Il portale del Medico del Lavoro Competente

Sezioni del portale

Ricerca

Login

Informazioni

Permesso di lettura:
Tutti gli utenti
Permesso di scrittura:
Utenti registrati

Network

Sorveglianza sanitaria nei lavoratori del settore socio sanitario

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 1761 volte.

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
Provenienza
Perugia
Professione
Medico del Lavoro
Messaggi
416
  • Sorveglianza sanitaria nei lavoratori del settore socio sanitario
  • (21/03/2008 14:18)

Seguo da circa 10 anni un paio di coop sociali (per un totale di oltre 700 lavoratori)che si occupano di assistenza a disabili fisici e psichici, e dalla analisi dei dati relativi alle visite mediche sono emersi dei dati secondo me importanti, specie correlandoli con i DVR. Soprattutto mi interessa l'andamento epidemiologico delle patologie del rachide e del cingolo scapolare e la loro reale correlazione con il livello di rischio. Qualcuno di voi ha esperienze simili? Avrei piacere di scambiare dati ed opinioni in merito.
Grazie

Sergio Truppe
................................................................

"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

Pennacchio

Nessun avatar per questo utente
Provenienza
Avellino
Professione
Medico del Lavoro
Messaggi
206
  • Re: Sorveglianza sanitaria nei lavoratori del settore socio sanitario
  • (22/03/2008 15:15)

Seguo un gruppo di lavoratori (asa, ota, infermieri) e confermo una incidenza significativa di patologie del rachide. Seguo da poco il gruppo ed ho cercato di far entrare nella testa dei resposabili l'idea di adottare prima possibile almeno i sollevapazienti e poi... formazione e tutto il resto.
Un saluto

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
Provenienza
Perugia
Professione
Medico del Lavoro
Messaggi
416
  • Re: Sorveglianza sanitaria nei lavoratori del settore socio sanitario
  • (24/03/2008 18:33)

Pennacchio il 22/03/2008 03:15 ha scritto:
Seguo un gruppo di lavoratori (asa, ota, infermieri) e confermo una incidenza significativa di patologie del rachide. Seguo da poco il gruppo ed ho cercato di far entrare nella testa dei resposabili l'idea di adottare prima possibile almeno i sollevapazienti e poi... formazione e tutto il resto.
Un saluto

Certamente la strada è quella, non c'è dubbio, anche io ho notato come in questi 10 anni si sia riusciti a "contenere" il fenomeno infortunistico e le prescrizioni con l'utilizzo degli ausili meccanici di sollevamento e con la formazione continua, quasi ossessiva (sai come si dice, gutta cavat lapidem...). Nonostante ciò ho delle percentuali di prescrizioni che variano dal 10 al 15 per cento, a seconda dei settori. Mi piacerebbe sapere se anche tu hai dei dati sovrapponibili, quali rapporti hai (se li hai, dalle nostre parti pensano solo a risparmiare) con le istituzioni pubbliche che gestiscono, in alcuni casi, i servizi di assistenza, se riesci ad avere un "dialogo" con gli assistenti sociali, etc
Se vuoi potremmmo continuare sulle nostre mail private: la mia sergiotruppe@virgilio.it

Grazie

Sergio Truppe
................................................................

"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507

Privacy | Contatti