Vorrei un parere dei colleghi su un caso di (presunta, in quanto la certificazione -seppure di autorevole psichiatra del DSM -non mi convince)Depressione Maggiore diagnosticato ad un medico del 118.Il medesimo ,alcuni mesi or sono, aveva presentato un cerficato (firmato dal medesimo psichiatra) attestante la presenza di un disturbo depressivo reattivo con DAP.Io lo avevo fatto idoneo (in quanto era menzionata dal medesimo una buona risposta ai soli antidepressivi, per la precisione all'Elopram).Il mio parere di idoneità era stato confermato dalla Commissione dell'Organo di Vigilanza all'uopo predisposta.Ora il quadro depressivo sarebbe evoluto (nel giro di pochi mesi) in Depressione Maggiore.Personalmente credo poco a questa diagnosi ed ho predisposto ulteriori appeofondimenti specialistici.Se fosse diagnosticato il persistere di un disturbo depressivo minore, sarei orientato a fare idoneo il collega del SAUT, diversamente (in presenza di una conferma diagnostica di Depressione Maggiore= sarei dell'idea di sottoporre il caso a visita collegiale Medico Legale.Cosa ne pensate, tenuto conto anche del fatto che il collega fa il SAUT da 7 anni e i primi sintomi li ha dichiarati da quando è passato da un rapporto di convenzione alla dipendenza (circa 1 anno fa)?
N.B.: essendo stato "minacciato" il dipendente dai componenti della Commissione dell'Organo di Vigilanza di una possibile segnalazione del caso alla Motorizzazione, lo psichiatra ha anche dichiarato nel suo certificato che la patologia e la terapia non controindicano in alcun modo la guida degli autoveicoli.
ippocampo il 18/09/2008 05:24 ha scritto:
Cosa ne pensate, tenuto conto anche del fatto che il collega fa il SAUT da 7 anni e i primi sintomi li ha dichiarati da quando è passato da un rapporto di convenzione alla dipendenza (circa 1 anno fa)?
ne penso due ose, peraltro anche contraddittorie:
1) che è probabile che lavorare con tutte le garanzie sociali faccia male e dia stress, essendoci forse ormai tutti assuefatti al precariato...
2) che però la depressione maggiore è una bruttissima bestia, non l'augurerei nemmeno al mio peggior nemico (beh, forse a quello sì...), e c'è l'ipotesi da prendere in considerazione che questa persona stesse davvero male, e già da prima, ma abbia dovuto ingoiare rospi, ranocchie, girini ed financo serpenti per l'insicurezza lavorativa in cui si trovava.
Un "depresso maggiore" di solito tende ad autoincolparsi di tutto, vive malissimo e non sempre è del tutto presente a se stesso.
Io non vorrei essere "soccorsa" da uno in farmacoterapia psichiatrica: beato chi soccorre lui!
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
A Ippocampo:
1) per quale motivo la diagnosi posta dallo psichiatra non ti convince?
2) la terapia farmacologica che sta assumendo è solo il citalopram?
3) potrebbe essere depresso per motivi del tutto estranei al suo lavoro?
4) quali potrebbero essere gli aspetti che lo renderebbero non idoneo alla sua mansione?
A Nofertiri9:
1) il depresso (in terapia) perde la sua capacità di giudizio?
Potrebbe essere che ci troviamo di fronte ad un caso di stigma?
dellarossa il 19/09/2008 08:19 ha scritto:
A Ippocampo:
1) per quale motivo la diagnosi posta dallo psichiatra non ti convince?
2) la terapia farmacologica che sta assumendo è solo il citalopram?
3) potrebbe essere depresso per motivi del tutto estranei al suo lavoro?
4) quali potrebbero essere gli aspetti che lo renderebbero non idoneo alla sua mansione?
A Nofertiri9:
1) il depresso (in terapia) perde la sua capacità di giudizio?
Potrebbe essere che ci troviamo di fronte ad un caso di stigma?
1)La diagnosi(a parte che per le pressioni che sto ricevendo da alto loco) non mi convince perché, pur non essendo io psichiatra il DAP, da cui era affetto il collega - secondo i primi certificati- non è tra le possibili manifestazioni della Depressione Maggiore.Qindi in pochi mesi sono scomparsi i DAP e la depressione, da disturbo reattivo è diventata Maggiore.
2)la terapia farmacologica ècostituita -negli ultimi tempi- dal solo Elopram.
3) i motivi della depresione sono sicuramente estranei al lavoro (a tal proposito non c'è alcun rilievo anamnestico che dica il contrario).
4) i motivi (secondo lo psichiatra) sarebbero attribuibili allo stress legato alla gestione dell'emergenza, che potrebbe aggravare (sic) il disturbo.
Voglio anche aggiungere un altro motivo che mi fa ritenere- almeno parzialmente - dubbia la diagnosi dello psichiatra: a luglio 2007 il collega SAUT, in occasione della visita preventiva, dopo il passaggio alla dipendenza, non lamentò alcun disturbo della sfera psichica: chiedeva di non fare il 118 per una ipertensione arteriosa (controllata farmacologicamente)!!
Credo che òìaspetto relativo al precariato sia relativo,perche'i medici del servizio EU 118,sono convenzionati ,quindi un rapporto di lavoro a tempo indenterminato,di sicuro per il collega in questione,altrimenti non srebbe passato alla dipendenza.Non voglio pensare che il collega fosse in malafede,e che abbia aspettato il passaggio alla dipendenza per segnalare la sua depressione.Vista la tipologia del lavoro,dal momento che comporta un carico di stress non indifferente per le situazioni particolari che si affrontano,sarei cauto nel liquidare la questione in modo affrettato,giustamente e' una categoria di colleghi che non possono permettersi di lavorare con una diagnosi di depressione maggiore.Troppo rischioso per i pazienti!
dellarossa il 19/09/2008 08:19 ha scritto:
A Nofertiri9:
1) il depresso (in terapia) perde la sua capacità di giudizio?
Potrebbe essere che ci troviamo di fronte ad un caso di stigma?
Non ti posso parlare da medico, non essendolo, men che mai da psichiatra, ma ti posso parlare da persona che nella sua vita ha sofferto di depressione maggiore: sì, il depresso, anche se -o forse proprio se- mostruosamente intelligente e preparato, non è sempre in condizioni di prendere la decisione giusta nei tempi giusti, perchè non controlla più razionalmente nè se stesso nè le sue sensazioni. Si ha l'impressione di muoversi nell'ovatta, a volte, e invece a chi ti vede da fuori sembri un ipercinetico schizzato, ed altre volte può succedere di credere di andare a mille, perchè sono i pensieri a correre e ad accavallarsi, e invece resti semimbambolato e ci son giorni che intanto fa buio e ti chiedi com'è possibile, così presto...
Non so se la posizione di ippocampo possa considerarsi uno stigma, non direi, così a naso.
Ma non posso che condividere le riflessioni di spirowind, e anche riconoscendo che la consecutio dei fatti può far insorgere legittimi sospetti, io so che quando ero depressa (e non lo sapevo, me l'hanno diagnosticata dopo oltre 3 anni terribili) mi inventavo tutte le scuse possibili verso chiunque, sperando non notassero che -secondo me- "non ero capace".
Anche oggi, a volte, mi capita di pensare che "non sono capace", ma so anche di cosa: di sopportare tutto pazientemente e in silenzio!
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
NOFER....
Che dire ?
Un abbraccio, sei molto coraggiosa e meriti l'affetto ed il rispetto di tutti noi !!!
Buon weekend !
DR. AMY
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin
dalla scheda tecnica elopram
"effetti sulla guida e uso di macchinari:citalapram ha scarsi effetti sulla performance psico motoria.tuttavia, data la possibilità di insorgenza di sonnolenza, è opportuna una dovuta cautela da parte di chi si appresta a giuidare o manovrare macchinari"
"effetti indesiderati rari sono:ideazione\comportamneto suicidario, irriquietezza psicomotoria"
la domanda banale è "vorreste che uno che prende questo farmaco vi intubasse?"
io prenderei per buona la diagnosi dello specialista ,farei il collega temporaneamente non idoneo alla mansione di medico di 118 e dell'eventuale dipartimento di emergenza \urgenza rendendolo temporaneamente non idoneo al lavoro notturno
spirowind il 19/09/2008 07:35 ha scritto:
Vista la tipologia del lavoro,dal momento che comporta un carico di stress non indifferente per le situazioni particolari che si affrontano,sarei cauto nel liquidare la questione in modo affrettato,giustamente e' una categoria di colleghi che non possono permettersi di lavorare con una diagnosi di depressione maggiore.Troppo rischioso per i pazienti!
Buon giorno a tutti,
Sono sia un medico 118 sia un medico del lavoro, mi permetto di fare solo due brevi considerazioni:
1.personalmente trovo molto più stressante lavorare cercando di applicare il DL 81/08, piuttosto che stare sull’ambulanza e in Dea e mettere in pratica i principi della scienza medica (che non cambiano con gli umori del legislatore!)
2.mi sembra un po’ difficile giudicare idoneo al servizio 118 un soggetto con depressione maggiore… se non altro perché tale mestiere richiede continua concentrazione e pronte decisioni (non sono ammesse incertezze), che francamente un soggetto affetto da tale patologia difficilmente trova.
Saluti
Gian Luca Rosso
[cite]nofertiri9 il 19/09/2008 10:32 ha scritto:
... ma ti posso parlare da persona che nella sua vita ha sofferto di depressione maggiore...
Partendo dalle considerazioni di Nofer, che apprezzo molto e rispetto, ritengo che non si possa prescindere dagli aspetti clinici di ogni singolo caso. Come tutte le malattie, anche la depressione ha un suo esordio e un suo decorso; ci sarà quindi un periodo in cui le condizioni del paziente richiederanno un adeguato periodo di "malattia", cioè di inabilità temporanea al lavoro. Mano a mano che le condizioni cliniche miglioreranno potrà essere valutata la possibilità di riprendere il lavoro, pur continuando la terapia (che di solito si protrae a lungo: 6-12 mesi, o più). Naturalmente, come in ogni terapia, ci potrebbero essere degli effetti indesiderati, ma ci potrebbero anche non essere: di nuovo è fondamentale la valutazione clinica del caso. Sarà capitato ad ognuno di voi di conoscere delle persone in trattamento antidepressivo che, una volta superata la fase più critica, riprendono la loro attività lavorativa. Quanti medici fanno uso di antidepressivi o di ansiolitici? Tornando al caso di Ippocampo, non è certo una decisione semplice, nè da prendere da soli: è fondamentale stabilire una buona intesa con lo psichiatra e con il medico curante che seguono il caso. Alla fine, in ogni caso e comunque, resteranno dei dubbi. Buona domenica a tutti.
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