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Valutazione Stress?

Questo argomento ha avuto 18 risposte ed è stato letto 5185 volte.

Gennaro

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  • Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 16:03)

Il decreto legislativo n. 81 del 2008, prevede che la valutazione
dei rischi coinvolga tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi
quelli collegati allo stress lavoro-correlato.
Ora siccome da dati di letteratura si evince che lo stress è il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa riferito più frequentemente ed è destinato ad aumentare mi chiedo, qualcuno ha già avuto esperienze di valutazione del rischio stress-lavoro correlato?
Come si valuta? E soprattutto come si stima, sempre se risulta possibile quantificarlo?.
Che tipo di giudizio di idoneità formula il medico competente?
Grazie Gennaro

Gennaro Bilancio

Picpus

Picpus
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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 16:19)

Ovviamente non so rispondere alle domande formulate, che sono anche le mie, e credo di molti altri (anche se non so quanti si siano posti il problema). Posso suggerirti, qualora non lo avessi già fatto, di leggere un interessante articolo sul GIMLE di Gennaio-Marzo 2008, dal titolo: "L'affaticamento psico-fisico nelle lavoratrici ospedaliere e l'intervento del Medico del Lavoro". Non risolve i quesiti, ma apre prospettive interessanti, anche se in un ambito e per mansioni particolari.

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

Gennaro

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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 16:35)

:)

Picpus il 24/07/2008 04:19 ha scritto:
Posso suggerirti, qualora non lo avessi già fatto, di leggere un interessante articolo sul GIMLE di Gennaio-Marzo 2008, dal titolo: "L'affaticamento psico-fisico nelle lavoratrici ospedaliere e l'intervento del Medico del Lavoro". Non risolve i quesiti, ma apre prospettive interessanti, anche se in un ambito e per mansioni particolari.

GRAZIE 1000 X L'INFORMAZIONE

Gennaro Bilancio

ramses

ramses
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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 21:34)

Picpus il 24/07/2008 04:19 ha scritto:
Ovviamente non so rispondere alle domande formulate, che sono anche le mie, e credo di molti altri (anche se non so quanti si siano posti il problema). Posso suggerirti, qualora non lo avessi già fatto, di leggere un interessante articolo sul GIMLE di Gennaio-Marzo 2008, dal titolo: "L'affaticamento psico-fisico nelle lavoratrici ospedaliere e l'intervento del Medico del Lavoro". Non risolve i quesiti, ma apre prospettive interessanti, anche se in un ambito e per mansioni particolari.

Nella foga scannerizzatrice che dovrebbe ormai contraddistinguere il MdL, non è che qualcuno potrebbe metterlo nei documenti ?
Mi piacerebbe vederlo.
Grazie all'eventuale martire volontario.

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

Dr.Amy

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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 23:12)

Domanda niente facile!
Direi che nella vita di oggi, lavorativa e non, bisogna applicare un concetto clinico: vado per esclusione!
Se non è fisico, non è chimico, non è biologico.....allora è STRESS !!!!
Scherzi a parte.
Lo stress possiamo correlarlo ad esempio a rischi vari come il lavoro in turno, il lavoro notturno, spostamenti lunghi e frequenti, ecc, ecc
Fa parte della vita di tutti i giorni ma per quanto riguarda i ruoli e le responsabilità la cosa è soggettiva: può essere stressato un operatore di una catena di montaggio perchè è veloce e non riesce a starci dietro è può essere calmissimo un dirigente d'azienda burocrata e demagogo .... purtroppo gli ultimi sono in esubero !
Buona gironata a tutti !

DR. AMY

"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin

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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 23:15)

Il metodo che può essere usato per la Valutazione dello stress è quello mediante l'utilizzo di questionario il JCQ (standard 49 items) meglio conosciuto con il nome di modello di Karasek per la valutazione dello stress percepito in ambito lavorativo.
Premetto che è un lavoraccio ma comunque se bisogna farlo è meglio mettersi a lavoro nella maniera più congrua possibile.
Se si ha a che fare con aziende di grandi dimensioni è necessaria una certa organizzazione del progetto in quanto ai lavoratori andrebbe spiegato il significato delle domande e delle risposte che essi devono dare alle stesse.
L'ispesl ha investito molto in questo settore acquistando dalla società americana i diritti per l'utilizzo di tali questionari e li ha gentilmente messi a disposizione dei medici competenti che operano sul nostro territorio nazionale.

http://www.ispesl.it/informazione/karasek.htm

Ma una volta raccolti i questionari questi andrebbero valutati ed analizzati dal punto di vista statistico e qui posso consigliarvi l'utilizzo di epiinfo per gestire la mole di dati in cui potreste imbattervi.
Ovviamente potrebbe essere utile appoggiarsi a qualche psicologo del lavoro ( adesso è il loro momento di gloria!) che abbia conoscenza dell'argomento.
Per chi non lo sapesse il corso di aggiornamento (modulo C) che fanno gli RSPP aziendali prevede anche lezioni sui rischi psicosociali (stress, mobbing, burnout)e sui metodi per valutarli potete anche chiedere ai vostri RSPP quanto di quegli argomenti gli è rimasto impresso. E già immagino la risposta " è un ambito che riguarda il Medico competente perchè loro non.........sanno.....non possono... non fanno..."
Buon lavoro a tutti ma senza "stress" o meglio chiamarlo "strain" che sarebbe poi il termine più corretto.

Dr.Amy

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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 23:23)

Un'attimo ... forse mi sono persa più di quanto credevo ...
L'art. 25 a) del coso81 cita: il medico competente collabora nella Valutazione dei Rischi....
Ma da lì a fare questionari, statistiche, Epi Info... mi sembra un pò troppo. Mica devo fare il documento !
Così poi esco con il fonometro, mi arrampico sul forno e sistemo le membrane per il monitoraggio ambientale, distribuisco le fialette, ecc
Altro che 81.... !

DR. AMY

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Charlie Chaplin

ramses

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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 23:30)

L'ho scaricato per leggerlo con calma.
Ma sono comunque in difficoltà a priori, perchè non capisco un "rischio" professionale che varia a seconda delle reazioni del soggetto come si possa standardizzare. Quali parametri oggettivi si potrebbero usare per valutare se c'è una reale situazione di stress (psichico) o se siamo in presenza di un soggetto con problemi suoi extralavorativi che quindi reagisce in modo anomalo ad una situazione per altri "normale"?
Mi pare ovvio che tutti si portano anche nell'ambito lavorativo le proprie situazioni personali di stress (pensa ad un MC alle prese con il cosottantuno, che stress !), e allora come si fa a correlare la condizione eventualmente verificabile sul soggetto con quella lavorativa con un minimo di certezze ?
Magari è stressato perchè gli hanno rubato la macchina, o gli è morto il gatto.
Aiutatemi a capire.

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Dr.Amy

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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 23:50)

Ramses.... quasi quasi andiamo in chat ...
Ci stiamo rispondendo tra di noi da mezz'ora...
:) :)
:)
Si prova ?

DR. AMY

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nofertiri9

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  • Re: Valutazione Stress?
  • (24/07/2008 23:53)

oh, be'...
il questinario di karasek ha condensato intorno a sè una bellissima discussione in un altro forum in cui io mi sento meno ospite che qua.
Si diceva, anche fra noi "modulati C", che i conti statistici ce li dobbiamo fare, noi, e sull'esito di tali statistiche poi formulare una valutazione in merito alla presenza o meno - a livello aziendale - di fattori stressanti statisticamente oggettivi. Dal che, passare a Voi MC la palla, più o meno in questi termini:
"carissimo il mio MC, poichè in base ai miei calcoli valutativi in questa azienda c'è un rischio oggettivo da stress lavoro-correlato, mo' che ti vedi a tu per tu con i lavoratori cerca di indagare se qualcuno di loro ha problemi nel rapportarsi con a) il proprio lavoro b) i colleghi e i superiori c) con il Capo d) con le proprie aspettative professionali". Dopodichè, la palla da voi passa allo specialista, se anche a voi sembra che ci sia qualcosa che non va.

e la butto là perchè se non la dico crepo: io ritengo che era assai meglio quando, fino a 25-30 anni fa, si assumevano le persone esporessamente per il turno mattutino, pomeridiano o notturno. E questo tanto nelle fabbriche quanto negli ospedali, per intenderci, e qualcuno di certo se lo ricorda come me lo ricordo io.
C'erano ovviamente differenze retributive, e in genere i turni di notte andavano ai più giovani. Tu avevi 30 anni, ti volevi metter su casa e famiglia, e cercavi il lavoro notturno. Poi ti mettevi in lista per i turno pomeridiano e come si liberava un posto passavi al pomeriggio e per la notte si assumeva un altro giovane. Se eri molto bravo, passavi al turno mattutino con l'assegno ad personam non riassorbibile dagli scatti di anzianità...
Poche regole, chiare per tutti, che hanno portato l'Italia ad essere il 7* paese industrializzato sul Pianeta. Poi, si è deciso di passare ai turni per tutti, con ripartizione dell'indennizzo economico per tutti, ed ecco a voi il risultato: nessuno in una settimana riesca ad assorbirsi un jet lag di 8 ore. non ci si abitua nemmeno. Da qui, ulcere, aritmie, disturbi del sonno, e STRESS.
Bleah.


ed anche io rilevo: ma lo stress lavoro-correlato di uno di noi, l'inail ce lo tutela o noi tutto nel gobbone sempre?

P.S.secondo me, il karasek va bene per impiegati e quadri, è un po' incongruo per gli operai " scilti ed improponibile per quelli alla catena di montaggio. Ma è l'unico che abbiamo con una qualche valenza seminormativa..

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

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