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help su caso clinico

Questo argomento ha avuto 23 risposte ed è stato letto 3161 volte.

raspanti

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  • help su caso clinico
  • (12/07/2008 12:07)

L'ambiente: piccola officina meccanica (6 dipendenti)dove tutti fanno di tutto: saldatura, piegatura lastre di ferro, usano il martello, spostano lastre ecc.
Il caso: un dipendente viene operato più di un anno fa x k tiroide. Dopo un anno recidiva con interv chirurgico allargato con asportazione di parte del muscolo sternocleidomastoideo e relative strutture nervose dx (non ho qui adesso l'esatto tipo di intervento, ma se qualcuno volesse saperlo, ho il referto dell'intervento). Conseguenza: il pz ha normale forza e motilità nella mano e avambraccio, ma è impossibilitato a compiere i movimenti del braccio e spalla destra. Se deve abdurre il
braccio è costretto a prendere il gomito col braccio sx e sollevare il braccio dx. Adesso sta facendo fiosioter ma a settembre gli scadrà mutua e ferie per cui dovrà rientrare per forza al lavoro.
Quando rientrerà dovrò visitarlo e sia lui stesso ("cosa sarò capace di fare?...io non voglio e non posso perdere il lavoro, ma in queste condizioni come faccio a lavorare?")sia il datore di lavoro ("qui siamo come una famiglia (sic!)... ma se non sarà in grado di fare la maggior parte del lavoro che deve fare, come faccio a tenerlo?")vogliono sapere che tipo di idoneità avrà.
E io non so davvero cosa fare.
Le possibilità:
1) non idoneo. Di fatto la limitazione funzionale del braccio dx non gli permetterà certamente di svolgere la maggior parte del lavoro. Però qs sarebbe un giudizio legato più alla produttività del soggetto che ad una salvaguardia del suo stato di salute (d'altra parte, nei limiti concessi, più lo usa quel braccio, meglio è e più ne recupera la funzione!)
2) idoneo. idoneo nel senso che il suo stato di salute è tale per cui il tipo di lavoro da svolgere non influisce in senso negativo (anzi, forse in senso positivo!), ma certo è evidente che non può essere idoneo a svolgere tutto quanto è previsto dalla mansione!
3) idoneo con limitazione: che senso ha? e quale limitazione? ...evitare quelle lavorazioni che comportano l'utilizzo del braccio dx??? di fatto equivale ad una non idoneità!!!
Ringrazio davvero chi ha qualche idea o consiglio.....

billi

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  • Re: help su caso clinico
  • (12/07/2008 15:06)

E' un bel problema! Potrebbe essere una soluzione una temporanea non idoneita' (per qualche mese) in attesa degli sviluppi della fisioterapia e consigliare nel frattempo al lavoratore di fare ricorso al giudizio in modo che possa esserci un pronunciamento collegiale della Asl. Quanti anni ha il lavoratore e quanti di servizio? Si potrebbe anche suggerire una domanda di inalidita' lavorativa INPS.

carlitos way

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  • Re: help su caso clinico
  • (12/07/2008 18:37)

Caro collega, ti consiglierei di redigere una NON IDONEITA' TEMPORANEA (6 mesi..? verifica la prescrizione del fisioterapista e/o consulta un fisiatra/ortopedico) e a sua volta consiglierei al lavoratore di ricorrere avverso il tuo giudizio in modo tale da lasciare all'organo di vigilanza la valutazione in merito. Al Datore di Lavoro consiglierei comunque di organizzare il lavoro, sentito il RSPP laddove utile e presente e il Medico Competente (te in questo caso), in modo tale da rintracciare un complesso di attività che il lavoratore potrebbe svolgere nelle fasi di recuoero funzionale anche dopo i 6 mesi di eventuale non idoneità o dopo eventuale parere dell'ASL.
Il buon senso in questi casi è lo strumento migliore.
Ciao

Ama l'amore ma non amare la donna o cadrai sotto il suo possesso

Gabriele Campurra

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  • Re: help su caso clinico
  • (13/07/2008 05:47)

Concordo con billi e carlitos per quanto riguarda la inidoneità temporanea.
Ma perchè l'organo di vigilanza?
Al ddl ricorderei che ora il coso81 prevede che:

Articolo 42 - Provvedimenti in caso di inidoneità alla mansione specifica

1.Il datore di lavoro, anche in considerazione di quanto disposto dalla legge 12 marzo 1999, n. 68, in relazione ai giudizi di cui all’articolo 41, comma 6, attua le misure indicate dal medico competente e qualora le stesse prevedano un’inidoneità alla mansione specifica adibisce il lavoratore, ove possibile, ad altra mansione compatibile con il suo stato di salute.
2.Il lavoratore di cui al comma 1 che viene adibito a mansioni inferiori conserva la retribuzione corrispondente alle mansioni precedentemente svolte, nonché la qualifica originaria. Qualora il lavoratore venga adibito a mansioni equivalenti o superiori si applicano le norme di cui all’articolo 2103 del codice civile, fermo restando quanto previsto dall’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Buon tutto a tutti alle 5,47 di domenica!!!;););)
Nonnogabg

"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI

raspanti

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  • Re: help su caso clinico
  • (13/07/2008 19:04)

Ringrazio per i consigli. In effetti forse una inidoneità temporanea è la soluzione migliore, anche se il problema rimane: cosa gli fanno fare nel periodo di inidoneità?. Nei prossimi giorni mi incontrerò con il ddl e vedrò cosa viene fuori, cercherò di trovare una mediazione che possa andare bene a tutti, ma non credo sarà facile. Però, a meno che non nascano posizioni rigide, non mi piace l'idea di indirizzarlo all'organo di vigilanza.....è vero che in qs modo avrei un parere più "formale" e, per certi versi, insindacabile, ma mi sa tanto di "io non so cosa fare e me ne voglio lavare le mani". E' vero quanto dice Campurra, ma il problema è che in una piccola ditta di mansioni alternative non ce ne sono....oltre al metalmeccanico, l'unica mansione eistente è quella di impiegato, ma ovviamente il dipendente in questione non è in grado di svolgerla......

delta

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  • Re: help su caso clinico
  • (15/07/2008 12:20)

Vorrei aggiungere un suggerimento: circa il quesito "eseguire movimenti può essere utile anche al lavoratore per il recupero", mi sembra cruciale la valutazione anche di un NEUROLOGO, fin qui non citato, dato che raspanti parla di danno muscolare e nervoso. Mi sembra che la documentazione clinico-strumentale dettagliata possa, nelle mani dello specialista, chiarire se (e con che modalità) l'attività fisica svolta sul lavoro sia benefica:) o meno:(.

Dr.Amy

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  • Re: help su caso clinico
  • (15/07/2008 14:58)

Caro Raspanti:
Non ho altri dati oltre a quelli che ci dai, ma credo che se il secondo intervento ha portato all'interessamento dei plessi motori, sappiamo tutti che la fisioterapia non porta a grandi risultati e la menomazione rimane... potrebbe migliorare ma indietro non si torna.... (ripeto, non ho i dettagli riguardanti il danno nervoso...)
Come la vedo io , più che una temporanea non idoneità si tratta di una non idoneità nella speranza di trovare "nel tempo" una soluzione migliore, che purtroppo come te e gli altri colleghi, al momento attuale non vedo.
Bisogna vedere a cartella clinica chiusa quali sono i postumi definitivi e quindi, indirizzarlo presso la commisisone invalidi ai fini di valutare la sua "capacità lavorativa".
La mansione di Jolly in un'officina meccanica con le caratteristiche che ci descrivi non ci lascia spazio ad altre soluzioni ....

DR. AMY

"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin

alfrelomba

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  • Re: help su caso clinico
  • (09/09/2008 14:35)

1)in base all'età ed all'orientamento medico legale del distretto di appartenenza potresti valutare il suggerimento di produrre domanda per l'invalidità civile. Ergo potrebbe ottenere da un minimo del 74% ad un massimo di 100% e accompagnamento. In tale ultimo caso aggiungendo pure i benefici di un riconoscemento di handicap (legge 104/92 con collegati benefici : riduzione bollette luce e gas etc.) la perdita dello stipendio non dovrebbe essere così irreparabile considerando che cmq anche se invalido assoluto può ancora dedicarsi a qualche attività remunerativa (non è a priori inibito il lavoro ad un invalido assoluto).2) come espresso da altri colleghi non concordo sul suggerimento del ricorso avverso sia per la caduta di professionalità del MC, sia per l' effetto boomerang che ne potrebbe scaturire a scapito del M.C. e di tutti gli attori della prevenzione aziendale, in quanto, di fronte ad un ricorso avverso, l'organo di vigilanza, ope legis, innesca delle puntigliose analisi di controllo sul DVR e sul protocollo sanitario di sorveglianza correlato.Dalla descrizione che dai dell'azienda non mi sembra, a prima vista, un ambiente di lavoro ideale.
O' munno è munno e cchiù ammunne cchiù scorza jesce....(me medesimo)
Il mondo è mondo e più lo mondi vieppiù scorza fuoriesce.......

O' munno è munno e cchiù ammunne cchiù scorza iesce
trad. Il mondo è mondo e più lo mondi più scorza fuoriesce (autore:me medesimo)

Dr.Amy

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  • Re: help su caso clinico
  • (29/09/2008 18:23)

raspanti il 12/07/2008 12:07 ha scritto:
Le possibilità:
1) non idoneo. Di fatto la limitazione funzionale del braccio dx non gli permetterà certamente di svolgere la maggior parte del lavoro. Però qs sarebbe un giudizio legato più alla produttività del soggetto che ad una salvaguardia del suo stato di salute (d'altra parte, nei limiti concessi, più lo usa quel braccio, meglio è e più ne recupera la funzione!)
2) idoneo. idoneo nel senso che il suo stato di salute è tale per cui il tipo di lavoro da svolgere non influisce in senso negativo (anzi, forse in senso positivo!), ma certo è evidente che non può essere idoneo a svolgere tutto quanto è previsto dalla mansione!
3) idoneo con limitazione: che senso ha? e quale limitazione? ...evitare quelle lavorazioni che comportano l'utilizzo del braccio dx??? di fatto equivale ad una non idoneità!!!
Ringrazio davvero chi ha qualche idea o consiglio.....

Caro Raspanti...
Per analogie al tuo tread lo riprendo.
Mi piacerebbe sapere come si è concluso ? (se)
...............................
Una lavoratrice, operaia in una catena di montaggio, presso una "mia azienda", è stata sottoposta a linfoadenectomia ascellare bilaterale.
Dopo lungo periodo di assenza, al suo rientro al lavoro, sono iniziate le difficoltà (purtroppo più legate alla "gestione" della persona che del suo stato di salute): ogni anno l'allungamento della mia prescrizione è direttamnete proprozionale alla riduzione del suo contenuto di lavoro...
Questo no, quello no, quello il dott ha detto....
Diciamo che ogni anno troviamo le parole giuste e si va avanti.....
Morale della favola.... fa poco o niente.
In quella azienda o sei operaio o sei ragioniere, non ci sono altre mansioni.
Cosa fare ?

DR. AMY

"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin

lucchetti

lucchetti
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  • Re: help su caso clinico
  • (29/09/2008 21:07)

raspanti il 12/07/2008 12:07 ha scritto:
L'ambiente: piccola officina meccanica (6 dipendenti)dove tutti fanno di tutto: saldatura, piegatura lastre di ferro, usano il martello, spostano lastre ecc.
Il caso: un dipendente viene operato più di un anno fa x k tiroide. Dopo un anno recidiva con interv chirurgico allargato con asportazione di parte del muscolo sternocleidomastoideo e relative strutture nervose dx (non ho qui adesso l'esatto tipo di intervento, ma se qualcuno volesse saperlo, ho il referto dell'intervento). Conseguenza: il pz ha normale forza e motilità nella mano e avambraccio, ma è impossibilitato a compiere i movimenti del braccio e spalla destra. Se deve abdurre il
braccio è costretto a prendere il gomito col braccio sx e sollevare il braccio dx. Adesso sta facendo fiosioter ma a settembre gli scadrà mutua e ferie per cui dovrà rientrare per forza al lavoro.
Quando rientrerà dovrò visitarlo e sia lui stesso ("cosa sarò capace di fare?...io non voglio e non posso perdere il lavoro, ma in queste condizioni come faccio a lavorare?")sia il datore di lavoro ("qui siamo come una famiglia (sic!)... ma se non sarà in grado di fare la maggior parte del lavoro che deve fare, come faccio a tenerlo?")vogliono sapere che tipo di idoneità avrà.
E io non so davvero cosa fare.
Le possibilità:
1) non idoneo. Di fatto la limitazione funzionale del braccio dx non gli permetterà certamente di svolgere la maggior parte del lavoro. Però qs sarebbe un giudizio legato più alla produttività del soggetto che ad una salvaguardia del suo stato di salute (d'altra parte, nei limiti concessi, più lo usa quel braccio, meglio è e più ne recupera la funzione!)
2) idoneo. idoneo nel senso che il suo stato di salute è tale per cui il tipo di lavoro da svolgere non influisce in senso negativo (anzi, forse in senso positivo!), ma certo è evidente che non può essere idoneo a svolgere tutto quanto è previsto dalla mansione!
3) idoneo con limitazione: che senso ha? e quale limitazione? ...evitare quelle lavorazioni che comportano l'utilizzo del braccio dx??? di fatto equivale ad una non idoneità!!!
Ringrazio davvero chi ha qualche idea o consiglio.....

Raspanti,
io in questo caso sarei cauto perchè c'è in gioco il diritto al lavoro del lavoratore. Fra l'altro hai detto che mano ed avambraccio sono sostanzialmente OK. Quello che voglio dire e che, nel ns. mestiere, ci sono momenti in cui non vale la pena perdere tempo, però in altri casi, e questo mi sembra il caso, è giusto dedicarci tutto il tempo necessario. Il mio consiglio spassionato è riammettere il lavoratore al lavoro per un giorno, passi la giornata con lui, e vedi momento per momento cosa riesce a fare e come lo riesce a fare, sempre interloquendo. Alla fine della giornata avrai le idee più chiare e magari avrai trovato la soluzione giusta per tutti.
un saluto
rocco

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