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idoneità durante il periodo di accertamento di presunta malattia professionale

Questo argomento ha avuto 1 risposte ed è stato letto 2845 volte.

wonderser

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  • idoneità durante il periodo di accertamento di presunta malattia professionale
  • (08/10/2008 21:14)

salve,
lavoro presso una multinazionale farmaceutica laboratorio ricerca e sviluppo e ho avuto una bruttissima dermatite allergica. Durante il periodo di degenza (che finirà sabato) sono stato chiamato dall'inail poichè la mia azienda ha fatto la denuncia di malattia professionale (presunta). Grazie alle cure a cui sono stato sottoposto, sto meglio e lunedì dovrei rientrare in azienda ma ho saputo che probabilmente verrò mandato a casa per non idoneità temporanea alla mansione fino a che la pratica di accertamento sulle possibili cause verrà chiusa (INAIL?). Di solito queste cose vanno per le lunghe e c'è la reale possibilità che la causa della mia malattia sia lavorativa. Possono mandarmi a casa???
Non dovrebbero solo destinarmi ad altro reparto/mansione almeno temporaneamente? Come posso tutelarmi?? Cosa dovrò rispondere lunedì al medico aziendale se mi vedrò presentato un certificato di malattia che "autorizza" il mio temporaneo allontanamento dall'azienda? Vi prego aiutatemi, non voglio perdere il lavoro.

Grazie.

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: idoneità durante il periodo di accertamento di presunta malattia professionale
  • (10/10/2008 00:37)

wonderser il 08/10/2008 09:14 ha scritto:
Vi prego aiutatemi, non voglio perdere il lavoro.

Comprendo il panico, di questi tempi, ma la questione è in ben altri termini: se dovesse essersi trattato davvero di una malattia professionale, ossia una DAC scatenata da qualcosa usato in laboratorio, la cosa fondamentale è capire quale sia questa cosa, perchè il problema vero sarebbe se è qualcosa che in laboratorio si usa comunque e dovunque. In questo caso, non è quel particolare posto di lavoro ad essere in pericolo ma in assoluto il lavoro: ed io -che laboratorista sono, alla fin fine- se non potessi più stare in lab credo mi sentirei morire.
Trattandosi di azienda farmaceutica,tuttavia, a naso e ad istinto non so perchè ma mi viene da pensare a microcontatti con antibiotici o loro precursori, che fanno eccome di questi scherzi. In tal caso, ma anche se si tratta di altri principi attivi farmacologici, è indispensabile che l'Azienda non solo lo sappia ma che si regoli di conseguenza (leggi opzione zero): forse, non è proprio il caso di mettere in commercio principi attivi con una simile capacità sensibilizzante.
Se l'agente viene correttamente identificato, magari può bastare l'utilizzo costante e corretto di ben tarati DPI, una maggiore attenzione alle buone norme igieniche in laboratorio e il "posto di lavoro" è salvo, non sempre è indispensabile spostare il lavoratore, men che mai mandarlo a casa: nessun datore di lavoro si priva di un lavoratore efficiente e capace, e se vi è costretto (ma non è detto sia questo il caso) cerca sempre un altro impiego.
Comunque, sii contento che il MC abbia avuto questa coscienza professionale, la sorveglianza sanitaria serve proprio a prevenire che si instaurino MP invalidanti.
Un po' di fiducia in più sia nei MC che nell'INAIL, e un po' di riflessione, anche autocritica se del caso, sui propri comportamenti che possano aver "aiutato" l'insorgenza di questo acciacchetto ti aiuteranno ad affrontare meglio e con maggior serenità questo momento.
Per il resto, ritengo che le notizie che dai sono troppo poche per poter fare una "diagnosi a distanza", magari qualche notizia in più metterà i Medici che animano questo forum in condizioni di darti migliori spiegazioni.

Nofer
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