Nella condizione in cui si ravvisi la necessità (per problemi sanitari) di ridure l'orario di lavoro, da un punto di vista strettamente legale, a vostro giudizio è legittimo porre nell'ambito del giudizio di idoneità la prescrizione di un part-time?
A mio avviso questo incide a livello contrattuale e mi chiedo se sia corretto da parte del medico competente entrare così profondamente nel rapporto fra le parti.
A mio avviso sarebbe più corretto formulare un giudizio che preveda una riduzione dell'orario di "lavoro attivo" mediante l'introduzione di pause distribuite nel tempo.
Ovvio che al di là del giudizio espresso sul certificato di idoneità il medico competente deve prodigarsi affinchè venga concessa al dipendente una riduzione dell'orario di lavoro (part-time).
Cosa ne pensate? Pareri?
diotallevi il 04/09/2008 07:57 ha scritto:
Nella condizione in cui si ravvisi la necessità (per problemi sanitari) di ridure l'orario di lavoro, da un punto di vista strettamente legale, a vostro giudizio è legittimo porre nell'ambito del giudizio di idoneità la prescrizione di un part-time?
A mio avviso questo incide a livello contrattuale e mi chiedo se sia corretto da parte del medico competente entrare così profondamente nel rapporto fra le parti.
A mio avviso sarebbe più corretto formulare un giudizio che preveda una riduzione dell'orario di "lavoro attivo" mediante l'introduzione di pause distribuite nel tempo.
Ovvio che al di là del giudizio espresso sul certificato di idoneità il medico competente deve prodigarsi affinchè venga concessa al dipendente una riduzione dell'orario di lavoro (part-time).
Cosa ne pensate? Pareri?
Ovvio che prescrivere un part time non andrebbe bene...
Per il solito motivo che non puoi entrare nel merito delle assunzioni, gli stipendi, i licenziamenti, le categorie, le qualifiche, ecc...
Per risponderti avrei bisogno di più informazioni...
Perchè il part time ?
Problemi personali e gestione familiare a parte, cosa può portare un lavoratore a fare una richiesta così specifica?
Ti faccio un mio esempio:
Ho un lavoratore che per avere una colostomia, spesso per ovvi motivi deve andare a casa...
Ho parlato con il suo responsabile diretto, poi con l'ufficio del personale e così a parola abbiamo risolto: fa una pausa pranzo più lunga che le consente di andare a casa e recupera dopo il tempo che manca a completare il normale orario di lavoro...
Prima però va visto bene il tutto...
Dipende da tanti fattori ....delle volte capitano cose molto strane !!!
Avrei racconti all'infinito da farvi !!!!
C'è certa gente in giro ....
DR. AMY
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin
Sul giudizio non puoi certo mettere l'indicazione del part time, non è una cosa di competenza del medico. Certo se hai delle belle pezze di appoggio dal punto di vista medico potresti dare una idoneità a tempo limitato, tipo "non adibire a ....per non più di xx ore continuative", però potrebbe anche darsi che poi lo licenziano.... In genere in questi casi io ne parlo francamente con il ddl, e poi si concorda una soluzione...certo dipende dalla sensibilità della azienda e dalla sue dimensioni: se è grande ed ha più reparti è più facile.
Saluti
Sergio Truppe
................................................................
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Io ho trovato un accordo con il DdL: brevi periodi di part-time "medico" quando ne ravvisi la necessità, poi però o il lavoratore riprende il full-time, altrimenti opta per un part-time "contrattuale"
Meglio non impantanarsi con prescrizioni del tipo concessione di part time, per esperienza quando specialmente le ditte sono grandi si inizia ad avere la fila per vedersi concesso (un lavoro part time) che non riescono ad avere per altre vie, e molte volte l'ufficio personale apre le orecchie al lavoratore dicendo: se il medico competente scrive l'azienda deve concedere.
In una azienda pubblica da me seguita (1800 dipendenti) il mio predecessore prescriveva part time orizzontali, verticali e cambiamenti dell'orario di lavoro del tipo niente lavoro il sabato, la domenica e i festivi ( mi chiedo ancora per quali problemi patologici od altro..). Ci sono voluti circa due anni per far capire che così non va bene e che non è compito del medico competente prescrivere "il part time" alla fine su 1800 persone mi sono procurato qualche nemico ma adesso non ho più un elenco di 10 persone al mese che vogliono essere riprescritto un lavoro part-time.
Solo di recente un Servizio, in accoglimento del ricorso presentato da un lavoratore, ha, oltre che confermato puntualmente la mia prescrizione, di fatto vietato il lavoro straordinario.. Con somma gioia del datore di lavoro (un po' meno del dipendente, io credo)..
Ergo.. Tutto si può fare. basta che tu denga la pistola dal lato del calcio..
Peppe
".. la posta in giuoco è suprema e richiede che ognuno si assuma le proprie responsabilità attraverso il vaglio della propria coscienza". B.M. 2 aprile 1925
frama il 05/09/2008 05:59 ha scritto:
Meglio non impantanarsi con prescrizioni del tipo concessione di part time, per esperienza quando specialmente le ditte sono grandi si inizia ad avere la fila per vedersi concesso (un lavoro part time) che non riescono ad avere per altre vie, e molte volte l'ufficio personale apre le orecchie al lavoratore dicendo: se il medico competente scrive l'azienda deve concedere.
Proprio per evitare questo limito il part-time a casi specifici e per tempi che in media non superano i 10 giorni. Ho detto anche diversi no e così di file per fortuna non ne ho. Comunque penso che un breve periodo di part-time dopo ad esempio lunghe malattie sia una possibilità (ovviamente non l'unica) per favorire il rientro del lavoratore ed evitare che vada subito di nuovo in malattia. Io l'effetto Brunetta non l'ho ancora visto....
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti