera che hanno scritto alla ditta per chiedere di reintegrarmi nell'incarico di MC, richiesta che ovviamente la ditta si è guardata bene dal prendere in considerazione. Lo so magra soddisfazione, ma sono quelle piccole cose che alla fine contano più di un buon contratto, e che ti fanno venire la voglia di rialzarti dal letto domani mattina e ripartire con il tuo lettino, il tuo audiometro, il tuo spirometro e la tua testa pensante.

saluti a tutti

Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

maxmd

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  • Re: Una amara storia per gli amici telematici
  • (04/03/2008 09:12)

...dopo un disintossicante weekend nella mia sardegna torno al lavoro...stamattina il giornale radio (ho sentito le edizioni delle 6, delle 7 e delle 8) ha dato il solito triste bollettino delle morti sul lavoro...subito dopo i soliti tristi (in un altro senso, però) commenti bipartizan...pare che tra oggi e domani il Governo (ex) partorirà il testo unico (mi sa tanto di quella storia della montagna e del topolino...)
...da una trasmissione mattutina di radiouno ha parlato dell'importanza della formazione e dell'uso dei dpi un rappresentante dei vigili del fuoco...
...ovviamente nessun intervento ad alcun titolo di medici competenti nè di dirigenti SPSAL...è come se la categoria non esistesse, tutti parlano di ispettori (ovviamente ispettori del lavoro), di controlli, di norme, ma una parola sui medici del lavoro no. niente. zero.
...eppure probabilmente conosciamo le norme meglio di tanti "consulenti" preziosi (nel senso economico del termine)...
...eppure probabilmente una storia come quelle che raccontano billi, gandalf, nofer e che chiunque di noi potrebbe fare propria, potrebbe aiutare tanti a capire perche succedono le tragedie...
...eppure probabilmente ascoltare la voce e le esperienze di chi ogni giorno visita cantieri edili, fonderie, falegnamerie,etc etc e parla con operai, con impresari, con poveri cristi per metà assunti e per metà in nero, con cingalesi e marocchini che a mala pena 2 parole in italiano, con quelli che lavorano senza fare nè meeting ne brainstorming o tantomento interviste all'espresso, forse non sarebbe tanto sbagliato...
...forse, non so...
scusate lo sfogo, ma sarà la sveglia troppo matutina o i 300 km roma-fano...
cordialità

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