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protocollo sanitario lavoro in altezza

Questo argomento ha avuto 75 risposte ed è stato letto 8253 volte.

gianfrancopisano

gianfrancopisano
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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 12:02)

non è corretto che se non previsto obbligatoriamente è vietato. riporto quanto a suo tempo detto da un tale Guariniello che perseguiva tutti, medici competenti e datori di lavoro, se non venivano messe in atto tutte quelle misure atte a tutelare la salute dei lavoratori. nella fattispecie veniva contestata la mancata effettuazione delle visite mediche ancorchè non specificatamente indicata tra quelle inserite nelle varie leggi, in quanto esistevano rischi per la salute e la sicurezza che potevano essere prevenuti dalla sorveglianza sanitaria. In alcuni casi, inoltre, da parte di diverse ASL mi sono state richieste le cartelle sanitarie dei lavoratori in quota.
consiglio:
le visite per i lavoratori in altezza fatele!!

Gennaro

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 12:11)

L'articolo 18 del Decreto 81 al comma 1 lettera c stabilisce che: il datore di lavoro nell'affidare i compiti ai lavoratori, deve tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza. Quindi già per questo articolo bisogna effettuare una visita medica con formulazione di un giudizio di idoneità. Chi la deve effettuare?, questo è un problema in assenza di rischio specifico.
La sorveglianza sanitaria è effettuata:
nei casi previsti dalla normativa vigente, dalle direttive europee nonchè dalle indicazioni fornite dalla commissione consultiva.

Personalmente ho interpretato quanto segue: se il datore di lavoro inserisce nel documento di valutazione dei rischi un probabile danno alla salute dei lavoratori è obbligato alla nomina del medico competente. La valutazione deve essere fatta per tutti i tipi di rischio!
Quindi anche per il disconfort microclimatico, e perchè no, anche per il rischio di caduta dall'alto.
Capisco che è un rischio infortunistico, però il lavoratore nel corso degli anni cambia il suo stato di salute, può svilupapre una condizione o una malattia che può farlo precipitare nei lavori ad una certa altezza.
Anche utilizzando le cinture di sicurezza (non sempre tecnicamente utilizzabili) ci possono essere delle ripercussioni.
Naturalmente la sorveglianza sanitaria deve essere giustificata nel documento di valutazione dei rischi.
Saluti:)

Gennaro Bilancio

Dr.Amy

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 12:26)

nofertiri9 il 20/10/2008 01:20 ha scritto:
Dr.Amy, mi ricordi tanto noferpargola medico! :D


... e non so bene se è un complimento oppure no, ma direi più di sì!

Detto da mamma è sempre un complimento !:)

Tu pensa che io ho fatto Medicina del Lavoro per caso.
Il mio pallino era la MEDICINA INTERNA!
Mi sono laureata a Cuba nel 1996 (avevo appena 24 anni, da noi non ci sono i fuori corso).
Poi quà ho perso un sacco di tempo tra traduzioni e burocrazia ...
Ma nel 2000 la Doctora è diventata anche Dottoressa !
Ero delusa e disorientata, non conoscevo nessuno ... insomma.
Poi mi sono trovata in un posto che mi piaceva, un gruppo di colleghi che mi hanno accolto, ho avuto a che fare con persone molto in gamba che ricordo con affetto e gratitudine.
Ed eccomi quà .... da capo, confusa e delusa da tutte queste novità...
Dalle mie parti si dice:
la vita è un'artalena... una volta su e una volta giù...

Comunque... il bilancio è positivo.
Sono un medico di fabbrica e faccio tanta medicina interna !!!

Saluti anche alla Noferpargola... abbiamo senz'altro qualcosa in comune ... non ti sbagliavi nemmeno questa volta ! :)

Buona giornata a tutti

DR. AMY

"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin

nofertiri9

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 14:24)

miiiii, che impressione Dr. Amy !! se nel 96 avevi 24 anni, e la mia bimba ne aveva 19 per certo che lei si è iscritta a Univ nell'a.a. 95/96, potresti anche essere MIA FIGLIA !!!
:( ...come sono invecchiata in brevissimo!
comunque, per tornare In Topic, io spero vivamente che quando si parla di prevenzione sia a tutto campo, non ci può essere "prevenzione" a macchia di leopardo: e dunque non posso che concordare con Gennaro (anche questo sta accadendo spesso...).

Taaaanti anni fa, quando ancora Dr. Amy andava a scuola sia pure a cuba (che c... sei venuta a fare qui? io emigrerei di corsa!), ed invece la vecchia nofer già si intricava da anni di MdL e Igiene Industriale, per gli edili con mansioni plurime (e ditemi voi quanti non ne hanno...) il protocollo che avevo stilato per una Mega Impresa edile -700 operai medi/anno distribuiti in 12 regioni italiane- prevedeva di défault per tutti
Visita MdL, spiro, audio + prove vestibolari, Glicemia, VES PCR TAS e Waaler Rose, poi c'era miv vis con campo visivo per addetti alla conduzione veicoli di cantiere e alle gru, la HbCO per i saldatori e l'ECG biennale per gli ultra 45enni.
Indagini di secondo livello previste erano la mitica, e direi dispersa, fotopletismografia con prova da freddo per i martellisti con anamnesi positiva per "il dito blu", l'impedenziometria per le otopatie miste, e emocromo in più solo per quelli che dovevano usare o scrostare vernici al piombo (ricerca talassemie minor, notoriamente incompatibili già nel 1985...).
E l'audiometria e le PV erano fatte dallo specialista ORL, con tanto di occhiali di franzel, per le spirometrie ci veniva un "fisiopatologo respiratorio" e l'ECG lo faceva il cardiologo. Ah, :) io facevo le analisi!
Come vi ho già detto, riduzione di infortuni dell'80% in 24 mesi. Denunciati tutti quelli con sos. MP, tutti riconosciuti per inciso, giocando solo sul numero di denunce per cantiere (se in un cantiere ci stavano troppi acciaccati, ne spostavamo qualcuno in quelli dove erano tutti sani e lo denunciavamo al cantiere "nuovo", così non dava nell'occhio). 12 mesi per le denunce, ce li siamo presi tutti, il secondo anno nessuna denuncia e quasi nessun infortunio e si è potuta chiedere riduzione del premio.
Io continuo a dire che è così che dovrebbe funzionare, e che si può fare.
I problemi vanno conosciuti, affrontati e risolti: fino a che ci saranno Valutazioni dei Rischi dove qualche stupido dice che va tutto bene e non c'è nessun rischio, la gente continuerà ad ammalarsi e spesso anche a morire, purtroppo.
Questo richiede, è vero, una Classe Imprenditoriale con tutti gli attributi del caso, ma anche gli imprenditori possono essere educati, occorre solo tempo, pazienza e volontà.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

francosic

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 15:31)

Gli strali sono arrivati!
Giusto per chiarire: mi occupo di sicurezza da prima di Nofer (ed ho anch'io, guarda caso, una figlia Medico della stessa età); e mi guardo bene dal dire che non ci sono rischi per chi lavora in quota, anche perchè ho assistito personalmente alla morte di un ragazzo caduto dal tetto di un capannone. Ma la causa non è (non era) la mancanza di sorveglianza sanitaria; ma la mancanza di protezioni, di formazione, di controlli, ....Sono tutti compiti, e responsabilità, del Datore di lavoro, e dell'RSPP.
Conosco Guariniello. Ed è proprio lui a sostenere che le visite mediche, non richieste dalla normativa, sono proibite dallo Statuto dei Lavoratori.
Il problema è quindi: la sorveglianza sanitaria deve essere attuata SEMPRE (quando esiste un rischio), o deve essere attuata solo dove richiesto ESPLICITAMENTE dalla normativa?

Gennaro

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 16:48)

francosic il 21/10/2008 03:31 ha scritto:
Gli strali sono arrivati!
Giusto per chiarire: mi occupo di sicurezza da prima di Nofer (ed ho anch'io, guarda caso, una figlia Medico della stessa età); e mi guardo bene dal dire che non ci sono rischi per chi lavora in quota, anche perchè ho assistito personalmente alla morte di un ragazzo caduto dal tetto di un capannone. Ma la causa non è (non era) la mancanza di sorveglianza sanitaria; ma la mancanza di protezioni, di formazione, di controlli, ....Sono tutti compiti, e responsabilità, del Datore di lavoro, e dell'RSPP.
Conosco Guariniello. Ed è proprio lui a sostenere che le visite mediche, non richieste dalla normativa, sono proibite dallo Statuto dei Lavoratori.
Il problema è quindi: la sorveglianza sanitaria deve essere attuata SEMPRE (quando esiste un rischio), o deve essere attuata solo dove richiesto ESPLICITAMENTE dalla normativa?

Guariniello ha anche detto che quando i rischi non normati sono inseriti nella valutazione dei rischi vige l'obbligo della sorveglianza sanitaria!.

Personalmente condivido il suo pensiero, inoltre, volendo estendere il concetto "previsto dalla normativa vigente" aggiungo quanto segue,
Condividi che la valutazione del rischio è effettuata secondo il decreto 81? (cioè una normativa).....penso di si!
Inoltre condividi che deve essere indirizzata per tutti i tipi di rischi? ....penso di si,

Allora condividi che il rischio non normato quando viene valutato a norma del decreto di cui sopra diventa normato?......qui mi fermo, non posso leggere nei pensieri, magari potessi farlo, quando errori avrei evitato!
Saluti Gennaro:)

Gennaro Bilancio

francosic

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 17:21)

Vorrei capire meglio.Faccio un esempio: una segretaria deve salire (o scendere) una scala (fissa e con corrimano), per andare a fare fotocopie; c'è il rischio "scivolamento" o "inciampo" con successiva caduta. Le facciamo la sorveglianza sanitaria per questo?
Io farei la valutazione di questi rischi, giudicandoli bassi e chiedendo di mantenere le scale integre, pulite, e quindi asciutte. Poi,se proprio volessi fare il primo della classe, chiederei di fare formazione perchè venga utilizzato il corrimano (come ho visto fare in alcune grandi società multinazionali). Comunque non attuerei la sorveglianza sanitaria.
Condivido che la Valutazione dei rischi (di tutti i rischi) deve essere attuata secondo l'81/08; ma non capisco perchè un rischio, solo perchè valutato, diviene anche "normato"; e non tutti i rischi già normati richiedono la sorveglianza sanitaria.

Gennaro

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 18:13)

francosic il 21/10/2008 05:21 ha scritto:
Vorrei capire meglio.Faccio un esempio: una segretaria deve salire (o scendere) una scala (fissa e con corrimano), per andare a fare fotocopie; c'è il rischio "scivolamento" o "inciampo" con successiva caduta. Le facciamo la sorveglianza sanitaria per questo?
Io farei la valutazione di questi rischi, giudicandoli bassi e chiedendo di mantenere le scale integre, pulite, e quindi asciutte. Poi,se proprio volessi fare il primo della classe, chiederei di fare formazione perchè venga utilizzato il corrimano (come ho visto fare in alcune grandi società multinazionali). Comunque non attuerei la sorveglianza sanitaria.
Condivido che la Valutazione dei rischi (di tutti i rischi) deve essere attuata secondo l'81/08; ma non capisco perchè un rischio, solo perchè valutato, diviene anche "normato"; e non tutti i rischi già normati richiedono la sorveglianza sanitaria.

Le parole....quante incomprensioni......
Diceva William Shakespeare " le parole sono così false, che mi vergono di farmi difendere da esse"
Bando alla filosofia che in questo momento non ci interessa..ma può servire a sdrammatizzare, non credi?

....fermo restando quanto specificato precedentemente, la sorveglianza sanitaria è d'obbligo quanto la valutazione del rischio ha evidenziato un rischio residuo di esposizione per il lavoratore che nel tempo determinerebbe un danno alla salute.
La malattia professionale, anzi (sarebbe meglio considerare) l'effetto sub-critico cui il lavoratore potrebbe subire è correlato o:
al rischio specifico di esposizione,
alle mutate condizioni di salute del lavoratore
alla somma del rischio e della suscettibilità del lavoratore.
Quindi da qualche parte, vedi documento di valutazione del rischio, deve essere valutato il danno atteso per quel tipo di rischio, sia normato che non normato.
E' chiaro che chi sale ogni tanto sulla scala di un ufficio non ha lo stesso rischio di chi lavora nei cantieri, l'aspetto più importante della valutazione del rischio è la quantificazione, o meglio la probabilità che il lavoratore possa subire danni in futuro.

Questo per quanto riguarda i danni alla salute, ma siccome:
i lavoratori sono responsabili della propria salute ma anche della salute degli altri lavoratori,
siccome il datore di lavoro deve tenere in considerazione dello stato di salute dei lavoratori nell'affidare i compiti,
visto che la normativa sta indirizzando l'operatività del medico competente verso danni a terzi, quindi infortunistici;
Penso che bisogna tenere in debita considerazione anche la salute della signora che sale sulle scale saltuariamente, se oggi assumo una signorina di 20 anni non ho problemi, ma la stessa dopo 20 anni di lavoro può avere una malattia che le procura vertigini o epilessia, se la lavoratrice sale sulla scala e ha un infortunio, di che è la colpa?,
Ci potremmo troveremmo in un caso in cui il datore di lavoro ha un'azienda gioiello, che rispetta tutte le norme della sicurezza, ma intanto la lavoratrice ha subito un infortunio perchè non era idonea a salire sulle scale!
E' chiaro che la sorveglianza sanitaria in questo caso può essere giustificata se inserita nel documento di valutazione dei rischi, come risulta chirissimo che la periodicità della visita medica non deve essere annuale.
Questo è quanto penso, è chiaro che ognuno ha le sue interpretazioni che vanno rispettate, l'importante è prevenire i danni alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, sicuramente non si andrà in galerà ne si subiranno sanzioni per questo.
Buona Notte a tutti:)

Gennaro Bilancio

nofertiri9

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 18:44)

caro francosic, io però, tutto sommato, un master (diploma annuale, ok, allora i master non c'erano) in medicina aziendale pure me lo sono sorbito, nel 1983/84. E a me è stato insegnato che ci va sempre l'uomo giusto al posto giusto. E così cerco di regolarmi.
Ora, spero tu non voglia mettere a paragone la segretaria che va a fare la "zompapereta" (lo traduco un'altra volta) in ufficio, munita di tacchi da 10 cm, calze a rete e minigonna con lo spacco sino all'ombelico, con il manovale che comunque deve stare a lavorare su un ponteggio dove quando va bene ci sono solo 30 cm verso il muro dal lato "non protetto " e magari soffre di ipertensione o di artrosi e se si china velocemente poi gli gira la testa, oppure è a sua insaputa un diabetico per cui può avere una crisi iperglicemica dopo pranzo. O con il ponteggista che il ponteggio lo sta appunto montando, o con il gruista che in qualche modo alla cabina ci deve pure arrivare, o con quello che sta a fare assistenza alla sondatrice e quindi nel fango ci sta di dèfault...
E potrei scendere nei particolari del fatto che un soggetto con un'infezione reumatica cronica magari non è tanto il caso di metterlo a lavorare con strumenti vibranti, che le sue articolazioni ne risentiranno di più di quelle di uno sano, e ti dirò da questo punto di vista secondo me anche una bella uricemia - base per eliminare i gottosi da martelli, flex, trapani, carotatrici, movimenti ripetitivi etc. potrebbe non essere una idea infame (gottosi di tutto il mondo, uniamoci!). E, probabilmente, sempre lo stesso "articolazioni-suscettibile" a lavorare in un ambiente decisamente più umido del solito quale una galleria o all'interno di un edificio in ristrutturazione o anche sotto acqua e vento dei cantieri stradali magari non è che migliora. Potrei parlarti dell'ipoteso in un cantiere stradale d'estate sotto il sole, che suda senza poter nè bere nè ripristinare il livello salino e sviene giusto nella buca... Potrei parlarti dell'albino, che sotto il sole si ustiona se non ha 3 strati di protettivo fattore 50 e se lo deve pure ripassare in continuazione.
huh, e quante ne vuoi!

E uno con un campo visivo limitato secondo me non dovrebbe nemmeno avere la patente, ma gliela danno e su quello con ci sono santi da appendere: però in cantiere, dove se metti uno sotto un cingolato non è come l'urtatella laterale al pedone nel traffico, scusami ma io alla terna ci voglio quello che non solo ci vede bene, ma anche che con una leggere girata di testa di 30° vede sino dietro ad una sua spalla. Così le cose tipo ieri a s.arcangelo trimonte un pochetto le scansiamo.

Nella mansione e nel luogo di lavoro della segretaria c'è il rischio di scivolamento e caduta nelle condizioni che tu hai descritto, nel cantiere è verosimile che l'asse presenti della fanghiglia residuale dell'intonaco, ed uno sbandamento per problemi personali è possibile in una quantità inverosimile di situazioni che per un amministrativo non sono un problema, ma in cantiere ed anche in certe fabbriche (ora, penso alle fonderie...) invece sono praticamente la norma.

Condivido pertanto la tesi di gennaro, non solo: ribadisco che se il DdL assegnando una mansione deve tener conto anche delle condizioni individuali di un lavoratore, solo un MC, anzi mi correggo: un BUON MC, può dire se quel sacripanto può fare quel lavoro o è meglio non adibirlo alla mansione X con il rischio Y.
Ciò che ad un ingegnere, il migliore, il più preoparato, non sembra un rischio, ad un MC fa rizzare i capelli sulla nuca. Sono punti di vista diversi, ed è proprio questo il motivo per cui servono entrambi.
Sappiamo tutti benisismo che in DVR e nei POS c'è spesso scritto come le cose dovrebbero essere: cominciamo a dirci come di fatto sono, e rivediamo certe idoneità.
Vero, come ricorda amaramente francosic, che la gente cade e si sfrantuma se non ci sono le protezioni, ma mandare a lavorare in quota uno che soffre di vertigini o che ha qualcosa che gliele può far insorgere d'improvviso è veramente, ma veramente, idiota. Io credo.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

francosic

francosic
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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (21/10/2008 21:08)

Ma come, caro Gennaro, i Medici Competenti stanno lottando perchè con l'81/08 sono stati allargati i loro compiti e responsabilità (e son perfettamente d'accordo con loro), e adesso mi si viene a dire che occorre la sorveglianza sanitaria per ogni lavoratore esposto a qualsiasi rischio in qualsiasi momento? E Nofer mi dice che un BUON Medico Competente sopperisce ( suona male, lo so) alle (mancanti) protezioni?
Se fossi un Medico Competente starei ben attento a limitare il mio campo di responsabilità! E scaricherei il più possibile su Datore di lavoro e RSPP (e qui mi dò una bella zappata sui piedi).
Ricordo infine che la sorveglianza sanitaria può (anzi: deve) essere effettuata "qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal MC correlata ai rischi lavorativi"; insomma: anche la "vecchia" segretaria è comunque tutelata (così per inciso: son stato tempo addietro convocato da un Magistrato proprio perchè una segretaria si era rotta una gamba scendendo dalle scale; era giovane ed era inciampata per la gonna lunga).

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