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MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?

Questo argomento ha avuto 264 risposte ed è stato letto 6733 volte.

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  • MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (12/07/2008 12:03)

Il D.Lgs. 81/2008, meglio noto come “Testo Unico”, in un impianto di base sicuramente apprezzabile per lo sforzo di accorpare tutta la Normativa in materia redigendo appunto un “Testo Unico” che riunisse e coordinasse le disposizioni fino ad allora disperse in molteplici Leggi, contiene tuttavia presenti molte notazioni “stataliste”, che denotano l’applicazione di posizioni preconcette ed “ideologiche” da parte del Legislatore, oltre ad alcune palesi assurdità.

Elenco alcuni dei punti “critici”, a mio giudizio:

“Art. 25 comma 1:
(Il medico)
d) consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n.196, e con salvaguardia del segreto professionale;
e) consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, la documentazione sanitaria in suo possesso e gli fornisce le informazioni riguardo la necessità di conservazione;”

sono alcuni degli obblighi nuovi, e sanzionati, in capo al medico; sulla carta possono anche “suonare” ragionevoli, ma purtroppo bisogna ancora una volta notare che chi fa le Leggi non fa il nostro lavoro, o meglio non fa un “lavoro” come i comuni mortali, ma fa il “politico”, cioè detta Norme che GLI ALTRI devono poi osservare, non già Lui che le scrive; e le scrive, quando va “bene”, sulla base di esigenze che “sente” solo il Legislatore, non già in base ad argomentazioni “logiche”. Ci possono essere moltissimi elementi che possono di fatto impedire la realizzazione di tali disposizioni; per citarne alcune: la “irreperibilità” del datore di lavoro, la mancata informazione al medico della cessazione del rapporto di lavoro del dipendente (ci sono dipendenti che cambiano lavoro anche tre-quattro volte all’anno...), ed in tali casi risulta evidente la volontà di imporre disposizioni di assai complessa ed indaginosa attuazione, con lo scopo, alquanto evidente, di “fare cassa”, creando obblighi che è praticamente impossibile rispettare, e poter quindi “sanzionare” a ruota libera: tale constatazione, oltre all’esponenziale aumento delle cifre richieste dalle sanzioni, è un ulteriore, chiaro segno della volontà “comunista” che sta dietro a tali assai inique disposizioni. Sei un libero professionista ? perciò sei a priori uno “sfruttatore del popolo” e ti sanziono; mi scuso per la libertà di espressione che mi sono preso, ma rende l’idea della reale volontà di chi ha steso certe Norme. E poi ci si rende conto di quanto costa, e di quanto tempo ci vuole a fotocopiare documenti di anche cento pagine ? ma è chiaro che questo al Legislatore non importa...
La mia proposta è: introdurre la disposizione “alternativa” di consegnare ai Servizi di Medicina del Lavoro delle ASL la documentazione sanitaria in possesso del Medico, nei casi di cessazione dell’incarico di Medico Competente aziendale e di cessazione del rapporto di lavoro del lavoratore: ciò consentirebbe di garantire il rispetto del segreto professionale, il rispetto della Privacy, nonché la conservazione dei dati sanitari, che pare essere lo scopo “finale” della Norma; se il lavoratore vuole una copia della cartella, va alla ASL e se la fa consegnare, PAGANDO per il disturbo, così come si fa oggi per la copia delle cartelle cliniche ospedaliere;
oppure, come seconda scelta, abolire, o quantomeno ridurre consistentemente la sanzione oggi prevista; ma è chiaro che la consegna di tale materiale alle ASL resta l’opzione “migliore”, a mio giudizio, ed anche la più universalmente “accettabile”.


“Art. 25:
(il medico)
f) invia all’ISPESL, esclusivamente per via telematica, le cartelle sanitarie e di rischio nei casi previsti dal presente decreto legislativo, alla cessazione del rapporto di lavoro, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. Il lavoratore interessato può chiedere copia delle predette cartelle all’ISPESL anche attraverso il proprio medico di medicina generale;”

Questa storia dell’invio, per giunta ora “telematico” delle cartelle all’ISPESL è un’ossessione di qualcuno, che chiaramente vive “al tavolino”, lontano dal mondo reale: sicuramente non ha idea di cosa voglia dire “scannerizzare” documenti di anche 100 pagine, e poi inviarli per via telematica, cioè via Internet, all’ISPESL, e soprattutto non ha idea del TEMPO che ci vorrebbe per tale pazzesca impresa, ripetuta per tutte le persone che vanno in pensione... è un qualcosa che richiederebbe tempi biblici, risorse economiche notevolissime, e una pazienza degna di Giobbe... E’ un ulteriore, chiaro esempio di come il Legislatore abbia considerato il libero professionista medico: un “paria”, al quale imporre obblighi da “passacarte”, nel nome del superiore, astratto interesse del “collettivismo”, senza alcuna considerazione sulle difficoltà dell’impresa che viene imposta, la cui utilità sfugge: ce lo vedete un funzionario dell’ISPESL a “gestire” la enorme massa di dati disaggregati contenuti in centinaia di pagine scritte a mano, ovviamente con grafia illeggibile, e per giunta pervenute “scannerizzate”, quindi ulteriormente (se possibile…) illeggibili ? Impresa degna di Don Chisciotte. Assolutamente inutile, oltre che afinalistica.
La mia proposta è: inviare le cartelle all’ASL, come sopra descritto, cioè in forma fisica, cartacea; sarebbe molto più “probabile” che la eventuale ricerca di dati avvenisse in sede locale, su poche decine di cartelle, che non in sede nazionale, su migliaia di cartelle, e per giunta inviate per via telematica.

La consegna diretta delle cartelle cliniche alla ASL è peraltro già adombrata in una disposizione del Testo Unico riguardo al rischio chimico, all’art 230 comma 2:
“Articolo 230 - Cartelle sanitarie e di rischio

1. Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui all’articolo 229 istituisce ed aggiorna la cartella sanitaria secondo quanto previsto dall’articolo 25, comma 1, lettera c), e fornisce al lavoratore interessato tutte le informazioni previste dalle lettere g) ed h) del comma 1 del medesimo articolo. Nella cartella di rischio sono, tra l’altro, indicati i livelli di esposizione professionale individuali forniti dal Servizio di prevenzione e protezione.

2. Su richiesta, è fornita agli organi di vigilanza copia dei documenti di cui al comma 1.”

Ma l’obbligo per il medico di inviare la cartella all’ISPESL contrasta poi con un’altra disposizione del medesimo Testo Unico, che pone invece tale obbligo in capo al datore di lavoro in materia di rischio cancerogeno:
“ Articolo 243 - Registro di esposizione e cartelle sanitarie
(omissis)
4. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro invia all'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro - ISPESL la cartella sanitaria e di rischio del lavoratore interessato unitamente alle annotazioni individuali contenute nel registro e ne consegna copia al lavoratore stesso.

5. In caso di cessazione di attività dell'azienda, il datore di lavoro consegna il registro di cui al comma 1 e le cartelle sanitarie e di rischio all'ISPESL.

6. Le annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma 1 e le cartelle sanitarie e di rischio sono conservate dal datore di lavoro almeno fino a risoluzione del rapporto di lavoro e dall'ISPESL fino a quarant'anni dalla cessazione di ogni attività che espone ad agenti cangerogeni o mutageni.
(omissis)”

E allora, chi le deve inviare queste cartelle, il medico o il datore di lavoro ? Mistero... resta sicuro il fatto che per l’omissione è sanzionato il medico...

Da notare che nell’art. 243 non si fa cenno all’invio “telematico”, e non si capisce come il datore di lavoro possa consegnare copia della cartella sanitaria al lavoratore senza violare il segreto professionale e la Privacy...

Insomma, una gran confusione, con una sola certezza: le sanzioni. Tutto in puro stile “socialismo reale”.

Ma ora vengo al punto fondamentale che, più ancora dei precedenti, costituisce di fatto una surrettizia imposizione di doveri tipici del “dipendente” ad operatori sanitari che a tutti gli effetti sono LIBERI PROFESSIONISTI:

“Articolo 40 - Rapporti del medico competente con il Servizio sanitario nazionale

1. Entro il primo trimestre dell’anno successivo all’anno di riferimento il medico competente trasmette, esclusivamente per via telematica, ai servizi competenti per territorio le informazioni, elaborate evidenziando le differenze di genere, relative ai dati collettivi aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianza sanitaria secondo il modello in ALLEGATO 3B.”

Tale disposizione è assistita dalla sanzione PIU’ ALTA di tutte quelle previste per il medico, chiaro segno della volontà di “collettivizzazione” che ne sta alla base: costringere il medico a “lavorare” per lo Stato, quando invece costui è un libero professionista, e soprattutto farlo lavorare, e parecchio, ma GRATIS... ciò è inaccettabile.
La lettura dell’allegato 3B poi è scoraggiante:
“ ALLEGATO 3B
INFORMAZIONI RELATIVE AI DATI COLLETTIVI SANITARI E DI RISCHIO DEI LAVORATORI SOTTOPOSTI A SORVEGLIANZA SANITARIA


CONTENUTI MINIMI

• Dati identificativi dell’azienda

• Dati identificativi del Medico competente

• Rischi cui sono esposti i lavoratori

• Protocolli sanitari adottati

• N. giorni di assenze

• Infortuni denunciati

• Malattie professionali segnalate

• Tipologia dei giudizi di idoneità “


Il medico è pesantemente sanzionato se non comunica alla ASL il numero di giorni di assenze, e gli infortuni denunciati: ma se l’Azienda non li comunica ? Viene sanzionato il medico: è semplicemente ASSURDO; un tale obbligo va caso mai posto in capo all’AZIENDA, non già al MEDICO: perché devo essere sanzionato se l’Azienda non mi comunica questi dati, assolutamente e squisitamente “burocratici” ?
Ma poi, non esisteva una certa “Legge Bassanini”, che sanciva che il cittadino non aveva l’obbligo di fornire alla Pubblica Amministrazione dati che la stessa Amministrazione aveva acquisito per altra via e quindi possedeva già ? e tali dati non sono già in possesso della Pubblica Amministrazione attraverso l’INPS (per i giorni di assenza), e attraverso l’INAIL (per gli infortuni) ? Che bisogno c’è che il medico glieli re-invii ? per potergli fare una sanzione ?
Tale disposizione è poi di assai indaginosa attuazione: mi immagino le centinaia di telefonate che dovrò fare, la fatica che mi costerà spiegare perché voglio questi dati, e poi già “prevedo” le possibili “pretese” di qualche ASL che vorrà i dati in un certo modo anziché in un altro, e che vorrà informazioni ulteriori, e che vorrà che tu gli fornisca dati disaggregati... insomma che tu lavori per l’ASL, facendo un lavoro che dovrebbe fare lei, e naturalmente gratis: se non è collettivismo questo...

La mia proposta: trasformare la disposizione in questo modo: l’ Organo di Controllo (la ASL) può chiedere al medico le informazioni relative ai dati collettivi aggregati sanitari (ovviamente esclusi i giorni di assenze e gli infortuni !), che il medico allora deve fornire. Insomma, trasformare la cosa “obbligatoria” in “opzionale su richiesta”, come sembra anche logico: se l’ASL vuole i dati aggregati relativi ad una Azienda o ad un gruppo di Aziende, può chiederli al medico e costui deve fornirli, ma non obbligare il medico a fornire tutti i dati di tutte le Aziende che segue: è un lavoro ciclopico e sostanzialmente inutile, se generalizzato, mentre può avere qualche utilità se finalizzato a ricerche ed indagini ben precise e con obiettivi definiti.
Naturalmente resta il fatto che si deve lavorare gratis... ma l’Italia chissà per quanto tempo ancora resterà un Paese “comunista”...
In alternativa: abolire o ridurre almeno la spropositata sanzione che attualmente è prevista... ma è chiaro che questa è solo una “seconda opzione”.

Ma nel Testo Unico c’è molto altro:

art. 41 comma 5 - l’obbligo di usare un modello di cartella clinica determinato ope Legis, che oltre ad essere l’ennesimo esempio di “socialismo reale” , impone l’uso di un documento farraginoso, complesso, dispersivo, “burocratico” fino alla paranoia; mentre la mia proposta sarebbe quella di lasciare libero il medico di usare la cartella sanitaria che gli pare, purchè contenga certi dati essenziali; ma capisco che questo contrasta con il collettivismo;

art. 39 comma 3 – Il dipendente di una struttura pubblica, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non può prestare, ad alcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di medico competente. Tale disposizione non mi riguarda, ma più “comunista” di così...
E’ chiaro che la logica ed il buon senso vorrebbero che venisse ristabilita la precedente disposizione, contenuta nella 626, secondo la quale il medico dipendente non poteva fare attività libero professionale nella area dell’ASL dove lavorava, ma al di fuori sì; ed è ovvio e secondo me necessario che questa disposizione venga ripristinata.

Ma i colleghi medici competenti, che intendono fare ? continuare a dormire e sopportare tutto questo senza fare nulla ?

"Il primo musicista jazz fu un trombettista, Buddy Golden; l'ultimo sarà un trombettista, l'Arcangelo Gabriele" (Wynton Marsalis)

raspanti

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (12/07/2008 12:34)

Ti dirò....io sono abbastanza stufo di parlare delle solite cose tanto per parlare....è evidente che io singolarmente (o 10 o 100 MC) non si può fare niente. Cosa fare? una bella azione di "disobbedienza civile"? mettersi d'accordo tra noi medici competenti e mandare una lettera alle ASL o a chi non so dicendo che noi quelle disposizioni non le rispetteremo perchè assurde?...sai come si sfregherebbero le mani al pensiero di quante sanzioni farebbero!!.. (eh...non viene rispettata la legge....che per quanto ingiusta, sempre legge è!). Allora io credo che l'unica via percorribile sia quella delle Associazioni nazionali. Dovrebbero essere loro a farsi carico di contattare ufficialmente i politici affinchè rivedano e modifichino certe assurdità. Se non si arriva in alto (e non singolarmente...)....mah, cosa vuoi sperare? Io non lo so (perchè davvero non lo so),ma non mi risulta (e spero tanto di sbagliare)che fino ad oggi qualcuno si sia mosso in qs senso....

billi

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (12/07/2008 14:59)

Intanto, sara' poca cosa (ma E' QUALCOSA!), la SIMLII ha elaborato un documento che contiene tutte ma proprio tutte ( e molte altre ancora) le osservazioni fatte dal collega che ha aperto il 3th: questo documento, da quello che mi risulta, verra' trasmesso agli organi politici. Se poi questi organi ne terranno conto per le opportune modifiche del TU ovvero risponderanno ad esigenze di altro tipo (leggi spinte confindustria), questo non puo' ovviamente essere garantito. E' un tentativo realizzato dalla societa' scientifica piu' rappresentativa dei medici del lavoro

Gabriele Campurra

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (13/07/2008 06:02)

Grazie mesmer !!!!!! Concordo in pieno con te sul coso81comunista.
Una volta un senatore mi disse: ma davvero sei di destra? Sei una mosca bianca, i mc sono come i magistrati, tutti di di sinistra: vedo che un pochino si sbagliava!

Per billi: ci spero, anche se ho molti dubbi sulla reale volontà o efficacia della SIMLII (a meno che non si tratti di tutelare interessi universitari ........)!

Mannaggia mesmer, quello che dici lo sapevo, ma leggerlo in modo così accorato, mi ha depresso :(:(:(:(:( corro a farmi una flebo con un paio di chili di prozac :):):):):)

Buon coso81 a tutti,
Nonnogab

"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI

billi

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (13/07/2008 07:33)

Gabriele Campurra il 13/07/2008 06:02 ha scritto:

Per billi: ci spero, anche se ho molti dubbi sulla reale volontà o efficacia della SIMLII (a meno che non si tratti di tutelare interessi universitari ........)!
Nonnogab

Anch'io la pensavo come te sulla Simlii e ne ho dato prova piu' volte nel corso degli anni su queste pagine. Qualcosa e' cambiato, tanto ancora no: e' comunque impensabile immaginare una Simlii anche di un recente passato che elabora e gestisce un documento del genere. Certo le resistenze ci sono eccome: i piccoli interessi di botteguccia degli universitari continuano ad imperversare: ma il vento e' cambiato e spesso i loro strali ritornano a boomerang su chi li ha lanciati. Bisogna agire e fare pulizia come credo che eliminare certi personaggi farebbe bene anche all'AIRM. Non credi Nonnogab?

Gabriele Campurra

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (13/07/2008 13:15)

billi il 13/07/2008 07:33 ha scritto:


Anch'io la pensavo come te sulla Simlii e ne ho dato prova piu' volte nel corso degli anni su queste pagine. Qualcosa e' cambiato, tanto ancora no: e' comunque impensabile immaginare una Simlii anche di un recente passato che elabora e gestisce un documento del genere. Certo le resistenze ci sono eccome: i piccoli interessi di botteguccia degli universitari continuano ad imperversare: ma il vento e' cambiato e spesso i loro strali ritornano a boomerang su chi li ha lanciati. Bisogna agire e fare pulizia come credo che eliminare certi personaggi farebbe bene anche all'AIRM. Non credi Nonnogab?

Concordo in pieno!!!!!!

"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
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giampalu

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (13/07/2008 16:55)

mesmer ha perfettamente ragione,questo lavoro è diventato assurdo,quasi un suicidio...oltretuto per quadagnare quanto? quanto dovrebbero essere pesanti i nostri onorari per tutte le responsabilità e le perdite di tempo? tutto poi fatturato alla luce del sole con grande gaudio dell'Ufficio delle Imposte. Si ci vuole un bel mix di farmaci andidepressivi.
Speriamo accada qualcosa di intelligente, ma noi come comuni mortali non potremmo far partire una petizione o qualcosa di simile tramite questo sito?
saluti
giamp.

p.nacci

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (13/07/2008 18:38)

oltre ad essere assolutamente concorde con le criticità mosse da MESMER sul TU (per fortuna non ti sei interessato delle norme sui controlli per l'uso di sostanze alcoliche e stupefacenti !!) vorrei rimarcare che la risposta come dice RASPANTI deve arrivare dalla nostra Società Scientifica !!

per me la SIMLII già a livello di comunicazione è assente.

chi sa del documento di consenso che cita Billi ??

il sito internet tace. dobbiamo essere partecipi a convegni su tutto il territorio nazionale per sapere come si sta muovendo ??
funziona con il passaparola nell'era "telematica" ??

deve prendere posizione chiara e in fretta, spero in quanto dice Billi, ma in modo assolutamente evidente !!!

io non vedo interessi di qualcuno in questo TU...è proprio scritto all'"italiana" MALE !!

è impossibile svolgere la nostra professione con decoro e soprattutto dignità (siamo medici o compilatori di carte con firme per ricevuta come in banca per ogni modulo, certificato, busta....dobbiamo spedire...scannerizzare !!)

per fortuna aspetti già criticati vengono messi in risalto da nostri colleghi, anche delle SPSAL, vedi ad esempio articolo di Leocata e Stopponi scritto su numero 13 di Rivista ambiente e Sicurezza (periodico del sole 24 ore....che quasi tutti gli RSPP si trovano sulla scrivania)

ANTO1234NELLA

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (13/07/2008 18:46)

Finalmente uno che ha il coraggio di dire come stanno le cose!!!!
Questo testo unico è una buffonata, aumenta soilamente le incombenze burocratiche e le sanzioni.
La parte più assurda è indubbiamente quella dell'articolo 40: una incredibile mole di lavoro, assolutamente inutile, dal momento che i fannulloni che la riceveranno (ah...Brunetta!) non la guarderanno mai.
Secondo il mio punto di vista dobbiamo rifiutarci di sottostare ad un obbligo così "statalista" e "dirigista", in perfetto stile bolscevico e Leninista (lo Stato che viene anche a controllarti quanti capelli hai in testa).
Propongo che nessuno invii il 3B...voi che ne pensate?

"...Stando sulle spalle dei giganti, ho visto più lontano..." Isaac Newton

billi

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  • Re: MA QUESTE COSE DEL TESTO UNICO LE ACCETTATE SENZA DIRE NULLA ?
  • (13/07/2008 19:33)

p.nacci il 13/07/2008 06:38 ha scritto:
oltre ad essere assolutamente concorde con le criticità mosse da MESMER sul TU (per fortuna non ti sei interessato delle norme sui controlli per l'uso di sostanze alcoliche e stupefacenti !!) vorrei rimarcare che la risposta come dice RASPANTI deve arrivare dalla nostra Società Scientifica !!

per me la SIMLII già a livello di comunicazione è assente.

chi sa del documento di consenso che cita Billi ??

il sito internet tace. dobbiamo essere partecipi a convegni su tutto il territorio nazionale per sapere come si sta muovendo ??
funziona con il passaparola nell'era "telematica" ??

deve prendere posizione chiara e in fretta, spero in quanto dice Billi, ma in modo assolutamente evidente !!!

io non vedo interessi di qualcuno in questo TU...è proprio scritto all'"italiana" MALE !!

è impossibile svolgere la nostra professione con decoro e soprattutto dignità (siamo medici o compilatori di carte con firme per ricevuta come in banca per ogni modulo, certificato, busta....dobbiamo spedire...scannerizzare !!)

per fortuna aspetti già criticati vengono messi in risalto da nostri colleghi, anche delle SPSAL, vedi ad esempio articolo di Leocata e Stopponi scritto su numero 13 di Rivista ambiente e Sicurezza (periodico del sole 24 ore....che quasi tutti gli RSPP si trovano sulla scrivania)

Ecco gli appartenenti al GdL SIMLII che hanno elaborato il documento.
C. Romano (coord.), A. Baracco,G. Frigeri, L. Isolani, A. Ossicini, E. Ramistella, L. Soleo. Magari da loro si potra' avere un'anticipazione sul documento. Il documento e' stato illustrato al convegno di Perugia e forse, necessita di qualche variazione, da quel che ho capito. Dopo di che verra' approvato e reso pubblico, oltre che inviato agli organi di governo.

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