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tiroidite e attività in laboratorio di radiochimica

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 2073 volte.

Cecilia

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  • tiroidite e attività in laboratorio di radiochimica
  • (24/10/2008 15:53)

Buongiorno,
mi sarebbe utile, se è possibile, un chiarimento...
Sono dottoranda presso un'università e da poco mi è stata diagnosticata una tiroidite autoimmune. La situazione verrà monitorata e la terapia (Eutirox) aggiustata in base agli sviluppi. Ho capito che non è un disturbo raro e non lo drammatizzo, sto cercando però di "prendergli le misure".
Il problema è: la mia attività in laboratorio comprende, anche se non in modo continuativo, l'uso di radioisotopi e non so quali siano i limiti in caso di problemi tiroidei.
Non ne ho parlato con il medico competente per quel perverso meccanismo di sfiducia che sconsiglia ai lavoratori precari di far sapere che hanno qualsiasi problema, anche poco rilevante come suppongo sia
nel mio caso.
Non voglio farmi del male da sola, mi sono permessa di non parlarne perchè il tempo da me dedicato al lavoro con i radioisotopi è molto limitato, le sostanze impiegate sono solo beta-emettitori, le
quantità sono molto contenute e utilizzo le protezioni (ma non mi risulta ce ne siano di specifiche per il collo), quindi considero che il rischio non sia alto. Ciò nonostante penso che sia sbagliato non
parlarne con il medico. Credo che il compito del medico sia proteggere la mia salute, ma che fare se per questo mi segnalasse come non idonea per il lavoro al radiochimico e questo diventasse un punto a mio sfavore per eventuali incarichi futuri?
Non è l'ultima visita che faccio e se ne ho bisogno posso chiedere di essere visitata di nuovo; vorrei capire come comportarmi per non nascondere nulla ma non danneggiare le mie (scarsissime, coi tempi che corrono) possibilità di rimanere in università.
Forse mi sarebbe utile sapere cosa fa un medico del lavoro in un caso come il mio (altri esami? come decide se posso o non posso fare qualcosa in laboratorio?) e cosa annota su di me. In caso di non idoneità parziale, per esempio, cosa verrebbe comunicato al direttore del dipartimento: non idonea a lavorare con radioisotopi per tiroidite, non idonea e basta... ? La non idoneità potrebbe estendersi ad altre attività?
Vi ringrazio se potete chiarirmi le idee.
Cecilia

Picpus

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  • Re: tiroidite e attività in laboratorio di radiochimica
  • (26/10/2008 20:38)

Innanzitutto io ne parlerei tranquillamente con il medico competente. Il quale ha anche (o almeno dovrebbe avere) una conoscenza adeguata del lavoro da te svolto e dell'ambiente in cui lo svolgi. Può conseguentemente suggerirti opportuni comportamenti e precauzioni. Il tuo medico competente, nell'esprimere il giudizio di idoneità, potrà scrivere le limitazioni, ma non indicare la patologia che eventualmente le rende necessarie.

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Cecilia

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  • Re: tiroidite e attività in laboratorio di radiochimica
  • (30/10/2008 12:53)

La ringrazio. Sto a vedere come procede l'infiammazione (per ora non sembra che si riesca a farla rientrare granchè..) e poi posso comunicare la situazione al medico e sentire il suo parere.

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