In una centrale termica a gasolio i lavoratori (2-3 volte l'anno) effettuano operazioni di pulizia delle incrostazioni con esposizione a fuliggine. Mi sono documentato un pò e la fuliggine risulta classificata 1 IARC, non l'ho trovata classificata dalla UE, ma la esposizione risulta nell'allegato VIII (processi per i quali si applica il titolo VII del 626 (Cancerogeni e Mutageni). Tale orientamento è confermato pienamente del TU. Qualcuno ha esperienza in merito alla valutazione della esposizione e monitoraggio biologico per lavorazioni occasionali e di breve durata come questa? Voi come vi comportereste in casi simili in merito a cartelle e registri di esposti a cancerogeni e che protocollo di sorveglianza andrebbe instaurato? Grazie
Naturalmente, il mio apporto è di tipo tecnico-laboratoristico, il resto lo lascio a chi di competenza.
Ho fatto diverse analisi su fumi e fuliggini di gasolio, e ti posso assicurare che ci sono rappresentati quasi tutti gli IPA pesanti possibili, indeno(g,h,i)perilene compreso. E tanto, ma tanto, benzo(k)fluorantene, 2A IARC.
tutto ciò, se aggiunto alla nozione storica di cancro dello spazzacamino (di solito K dello scroto), ti può fare raddrizzare orecchie e antenne.
Io proporrei un monitoraggio ambientale mentre puliscono, beninteso quasi con gli scafandri, che però non sia limitato ai soli IPA, che pure è necessario controllare, e che si estenda anche al Vanadio e al Nichel.
Infatti, nei derivati non troppo raffinati del petrolio ci sono sempre Ni e V, di solito in proporzioni reciproche di circa 3:1; ed essendo metalli pesanti come puoi immaginare non raggiungono certo le rispettvve temperature di atomizzazione (rispettivamente 1800 e 2200°C) per cui si può sperare che vadano in aria anzichè rimanere nelle ceneri e nei fumi. Il NI..., e non te lo devo dire io; e il Vanadio cancerogeno non è ma può dare delle bruuuuuutte intossicazioni acute.
Buon Lavoro.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
annuscor il 16/04/2008 10:07 ha scritto:
In una centrale termica a gasolio i lavoratori (2-3 volte l'anno) effettuano operazioni di pulizia delle incrostazioni con esposizione a fuliggine. Mi sono documentato un pò e la fuliggine risulta classificata 1 IARC, non l'ho trovata classificata dalla UE, ma la esposizione risulta nell'allegato VIII (processi per i quali si applica il titolo VII del 626 (Cancerogeni e Mutageni). Tale orientamento è confermato pienamente del TU. Qualcuno ha esperienza in merito alla valutazione della esposizione e monitoraggio biologico per lavorazioni occasionali e di breve durata come questa? Voi come vi comportereste in casi simili in merito a cartelle e registri di esposti a cancerogeni e che protocollo di sorveglianza andrebbe instaurato? Grazie
Credo che la normativa vada applicata in toto in quanto non sei nelle condizioni di potere affermare che, nelle 8 ore, l'esposizione è similare a quella della popolazione generale, come invece si tende ad applicare nei laboratori in cui l'esposizione potrebbe essere di 1 o 2 minuti sotto cappa che, rapportati alle 8 ore, dovrebbero configurare il lavoratore come non esposto bensì potenzialemente esposto. Però anche in questi casi è bene applicare la normativa aprendo il registro dei "potenzialemente esposti", coem da linne guida stato/regioni.
Quindi, per me, devi attivare la normativa ed attribuire il rischio (chiaramente assieme al Datore di Lavoro)
ciao a tutti
rocco
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