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"compromessi"

Questo argomento ha avuto 3 risposte ed è stato letto 1666 volte.

ngiulon

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  • "compromessi"
  • (09/06/2008 09:01)

assisto sempre di piu' nell'ospedale dove lavoro , ad un cambiamento nella compilazone delle limtazioni a cura del MC, per quei lavoratori , in genere delle UO di degenza che , con problemi osteoarticolari( dalle protrusioni lombari alle ernie)ovviamente/probabilmente causati dal lavoro stesso non vedono riconosciuto un onesto spostamento della fascia oraria di lavoro dal turno sulle 24 ore all'orario di giornata ( insomma spezzato diurno anzichè troppe ore continuative per le necfessità di recupero soprattutto lombare ; un tempo si chiariva nella relazione medica la necessità di adibire a lavoro diurno il lavoratore , ora anche grazie all'emergenza infermieri , le i9ndicazioni limitative sono solo generiche : non sollevare pesi da soli ,alternare la postura il + freq,te possibile , etc ...).L'ufficio personale sulla scorta delle generiche indicazioni si sente quindi autorizzato a mantenere in turno il personale interessato con generazione di : conflitti , malattia , licenziamenti volontari, etc.Da partem di un lavoratore pretendere invece una collocazione di giornata espone ad eterni conflitti di interpretazione delle limitazioni ovvero -il medico competente noin ha specificato che non sipossono fare i turni , quindi puoi fare i turni , laddove per definizione un lavoro su turni incorsia espone a rischi di genesi e/o peggioramento delle patologie osteoarticolari ...Come ne esce il lavoratore in questa situazione ? Utile sensibilizzare l'ispettorato del lavoro per es?
Grazie Angelo

bordini

bordini
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  • Re: "compromessi"
  • (09/06/2008 09:21)

Personalmente non vedo controindicazioni ad un lavoro in turni per il lavoratore affetto da patologie muscoloscheletriche (a meno di specifiche/motivate situazioni).
Generalmente se i dirigenti/preposti hanno dubbi sulla formula adottata dal medico competente possono chiedere un parere per dirimere la questione evitando "personali interpretazioni" del giudizio. Il lavoratore ha poi sempre facoltà di inoltrare all'ASL ricorso avverso al giudizio entro i canonici 30 giorni per eventuali controdeduzioni da parte dell'organo di vigilanza. In tutto questo non vedo cosa l'ispettorato del lavoro potrebbe aggiungere in piu'.

"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)

ngiulon

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  • Re: "compromessi"
  • (09/06/2008 13:01)

se tutto dovesse rappresentare una specie di "stretta" al sistema delle limitazioni per compensare un deficit di organico, andremmo ioncontro ad un peggioramneto delle condizioni di salute dei lavoratori con conseguente minore attenzione alle problematiche di sicurezza ; dubito fortemente , ma è mia particolare opinione mutuata da oltre trent'anni di vita ospedaliera, che con le prolematiche accennate sia permissibile/sopportabile lavorare nelle UO di degenza , salvo in situazioni di scarso o assente impegno fisico ( per es. nelle strutture un tempo denominate CRT , sorta di comunità psichiatrica ) in quanto impossibilitati a variara la postura al bisogno , impossibilitati a non ascoltare le richieste di aiuto legittime provenienti dai degenti ove , si risponde comunque per etica prifessionale ( la prevenzione secondaria è praticamente impossibile in UO degenza...) . Allora sensibilizzare l'iospettorato del lavoro , se non altre agenzie , permetterebbe di prevenire nuove modalità , a mio avviso di sfruttamento...Non so se ho reso a sufficienza l'idea...

bordini

bordini
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  • Re: "compromessi"
  • (09/06/2008 17:39)

Hai reso hai reso...dalla descrizione sembra quasi che tu stia descrivendo un lavoro in miniera. Battute a parte ma perche' se avvertite questo problema non ne parlate con le figure della prevenzione del vostro ospedale?

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