Premetto che valuterò il testo unico solo dopo l'uscita in GU, ritengo però che ci siano modifiche da richiedere per un vero miglioramento della nostra attività:
1 Rivedere l'obbligo della relazione sanitaria (renderla obbligatoria su richiesta dell'ASL)
2 Cancellare dalla relazione i giorni di assenza (obbligo inutile ed impossibile da ottemperare, nel caso da richiedere ai consulenti del lavoro)
3 mantenere l'obbligo per il DDL di tenere in azienda le cartelle sanitarie
4 Cancellare l'invio delle cartelle all'ispesl (penso che sia veramente utile solo quella per cancerogeni e rischio chimico)
Un cordiale saluto a tutti
am
Ma perchè insistete con le cartelle da tenere per forza dal datore di lavoro? Io per le piccole realtà preferisco tenermele in studio per vari motivi organizzativi (se vuoi te li elencherò). Pertanto lascerei libera scelta a ognuno di noi medici competenti.
antoniomanuppelli il 21/04/2008 02:48 ha scritto:
Premetto che valuterò il testo unico solo dopo l'uscita in GU, ritengo però che ci siano modifiche da richiedere per un vero miglioramento della nostra attività:
1 Rivedere l'obbligo della relazione sanitaria (renderla obbligatoria su richiesta dell'ASL)
2 Cancellare dalla relazione i giorni di assenza (obbligo inutile ed impossibile da ottemperare, nel caso da richiedere ai consulenti del lavoro)
3 mantenere l'obbligo per il DDL di tenere in azienda le cartelle sanitarie
4 Cancellare l'invio delle cartelle all'ispesl (penso che sia veramente utile solo quella per cancerogeni e rischio chimico)
Un cordiale saluto a tutti
am
Perchè se c'è un controllo dell'ispettorato non devi correre in azienda a portarle e poi per evitare di riempirti di cartelle sanitarie lo studio... in città ogni metro quadro in più costa.....
Rammento che ricorre oggi (28 aprile) la “Giornata mondiale della Sicurezza”, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica alle problematiche legate alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e anche per ricordare i lavoratori morti a causa di incidenti sul lavoro o affetti da menomazioni o altre gravi patologie professionali. Nelle intenzioni del governo uscente, questa data poteva essere utilizzata anche quale giornata nazionale per la elezione, in tutti i luoghi di lavoro, dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; le note vicende politiche hanno portato a uno slittamento e adesso toccherà al nuovo governo decidere di conseguenza.
Secondo alcuni, inoltre (notizia riportata anche dall’associazione Ambiente e Lavoro), sfruttando il significato simbolico dell’occasione, oggi potrebbe essere la data buona per la pubblicazione del nuovo “Testo Unico” sulla Gazzetta Ufficiale, provvedimento già controfirmato dal Presidente della Repubblica in data 9 Aprile scorso … comunque, staremo a vedere.
Cartelle sanitarie dal dotore di lavoro?
Anche a me sembra non del tutto logico. Più che logico non è pratico.
Ad esempio: mi è capitato che qualche lavoratore abbia perso la propria copia degli esami che ho consegnato al momneto della visita e quindi ne ha bisogno di un'altra copia per motivi vari....
Lo faccio venire da me e consegno nuova copia.... risolto !
Se la cartella fosse dal datore di lavoro dovrei andarci io... nessuno è autorizzato ad aprire la documentazione sanitaria...c'è la privacy !
Siamo sicuri che devono rimanere dal DL per forza o è una questione di interpretazione?
Purtroppo possimao riempire tutti i Gigabyte di memoria di questo sito con quelle che sono i nostri dubbi e le nostre perplessità ma.... non siamo noi a stabilire alla fine come fare.
Secondo me, quando verrà fuori la G.U. piano piano si troverà una soluzione per tutto, lavorando tutti insieme, seguendo delle linee guida delle nostre regioni e così via...
Sono ottimista !
Per quanto mi riguarda uso ASPED e mi trovo molto bene. Cerco di essere molto precisa nell'inserire i dati e quindi ho sempre stampato e consegnato la Relazione Sanitaria al datore di lavoro alla fine delle visite.
Mancano sicuramente delle cose da inserire per completezza di quello che dice il nuovo T.U ma .... non ho dubbi che anche a questo, i colleghi che ci lavorano su Asped troveranno una soluzione....
Per quanto riguarda invece il mio archivio, stampo il libretto sanitario alla visita preventiva, e dopo alla fine di ogni visita stampo "ultima visita" e la spillo agli accertamenti eseguiti secondo il Protocollo Sanitario anno per anno.
Per ogni azienda oltre l'archivio ASPED nel computer, ho dei raccoglitori cartacei con le cartelle in ordine alfabetico in buste trasparenti formato A4 con anelli...
E' vero che occupano spazio ma in caso di bisogno posso in qualsiasi momento andare a vedere il tutto.( premessa per una battuta: i metri quandri costano ma con un paio di librerie di IKEA me la cavo abbastanza bene !! )
La nostra professione è bella perchè è veramente molto vasta.
Io mi sento a tutti gli effetti un consulente in materia di prevenzione e salute. Il datore di lavoro, senza presunzione, dovrebbe avere bisogno di me come ha bisogno del suo consulente del lavoro o del suo commercialista.
Spesso loro a contattarci per problematiche varie legate ad un determinato lavoratore, e prima di fare "un salto in azienda" guardo i miei appunti sulla cartella sanitaria di tale lavoratore e posso farmi un'idea del problema.
Il messaggio è: Niente sindrome da T.U.... le cose si risolvono strada facendo.
Buona giornata e Buon lavoro a tutti !
DR. AMY
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin
Ti dirò, sono molto più frequenti le consulenze/necessità al di fuori della visita periodica che mi richiedono la necessità di consultare la cartella del lavoratore (ultima proprio oggi la richiesta dell'INAIL della copia della cartella di un lavoratore per il quale è stato compilato il primo certificato di malattia professionale) che non le "emergenze" ispettive che richiedono la necessità di mollare tutto e correre in azienda con le cartelle. Io pertanto quando posso preferiscolo tenermele nel mio studio (sfruttando anche la possibiltà che la Regione Veneto ci ha concesso).
Sono dell'idea che ognuno ha il diritto di organizzarsi come meglio crede (nel rispetto della normativa e dell'etica professionale) e che nessun burocrate da Roma ci debba dire dove tenere le cartelle e come compilarle (vedi allegato IIIA del T.U.). A questo punto perchè non imporci anche come fare l'esame obiettivo, quanto far durare una visita, come fare un prelievo di sangue e se dobbiamo usare il camice con la manica con il bottone anzichè con l'elastico?
Saluti Marco F.
antoniomanuppelli il 22/04/2008 09:05 ha scritto:
Perchè se c'è un controllo dell'ispettorato non devi correre in azienda a portarle e poi per evitare di riempirti di cartelle sanitarie lo studio... in città ogni metro quadro in più costa.....
...Secondo alcuni, inoltre (notizia riportata anche dall’associazione Ambiente e Lavoro), sfruttando il significato simbolico dell’occasione, oggi potrebbe essere la data buona per la pubblicazione del nuovo “Testo Unico” sulla Gazzetta Ufficiale, provvedimento già controfirmato dal Presidente della Repubblica in data 9 Aprile scorso … comunque, staremo a vedere.[/cite]...abbiamo visto...il 28 è passato e il TU...
...meno male, mi viene da dire...
cordialità
Ed invece, anche per oggi, nulla.
Mi sembra un po' il "Deserto dei Tartari" ...
Per quanto riguarda le cartelle la cosa più comoda, a mio modesto parere, è avere il cartaceo in azienda a disposizione dell'organo di vigilanza ed il db in computer per consultarlo in qualsiasi momento....ma se il TU ci concede le due possibilità tanto meglio
cordialmente
am
Comunque fino ad oggi la norma prescrive che la documentazione sanitaria la conserva il Ddl.
Fermo restando il db del MC, se l'azienda se la perde sono cavoli suoi.
Ma pensa se ti devi tenere la documentazione di decine di lavoratori presso di te (studio? casa ???). E chi ci capisce dopo un po' fra una ditta e l'altra ?
Il Ddl ha solo quelle della sua ditta, e mi pare molto più semplice. E sensato.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
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