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protocollo sorveglianza sanitaria in laboratorio analisi

Questo argomento ha avuto 6 risposte ed è stato letto 6630 volte.

iovins

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  • protocollo sorveglianza sanitaria in laboratorio analisi
  • (18/09/2008 00:08)

Cari colleghi,
vorrei sottoporvi il protocollo di sorveglianza sanitaria che ho adottato in un laboratorio di analisi microbiologiche (effettuate su campioni alimentari) relativamente ai tecnici di laboratorio:
-visita medica annuale
-esami ematochimici ed urinari(emocromo con formula, glicemia, funzionalità epatica e renale, esame chimico fisico delle urine)
-esame spirometrico biennale.
Mi è stata "contestata" (per usare un eufemismo) la richiesta degli esami ematochimici ed urinari, ritenuti inutili.
Ovviamente in una situazione di rischio chimico, biologico e cancerogeno più che "irrilevante" (come lo ha definito il datore di lavoro), nella impossobilità di esprimere i giudizi d'idoneità dei lavoratori, ho salutato calorosamente il datore di lavoro e firmato la mia disdetta.
Voi sinceramente cosa avreste fatto? Che protocollo avreste adottato?
Un Grazie anticipato a tutti.

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: protocollo sorveglianza sanitaria in laboratorio analisi
  • (18/09/2008 00:38)

iovins il 18/09/2008 12:08 ha scritto:
Mi è stata "contestata" (per usare un eufemismo) la richiesta degli esami ematochimici ed urinari, ritenuti inutili.
Ovviamente in una situazione di rischio chimico, biologico e cancerogeno più che "irrilevante" (come lo ha definito il datore di lavoro)

Personalmente, a parte il mio di laboratorio, ho eseguito valutazione dei rischi presso diversi colleghi anche dedicati alla microbiologia, e francamente tutti questi rischi non li ho mai trovati.
Poi, dici che fanno indagini microbiologiche sugli alimenti. Ora, a meno che non sia successo qualcosa di terrificante in microbiologia di cui io non sono al corrente, tutto quello che ci può essere è:
1) substrati da analizzare: e se è cibo, spero vivamente non sia cancerogeno!
2) terreni di coltura o già preconfezionati o come terreni disidratati da ricostituire. Nel primo caso, tutt'al più dovrebbero mangiarsi gli agar, per avere forse qualche problema, ma se i teneri batteriucoli ci crescono ragionevolmente troppo tossici non sono. Se usano terreni disidratati, ne compero di parecchi tipi anche io, e nessuno contiene nè R45, né R40 nè altre sostanze classificabili come tossiche o anche solo nocive. Ricordate che il signore che ha inventato i terreni di coltura disidratati è lo stesso che ha inventato il dado da brodo, e si chiamava Liebig, non so se mi sono spiegata.
3) Disinfettanti per la disinfezione piastre prima dello smaltimento rifiuti, e questo è l'unico potenziale fattore di rischio chimico: ma di solito non si beve la varechina, nè i sali di ammonio quaternario.
In quest'ultimo caso, il presumo collega biologo dovrebbe sapere che c'è uno ed uno solo, di sistema che elimini i batteri e dunque i relativi rischi microbiologici sia per gli addetti che per i terzi, ed è la sterilizzazione, in autoclave a 130°C e 1,5 atm per 60 minuti, oppure in stufa a 180 °C per 180 minuti, e schiatta qualunque bestio di microrganismo.
Allora, se per adozione di metodiche pericolose-che francamente ignoro- i rischi ci sono, la SS si ha da fare. Se sostiene che indagini ematochimiche siano inutili, e allora il rischio no c'è.
Una ripassatella all'esame di igiene generale (per Biologia) non farebbe male.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

iovins

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  • Re: protocollo sorveglianza sanitaria in laboratorio analisi
  • (18/09/2008 09:51)

Intanto grazie Nofer per la sollecita risposta.
I rischi cui accennavo sono contemplati nel documento relativo al rischio chimico ed inoltre per essere sintetica non ho specificato che non effettuano solo analisi microbiologiche ma varie analisi chimiche e mercelogiche (anche se in percentuale minore).

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: protocollo sorveglianza sanitaria in laboratorio analisi
  • (18/09/2008 10:44)

Oh, e allora il discorso un pochetto cambia: in buona parte delle analisi merceologiche si può avere a che fare con fetenzie notevoli, e magari non sono tutti così fanatici della prevenzione -come lo sono io- da industriarsi a modificare metodiche sviluppando tecniche che comportino minore uso di sostanze tossiche o nocive. E che prima o poi mi deciderò a pubblicare, visto che le ho testate tutte.
Il direttore del Lab, in quanto Direttore, che sia o meno il proprietario/titolare, è comunque tenuto a disporre che i lavoratori adottino tutte le procedure di sicurezza e/o buona tecnica.
Non dirmi che io sono la sola a far usare TUTTI i reagenti chimici sotto cappa chimica, perchè se così fosse i produttori delle stesse avrebbero già chiuso. E in lab si deve indossare camice pulito, alcune cose vanno comunque fatte con DPI anche monouso (es: mascherine oronasali per vapori organici o inorganici), con i guanti adatti, e io ci ho aggiunto anche gli occhiali paraschizzi perchè prevenire è sempre meglio che non curare; per 2-3 euro ogni 6 mesi, direi che è un buion investimento!
Peraltro, se la valutazione di rischio chimico/cancerogeno (!) è fatta con i mitici algoritmi, se sono usciti numeri a provola il DdL o rivaluta il rischio e tira fuori dei numeri attendibili, o esegue gli ASP che il MC chiede, che uno apposta deve nominare un MC.
O si chiamasse un altro MC più "morbido", che con 1 visita clinica ogni 2 anni previene taumaturgicamente ogni morbilità...

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

iovins

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  • Re: protocollo sorveglianza sanitaria in laboratorio analisi
  • (18/09/2008 10:54)

Sul discorso corretta aspirazione/ventilazione stendo un velo pietoso...
Non aggiungo altro.
Grazie ancora Nofer!

Picpus

Picpus
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  • Re: protocollo sorveglianza sanitaria in laboratorio analisi
  • (19/09/2008 20:06)

Proprio oggi è terminato un interessante convegno in Portonovo di Ancona (ridente località nel parco naturale del Conero), in cui tra le altre relazioni, una presentava "LaboRisCh: un metodo di valutazione del rischio chimico nei laboratori e in ambienti affini", da parte della Prof.sa L. Santarelli della Università Politecnica delle Marche, a cui rinvio per maggiori dettagli.

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Paperino

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  • Re: protocollo sorveglianza sanitaria in laboratorio analisi
  • (14/10/2008 11:11)

Picpus il 19/09/2008 08:06 ha scritto:
Proprio oggi è terminato un interessante convegno in Portonovo di Ancona (ridente località nel parco naturale del Conero), in cui tra le altre relazioni, una presentava "LaboRisCh: un metodo di valutazione del rischio chimico nei laboratori e in ambienti affini", da parte della Prof.sa L. Santarelli della Università Politecnica delle Marche, a cui rinvio per maggiori dettagli.

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L’algoritmo LaboRisCh è disponibile on-line all’indirizzo:
http://www.medicinadellavoro.univpm.it/laboRisCh.html

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