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protocollo sanitario lavoro in altezza

Questo argomento ha avuto 75 risposte ed è stato letto 8376 volte.

drmax

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (23/10/2008 17:41)

ramses il 22/10/2008 12:01 ha scritto:


Ho avuto un problema analogo tenti anni fa, quando in un cantiere ai saldatori si dava mezzo litro di latte al giorno, per consolidata abitudine, "per i fumi" (!)
Ovviamente il latte finiva nella colazione dei figli la mattina successiva.
Eliminare queta abitudine fu una guerra termonucleare.
Però ti ricordo che tu non puoi fare accertamenti che non siano giustificati da rischi lavorativi, qualcuno potrebbe contestartelo.
Quindi una soluzione potrebbe essere quella di mettere nero su bianco che il Ddl da ai lavoratori, come un bonus, una serie di accertamenti concordati (Ddl, rappresentanti dei lavoratori e medica competenta), precisando che da tali visite non potrà derivare alcuna valutazione di idoneità.
E' un sistema che uso in alcune situazioni per i VDT inferiori alle 20 ore fatidiche, che s'incazzano perchè i loro colleghi vanno dall'oculista e loro no.

Posso chiederti una cosa totalmente al di fuori ?
Quale è la corretta scrittura per "un rubin, cinco franjas y una estrella"? Credo riconoscerai la canzone da cui è presa.

drmax

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (23/10/2008 17:59)

ramses il 22/10/2008 12:01 ha scritto:


Ho avuto un problema analogo tenti anni fa, quando in un cantiere ai saldatori si dava mezzo litro di latte al giorno, per consolidata abitudine, "per i fumi" (!)
Ovviamente il latte finiva nella colazione dei figli la mattina successiva.
Eliminare queta abitudine fu una guerra termonucleare.
Però ti ricordo che tu non puoi fare accertamenti che non siano giustificati da rischi lavorativi, qualcuno potrebbe contestartelo.
Quindi una soluzione potrebbe essere quella di mettere nero su bianco che il Ddl da ai lavoratori, come un bonus, una serie di accertamenti concordati (Ddl, rappresentanti dei lavoratori e medica competenta), precisando che da tali visite non potrà derivare alcuna valutazione di idoneità.
E' un sistema che uso in alcune situazioni per i VDT inferiori alle 20 ore fatidiche, che s'incazzano perchè i loro colleghi vanno dall'oculista e loro no.

Posso chiederti una cosa totalmente al di fuori ?
Quale è la corretta scrittura per "un rubin, cinco franjas y una estrella"? Credo riconoscerai la canzone da cui è presa.

Quando parli di bonus ti riferisci di certo ai famosi benefit che si danno ai dipendenti? Io personalmente non escludo dalla sorveglianza sanitaria i lavoratori in quota, tuttavia mi sono trovato davanti a delle situazioni complesse: i funzionari tecnici (ingegneri, geometri....) che oltre alla progettazione si occupano della valutazione dello stato d'avanzamento dei lavori: si tratta sia di costruzione di edifici, manutenzione, riparazione strade e marciapiedi...effettuano i controlli, valutano, sono direttori dei lavori, talvolta anche responsabili della sicurezza del cantiere. Il problema è la loro sorveglianza sanitaria, nei confronti della quale io ho mostrato delle perplessità: lavoro in quota, rumore, vibrazioni, polveri(chi mi precedette effettuava rx torace, esami ematochimici, vaccinazioni antitetaniche....). Inoltre poi risultavano anche dei videoterminalisti....le mie posizioni sono ferme e decise di fronte al DVR che ovviamente non mi auita ma su cui ho voce in capitolo adesso... tuttavia mi trovo davanti dei malumori, delle perplessità da parte della categoria, dei sindacati, per aver tolto qualcosa di "dovuto", o per non aver esonerato qualcuno dai turni di reperibilità, spesso e volentieri da molti confusa con il turno notturno.
Scusate lo sfogo ma l'argomento era ghiotto e interessantissimo!!!

ramses

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (24/10/2008 00:58)

Come minimo uno dei criteri è legato alla "quantità" di esposizione.
E' un dato che è previto per gli agenti fisici (art. 186) ma che messo almeno in termini di "significativo" o "non significativo" giustifica un protocollo sanitario piuttosto che un altro.
E allora puoi dirgli. "Mio bel Ddl, ma QUANTO sono esposti ai fattori di rischio ?"
Te lo fai mettere possibilmente per iscritto, se non è specificato nel DVR, poi vedi tu cosa fare

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

drmax

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (24/10/2008 08:30)

ramses il 24/10/2008 12:58 ha scritto:
Come minimo uno dei criteri è legato alla "quantità" di esposizione.
E' un dato che è previto per gli agenti fisici (art. 186) ma che messo almeno in termini di "significativo" o "non significativo" giustifica un protocollo sanitario piuttosto che un altro.
E allora puoi dirgli. "Mio bel Ddl, ma QUANTO sono esposti ai fattori di rischio ?"
Te lo fai mettere possibilmente per iscritto, se non è specificato nel DVR, poi vedi tu cosa fare

Ti ringrazio, hai ragione, infatti la mia richiesta è stata: dove sono le misurazioni del rumore? i campionamenti per le polveri? e le discariche piene di amianto? e i fumi di asfaltatura (ebbene sì, anche questi citano, dimanticando che gli operai, non loro, utilizzano del bitume FREDDO in sacchetti....) se poi mi si parla di lombalgie e salita sulle scalette dei ponteggi allora mi arrendo e capisco che il DVR lo devo fare da solo....Sono stra-convinto che un ingegnere diabetico possa fare l'ingegnere, così come possa fare delle reperibilità (non turni notturni),il problema è a monte: il DDl latita, mi devo sobbarcare le richieste di esami a tappeto e sto a difendermi con carte e DVR alla mano.

giancarlo

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (24/10/2008 17:36)

HO VISTO SOLO ORA IL PROBLEMA .
PENSO:
1) MA IL MEDICO COMPETENTE NON DOVREBBE COLLABORARE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI ... E ALLORA PERCHE' CHIEDETE AL DATORE DI LAVORO QUANTO E' QUESTO O QUEL RISCHIO ...LO DOVRESTE SAPERE PERCHE' AVETE COLLABORATO A REDIGERE IL DOCUMENTO.
2)PER FAVORE QUALCUNO MI DEFINISCA LAVORO IN ALTEZZA ( ANCHE IO LAVORO IN ALTEZZA ...STO IN UN AMBULATORIO AL 6° PIANO ..MA NESSUNO MI SOTTOPONE A SORVEGLIANZA SANITARIA ) E QUALCUNO FACCIA UN ESPOSTO SE VEDE LAVORATORI CHE LAVORANO IN ALTEZZA SENZA ESSERE PROTETTI CONTRO LE CADUTE NEL VUOTO ,SENZA OPERE PROVVISIONALI , SENZA CINTURE ,.ETC.ETC.

Dr.Amy

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (24/10/2008 18:19)

giancarlo il 24/10/2008 05:36 ha scritto:
1) MA IL MEDICO COMPETENTE NON DOVREBBE COLLABORARE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI ... E ALLORA PERCHE' CHIEDETE AL DATORE DI LAVORO QUANTO E' QUESTO O QUEL RISCHIO ...LO DOVRESTE SAPERE PERCHE' AVETE COLLABORATO A REDIGERE IL DOCUMENTO.
2)PER FAVORE QUALCUNO MI DEFINISCA LAVORO IN ALTEZZA ( ANCHE IO LAVORO IN ALTEZZA ...STO IN UN AMBULATORIO AL 6° PIANO ..MA NESSUNO MI SOTTOPONE A SORVEGLIANZA SANITARIA ) E QUALCUNO FACCIA UN ESPOSTO SE VEDE LAVORATORI CHE LAVORANO IN ALTEZZA SENZA ESSERE PROTETTI CONTRO LE CADUTE NEL VUOTO ,SENZA OPERE PROVVISIONALI , SENZA CINTURE ,.ETC.ETC.

Andiamoci piano....
Il MC collabora... non fa il DVR!
COLLABORARE : (due punti e a capo)
... ci sono molti modi di farlo: uno di questi è porsi delle domande, chiedere chiarimenti su aspetti a me non chiari, segnalare la necessità di approfondire aspetti valutati precedentemnete con superficialità, suggerire la valutazione di rischi vari forse non presi in considerazione e che invece a mio giudizio ci sono, ecc, ecc...
Posso commentare il monitoraggio ambientale, la fonometria, ecc...

L'ambulatorio al 6° piano ? ...
Bella battuta!

Potresti sempre legarti alla sedia... non te lo vieta nessuno...
Con tutte le carte che dobbiamo produrre, perchè mai dovresti alzarti dalla sedia e rischiare la vita cadendo dall'alto ? :p


Saluti e buona serata a tutti ... Soprattutto a quelli con ambulatori al Piano terra !!!

DR. AMY

"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin

drmax

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (24/10/2008 18:45)

giancarlo il 24/10/2008 05:36 ha scritto:
HO VISTO SOLO ORA IL PROBLEMA .
PENSO:
1) MA IL MEDICO COMPETENTE NON DOVREBBE COLLABORARE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI ... E ALLORA PERCHE' CHIEDETE AL DATORE DI LAVORO QUANTO E' QUESTO O QUEL RISCHIO ...LO DOVRESTE SAPERE PERCHE' AVETE COLLABORATO A REDIGERE IL DOCUMENTO.
2)PER FAVORE QUALCUNO MI DEFINISCA LAVORO IN ALTEZZA ( ANCHE IO LAVORO IN ALTEZZA ...STO IN UN AMBULATORIO AL 6° PIANO ..MA NESSUNO MI SOTTOPONE A SORVEGLIANZA SANITARIA ) E QUALCUNO FACCIA UN ESPOSTO SE VEDE LAVORATORI CHE LAVORANO IN ALTEZZA SENZA ESSERE PROTETTI CONTRO LE CADUTE NEL VUOTO ,SENZA OPERE PROVVISIONALI , SENZA CINTURE ,.ETC.ETC.

Certo che il MDLC deve collaborare a redigere il DVR, ecco perchè mi rifiuto di subire passivamente certe interpretazioni dei datori di lavoro; quanto al lavoro in quota e con rischio di precipitazione capisco la tua battuta sul 6° piano, infatti a me capita di sentire dei tecnici (ingegneri, geometri) che parlano di lavoro in quota riferendosi a sopralluoghi su un tetto per valutare , ad esempio, se il solaio è stato fatto a regola d'arte. Io ho considerato quell'attività, saltuaria e occasionale, non come rischio specifico di lavoro in quota, ma come rischio generico, il rischio di precipitazione dovrebbe essere abbattuto se tutti gli ausilii di sicurezza venissero rispettati; colui che lavora in quota è il carpentiere che ha preparato e armato i pilastri, i tetti, ha effettuato opere di muratura, di tinteggiatura, se si tratta di edilizia.
Un tempo agli operai che effettuavano le manutenzioni dei tralicci dell'alta tensione effettuavamo anche l'emoglobina glicosilata, le prove vestibolari e una consulenza neurologica, parlo di una squadra composta da 10-12 persone.
Chiudo raccontando un episodio: un RSPP doveva acquistare una scala per effettuare dei lavori ad un'altezza di 4 metri e chiese alla ditta fornitrice: "voglio una scala che arrivi a 4 metri e dalla quale anche il più maldestro e imbranato operatore non possa cadere per alcun motivo": il risultato fu un acquisto costoso ma sicuro....

Gennaro

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (24/10/2008 18:50)

.....Ma come sta diventando difficile colloquiare in medico competente, cerchiamo di mantenerci calmi ed evitare spavalderie, ma soprattutto a domande specifiche rispondiamo senza allargarci su altre tematiche, questo vale soprattutto per ME!

Rispondo che cosa si intende per lavoro in altezza così come a suggerito giancarlo:
Attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a m. 2 rispetto ad un piano stabile.
Aggiungo quanto segue, premesso che qualunque circostanza di lavoro ad altezza superiore a m 2 richiede sempre l’allestimento dei
dispositivi di protezione collettiva normalmente costituiti da parapetti anticaduta o, nel caso non ne sia
possibile l’installazione, l’uso della cintura di sicurezza, (ha ragione Giancarlo a fare denuncie).........
Io riaffermo che la sorveglianza sanitaria deve essere fatta se dal documento di valutazione dei rischi emergono dei rischi per la salute dei lavoratori.
Quindi in base a quanto ho scritto precedentemente, non si dovrebbe effettuare la sorveglianza sanitaria per i lavoratori che lavorano ad altezza superiore a metri 2.
Però in alcuni casi le cintrure di sicurezza non possono essere utilizzate, inoltre è possibile che vengono utilizzate le scale a pioli con la gabbia, in questi casi è possibile che per un malore del lavoratore quest'ultimo cade dalla scala!
Essendo un rischio di tipo infortunistico la sorveglianza sanitaria non è prevista per legge.
Ma siccome io, datore di lavoro sono zelante, e siccome prima di adibire i lavoratori alla mansione specifica devo tenere in considerazione il loro stato di salute, avendo valutato che in determinate operazioni di lavoro il lavoratore può cadere, , nomino un medico competente per valutare periodicamente lo stato di salute del lavoratore.
Quale UPG, o Magistrato può condannarmi per aver preso oltre alle misure preventve tipiche anche questa? PS, scusa una domanda un pò personale, puoi anche non rispondere, Giancarlo tu operi In uno SPRESAL?
Buona serata:)

Gennaro Bilancio

clamagio2@tin.it

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (24/10/2008 22:07)

Gennaro il 24/10/2008 06:50 ha scritto:
.....Ma come sta diventando difficile colloquiare in medico competente, cerchiamo di mantenerci calmi ed evitare spavalderie, ma soprattutto a domande specifiche rispondiamo senza allargarci su altre tematiche, questo vale soprattutto per ME!

Rispondo che cosa si intende per lavoro in altezza così come a suggerito giancarlo:
Attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a m. 2 rispetto ad un piano stabile.
Aggiungo quanto segue, premesso che qualunque circostanza di lavoro ad altezza superiore a m 2 richiede sempre l’allestimento dei
dispositivi di protezione collettiva normalmente costituiti da parapetti anticaduta o, nel caso non ne sia
possibile l’installazione, l’uso della cintura di sicurezza, (ha ragione Giancarlo a fare denuncie).........
Io riaffermo che la sorveglianza sanitaria deve essere fatta se dal documento di valutazione dei rischi emergono dei rischi per la salute dei lavoratori.
Quindi in base a quanto ho scritto precedentemente, non si dovrebbe effettuare la sorveglianza sanitaria per i lavoratori che lavorano ad altezza superiore a metri 2.
Però in alcuni casi le cintrure di sicurezza non possono essere utilizzate, inoltre è possibile che vengono utilizzate le scale a pioli con la gabbia, in questi casi è possibile che per un malore del lavoratore quest'ultimo cade dalla scala!
Essendo un rischio di tipo infortunistico la sorveglianza sanitaria non è prevista per legge.
Ma siccome io, datore di lavoro sono zelante, e siccome prima di adibire i lavoratori alla mansione specifica devo tenere in considerazione il loro stato di salute, avendo valutato che in determinate operazioni di lavoro il lavoratore può cadere, , nomino un medico competente per valutare periodicamente lo stato di salute del lavoratore.
Quale UPG, o Magistrato può condannarmi per aver preso oltre alle misure preventve tipiche anche questa? PS, scusa una domanda un pò personale, puoi anche non rispondere, Giancarlo tu operi In uno SPRESAL?
Buona serata:)

concordo pienamente ma suggerisco un'approccio al problema diverso: dato che ( me lo hanno confermato vari colleghi orl) trovare un iporiflessia labirintica dopo i 25-30 anni è strafrequente(e poi come ci poniamo con l'idoneità?),suggerisco di far effettuare le P.V. solo in quei soggetti con una anamnesi positiva per episodi vertiginosi

ramses

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  • Re: protocollo sanitario lavoro in altezza
  • (24/10/2008 22:07)

Senza contare, oltre a quanto dice Gennaro, che poi la gente non lavora sempre (e sono generoso) con quei famosi crismi e dispositivi di sicurezza.
E se l'omino vola da sopra i 2 metri, c'è un giudice che desidera ascoltare cosa ha da dire il MC.
E siccome ci sono situazioni che, al di là di rischi professionali, sconsigliano che un tipo faccia una certa cosa perchè PER LUI può essere problematica, la SS può starci, anche perchè poi sta all'interno di una SS più generale per rischi specifici.
Il manovale edile già lo vediamo (carichi, HAV, polveri, e tutto il resto), guardare se ha una S. di Meniere non è poi che ci porti tanto al di là, e secondo me si giustifica.
Poi si può fare o non fare di più e/o altro, dal punto di vista giuridico mi pare che ci stia sia fare che non fare una glicemia, è una scelta, se non c'è alcun dato anamnestico suggestivo in tal senso.
Comunque non è che uno va sulla scala o sul ponteggio e quando ci arriva sta lì fermo come un baccalà e poi scende, quindi non credo si tratti di fare SS o meno, ma se mai di come integrarla.

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

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