Ciao a tutti.
Un mio amico ha la mamma di 65 anni che nel giro di circa tre anni ha avuto 15 broncopolmoniti bilaterali! Finora nessuna diagnosi sulla causa. I sintomi sono i seguenti: dolori a livello della pleura, in particolare a sinistra, sempre presenti, anche nei momenti di non infezione acuta. L'infezione segue sempre il seguente iter: dapprima compare herpes labiale e una forma di congiuntivite all'occhio destro, poi i dolori a livello della pleura, sempre più forti e con fitte dolorosissime, si diffondono per tutto il torace e nelle spalle, a questo punto compare tosse forte e persistente e una febbre molto alta che nel giro di due giorni arriva a più di trentanove. Dalle lastre effettuate dopo i ricoveri risulta sempre una broncopolmonite bilaterale, che viene curata con antibiotici (generalmente il Rocifin è quello che ha ottenuto risultati più efficaci) e cortisone, oltre che un antipiretico nei primi giorni per mantenere sotto controllo la temperatura. Nel giro circa di un mese di cura l'infezione sembra risolversi, anche se non scompaiono del tutto i dolori a livello della pleura; ma dopo uno o due o tre mesi di relativa tranquillità si rimanifesta con gli stessi effetti, che con l'andar del tempo diventano più devastanti, visto che le condizioni fisiche oramai diventano via via meno resistenti.
Da sottolineare la persistente presenza di una piccola falda a livello della pleura, rilevata solo dall'ecografia e mai dalle TAC, l'ispessimento del pericardio, che si è venuto a creare dopo le frequenti infezioni al polmone, la presenza di addensamenti in sede mantellare bilateralmente.
Nel pieno dell'infezione puntualmente le analisi rivelano sempre VES anche a 95, Fibrinogeno anche a 1110 e PCR anche a 13,60.
Nel corso di questi anni sono state formulate varie ipotesi. Escluso ogni evento tumorale da varie RX, broncoscopie con BAL, TAC ad alta risoluzione e dalla PET, i medici prima si sono orientati verso una sierosite effetto della LES, poi verso una malattia del connettivo, ma dai risultati delle analisi (ANA, ENA, ANTI-DNA e altre) non è risultato nulla di rilevante in tal senso, sebbene qualche valore sia leggermente fuori dalla norma (per es. Ab-antiadenovirus, Anticorpi anticitomegalovirus, A.A. Virus resp. Sinciziale IgG) . Nell'ultimo consulto (all'Ospedale Pierantoni-Morgagni di Forli) il medico ha ritenuto che i polmoni in sé non abbiano nulla (nel senso che non risentono di una azione che ha la sua causa nel polmone stesso) ma che si tratti di una malattia del connettivo, però già indagata e esclusa l'anno scorso. Insomma siamo punto e a capo, nessuna diagnosi e sua madre si è di nuovo ammalata! Da sottolineare che non sono assolutamente presenti dolori, gonfiori e segni anormali nelle articolazioni e che sua madre fino a tre anni fa era una persona sana, che faceva attività fisica regolare, senza presentare nessun problema di sorta, a parte una tendenza a una leggera ipercolesterolemia.
Qualcuno ha mai avuto gli stessi sintomi o è a conoscenza di un quadro clinico simile?
É vero che le analisi fanno presumere che non si tratti di una malattia autoimmune, ma sappiamo anche che i medici non sono certi al 100% e che non sempre è facile diagnosticarla.
Grazie a tutti coloro che vorranno aiutarla.
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livelli di fibrinogeno così elevati dichiarano praticamente per iscritto che c'è una grave infiammazione (tendendo ad escludere una gravidanza!). Coerente con la VES, senza dubbio, ma entrambi tra loro non mi ci fanno ritrovare con una PCR così "relativamente bassa" per essere una problema batterico. Poi, la recidiva continua...
... ok, io non sono medico, lo so e ne sono cosciente, però con i dati di lab me la cavo non c'è male...
Io non so nemmeno se esiste, la patologia che mi sta venendo in mente, quindi a mia volta faccio una domanda: ma può essere che sia un'infezione da Herpes alla parte distale del vago che interessa la zona toracica? interno, che non si manifesta quindi con le mitiche bollicine con cui si fa la diagnosi quando prende un nervo più esterno?
Questo spiegherebbe tanto, credo. Un bel dosaggio anticorpale? preferibilmente sia durante la fase silente che durante la fase acuta.
Gli antibiotici, secondo me, fanno effetto più sulle ragionevoli sovrinfezioni batteriche alle lesioni tissutali, ma temo non curino la causa, se è come penso io.
Chiedo scusissima per l'intromissione, ma spero di aver comunque dato un contributo: fosse solo quello che far dire "diosanto che fesseria, ma certo che no!".
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Quesito non facile. In fase acuta una PCR di 11 non e' comunque bassa (i valori di riferimento di solito sono
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Il mio post si deve essere perso per strada...dicevo.....i valori di PCR non sono bassi considerando che i valori di normalità sono < 0.5.
Faccio solo qualche considerazione. A meno che non sia immunodepressa/immunocompromessa escluderei che si tratti di forme infettive, virali o batteriche, anche se l'andamento con puntate febbrili sarebbe piu' a favore di questa ipotesi che non dell'autoimmune.
La bilateralità e le recidive farebbero pensare ad una forma autoimmune. Il fatto che i comuni autoanticorpi siano negativi non esclude tali forme visto che sono comunque possibili forme "negative" per tali test (che non sono ne' altamente sensibili ne' specifici). A conforto di questa ipotesi ci sarebbe anche la risposta al trattamento steroideo ed il fatto, mi sembra di intuire, che alla sua sospensione il fenomeno si ripresenti. In questo senso se fosse una forma infettiva dopo 15 polmoniti credo che non saresti qui a raccontraci di questo fatto....dopo 3 anni!
La copertura antibiotica con una cefalosporina potrebbe essere piu' per prevenire sovrainfezioni che non realmente terapeutica. Mi sembra strano tuttavia che -nell'ipotesi che si tratti di una forma autoimmune- che il BAL non abbia evidenizato nulla anche se, se è stato fatto sotto o al termine di una terapia steroidea soprattutto ad alto dosaggio, non è infrequente che risulti negativo/nella norma.
Non capisco pero' una cosa: la persona è affetta da LES (quando citi " sierosite effetto della LES")?
Spesso la diagnosi delle forme autoimmuni non è semplice e si deve procedere per esclusione: 3 anni pero' mi sembrano francamente tanti.
Scusa la franchezza: "e sentire una struttura "piu' accreditata", anche fuori regione se non ve ne dovessero essere??
Un'ultima domanda, doverosa visto il sito in cui siamo: che lavoro fa o ha fatto? Non si sa mai.....
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Sarebbe interessante poter visionare con calma le varie cartelle cliniche e prendere in esame soprattutto gli acertamenti culturali, ma voglio semplicemente rifere di un caso che ho seguito diversi anni fà. Una giovane signora di 30 anni che ha presentato sintomi clinici molto simili: episodi broncopolmonari ripetuti, con sensibilità discreta alla ciprofloxacina. Nonostante fosse sto sottolineato il fatto che vi era questa non completa risposta al chinolonico i vari ospedali concludevano sempre per il fatto virale. Conclusione: un giorno (dopo più di un anno di episodi broncopolmonari)la signora perde i sensi e presenta una crisi convulsiva, viene ricoverata e gli accertamenti dimostrano una raccolta come un mandarino a livello del lobo parietale dx. Il neurochirurgo opera e drena un ascesso (evidentemente metastatico) il cui contenuto in cultura rivela (finalmente) la presenza di nocardia. La signora a distanza di più di 15 anni sta bene. Vi saluto
Grazie a tutti.
Terremo conto delle vostre considerazioni e vi terrò informati.
Dellarossa, mi scusi.
Alla sua paziente con quali mezzi hanno diagnosticato l'ascesso, il cui contenuto ha poi rivelato nocardia? Crede che con gli esami e le Tac che ha fatto sua madre potrebbe essere sfuggito un elemento simile? Dico questo dal momento che sua madre sente che si sta per riammalare proprio perché si intensifica il dolore in determinati punti (all'incirca a livello pleurico), dove sostiene di sentirsi come pungolata da aghi in maniera dolorosissima. Il problema è che le Tac non hanno mai rilevato alcuna falda, che invece è stata rilevata in alcune occasioni dall'ecografia. Sua madre, naturalmente senza prove cliniche ma solo intuitivamente, sente di avere una sorta di sacca di infezione sempre "attiva", che, a suo dire, sarebbe la causa della malattia. Tuttavia il chirurgo toracico non ha mai voluto aspirare il liquido della falda rilevata dall'ecografia perché potesse essere analizzato, sostenendo che la falda non è di dimensioni tali da poter eseguire una simile operazione. Ecco l'ascesso di cui Lei ha parlato mi ha ricordato la sacca di cui parla sua madre. Che ne pensa?
Grazie
Voglio dire una probabile corbelleria, ma vista la sempre più frequente atipia nelle manifestazioni, una qualche forma di TBC è stata valutata ed esclusa? Recentemente è capitato un caso di mia conoscenza con frequenti recidive polmonari, e dopo vari accertamenti e tre mesi di ricovero sono riusciti nella diagnosi.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Picpus il 07/04/2008 01:54 ha scritto:
Voglio dire una probabile corbelleria, ma vista la sempre più frequente atipia nelle manifestazioni, una qualche forma di TBC è stata valutata ed esclusa? Recentemente è capitato un caso di mia conoscenza con frequenti recidive polmonari, e dopo vari accertamenti e tre mesi di ricovero sono riusciti nella diagnosi.
Picpus stai centrando il problema: i ricorrenti episodi broncopolmonari e la parziale risposta ai chinolonici avevano fatto pensare anche alla possibilità di un micobatterio atipico, ne avevo discusso con un amico pneumologo. C'era comunque in me l'idea di un agente infettivo insolito. L'ospedale dove la paziente era stata più volte ricoverata non prese mai in considerazione questa ipotesi concludendo ogni volta con "episodio di probabile origine virale". La complicanza dell'ascesso cerebrale si verifico solo dopo oltre un anno e fu l'episodio che permise la diagnosi eziologica. Dopo la terapia mirata non ci furono più episodi. Resta il mistero di come e perchè la paziente avesse contratto una nocardiosi, pur in assenza di compromissione delle difese immunitarie. Questo episodio non può servire da confronto con quello citato da ghisird, vuole solamente instillare il dubbio: a volte ci troviamo ad avere a che fare con agenti eziologici insoliti. Saluti
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