Cari Colleghi,
vorrei sottoporvi un caso per avere un confronto e raccogliere le vostre opinioni riguardo a un giudizio di idoneità complesso.
Profilo del Lavoratore e Mansione
Il paziente è un uomo di 43 anni, impiegato come rizzatore a bordo di navi portacontainer per un'azienda di operazioni portuali. La mansione, come sapete, comporta rischi significativi:
Lavoro in quota: Si svolge quasi interamente sul ponte della nave, spesso a diversi metri di altezza, camminando sopra passerelle e terrazzini per le operazioni di fissaggio e rimozione dei twist-lock.
Movimentazione manuale di carichi: Utilizzo di aste di metallo (rizzaggi) che possono essere pesanti e ingombranti.
Rischio di caduta dall'alto: Uso frequente di scale a pioli verticali per spostarsi tra i vari livelli di container.
Lavoro notturno e in turni: L'attività è H24 e segue i cicli di arrivo e partenza delle navi.
Anamnesi Clinica
Circa 14 mesi fa (agosto 2024), il lavoratore ha presentato sul posto di lavoro un primo, e ad oggi unico, episodio di crisi epilettica secondariamente generalizzata. Non aveva una storia clinica di rilievo.
Gli accertamenti diagnostici hanno portato alla diagnosi di meningioma frontale destro. È stato prontamente sottoposto a intervento neurochirurgico di asportazione completa della lesione. L'esame istologico ha confermato trattarsi di un meningioma meningoteliale di Grado 1 (benigno). Una RM di controllo eseguita a circa 4 mesi dall'intervento ha confermato l'assenza di residui o recidive.
Decorso Post-Operatorio e Follow-up
Il punto cruciale è che, dall'intervento ad oggi, il lavoratore non ha mai più manifestato alcuna crisi epilettica.
L'evoluzione strumentale (EEG) è stata molto positiva e merita un'analisi dettagliata:
Primo EEG (3 mesi post-intervento): Mostrava "alterazioni elettriche di grado modesto, a possibile significato epilettiforme", che venivano accentuate dalla prova di iperpnea.
EEG successivi (nell'arco dell'ultimo anno): Hanno documentato un progressivo e costante miglioramento.
Ultimo EEG (circa un mese fa): Il quadro si è ulteriormente stabilizzato. Vengono descritte solo "anomalie aspecifiche di lieve entità" a sede temporale destra, e, dato molto importante, le prove di attivazione (iperpnea e SLI) non apportano più alcuna modifica significativa al tracciato.
Dal punto di vista terapeutico, è stato in trattamento con Levetiracetam (1500 mg/die). A seguito dell'ultima visita neurologica, data la stabilità clinica e strumentale, il neurologo ha iniziato un decalaggio della terapia, riducendola a 1000 mg/die.
Il Dilemma del Medico Competente
Il lavoratore sta bene, è clinicamente stabile e asintomatico, e fortemente motivato a riprendere la sua mansione.
Tuttavia, una valutazione neurologica richiesta circa 6 mesi fa (aprile 2025), quando il quadro EEG non era ancora così stabilizzato e la terapia era a dosaggio pieno, si era conclusa con un parere di non idoneità al lavoro notturno e alla mansione a rischio caduta.
Le mie domande per voi sono:
Alla luce di questo quadro in netto miglioramento (oltre un anno senza crisi, EEG stabilizzato e non più attivabile, terapia in riduzione), come vi comportereste oggi nel formulare il giudizio di idoneità?
Riterreste ancora valida e mandatoria la controindicazione assoluta al lavoro in quota e notturno espressa 6 mesi fa, o vedreste margini per una riconsiderazione, magari con delle cautele?
In un'ottica di reinserimento lavorativo, quali percorsi o prescrizioni potreste ipotizzare? Sarebbe percorribile un'idoneità con limitazioni mirate (es. escludendo solo alcune operazioni specifiche)?
Qual è la vostra esperienza con casi simili, in particolare per mansioni ad alto rischio come questa?
Attualmente nel suo giudizio di idoneità è precluso il turno notturno (che lascerei precluso) ed il lavoro a bordo nave.
Vi ringrazio in anticipo per ogni contributo che vorrete condividere.
Al seguente indirizzo trovi un estratto da un recente documento che tratta di epilessia e guida da cui puoi ricavare anche qualche indicazione per le tue domande anche se si tratta di un rischio diverso, ma non meno grave di quelli del tuo lavoratore.
https://medicocompetente.it/docum...7/LG-SIML-Trasporti-Epilessia.htm
La redazione di MedicoCompetente.it
Una volta per tutte ..per lavorare in quota cioe ad un altezza di almeno 2 metri anche per i lavoratori " sani" bisogna rispettare
Delle "prescrizioni e limitazioni " che sono obblighi a carico del datore di lavoro e del.lavoratore
Per lavoro in quota si intende un’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad un’altezza maggiore di 2 metri rispetto ad un piano stabile. A stabilire questa definizione è l’articolo 107 del D. Lgs. 81/2008, noto anche come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro
Tutte queste attività sono quindi soggette a delle specifiche norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro: ancora una volta la normativa di riferimento è il D. Lgs. 81/2008 al Titolo IV. In particolare, vengono stabiliti gli obblighi in capo al datore di lavoro, che ad esempio deve:
• fornire al lavoratore DPI e formazione adeguata
• assicurarsi che il lavoratore utilizzi i DPI nel modo corretto
• effettuare lavori in quota solo se le condizioni meteorologiche non mettono a rischio la sicurezza del lavoratore
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