Cari Colleghi,
chiedo il vostro aiuto in quanto mi è capitato recentemente di osservare un caso di fibrosi polmonare in uomo 56enne, orefice da oltre 20 anni e dedito frequentemente alla satinatura,senza uso di DPI, di bracciali d'orologio mediante spazzole della ditta Bergeon.
Non sono riuscio a scoprire con esattezza la reale composizione di queste spazzole rotanti( acciaio? ferro dolce? ),le quali producono tuttavia durante l'uso una discreta quantità di polveri.
Il Paziente in questione non sembrerebbe avere altri fattori di rischio, ne professionali, nè extraprofessionali; è peraltro soggetto in buone condizioni generali che ha sempre praticato attività sportiva e che ha fumato solo in epoca ormai remota.
Si tratterebbe pertanto di una forma di fibrosi polmonare interstiziale idiopatica, ma questa faccenda della satinatura qualche dubbio me lo lascia anche se in letteratura non ho trovato nulla in tal senso.
Avete forse voi notizia di casi analoghi? Grazie per l'attenzione e cordiali saluti a tutti !
Nell'ospedale in cui lavoro stiamo studiando un caso analogo in cui c'e' un forte sospetto che sia stato esposto a berillio. Ci mancano informazioni sull'azienda (che stiamo cercando di ottenere dalla SUVA...immagina con che rapidità) ma ci sono molti elementi che ci orientano in questo senso.
Metalli duri e sarcoidosi sono le alternative allo studio.
La mansione che ha svolto e' analoga a quella che citi.
Il BAL potrebbe essere d'aiuto in questo senso.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Hai considerato l'ipotesi di esposizione a cobalto, presente nelle lamine in widia ? Concordo con Bordini: il BAL potrebbe essere d'aiuto.
dg.nosella il 26/10/2008 05:56 ha scritto:
Cari Colleghi,
chiedo il vostro aiuto in quanto mi è capitato recentemente di osservare un caso di fibrosi polmonare in uomo 56enne, orefice da oltre 20 anni e dedito frequentemente alla satinatura,senza uso di DPI, di bracciali d'orologio mediante spazzole della ditta Bergeon.
Non sono riuscio a scoprire con esattezza la reale composizione di queste spazzole rotanti( acciaio? ferro dolce? ),le quali producono tuttavia durante l'uso una discreta quantità di polveri.
Il Paziente in questione non sembrerebbe avere altri fattori di rischio, ne professionali, nè extraprofessionali; è peraltro soggetto in buone condizioni generali che ha sempre praticato attività sportiva e che ha fumato solo in epoca ormai remota.
Si tratterebbe pertanto di una forma di fibrosi polmonare interstiziale idiopatica, ma questa faccenda della satinatura qualche dubbio me lo lascia anche se in letteratura non ho trovato nulla in tal senso.
Avete forse voi notizia di casi analoghi? Grazie per l'attenzione e cordiali saluti a tutti !
Le spazzole in acciaio ed i bracciali ?
Potrebbe davvero essere dovuto a spazzole prodotte con carburi metallici sinterizzati. Io ricordo un caso nel settore delle lavorazioni di superfici di lapidei con dischi di questa natura.
Si tratta di prodotti sintetici costituiti da una polvere fine di carburo di tungsteno miscelata con cobalto metallico ed addizionata con altri carburi metallici: di titanio, tantalio, molibdeno, vanadio, a seconda delle necessità produttive. I costituenti sono legati insieme mediante un processo di sinterizzazione che consiste nella pressatura e nel riscaldamento a 1500 gradi. Per fare le spazzole danno la forma di fili che sono poi legati insieme da una parte.
Il metallo maggiormente indagato è proprio il cobalto.
Nei lavoratori esposti alle polveri sono stati segnalati quadri acuti respiratori, (ormai rari) alveoliti sclerosanti e fibrosi interstiziale diffusa.
Ricordo che nell'elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni, nella lista I [ Malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità ] si ritrova la fibrosi polmonare da Carburi metallici sinterizzati.
Per la diagnosi differenziale con la sarcoidosi oltre al BAL citato dai colleghi è utile pure la scintigrafia con gallio 67.
La diagnosi differenziale più difficile è, come detto da ng.nosella, con la fibrosi idiopatica
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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)
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