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PROPOSTA DI UN ALBO NAZIONALE
- PROPOSTA DI UN ALBO NAZIONALE
- (07/02/2002 15:11)
Dopo l’entrata in vigore della legge n.1 del 8.1.2002 che, con l’art. 1 bis, attribuisce la competenza in medicina del lavoro a sanitari oggettivamente impreparati in tale ruolo, il problema reale che si profila è quello dello scadimento generale delle prestazioni di sorveglianza sanitaria così come prevista dal Dlgs 626/94.
Se dunque l’obiettivo fondamentale è quello di garantire una ottimale qualità del servizio offerto a datori di lavoro e lavoratori, perché non costituire un Albo Nazionale di Medici Competenti Specialisti in Medicina del Lavoro? L’iscrizione a tale Albo, che dovrebbe essere consentita solo ed esclusivamente agli specialisti in Medicina del lavoro, potrebbe rappresentare una sicura attestazione di qualità da offrire all’utenza e una assoluta garanzia di determinati standard nelle prestazioni.
- Re: PROPOSTA DI UN ALBO NAZIONALE
- (08/02/2002 17:22)
Mi sembra una buona idea cmq bisogna battersi in primis affinchè lo specialista in Medicina del Lavoro rappresenti il solo professionista (non vi sono dubbi al riguardo) che possa tutelare la salute dei lavoratori .
In extrema ratio un albo nazionale di M.C.(qualora rimanga tale denominazione)specialisti in Medicina del Lavoro è una buona idea.
Ciao
Ama l'amore ma non amare la donna o cadrai sotto il suo possesso
- ALBO NAZIONALE
- (09/02/2002 09:19)
E ' senz 'altro una ottima idea, il problema è quello di realizzarla nel modo più opportuno. Chi dovrebbe "gestire" questo albo, cioè verificare che siano soddisfatti i criteri di iscrizione, verificare (periodicamente ?) l 'attività degli iscritti, eventualmente intervenire ..... la SIMLLI ? Oppure gli Ordini dei Medici ? Che io sappia, già a livello provinciale esistono degli elenchi di MC, nei quali sono stati aggiunti anche i colleghi competenti ai sensi dell 'art. 55 del DL 227/91 (almeno dalle mie parti è così). In ogni caso vale la pena di approfondire l 'argomento ....che - a mio parere - dovrebbe essere inserito in quell 'insieme di iniziative e proposte che si vanno mettendo a punto in seguito alla promulgazione del "famigerato" decreto dell '8/1/02.
- Re: PROPOSTA DI UN ALBO NAZIONALE
- (15/02/2002 01:36)
Ho letto la proposta, che ad una prima lettura potrebbe essere considerata utile e praticabile. Tuttavia mi appaiono oneste e condivisibili le riflessioni a riguardo dei criteri di inserimento nell 'albo (la specializzazione è a tuo parere un requisito irrinunciabile e marchio DOC ?).
Se si, sarebbe a dire che chi non è specialista non ha nè i requisiti nè tantomeno le capacità tecniche e professionali per garantire l 'esercizio professionale?
Potrei arguire e convincermi che uno specialista che esercita il ruolo di medico competente seguendo un 'azienda o due sul territorio nazionale con attività monosettoriale dal 1991è più competente di un collega che per lo stesso periodo ha seguito 200 aziende distribuite in tutti i settori produttivi ed ha affrontato problematiche di tutela e promozione della salute e cercato di bonificare ambienti e culture dissimili e differenziate?
Forse dunque ho interpretato male la proposta nel merito.
Non è comunque creando dei ghetti che si qualifica la professionalità.
Il tema di massimo rilievo che non mi pare trovi grande riscontro nell 'interesse collettivo è l 'indipendenza culturale e professionale del medico nei confronti del committente della sua attività (datore di lavoro e chiunque altro si inserisca nel processo di tutela della salute con motivazioni squisitamente economiche), che nessuno nella nostra Nazione si dedica a garantire e tutelare forse perchè potrebbe sbilanciare alcuni benefici economici di alcuni settori.