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• Re: Valutazione del rischio da stress lavorativo
• (24/09/2008 23:15)

pasqualino il 24/09/2008 05:47 ha scritto:
Entro dicembre bisogna completare la valutazione dei rischi e tra questi quello da stress. I consulenti propongono test psicodiagnostici tra i piu vari e chiedono lumi al MC. Ho esaminato diversi tests, tra cui il JCQ; sembrano tutti utili ma ho dubbi sulla praticità della loro sommnistrazione ed interpretazione. Come vi comportate? Dato che la somministrazione e la valutazione dovrebbe poi ricadere sul MC ( ovviamente lo psicologo del lavoro è un ulteriore costo per il datore di lavoro !), avete pensato ad una soluzione pratica ?
Pasqualino

Vuoi che ti dica sinceramente? al momento ignoro del tutto questa problematica!Qui ho serie difficoltà a convincere il ddl a rifare una fonometria aggiornata, non riesco ad organizzare valutazioni sulla mmc (tabella NIOSH)e via di questo passo, e dovrei preoccuparmi per la valutazione dello stress??
In un paio di aziende i bravi consulenti mi hanno fatto vedere quello che scriveranno (ovviamente col consenso del ddl): dalle valutazioni fatte, che si basano su fattori oggettivi (es lamentele espresse dai lavoratori, frequenza di ricambio di personale e altre stupidate del genere) sono arrivati alla conclusione che non esiste stress lavorativo! Tutti sono felici e contenti (e ti parlo di aziende come tintorie, dove gli ambienti di lavoro fanno schifo, se c'è lavoro non si guarda in faccia agli orari e via dicendo), altro che test somministrati!! E comunque, ti fideresti dei test somministrati? un collega tempo fa ha aderito ad un progetto della asl per la valutazione dello stress lavorativo in una società di guardie giurate: se non sbaglio a ricordare mi ha detto che il progetto è stato abbandonato per le risposte assurde che venivano date!!
E poi.....scusa, ma se anche riesci a fare una valutazione seria sullo stress, poi che fai in concreto? Proponi cambi di mansione, riduzione dell'orario di lavoro, musica classica di sottofondo o cos'altro?...io non saprei davvero cosa fare.....Mi sembra evidente che tutti (o quasi) i lavori comportano stress! chi è che ti dirà che non si sente stressato dal lavoro? Sapessi quante volte non riesco ad addormentarmi la sera perchè sono stressato dal lavoro di medico competente (soprattutto dopo che è entrato in vigore il DL 81/08)!!!!!

Rcorda

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• Re: Valutazione del rischio da stress lavorativo
• (25/09/2008 12:39)

Ma sì, facciamo la valutazione del job strain....così facciamo non idonei tutti i "white collar" di Milano e zone limitrofe!!!

Ovviamente scherzo, ma mi chiedo cosa potrebbe svelare una valutazione REALISTICA dello stress lavorativo. Un progetto al quale ho collaborato qualche tempo fa, non ha portato a grandi risultati (vedi ostracismo dei Ddl).

Cordialità.

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• Re: Valutazione del rischio da stress lavorativo
• (26/09/2008 10:09)

....lancio lì qualche ideuzza....poi ne discutiamo, magari!!!!
1)molto sinteticamente, lo stress è sempre quel meccanismo che fu magistralmente descritto da Selye e compendiato nel famoso "fight or flight": difronte ad una situazione percepita come pericolosa, tutti gli animali (ivi compreso l'uomo) reagiscono con una scarica adrenergica volta a sostanziare la modalità ancestrale di affrontare il pericolo e cioè affrontarlo fisicamente o scappare; quando la situazione percepita come minacciosa non è "fisica" ma mentale (es. responsabilità lavorative) la scarica adrenergica si libera lo stesso, anche se inutilmente, perchè questo pericolo non può essere affrontato con la modalità del flight or fight e quindi detta scarica produce solo un'ulcera o qualche altra malattia psicosomatica.
2)nel giudicare lo stress lavoro-correlato, l'accento va posto su quella parolina che io ho usato prima, per definire lo stress e cioè "situazione PERCEPITA come pericolosa dall'individuo"; è vero che esistono tanti profili psicologici e ognuno è fatto diversamente dall'altro, per cui una situazione "normale", può essere percepita come "pericolosa" da un soggetto psicotico (es. delirio di persecuzione etc.) o, senza arrivare a tanto, anche da un nevrotico....
3)ne discende che la valutazione dello stress lavoro-correlato non può basarsi sulla percezione individuale, ma (penso) su una valutazione a tavolino dello stress insito in determinate mansioni, che comportano alti livelli di responsabilità, con possibilità di dover prendere decisioni multiple istantanee. E' questo il caso, per esempio, di un pilota di aerei, di un macchinista ferroviario, di un chirurgo o un anestesista, e chi più ne ha, più ne metta! viceversa, nel lavoro manuale e/o in tanti altri lavori anche di alto contenuto intellettuale (es professore universitario) è difficile ritrovare i requisiti per definirlo "stressante", anche se magari è così percepito e definito dal lavoratore stesso, anche se in realtà quello che viene percepito è invece un senso di alienazione o di disaffezione al lavoro o l'angoscia di non arrivare a fine mese etc....
4) a questo punto, il lavoro del medico competente è stressante o alienante? io non lo so più (anche se avverto un principio di ulcera), voi che ne dite?

annuscor

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• Re: Valutazione del rischio da stress lavorativo
• (26/09/2008 14:07)

Cerco si sintetizzare come la vedo io.
Ruolo del SPP: valuta i fattori obbiettivi. Non è vero che non siano valutabili (es. n. di turni, ore lavorate, fattori ergonomici, reperibilità, carichi di lavoro rispetto a standard di buona tecnica o accreditamento, ecc. Poiché tutta la normativa europea rimanda ai contratti per la regolamentazione dei rapporti di lavoro, molti indicatori possono essere attinti direttamente dai contratti. Vi assicuro che forniscono molti spunti di analisi. E' proibito al SPP valutare fattori “soggettivi” che coinvolgono la privacy, l'adattamento del singolo lavoratore e in generale i test di valutazione dello stress percepito e i test clinici (richiedono consenso scritto);
Ruolo del MC: valuta lo stress percepito (buono il questionario Karasek fornito dall'ISPESL) e lo stato di salute (ansia, depressione, somatizzazione) con un test di primo livello. Quest'ultimi (anche se funzionano meglio a livello di gruppo) entro certi limiti, possono costituire anche uno strumento di sorveglianza sanitaria nella misura in cui valutano lo stato di salute psichica del lavoratori esposti a condizioni di stress.
Ho iniziato a lavorare da alcune settimane con questo protocollo oltre che con un test sul burnout che è un effetto dello stress (seguo operatori sanitari) e i risultati mi sembrano incoraggianti (migliora anche il rapporto con i lavoratori).

annuscor

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• Re: Valutazione del rischio da stress lavorativo
• (26/09/2008 19:31)

Piccolofalco il 26/09/2008 02:22 ha scritto:
dove possiamo trovare questo questionario ISPESL ?

Personalmente l'ho richiesto a questo indirizzo: Emanuela.Fattorini@ispesl.it

Sono molto gentili e rapidi