Gentili colleghi, come vi comportate in caso di visite effettuate senza che siano pronti gli accertamenti integrativi (esami ematici, tossicologici.. etc)?
Mi capita sempre più spesso di avere dei ritardi anche di 15-30 giorni nella refertazione e non credo sia corretto lasciare un giudizio in sospeso così tanto tempo.
Allo stesso modo non credo sia pienamente corretto chiudere un giudizio senza avere tutti i dati a disposizione (pur riportando nelle note che dovranno essere eseguiti gli accertamenti come previsto dal protocollo sanitario).
Purtroppo non ho trovato riferimenti normativi in merito, avete consigli? Come vi comportate? Sapete indicarmi delle linee guida?
Grazie
Alessandra91 il 20/05/2025 11:14 ha scritto:
Gentili colleghi, come vi comportate in caso di visite effettuate senza che siano pronti gli accertamenti integrativi (esami ematici, tossicologici.. etc)?
Mi capita sempre più spesso di avere dei ritardi anche di 15-30 giorni nella refertazione e non credo sia corretto lasciare un giudizio in sospeso così tanto tempo.
Allo stesso modo non credo sia pienamente corretto chiudere un giudizio senza avere tutti i dati a disposizione (pur riportando nelle note che dovranno essere eseguiti gli accertamenti come previsto dal protocollo sanitario).
Purtroppo non ho trovato riferimenti normativi in merito, avete consigli? Come vi comportate? Sapete indicarmi delle linee guida?
Grazie
Il protocollo sanitario serve a dire "per salvaguardare la salute del lavoratore bisogna fare visita medica+esami integrativi". Se gli esami non li hai, non hai nemmeno tutti gli elementi di valutazione per poterti esprimere.
Quindi no esami, no giudizio.
Se chi deve eseguire gli accertamenti integrativi (che tra l'altro è scelto dal datore di lavoro che ne sostiene le spese, così dice più o meno la norma) ritarda nella prestazione, lo si può semplicemente cambiare.
Ma ti pare che con la firma tua gli altri fanno i reticenti? Si prendessero le colpe quelli che ce l'hanno !
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Se viene formulato un giudizio di idoneità senza conoscenza dei risultati degli accertamenti inegrativi inclusi nel programma di SS significa, in generale, o che gli accertamenti integrativi sono stati inutilmente prescritti o che non si ha ben chiaro cosa significa giudizio di idoneità
Concordo.
Alcuni accertamenti potrebbero tuttavia non condizionare la sostanza del tuo giudizio (es. sierologia per eventuali vaccinazioni, quantiferon e simili) per cui anche se l'esito ti arrivasse in ritardo potresti comunque anticipare il giudizio ed integrarlo successivamente. Occorre ovviamente che l'organizzazione lo preveda. Qualche eccezione ci puo' sempre essere.
"Alcuni accertamenti potrebbero tuttavia non condizionare la sostanza del tuo giudizio" concordo in parte.
Riterrei preferibile, in caso di serologia per eventuali vaccinazioni (sempre che le vaccinazioni siano obblgatorie per legge o per DVR), un giudizio con prescrizione di vaccinazione ove l'esito della sierologia ne attesti la necessità. Omettendo la precisazione si rischia che l'eventuale vaccinazione finisca in cavalleria. Comunque il lavoratore ed iDdL hanno l'idoneità in mano, eventuali rogne le gratta il MC
Antitetanica a parte (forse ormai l'unica obbligatoria) non sono nemmeno io d'accordo "in parte".
Ci si dibatterebbe tra raccomandazioni, tempi troppo lunghi per l'assunzione, sierologia non sempre dirimente. Pero' e' la mia umile opinione.
Provo a spiegarmi meglio.
Credo che la titolazione anticorpale quale accertamento necessario per formulare il giudizio di idoneità sia un evento non frequentissimo, anche se non riguarda solo la vaccinazio e antitetanica (mi viene in mente l'epatite B per alcune mansioni sanitarie).La protezione anticorpale viene prescritta per mitigaare le conseguenze di un eventuale infortunio. In caso di non immediata disponibilità dei risultati della titolazione non mi pare corretto bloccare la formulazione del giudizio di idoneità, perticolarmebte in assunzione. Mi pare però scorretto rimandare la gestione del problema alla prossoma scadenza, cosa che avverrebbe formulando un giudizio di piena idoneità. Sarebbe peraltro un giudizio espresso senza la conoscenza di tutti gli elementi previsti nel PSS. Di qui la mia abitudine di prescrivere la vaccinazione, ove necessaria. Se poi la sierologia non è dirimente si rientra nel caso di valutare se la vaccinazione sia necessaria, ossia nel nostro mestiere
probabilmenente non c'eravamo intesi, sono d'accordo con te. Unica diversità potrebbe essere nel modo di formalizzare l'offerta vaccinale ma su questo sono decenni che si scrivono fiumi di parole senza posizioni declinate in modo chiaro nemmeno da parte di società scientifiche o associazioni varie (e si resta alla povera antitetanica obbligatoria per lo stradino...)
Concordo sul fatto che la vaccinazione debba essere considerata opportunità e non obbigo. La stragrande maggioranza del lavoroatori, se ci si dedica un po' di tempo, lo capisce. La prescrizione serve soprattutto a "spingere" il DdL a farsene carico (organizzativamente ed economicamente)
Senza voler far polemiche credo che nessuno abbia risposto concretamente alla Collega che ha iniziato il post. In un mondo bello e utopistico il Medico Competente, al momento della visita medica, ha davanti a sé tutti gli accertamenti previsti dal protocollo sanitario ed esprime quindi il giudizio con tutti gli elementi a disposizione. Forse lavorate tutti in queste situazioni paradisiache. A me personalmente, e credo anche alla Collega di Perugia, spesso non succede per i più svariati motivi (il più frequente è che il DdL non vuole che si perda troppo tempo, per cui richiede che i lavoratori si spostino una volta sola per effettuare visita ed ematochimici contemporaneamente). Come mi comporto? Nella stragrande maggioranza dei casi non emetto il giudizio finché non ho tutti gli accertamenti in mano (con buona pace del DdL). Questo finisce per comportare spesso una situazione di idoneità precedente scaduta, con tutti i rischi del caso. A mio avviso il Medico Competente è pienamente tenuto a farlo, anche perché non è scritto da nessuna parte che il MC debba emettere il giudizio subito dopo la visita (come sosteneva nei miei confronti con arroganza qualche saccente sindacalista, poi smentito), e nemmeno è indicato un intervallo di tempo minimo o ragionevole. In alcune situazioni, per fortuna sporadiche, e con DdL di un certo peso (per intenderci, non la piccola azienda con 3-4 dipendenti in cui ci valdo una volta all'anno) confesso di formulare il giudizio "obtorto collo" anche in assenza degli ematochimici (con la situazione disastrosa attuale nel comparto sanità mi succede ad esempio con medici o infermieri che visito oggi e domani devono prendere servizio, pena il rischio di interruzione del servizio stesso). E' sbagliato? Sì. Ma non possiamo essere sempre e forza inflessibili.
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