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Diabete e lavoro notturno... Aiuto!

Questo argomento ha avuto 3 risposte ed è stato letto 13509 volte.

tixarte

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Salerno
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  • Diabete e lavoro notturno... Aiuto!
  • (28/03/2008 17:30)

Mi chiamo Cappiello Tiziano, vivo a Battipaglia (SA), ho 33 anni e sonno affetto da diabete mellito tipo 1 insulino-dipendente dall'età di 13 (dal 1988).
Eseguo una terapia insulinica intensiva di 3 dosi giornaliere.

Lavoro come operaio addetto alla produzione da circa 3 anni.
Sono stato assunto con regolare contratto legge 68/99 riguardo le categorie protette (ho un'invalidità riconosciuta del 68%).

Da un anno e mezzo ho seri problemi al lavoro, in quanto per me risulta molto difficile concilliare il diabete con la turnazione notturna e le mie difficoltà non vengono accolte dal datore di lavoro, né dal medico competente.
Al momento sono in attesa della sentenza del giudice (1° aprile p.v.) in seguito ad un ricorso ex art. 700 c.p.c. da me fatto al fine di essere esonerato ufficialmente dal turno notturno. Ma la relazione depositata dal consulente tecnico dichiara che "il ricorrente deve essere considerato idoneo alle sue mansioni... senza esonero dal turno notturno."

E' un periodo molto difficile per me, ho 33 anni e una malattia cronica da oltre 20 che mi richiede 3 iniezioni di insulina al giorno; sono sposato e ho 2 bambine.

Al lavoro è dura, in quanto vengo continuamente attaccato psicologicamente dalla dirigenza; ne risento anche fisicamente perchè da quando ho fatto il ricorso in tribunale hanno pensato bene di spostarmi dove il lavoro è più pesante e devo continuamente sforzarmi molto fisicamente; insomma mi stanno "gentilmente" chiedendo di andarmene.


Volevo sapere se ci sono altre vie percorribili legalmente o se comunque potete aiutarmi, appoggiarmi e consigliarmi per la risoluzione del problema.

Vorrei potervi inviare a mezzo fax tutta la documentazione dettagliata del mio caso in modo da avere il quadro della situazione in modo più completo.

Rigranziandovi anticipatamente, lascio cordiali saluti.

Cappiello Tiziano


Di seguito riporto una breve cronistoria degli eventi:

Da circa un anno a questa parte ho riscontrato difficoltà nell'affrontare correttamente la turnazione
notturna di lavoro: si susseguono casi di ipoglicemia che mi costringono a fermarmi e
spesso sono costretto ad andare via prima della fine del turno.
Ho provato a correggere le dosi con l'aiuto del mio diabetologo ma il risultato è stato un alternanza di
ipo e iperglicemie.

Ho chiesto verbalmente, nel mese di Ottobre 2006 al resp. Risorse Umane , al resp. di produzione e al direttore di stabilimento di poter effettuare una turnazione che mi permettesse di non essere in produzione nell'orario notturno o di poter chiedere un cambio di mansione in un reparto che non coinvolgesse la turnazione notturna.

Il resp. Risorse Umane mi ha spiegato che ciò era impossibile perchè legislativamente il diabete non rientra nelle patologie che possono essere esonerate dal lavoro notturno. Mi ha poi raccontato che "anche suo padre.." soffre di diabete e con "tanti sacrifici.." è riuscito comunque a lavorare senza problemi. Mi ha poi chiesto di avere "coraggio" per superare il momento di difficoltà e di impegnarmi a "risolvere il problema".

In data 16/11/2006 ho richiesto, stavolta a mezzo raccomandata, di poter essere esonerato dal lavoro notturno allegando un certificato rilasciatomi dal diabetologo dell'ASL riguardante la mia inidoneità alla turnazione notturna.

L'azienda ha predisposto la visita con il medico aziendale il quale mi ha dato un esonero temporaneo dal lavoro notturno per 6 mesi (da dicembre 2006 a maggio 2007).

Trascorso questo periodo e successivamente ad un altro controllo del medico aziendale sono risultato idoneo a riprendere la turnazione notturna.

Ho chiesto spiegazioni al medico aziendale il quale mi ha spiegato che "non poteva rovinare i suoi rapporti con l'azienda in quanto avrebbe rischiato di non lavorare più con essa, creando un precedente... e che quindi ...non poteva più venirmi incontro". Mi ha fatto sorridere il fatto che la dott.ssa che mi ha visitato ha poi aggiunto che "anche suo padre......".

Sta di fatto che ripreso il turno notturno ho riscontrato di nuovo gli stessi problemi.

Non volendo compromettere il mio stato di salute, ho cominciato a non essere sempre presente negli orari notturni; non per mancanza di volontà ma per buon senso: sarebbe stato da stupidi continuare a lavorare rischiando crisi ipoglicemiche che mi avrebbero messo a rischio di un eventuale infortunio.

In data 13/07/2007 ho richiesto all'azienda, sempre a mezzo raccomandata, di poter essere sottoposto a visita medica collegiale ex art.16 L. 626/94 per "idoneità a proficuo lavoro", ciò sempre per cercare di ottenere un cambio di mansione che mi permettesse di evitare l'orario notturno.

Non solo non ho ottenuto di poter effettuare la visita da un medico che non fosse "pagato" dall'azienda, ma sia il resp. di produzione che il resp. risorse umane mi hanno letteralmente riso in faccia, manicciandomi stavolta che avrei rischiato la mia inidoneità alla mansione e quindi il relativo licenziamento "per giusta causa".

Nonostante tutto ad agosto 2007 mi viene fatta un'altra visita aziendale ed ottengo un altro esonero dal lavoro notturno per 3 mesi.

In seguito alla mancata visita collegiale richiesta in precedenza invio una diffida all'azienda la quale mi risponde che "sono stato ritenuto idoneo al lavoro notturno in data 21/05/07 perchè non ho prodotto la documentazione medica richiesta; vado a guardarmi le carte ma non trovo alcuna richiesta di documentazione. L'azienda anche stavolta non mi da la possibilità di effettuare la visita collegiale richiesta.

Allo scadere dei 3 mesi di esonero vado di nuovo presso il medico aziendale per la visita di controllo. Porto con me sia il quaderno delle glicemie notturne, richiestomi, sia una relazione medico-legale rilasciata dal mio diabetologo personale.

Riguardo alla visita, la prima cosa che mi dice la dott.sa appena entro nello studio è "Ma la vogliamo risolvere stà situazione?"

Naturalmente io consegno la documentazione e cerco, come gia fatto nelle visite precedenti, di far valere le ragioni della richiesta di esonero in modo oggettivo.

Passa quasi un mese e arriviamo vicino a Natale 2007.

Un giorno il resp. risorse umane mi chiama in ufficio e mi spiega che l'azienda ha predisposto una "visita specialistica diabetologica" presso un'altra ASL che non fosse Battipaglia perchè così non potevo "influenzare" la visita in alcun modo. Inoltre il resp. del personale aggiunse che ci saremmo basati su questa visita per stabilire cosa fare.

Il 19/12/2007 mi portano a Baiano (AV) presso l'ASL locale ed effettuo la visita con lo specialista. Il diabetologo mi viene incontro e mi spiega che chi è affetto da diabete ed è trattato insulinicamente non può effettuare lavoro notturno perchè ciò comporta un naturale abbassamento dei valori glicemici verso le 2:30 di notte e conseguentemente un innalzamento nelle ore dell'alba e che comunque ciò genera scompensi glicemici tra ipo e iper glicemie durante le 24 ore.

Rilascia all'azienda il seguente referto: "Terapia insulinica 3 volte die dall'età di 13 anni. Per un più adeguato monitoraggio dell'alimentazione e della terapia insulinica si sconsiglia di effettuare il turno delle ore notturne".

Il 29/12/2007 vengo chiamato dal resp. risorse umane e dal resp. produzione i quali mi consegnano il "referto" passato dal medico aiendale successivamente alla visita specialistica effettuata, cito testualmente: "esonero dal turno notturno per 30 giorni dal 1 Gennaio 2008 e valutazione di un adeguato dosaggio insulinico con ripresa dell'attività lavorativa -senza esoneri- dal 2 febbraio 2008".

Con grosso stupore faccio notare ai 2 responsabili che il referto del medico dell'ASL di Baiano era stato "un pò" differente; entrambi mi dicono di rivolgermi al medico aziendale e di farlo nei termini richiesti vista la ristrettezza dei tempi per la ripresa del turno notturno.

Mi sono sentito abbandonato!

Su suggerimento di mio fratello ho chiesto presso il tribunale di Salerno in funzione di giudice del lavoro un ricorso ex art. 700 c.p.c. andando a presentare un po tutto il problema come ho fin qui spiegato.

Il giudice nomina un consulente tecnico, CTU, il quale deve effettuare una relazione medico-legale.

Quando vado a visita presento, oltre alla documentazione fin qui avuta, un ulteriore certificazione del medico della mia ASL di competenza che conferma ancora una volta l'inadeguatezza dello svolgimento della turnazione notturna. Inoltre contatto il diabetologo di Baiano che mi effettuò la visita specialistica il quale ha confermato al CTU ciò che aveva gia scritto in precedenza.

La relazione del CTU è molto contraddittoria in quanto da un lato spiega l'oggettiva difficoltà del diabetico nel modificare il ritmo sonno-veglia, d'altra parte dichiara che non avendo riscontrato complicanze nel sottoscritto e dato che la documentazione presentata riguardo le glicemie noturne non è oggettiva (???), conclude che: "il ricorrente deve essere considerato idoneo alle sue mansioni... senza esonero dal turno notturno. Si prescrive inoltre.... di sottoporre Cappiello Tiziano ad accertamenti medici periodici (cadenza semestrale) al fine di monitorarne, ..., la adattabilità al lavoro notturno....,

C'è da fare un paio di considerazioni riguardo la relazione:

Anzitutto il CTU rimanda tutto al medico aziendale, ovvero, se mi dici che sono idoneo al lavoro notturno perchè devo fare costanti visite di controllo? Inoltre, generalmente, nei casi di provvedimento d'urgenza ex art. 700 non viene richiesta la consulenza tecnica; ciò viene fatta normalmente in una causa "normale" in cui anche le parti presentano i propri medici, tecnici o periti di parte.

Inoltre quando ho effettuato la visita presso il CTU ho notato come se si fossero gia sentiti, magari solo per un caffè, col medico aziendale.

Insomma ho avuto l'impressione che la cosa fosse un po "montata".

Inoltre riguardo alla relazione medico-legale rilasciata dal CTU ci sono alcuni punti che non dichiarano il vero:

1) Sono diabetico da oltre 20 anni e nonstatnte ciò non ho complicanze cardiovascolari nei cosiddetti "organi bersaglio": cuore, reni, occhi, arti inferiori... Il CTU ha dichiarato che dato che per ora è tutto ok portiamolo ad avere complicazioni e poi eventualmente si rivedrà la soluzione da adottare. Sincermante non so quanto sia professionale ed etico una valutazione del genere; è come dire che "finchè la barca va...".

2) Il CTU ha dichiarato che l'attività notturna non determina alcuna alterazione nell'orario di somministrazione di insulina e dei pasti. Ciò non è esatto in quanto normalmente eseguo 3 iniezioni di insulina: ore 8:00; ore 13:00; ore 20:00; quando eseguo la turnazione notturna devo effettuare la prima iniezione al mattino molto presto prima di andare a dormire, alle 06:30 circa. Inoltre anche l'assunzione di alimenti cambia in quanto di notte mi trovo a dover assumere alimenti per mantenere a livelli non bassi la glicemia e naturalmente prendere anche qualche caffè per restare sveglio.

3) Il CTU ha dichiarato che "non è documentata, in maniera oggettiva, ALCUNA crisi ipoglicemica nel corso del lavoro notturno effettuato dal ricorrente"; inoltre sia il medico aziendale che il CTU hanno dichiarato che una glicemia di 40-50 mg/dl provoca il coma ipoglicemico. Ciò non è esatto in quanto ho presentato, sia al CTU che al medico aziendale, il mio quaderno delle glicemie con le relative ipoglicemie riscontrate. Anche questa dichiarazione la trovo eticamente e professionalmente scorretta: in pratica mi si dice che ho fatto "carte false"; inoltre un'ipoglicemia tra i 40 e i 50 mg/dl è normalmente gestita da qualsiasi diabetico; mi sembra assurdo dover correre in ospedale per una glicemia a 40 mg/dl, piuttosto cerco di fare prevenzione in modo da non scendere cosi in basso coi livelli glicemici.

Fortunatamente la relazione medico-legale del CTU è valida solo ai fini del ricorso ex art.700 e non è valida per una causa vera e propria che, ahimè, forse sarò costretto ad intraprendere, visto che il 1° aprile p.v. il giudice emetterà un provvedimento che molto difficilmente sarà a mio favore!

bordini

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560
  • Re: Diabete e lavoro notturno... Aiuto!
  • (29/03/2008 14:19)

Hai pensato di rivolgerti ad un patronato?

"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)

Gabriele Campurra

Gabriele Campurra
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  • Re: Diabete e lavoro notturno... Aiuto!
  • (30/03/2008 06:53)

Concordo in pieno con bordini.
Non avrei altri consigli da darti, se non dirti che la tua storia aumenta la mia rabbia verso "certi" medici competenti e medici "comunque"....

Complimenti per il "non anonimato" e per l'ottima relazione che hai inviato.
Se mi viene in mente qualche consiglio ulteriore riscriverò. Se ti va, tienici comunque informati sull'evoluzione. Ti auguro di non avere mai grossi problemi, ma se ti dovesse succedere qualcosa (corna di rito effettuate ....) vorrei sapere come se la passerà la MC!
Buona domenica, Nonnogab

"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI

maxmd

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Ancona
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Medico del Lavoro
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329
  • Re: Diabete e lavoro notturno... Aiuto!
  • (01/04/2008 09:38)

Ecco cosa vuol dire fare la medicina del lavoro per i soldi...dico pubblicamente che un madico competente che ha questi atteggiamenti nei confronti di un lavoratore con patologie SQUALIFICA VERGOGNOSAMENTE la categoria.
Mi piacerebbe che tale medico avesse le p... per comparire sul forum e per darci ragione di tale comportamento ostruzionistico e scandalosamente privo di qualsiasi fondamento.
Chiedo scusa al alvoratore a nome di tutta la categoria ei VERI medici del lavoro competenti.
perdonate lo sfogo.
Il mio consiglio al lavoratore è di inoltrare ricorso anche presso il servizio PSAL competente per territorio.
cordialità

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