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IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO

Questo argomento ha avuto 17 risposte ed è stato letto 3319 volte.

antoniomanuppelli

antoniomanuppelli
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70
  • IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (04/04/2008 19:30)

ma il testo unico è fatto per tutelare i lavoratori o solo aumentare le sanzioni e la burocrazia?
non capisco ma forse qualcuno mi spiegerà

Gabriele Campurra

Gabriele Campurra
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Roma
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507
  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (05/04/2008 06:46)

antoniomanuppelli il 04/04/2008 07:30 ha scritto:
ma il testo unico è fatto per tutelare i lavoratori o solo aumentare le sanzioni e la burocrazia?
non capisco ma forse qualcuno mi spiegerà

Allora, quando entrò in vigore il Documento Sanitario Personale per la radioprotezione (si era nel lontano 1991) entrammo tutti in crisi. Per la cronaca, la nuova cartella è un copia del vecchio DOSP. Le prime visite che feci con la nuova procedura duravano un sacco di tempo; non certo per approfondimenti clinici, ma per stare attento a "barrare e controfirmare gli spazi bianchi, allegare e numerare tutto e di più, ecc. ecc. Poi, tutto sudato per l'ansia, riuscivo anche a visitare, ma certo non con la mente serena.... Mo' me so' abbituato!!!
Buona ansia a tutti, Nonnogab

"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI

Picpus

Picpus
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392
  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (07/04/2008 00:37)

Povere foreste! Ho già chiesto al mio fornitore un incremento di risme di carta! Senza considerare il toner della stampante!

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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416
  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (08/04/2008 03:46)

Premetto che non sarò nè breve nè conciso. Il Tu è nato pretermine, da parto cesareo, ed all'inizio non respirava bene, ma tant'è, oramai è legge dello Stato: per cui fare buon viso a cattivo gioco. Certamente credo che la cartella che utilizzo attualmente, cartacea, evoluzione di anni di lavoro e miglioramento continuo sia migliore di quella proposta/imposta dal TU, vorrà dire che risparmierò carta (la mia cartella è più grossa), quanto al tempo che ci impiegherò vorrà dire che o visiterò con meno attenzione la gente (dubito però che poi io possa riuscire a dormire la notte...) oppure mi farò pagare di più (perdendo chiaramente alcune ditte...e pazienza, avrò più tempo per stare con le mie figlie).
Vorrei poi abbracciare in pieno la proposta di qualcuno (ramses? nonnogab?, non ricordo) di smetterla di piangerci addosso e di cominciare a raccogliere idee, coordinandole in qualche modo magari su una sezione del sito, producendo uno o più documenti da presentare al futuro esecutivo per provare a cambiare le cose. Ci sono però due aspetti che vorrei sottolineare e proporre alla vostra attenzione. Il primo aspetto è questo: noi possiamo produrre tutti i documenti che vogliamo, ma poi, quando e se li presenteremo, da chi ci faremo rappresentare? Da una delle nostre società scientifiche di riferimento? e quale? Ricordo ai meno attenti o a quelli che frequentano il sito da poco, il trambusto creato quanche anno fa da alcuni di noi (pochi, pochissimi in verità, i "bolscevichi") che osarono usare la propria testa ed esprimere delle critiche alla SIMLII ed altre associazioni...il risultato fu quello, oltre a farsi dei "nuovi amici" come è successo a me, di riuscire a far entrare un paio di Colleghi nel Direttivo SIMLII e di creare un gruppo di lavoro collegato. Alla fine però tutto ciò non ha sortito alcun effetto positivo visibile per la figura del medico competente, ma, sono certo, non per lo scarso impegno o per la non competenza dei nostri Colleghi che si sono sicuramente impegnati, e di questo voglio personalmente e pubblicamente rendergliene merito, per quanto è stato loro reso possibile. C'è poco da dire, un sistema non si cambia da dentro, se anche riesci a penetrarlo ne vieni poi assorbito e le tue idee vengono messe a tacere. Cosa fare allora? Creare un altro soggetto? Mah, non so.....
Il secondo aspetto è la cronica mancanza di idee ed opinioni della maggior parte dei frequentatori del sito: oltre 4000 iscritti, migliaia di contatti al giorno, ma solo i soliti quattro gatti (o matti?) a parlare, a suggerire, a commentare, a metterci la faccia...e questo non da adesso ma da sempre. Evidentemente alla maggior parte delle persone o la situazione va bene così o non hanno le palle per esprimere opinioni o (peggio ancora) non hanno opinioni. Forse molti continuano a vivere all'ombra di potenti Santi in Paradiso, ai cui "possenti offici" si sono rivolti ed una volta entati nel sistema hanno staccato il cervello, si sono privati del libero arbitrio e della capacità di giudizio, ed hanno cominciato a pensare come i loro padroni. Le mie antiche reminiscenze scolastiche, supportate ancora oggi da qualche "ripasso" a tempo perso (giusto per non diventare un analfabeta di ritorno) mi fanno venire a mente uno scritto di un antico pensatore latino, tal Catone, che nei Distici disse :"..rumores fuge. Ne incipias novus auctor haberi: nam nulli tacuisse nocet. Nocet esse locutum...ovvero... Fuggi le chiacchiere. Per non essere reputato un loro fomentatore: a nessuno nuoce aver taciuto. Nuoce aver parlato." Ecco, credo che questa frase esprima bene la situazione della nostra categoria, tacere, tacere, tacere, poi tanto anche se ci mettono i piedi in testa, che ci frega?
Scusate lo sfogo, ma mi sono proprio rotto, quasi quasi stacco il cervello anche io, sapete quanto campo meglio!
Buona notte a tutti.

Sergio Truppe
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ramses

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  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (10/04/2008 00:26)

E bravo GANDALF. Ti capisco perchè proprio oggi pensavo a chi ce lo fa fare di prenderci tutte queste rogne. Pensa, se facessimo i cardiochirughi avremmo meno possibilità di avere dei problemi di quanto non ne abbiamo adesso. Oltretutto, lavorando con le aziende, non è che possiamo arricchirci con del "nero", è tutto documentato, quindi manco questo ! Ma siamo proprio fessi ...
E' comprensibile il tuo atteggiamento scettico sulle iniziative che io e nonnogab abbiamo provato a proporre. Personalmente, non so come potrebbero essere in concreto, ma concordo con te che pare non freghi nulla a nessuno, dato che ne abbiamo parlato solo in tre. Triste, vero?
Io pensavo anche solo ad una iniziativa per raccogliere autorevoli posizioni da poter utilizzare almeno quando ci dovremo difendere, non pensavo di poter cambiare più di tanto (sono passati 40 anni da quel mitico '68, e ho i capelli bianchi e la panza, e poi sai di quanto è aumentato il costo di una molotov ai prezzi correnti della benzina?).
Se anche solo riuscissimo ad avere una posizione valida, diffusa e condivisa sugli argomenti più critici del nostro lavoro, mica serebbe poco. Lo so che è misero, ma se hai sete anche un po' di acqua tiepida invece di una birra fresca può andare bene.
Comunque, come dici tu, anch'io non ho molta fiducia nelle associazioni esistenti, sulla base dei risultati che vediamo. Se c'è anche il massimo impegno di alcuni (che penso ci sia stato) ma il risultato è che siamo sempre fregati, bisogna trovare qualcosa di diverso.
Magari riuscissimo a parlarne in più di tre salami.:):)

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

Pennacchio

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  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (10/04/2008 01:18)

Partecipo alla discussione e condivido i Vostri sfoghi. Ritengo, però, che sia più utile cercare posizioni condivise su argomenti concreti della nostra professione (cancerogeni, alcol, tossicodipendenza, pretesa di crediti formativi specifici dai nostri Ordini,...)che pensare a battaglie politiche.

maxmd

maxmd
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  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (10/04/2008 10:28)

L'amico Gandalf cita i bolscevichi e il fermento che qualche anno fa animò questo forum quando emerse il problema della (non) rappresentatività della SIMLII (invito tutti a rileggere i post).
A mio avviso adesso il problema è diverso e più ampio: la (non)rappresentatività della Medicina della Lavoro come disciplina di "prevenzione".
E mi spiego: da più parti si sente sempre di più una scarsa attenzione verso la nostra disciplina, l'esame di medicina del lavoro all'università sta scomparendo o viene sempre più associato ad altre discipline, la specializzazione non si sa quanto ancora possa durare, i mezzi di comunicazione non parlano mai di medicina del lavoro come disciplina pincipe nella prevenzione, la gente confonde il medico competente col medico fiscale, gli SPSAl hanno una carenza sempre maggiore di risorse, lo stesso governo (art 12 Dlgs.123) ha dimostrato di considerare prioritaria l'assunzione di ispettori del lavoro preso le DPL piuttosto che di Tecnici della prevenzione presso i servizi PSAL.
E potrei continuare.
Siamo purtoppo, cari Colleghi, entrati in un vicolo cieco.
Il TU è venuto in questo modo perchè probabilmente nessuno di quelli che tutti i giorni fanno medicina del lavoro è stato interpellato. E' questo è successo, a mio avviso, per un motivo smplicissimo, ancorchè triste: il Governo non sa che la nostra Disciplina esiste, è viva e ogni giorno si scontra con difficoltà sempre maggiori.
Le responsbilità della varie Associazioni se ci sono sono di vecchia data, di aver probabilmente nel passato fatto poco per cercare di invertire questa tendenza.
Purtroppo nella società dell'immagine conta più un pomeriggio in qualche trasmissione televisiva che anni di lavoro, di pubblicazioni e lotte quotidiane.
La soluzione non può che essere, a mio avviso, un programma continuo e deciso di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, dei "non addetti ai lavori", della gente che al telegiornale sente "col nuovo decreto sulla sicurezza si farà finalmente una valutazione dei rischi nelle aziende" (sigh!). E non mi riferisco ai resinatori senegalesi o ai muratori macedoni ohe con fatica e sudore portano 800 euro a casa, i quali possono anche non sapere la differenza tra RLS e RSPP, ma parlo di insegnanti,di dirigenti, di persone "colte".
Prima proposta: insegnamento obbligatorio di sicurezza sul lavoro nelle scuole superiori, sia nei licei che nelle scuole professionali, 4,5 ore a settimana
Seconda proposta: anzichè investire in derviati e finanza creativa, i sindaci organizzino degli incontri con i cittadini, con le organizzazioni varie (casalinghe, circoli, bocciofile etc. etc) che in ogni comune proliferano e aggregano tanta gente e si parli di "medicina del lavoro".
Probabilmente molti di quelli che leggono sorrideranno, "ecco un altro intervento inutile e sterile di maxmd".
Probbilmente è così. Ma, sapete, io sono un appassionato della nostra Disciplina e vedere che ci si arrabatta così, un colpo al cerchio e uno alla botte, mi fa davvero male.
Poi, d'accordissimo col raccogiere proposte, incontrarsi, produrre documenti, parlare...l'importante è non fare come quel tizio di cui scrive Marziale...

"Cum clamant omnes, loqueris tunc, Naevole, tantum,
Et te patronum causidicumque putas.
Hac ratione potest nemo non esse disertus.
Ecce, tacent omnes: Naevole, dic aliquid."

Cordialità.

ramses

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  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (10/04/2008 10:40)

Pennacchio il 10/04/2008 01:18 ha scritto:
Partecipo alla discussione e condivido i Vostri sfoghi. Ritengo, però, che sia più utile cercare posizioni condivise su argomenti concreti della nostra professione (cancerogeni, alcol, tossicodipendenza, pretesa di crediti formativi specifici dai nostri Ordini,...)che pensare a battaglie politiche.

Con un taglio diverso,e forse in modo più chiaro, hai espresso lo stesso concetto mio. Non credo e non spero di cambiare più di tanto, le illusioni le lascio ai più giovani, e questo era il senso del richiamo a 40 anni fa.
Se poi queste iniziative possono avere un risvolto e uno sviluppo diverso, lo vedo più come un approccio sindacale che politico. Su questo forum sono evidenti le differenze "ideologiche", almeno in alcuni casi, fra i partecipanti, ma non mi pare abbiano grande peso a fronte dei comuni problemi.

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GANDALF IL GRIGIO

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  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (11/04/2008 02:36)

Lungi da me l'istigazione alla rivoluzione! Ci mancherebbe, instillare idee rivoluzionarie, di cambiamento in un popolo che non si è mai ribellato di fronte a niente!! Il problema non è certamente politico, nè forse sindacale, la realtà è quella descritta da maxmed: noi non esistiamo, come gruppo, come "lobby" contiamo meno di niente, non abbiamo diritto di parola nemmeno sulle cose che ci riguardano.....aggiungiamo a ciò la cronica incapacità di molti di pensare a qualcosa di più grande del proprio orticello ed il gioco è fatto... C'è rimasto solo questo sito dove uno si possa sfogare, e non essere preso per matto...credetemi, parlando con altri colleghi mi rendo conto che questo portale è uno dei pochi posti dove la MDL, quella vera, quella fatta sul serio, da dei deboli segnali di vita...continuo ad insistere, uniamo le nostre idee, proviamoci almeno, anche se dovessimo essere solo i soliti dieci matti che scrivono alle due di notte o alle cinque di mattina, vediamo cosa ne esce, e se son rose....altrimenti rischiamo di fare la fine di Nevolo.

Sergio Truppe
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Giannini

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  • Re: IPERBUROCRATIZZAZIONE DEL LAVORO
  • (12/04/2008 20:32)

Le posizioni dei colleghi sono pienamente condivisibili.
Personalmente ho sempre agognato che il medico competente fosse visto alla stessa stregua dell'avvocato, del commercialista contabile, e di qualsiasi altro tipo di figura professionale che gravita nell'orbita di una azienda, per garantirne giorno per giorno l'efficienza e la produttività.
Il medico competente non è quindi "quello che fa le visite o che firma i giudizi" ma un vero e proprio consulente del datore di lavoro.
Purtroppo ahimè è invalsa la malsana usanza di stipulare i contratti sulla base del numero dei dipendenti e degli accertamenti da eseguire.
Questi parametri possono sicuramente essere tenuti in conto nel proporre un'offerta equa per l'azienda e dignitosa per il consulente ma non devono mai rappresentare i fattori di una semplice moltiplicazione matematica.
La nostra professionalità ribadisco, và vista e dunque offerta a tutti gli effetti come una consulenza di ampio respiro e non come una più o meno nutrita lista della spesa.

"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."

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