Probabilmente mi è sfuggito qualcosa nel dibattito, ma due differenti episodi capitatimi nell’attività professionale mi hanno reso perplesso: in una ditta dove lavora anche un autista con patente B, avevo posto il problema se nell’idoneità da rilasciare per detta mansione non occorresse pure sottoporre il dipendente a controlli specifici per alcolismo e tossicodipendenze: prontamente il consulente del lavoro mi mandava un’email citandomi la
Gazzetta Ufficiale n. 266 del 15 novembre 2007
MANSIONI CHE COMPORTANO PARTICOLARI RISCHI PER LA SICUREZZA, L'INCOLUMITA' E LA SALUTE DEI TERZI
(omissis)
a) conducenti di veicoli stradali per i quali e' richiesto il possesso della patente di guida categoria C, D, E, e quelli per i quali e' richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada;
e quindi, secondo lui, per l’autista in questione non occorrevano particolari controlli.
Nella legge di che trattasi non vengono citate tra l’altro le attività di edilizia.
Due giorni dopo, invece, mi chiama un titolare di azienda addetta a consegna di materiale per l’edilizia, che vorrebbe sottoporre a controlli specifici per alcolismo i suoi dipendenti - che movimentano materiale edile tramite carrelli elevatori e camion e lavorano anche a più di due metri di altezza.
Il titolare dopo un colloquio con un medico dell’Ispesl, mi cita e fornisce la legge qui seguente:
La legge quadro in materia di alcol e problemi correlati n. 125 del 30 marzo 2001 e la Gazzetta Ufficiale N. 75 del 30 Marzo 2006
LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
Allegato I
ATTIVITA' LAVORATIVE CHE COMPORTANO UN ELEVATO RISCHIO DI INFORTUNI SUL LAVORO OVVERO PER LA SICUREZZA, L'INCOLUMITA' O LA SALUTE DEI TERZI
… mansioni inerenti le seguenti attività di trasporto:
a) addetti alla guida di veicoli stradali per i quali e' richiesto il possesso della patente di guida categoria B, C, D, E, e quelli per i quali e' richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada;
….
… lavoratori addetti ai comparti della edilizia e delle costruzioni e tutte le mansioni che prevedono attività in quota, oltre i due metri di altezza;
Chiedendomi con decisione di approntare le analisi specifiche per verifica di stati alcolismo.
Nell’elenco in questione sono diverse le categorie di soggetti considerati a rischio (e vengono inclusi anche i possessori di patente B) inserendo anche i lavoratori dell’edilizia.
Vi chiedo: quale delle due leggi è ancora in vigore?
Gli autisti con patente B possono essere soggetti a controlli specifici per alcolismo da parte del m. competente?
I lavoratori dell’edilizia, dato che lavorano tutti ad oltre due metri di altezza, possono essere anch’essi soggetti a dette analisi?
Grazie per le delucidazioni.
Guido Marchionni
Caro collega,
ho avuto lo stesso dubbio di recente nell'adeguare i protocolli sanitari delle aziende di cui sono il medico competente. Per quanto a mio parere assurda la differenza nelle attività elencate negli allegati ai due schemi di intesa, in quanto entrambe riferite a fenomeni di abuso, le stesse sono state pubblicate in tempi differenti ed hanno interessato due differenti campi di interesse: la prima da te citata, più recente, riguarda lo schema di intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6,della legge 5 giugno 2003, n. 131 (in materia di accertamenti di assenza di tossicodipendenza). Il secondo invece è il provvedimento di intesa pubblicato ai sensi della legge 125/01 (alcol e problematiche alcolcorrelate).
A mio avviso, sono entrambi validi allo stato attuale e da applicarsi in modo distinto nelle due fattispecie.
Ad esempio il personale sanitario non compare negli accertamenti di assenza di tossicodipendenza, ma solo nei problemi alcolcorrelati.
Allo stesso modo gli autisti muniti di patente B.
Personalmente, in un quadro di scarsa chiarezza applicativa, mi sto attenendo strettamente a quanto indicato nella normativa di riferimento evitando interpretazioni o "aggregazioni" di tematiche.
Sarò grato ai colleghi che vorranno fornire la propria preziosa opinione in merito.
E'vero le due leggi sono entrambi ancora in vigore .
Ciò fa si che la confusione sia totale e che la soluzione lontano da venire soprattutto una soluzione omogenea su tutto il territorio nazionale .
La prima distinzione e' che mentre la prima ( alcool ) non detta obblighi la seconda ( droghe ) si .
Perchè questa precisazione è importante ?
1^ domanda ) se scegliamo di sottoporre il lavoratore a rischio ( per esempio il muratore edile che lavora in altezza ) ad esami ematochimici ( si parla di GGT+MCV e CDT ) quand'è che siamo giustificati nel farlo ?? solo durante la visita preventiva e periodica o in qualsiasi momento dell'anno ?? o solamente quando sta consumando alcool sul posto di lavoro ??
Quel PUO' che c'è sulla legge apre mondi sconosciuti e pericolosi per il medico ( per esempio "il medico competente e i medici dellle ASL possono " significa che i medici ASL possono intervenire solo nel caso della ditta in cui non è previsto il medico competente opprure possono quando lo ritengono opportuno per esempio su segnalazione del datore di lavoro , di un RLS , dei colleghi , di infortuni ripetuti ??)
Comunque , anche se non risolve il problema credo che non è peregrino considerare anche l' alcool una sostanza tossica che da dipendenza e quindi si potrebbe farla rientrare nella seconda legge che dando piu' obblihi , per assurdo , lascia più liberta al medico competente .
MA anche qui nasce un ulteriore quesito ...qund'è che il medico competente fa sottoporre il lavoratore a test per la diagnosi di tossicodipendenza da parte del SERT competente ?? sempre ?? solo dopo che lui ha fatto una prima diagnosi ( sospetto )?? e se si quali test può usare ?? ( oltre all'anamnesi e alla visita medica ).
Ulteriori domande in attesa di risposte ( da parte del legislatore !!!.
Prendendo in esame solo la questione alcool (anche perchè sugli stupefacenti navighiamo nella nebbia più fitta).
Ho provato a cominciare a fare gli ematochimici relativi, e mi sono trovato nella seguente situazione:
autista di autocarri con valori sballati, mai contestato uno stato di alterazione nè dal Ddl nè, tanto meno, a controlli su strada. Riferisce che durante il giorno non beve alcol, ma la sera a cena si spara mediamente un litrozzo di vino, e talora qualche superalcolico.
Posto che quello che fa fuori del lavoro sono cavoli suoi fino a quando non interferisce con il lavoro stesso, come si gestisce secondo voi una situazione simile, che penso possa essere abbastanza frequente ?
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
ramses il 05/04/2008 02:02 ha scritto:
Prendendo in esame solo la questione alcool (anche perchè sugli stupefacenti navighiamo nella nebbia più fitta).
Ho provato a cominciare a fare gli ematochimici relativi, e mi sono trovato nella seguente situazione:
autista di autocarri con valori sballati, mai contestato uno stato di alterazione nè dal Ddl nè, tanto meno, a controlli su strada. Riferisce che durante il giorno non beve alcol, ma la sera a cena si spara mediamente un litrozzo di vino, e talora qualche superalcolico.
Posto che quello che fa fuori del lavoro sono cavoli suoi fino a quando non interferisce con il lavoro stesso, come si gestisce secondo voi una situazione simile, che penso possa essere abbastanza frequente ?
frama il 06/04/2008 06:09 ha scritto:
Premesso che ciò che faccio da quando è in vigore la legge sull'alcool e sono già 2 anni mi sono sempre mosso utilizzando gli esami ematici come secondo passo. I lavoratori che sono indicati nel decreto (autisti, operatori sanitari, operai edili, ecc.) sia in occasione della visita preventiva, periodica e/o sopralluogo in azienda, ogni qualvolta vi è un sospetto di uso e/o abuso vengono sottoposti ad alcoltest da parte del sottoscritto. L'apparecchio che è da me utilizzato è quello in uso dalle forze dell'ordine. Il lavoratore trovato positivo al test ( vi garantisco che se con l'etilometro si misura 0.2 g/l al riscontro emattochimico è quasi certamente 0.5 o oltre, diciamo che l'apparecchio etilometro è anche un po indulgente)viene invitato a presentarsi al SERT per sottoporsi alle necessarie cure. La legge purtroppo non ha indicato limiti e quindi il problema è: "lo faccio idoneo alla mansione oppure no!" e quale valore ci deve essere; questo problema per adesso non me lo sono posto ma comunque ho visto che funziona e che i lavoratori che erano dediti all'alcol sotto la prospettiva e dopo i vari controlli a cui sono stati sottoposti hanno smesso di bere al 95%. Quel 5% stà frequentando il SERT e spero che alla fine si redima.
Risultati il problema alcol è quasi risolto nelle aziende anche per merito della paura dei controlli e di tutto ciò che consegue dopo un accertamento di positività.
Ai colleghi che vogliono intraprendere la strada dei controlli consiglio, qualora non la abbiano già,una buona assicurazione che copra dagli atti vandalici i propri automezzi perchè il riscontro immediato della messa in pratica della legge da parte del sottoscritto sono stati una serie di danneggiamenti al proprio automezzo che indicano come i lavoratori apprezzino il nostro (scusate il mio!) operato ma posso garantirvi che è maggiore la gratitudine dei loro collaboratori che alcol non ne consumano e dicono finalmente viene fatto qualcosa... eravamo stufi... solo che bisogna fare di più...
Dimenticavo prima di procedere nei primi controlli nelle aziende chiedo sempre un incontro con le rappresentanze sindacali che mettono sempre in campo la privacy e che preferisco informare prima sulla procedura da me attuata nei controlli altrimenti gli stessi ad ogni controllo su un loro iscritto potrebbero mandarvi lettera di un loro legale al quale rispondere. Fino ad ora non mi è capitato ma l'esperienza insegna che meglio avvisare tutti i personaggi di quello che sarà il copione così non ci sono improvvisazioni ingiustificate.
Scommetto che non tutti saranno daccordo con il mio operato ma accetto tutte le critiche che vogliate farmi.
Va bene, ma mi pare di capire che anche tu ti muova dell'ottica del lavoratore "alcolista". Il problema sta nella distinzione fra l'alcolista e "colui che assume alcolici", che non sono proprio la stessa cosa, scusa, se io mi bevo una Guinness o due bicchieri di Brunello non sono un alcolizzato !
Questa distinzione è secondo me il problema più grosso, anche nel rapporto con i lavoratori.
Allora torno al problema che ponevo (comunque trovo interessanti le tue considerazioni): ma se uno beve alcolici fuori dall'orario di lavoro e senza interferenza con il lavoro stesso, quindi io ho gli esami ematochimici che me lo danno "positivo", come lo gestisco (posto che quello che fa fuori dal lavoro sono cavolacci suoi se non interferisce con l'attività )?
Per l'etilometro, credo che possa andare bene se c'è una presenza abbastanza costante del MC in azienda, sennò fra il tempo che ti chiamino e quello che tu possa arrivare mollando subito quello che stai facendo magari a Km di distanza il nostro sbevazzone lo trovi bello sobrio o giù di lì. Per me poter arrivare entro un'oretta sarebbe quasi eccezionale se non sono nella ditta a fianco. E allora ?
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
[cite]ramses il 06/04/2008 07:38 ha scritto:
Gli esami ematici che vengono fatti al lavoratore quali il CDT ci dice che è dedito abitualmente al consumo di alcol e non che al momento sia quasi sicuramente ubriaco. L'alcolemia mi dice che ha a seconda del livello ematico sicuramente bevuto e che non ha ancora smaltito quello che ha introdotto. Il problema principale non è "colui che assume alcolici" ma chi lo fa in occasione di lavoro o prima di recarsi al lavoro.La legge proibisce di bere bevande alcoliche sul luogo di lavoro e fin qui è chiaro togli l'alcol dalle mense aziendali, dai distributori automatici, proibisci ai lavoratori di consumare alcolici durante le pause al bar spiegagli che la multa se beccati a consumare alcolici durante l'orario di lavoro va da 500 a 2500 euro circa. Se li sottoponi a controllo con l'etilometro una tantum ti garantisco che ti temono. Quando mi fermo al distributore per fare carburante posso garantirti che osservo un fuggi fuggi generale dei dipendenti che seguo come MC mentre i dipendenti delle altre ditte consumano tranquillamente non solo una guinnes ma solo a titolo di curiosità ho visto uno tracannare 2 litri di bianco tra le 10 e le 11 del mattino vorrei sapere quello che ha fatto prima e che farà dopo oltre il proprio lavoro.... I dipendenti delle ditte che seguo per fortuna non sono tutti alcolizzati o dediti al consumo di alcol hanno capito l'importanza dell'argomento attraverso i corsi di formazione che tengo regolarmente in tutte le aziende che seguo ed ho un rapporto diretto con ognuno di essi che si instaura al momento della prima visita. Già se all'anamnesi mi riferiscono il consumo di alcolici smodato consiglio la riflessione a ridurre tale quantitativo e se hanno bisogno di aiuto li invio dagli esperti del SERT. Il vino piace a tutti specialmente quello buono anche io se posso.... mi gusto un goccetto ma evito di eccedere cerco di restare un Leone e di non diventare mai un caprone! come dice il mio papà che di vino se ne intende e la mia famiglia produce vini da oltre 300 anni. Ci vuole poco a fare in modo che ognuno sia il controllore degli altri. Tutti i dirigenti e i preposti ma anche i dipendenti hanno il mio recapito anche il cellulare per segnalare quello che ritengono giusto.
Se uno ha bevuto una birra oppure un caffè corretto non riesci neanche a misurarlo con l'etilometro e questo le nostre forze dell'ordine lo sanno in quanto quando li vedo al bar che trangugiano in servizio (e vi assicuro che li ho rimproverati: bell'esempio in divisa!!) mi verrebbe voglia di sottoporli a provvedimento disciplinare con l'invio al SERT solo perchè stanno consumando il loro bell'amaro del capitano! Lo farà spero il loro MC. I controlli finora fatti con (dimenticavo ogni volta richiedere il consenso informato altrimenti sono rogne)l'etilometro hanno sempre trovato conferma in quelli ematici e proprio l'altro ieri su 35 lavoratori sottoposti a controllo di ben 5 ditte diverse ne ho trovati positivi soltanto 2. Capisco che un compito ingrato quello che dobbiamo fare, è più un lavoro da poliziotto che da medico ma quando le aziende mi dicono tolleranza zero per l'alcol e la legge dice che sono l'unico a dover e poter fare tali controlli io devo adeguarmi e vi garantisco che nella confusione generale che vi è a livello legislativo non è stato facile partire ma sono al secondo anno e posso dire che ho raccolto più di quanto seminato. Pensate che gli organi di vigilanza se la ditta che non ha il medico competente li contatta per un controllo loro facciano meglio? Noi facciamo quello che possiamo non ho il dono della ubiquità forse perdo troppo tempo in sopralluoghi, verifiche, informazione e formazione ma non tolgo tempo alle visite mediche perchè è quello che mi piace fare di più. Se la ditta mi chiama non devo per forza recarmi presso la loro sede. Possono condurmelo loro il dipendente di cui hanno il sospetto ma non devono assolutamente fargli stimbrare il cartellino di presenza.
Per Frama qualche domanda "tecnica": 1)Dove hai trovato l'etilometro - dove posso trovarlo. 2) quanto costa. 3)quanto ti costa una prova. 4) quanto costa al Datore di Lavoro. Per il resto: complimenti! (sinceri). Per Ramses: in questi casi io cerco sempre un franco colloquio in sede di visita preventiva e periodica, non solo sugli aspetti legali, ma soprattutto su quelli di prevenzione della salute (e della sicurezza! -anche del posto di lavoro!). Penso che comunque un controllo alcolimetrico estemporaneo possa essere un ottimo argomento di convincimento!
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
[cite]Picpus il 07/04/2008 02:19 ha scritto:
L'apparecchio costa una cifra!! circa 14000 euro e te ne occorrono almeno due perchè se lo mandi in assistenza per la taratura che deve avvenire necessariamente ogni 6 mesi la ditta te lo tiene 3 o 4 mesi prima di restituirtelo (un trucchetto apposito penso per convincere chi ha necessità di acquistarne uno in più). Un consiglio chiedete aiuto ai vigili urbani, carabinieri, polizia, ecc.; a loro serve soprattutto di notte mentre a noi è utile più di giorno. Chiedete gentilmente il loro appoggio eventualmente rivolgendovi a più comandi. Chiedere non costa nulla ma loro non sono obbligati ad aiutarvi. Io mi ritengo fortunato perché ho trovato un riscontro positivo da ogni parte.Potrebbe essere interessante anche chiedere un appoggio dei magistrati dove voi esercitate per ottenere qualche collaborazione più. Faccio un esempio siete a Padova per delle visite mentre voi avete l'ambulatorio a Vicenza si fa prima a passare al comando della polizia municipale a prendere in prestito lo strumento oppure chiedere che ve lo portino in Via..... e che vi servirà per un'ora o più. Certo la cosa cambia se avete disponibilità di soldini e potete procurarvelo di tasca propria solo che 30000 euro per garantire questi controlli una tantum secondo me sono molto difficili da ammortizzare almeno che non si voglia dissanguare le aziende spalmando su di loro i costi ma questo non lo ho mai fatto e non vorrei farlo mai. Un'altra soluzione per coloro che hanno una azienda di grandi numeri potreste farlo comprare a loro: alcune aziende comprano volentieri tali strumenti da mettere a disposizione del medico del lavoro ma sareste limitati all'utilizzo esclusivo in quell'unica azienda e per le altre sareste di nuovo come prima. Alcune regioni come il Friuli hanno una abbondanza di tali strumenti comprati qualche anno fa per un tal progetto...utilizzati poco o niente e restituiti a chi i progetti li aveva proposti ancora nell'imballo originale a marcire in magazzino. E io pago...!
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