pongo all 'attenzione dei colleghi medici del lavoro un quesito sulla tutela della lavoratrice madre .
antefatto : medico , naturalmente di sesso femminile ... , titolare di guardia medica comunica al datore di lavoro (azienda usl ) di essere in stato di gravidanza . L 'azienda comunica alla lavoratrice che essendo equiparata a lavoratrice autonoma non ha garantita nessuna tutela per quanto concerne le norme sulla tutela della lavoratrice madre, pertanto o va ' in malattia o continua a lavorare ( facendo turni notturni, esposta a tutti i rischi lavorativi infortunistici, biologici, contatto con pazienti psichiatrici........) . La collega interpella l 'ordine dei medici che conferma che l 'unica tutela previdenziale garantita dall 'Enpam è la retribuzione del periodo di astensione obbligatoria , visto che il contratto di guardia medica è equiparato dal punto di vista fiscale al lavoro dipendente, mentre rimane dal punto di vista giuridico un contratto di tipo libero-professionale e non si fa ' cenno alcuno sulla tutela della lavoratrice madre.Ora la domanda che sorge spontanea è questa , può un datore di lavoro permettere che una lavoratrice autonoma svolga mansioni a rischio per la gravidanza nei propri ambienti di lavoro ? oppure deve mettere in atto dei provvedimenti e quali ? allontanamento dai fattori di rischio ? sospensione dell 'attività lavorativa ? e a questo punto chi tutela la lavoratrice madre che per la colpa di avere una gravidanza fisiologica non può andare in astensione anticipata ? La collega in questione sta tutt 'ora lavorando essendo giunta al 6° mese di gestazione !!! alla faccia della 1204/71 della 645/96 ......!
Grazie per i vostri pareri
Dr.Riccardo Bassi
R.Bassi
Ed alla faccia del nuovo testo unico , legge 151/01! Niente di nuovo pero ', Ric, anche le colleghe delle scuole di specialità mi risulta restino in corsia fino alla fine! Certo non è equo, ma se vogliamo parlare di questo...........
La considerazione che mi viene spontanea sull 'argomento "lavoratrici madri" è dettata dall 'analisi che è obbligatorio fare a seguito delle recenti proposte del ministro Sirchia sullo stato giuridico dei medici: quelle proposte che vogliono farci diventare dei "cottimisti precari" a contratto libero professionale; sicuramente queste proposte allargherebbero le problematiche (sacrosante) sollevate dal collega Bassi a molte donne medico che si vedrebbero, di fatto, discriminate di fronte ad uno status, come è la gravidanza, che è peculiare del sesso femminile. Sicuramente il fatto che le specializzande stiano fino alla fine "in trincea"corrisponde a verità, ma non costituisce, a mio modo di vedere, un dato di civiltà. E aggiungo che, compresa nella formazione degli specialisti nelle varie branche mediche e chirurgiche, debba essere compresa obbligatoriamente anche la formazione nel rispetto dei diritti, oltre che dei doveri che sono propri del cittadino.
Sarebbe interessante capire cosa ne pensano gli specializzandi sulla questione.
Cordiali saluti
Riccardo FALCETTA
soprattutto alle specializzande in anestesia, radiologia (e altri specializzazioni "paralizzanti"). Qualche anno fa gli specializzandi tentarono uno sciopero, spesso soffocato dal ricatto di "illustri" primari: non voglio credere che possano osare il ricatto anche con una sacrosanta motivazione come questa..
ringrazio i colleghi delle risposte che mi confortano dal punto di vista progfessionale, ma mi lasciano a tutt 'oggi senza risposte certe da dare alla collega di guardia medica ed alle future mamme lavoratrici 'libero professioniste ' in sanità! E ' oramai costante nella nostra professione sentirci spesso Don Chisciotte e di lottare contro i mulini a vento. Io continuerò a farlo ed infatti mi sto muovendo e solleverò il problema per lettera scritta sia a livello di Direzione Generale, Direzione Sanitaria che del SPP della mia Azienda, sarà l 'ennesima volta che passerò per il 'rompi..... ' della situazione, ma pur soffrendone personalmente e professionalmente vado avanti ! Gradirei un parere della Redazione sull 'argomento e di qualche collega dei servizi di vigilanza .
... tu vuoi dire caro Sancho che dovrei tirarmi indietro
perchè il mondo ed il potere hanno un aspetto così tetro
dovrei anche rassegnarmi ad un pò di falsità
farmi umile e accettare che sia questa la realtà .
Il potere è l 'immondizia nella storia degli umani
e anche se siamo soltanto due romantici rottami
sputeremo sempre in faccia all 'ingiustizia giono e notte
siamo i grandi della Mancia Sancho Pancha e Don Chisciotte ! ( F.Guccini )
Non c 'è la musica, ma le parole sono molto efficaci....l 'unica pecca a volte che noi medici competenti non abbiamo neanche una spalla come Sancho !
R.Bassi
A differenza dei rapporti didattico-professionali delle colleghe specialiste la cui "borsa" è oggi assimilabile ai fini delle tutele ad rapporto di dipendenza a termine, i rapporti libero-professionali non godono dei diritti acquisiti dai lavoratori dipendenti. Naturalmente la collega non è possibile che possa essere adibita ad attività con rischi per la gravidanza anche perchè il committente (se informato come in questo caso) è, se non ai sensi del 626 ma a quelli civilistici e penali, responsabile di qualsiasi danno a lei od al prodotto del concepimento. Nel merito siamo d 'accordo con i commenti dei colleghi. Ma con la flessibilltà ed i rapporti di lavoro "atipici" si rischia che anche i futuri rapporti di lavoro abbiano "tutele" limitate. Ed a oggi i rapporti "atipici" nel nostro paese hanno superato quota 2 milioni. Arriveremo come negli Stati Uniti dove, da poco, hanno superato il numero dei rapporti cosiddetti "normali"?
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