Salve a tutti.. mi presento: mi chiamo Matteo e sono un laureando di Medicina. Sto iniziando a frequentare il dipartimento di Medicina del Lavoro presso il mio ateneo(Bologna)in quanto vorrei fare la tesi lì e mi interesserebbe molto come specialità..
Purtroppo però non sono riuscito ancora a capire bene come si svolge il lavoro del medico competente,se sul territorio c'è ancora molta richiesta di questa figura,se nel concreto c'è solo molta (o quasi solo) burocrazia oppure se si riesce ad avere un confronto diretto col lavoratore,visitandolo e facendo diagnosi.
Magari sono domande scontate,però purtroppo nemmeno gli specializzandi sanno bene come funziona di concreto il lavoro del Medico Competente perchè la scuola di specialità offre poco contatto col mondo esterno e con le aziende.
Grazie in anticipo!!
DrHibbert il 04/11/2008 07:02 ha scritto:
Magari sono domande scontate,però purtroppo nemmeno gli specializzandi sanno bene come funziona di concreto il lavoro del Medico Competente perchè la scuola di specialità offre poco contatto col mondo esterno e con le aziende.
Grazie in anticipo!!
Appunto.
Come iscriversi a cardiochirurgia e non andare mai in sala operatoria, o a ortopedia e fare ECG.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Beh, mica è colpa sua, povero figlio.
E comunque, nonostante l'81 e accordi vari, resta una specialità affascinante.
Al presente ti inca22i un tantino, ma la materia è molto bella.
E la strada comunque è in salita qualsiasi sia la via scelta dopo la laurea.
Auguri.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
ramses il 04/11/2008 08:40 ha scritto:
Beh, mica è colpa sua, povero figlio.:)
E comunque, nonostante l'81 e accordi vari, resta una specialità affascinante.
Al presente ti inca22i un tantino, ma la materia è molto bella.
E la strada comunque è in salita qualsiasi sia la via scelta dopo la laurea.
Auguri.
E dillo a me, che la materia è bella...
e poi, certo che non è colpa sua: siamo già fortunati se lui non rinfaccia a noi, di avergli fatto trovare un' università, e un mondo, così com'è adesso.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Mi sono specializzata a Bologna nel 2001 e triste a dirlo non ho avuto un'idea di come si svolgesse l'attività di medico competente fino a che non sono stata fuori. Non ho mai visto una lettera di nomina, un verbale di sopralluogo, una denuncia di malattia professionale, una relazione sanitaria dei dati anonimi e collettivi, tanto meno un documento di valutazione dei rischi con cui dobbiamo immediatamente confrontarci e non perchè non volessi, ma perchè non c'era interesse a trasmettere altro che pura teoria, di molte cose ormai si sono perse le tracce nella pratica quotidiana. L'attività del medico competente è molto complessa, ti porta a relazionarti con molte figure professionali oltre ai lavoratori che rimangono il centro del nostro operato ci sono i datori di lavoro, gli rspp, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. I limiti sono un pò nella possibilità di agire negli ambiti che non siano propriamente della medicina del lavoro , per cui riscontri un problema in sede di visita e poi affidi il tutto al curante e non sempre c'è un feed back...Ma se si riesce ad instaurare un rapporto di fiducia con i lavoratori e di continuità nel tempo l'attività può essere anche molto soddisfacente! Spero di non avere generato confusione e che qualcosa nel frattempo sia cambiato...
Socrate:“O uomini, quegli tra voi è sapientissimo il quale, come Socrate, abbia riconosciuto che in verità la sua sapienza non ha nessun valore”.
Grazie mille Eleonora,e a tutti gli altri che mi hanno risposto subito...
Purtroppo la reltà è come immaginavo, cioè che uno studia 6anni più altri 4/5/6 anni di scuola di specialità e si ritrova completamente allo sbaraglio e impreparato una volta finito...però sono convinto che sia una professione molto bella e affascinante quella del medico competente e quindi sono convinto di intraprendere questa strada!!! Qualcuno sà dirmi se in giro c'è una buona scuola di specialità in medicina del lavoro?? o che almeno garantisca una preparazione quanto meno decente? Grazie ancora!
visto che sei di bologna potresti venire a pavia, per me è la migliore. in bocca al lupo
DrHibbert il 04/11/2008 10:50 ha scritto:
Grazie mille Eleonora,e a tutti gli altri che mi hanno risposto subito...
Purtroppo la reltà è come immaginavo, cioè che uno studia 6anni più altri 4/5/6 anni di scuola di specialità e si ritrova completamente allo sbaraglio e impreparato una volta finito...però sono convinto che sia una professione molto bella e affascinante quella del medico competente e quindi sono convinto di intraprendere questa strada!!! Qualcuno sà dirmi se in giro c'è una buona scuola di specialità in medicina del lavoro?? o che almeno garantisca una preparazione quanto meno decente? Grazie ancora!
nu spicci mai te mparare (Nonnuma)
Caro collega, o futuro tale,
vuoi sapere quale sarà il tuo futuro?? te lo dico io.
Inizierai con 4 anni di servitù nei confronti di questo o quel cattedratico, che, se va bene. ti sfrutterà per il suo parco aziende, come manodopera a basso costo (almeno imparerai come si visita e ad eseguire un'audiometria od una spirometria). Se va male, invece, non ti insegnerà nulla, salvo fare, ogni tanto qualche comizio autocelebrativo, ed uscirai dalla scuola di specializzazione sapendo qualsiasi cosa sulla silicosi, l'asbestosi ed il saturnismo, ma non sapendo come scrivere un programma di sorveglianza sanitaria od un verbale di sopralluogo. Non saprai neppure COME fare un sopralluogo o come analizzare una valutazione dei rischi. Non parliamo, poi, di malattie professionali.
Finiti i 4 anni, potresti finire nella scuderia del tuo cattedratico di turno ed andare a fare 40 - 50 visite al giorno, girando come una trottola e guadagnando, in media, 10 euro a visita. Questo se ti andrà bene. Se ti andrà male, invece.. sarà lo stesso.. perchè dovrai cercare un centro di servizi per la medicina del lavoro che ti farà fare 40 - 50 visite al giorno, girando come una trottola e ti pagherà, in media, anche meno di 10 euro a visita.
Avrai a che fare con leggi cervellotiche, che dovrai applicare tutti i giorni, pena pesantissime sanzioni.
Leggi approvate od osannate da chi non deve, poi, confrontarvisi tutti i giorni (in effetti si apprezza il ruolo di centralità del medico competente).
E che si vanta, persino, di "essersi seduto al tavolo" di chi ha creato certe porcherie.
Peccato che ben pochi di costoro, ornmai, si ricordano di come si faccia il medico competente, quello vero..
Dovrai scontrarti con concetti semplicemente elementari di deontologia professionale, quando dovrai lottare contro certe altre disposizioni che ti faranno fare tutto fuorchè il medico.
Dovrai lottare contro l'isolamento (tipico di questo mestiere) e contro chi vede nelle tue azioni il reato di "lesa maestà".
Dovrai lavorare a testa bassa, perchè 12 ore al giorno non ti basteranno, e non potrai ribellarti al sistema, perchè verrai censurato o messo nella condizione di non poter reagire (dalle mie parti, si dice che qualcuno potrebbe farti "offerte che non potrai rifiutare").
Certi lavoratori e certi sindacalisti ti metteranno in croce e ti denunceranno. Certi datori di lavoro non ti daranno le informazioni previste e quando gli comunicherai le prescrizioni che hai dato ai loro dipendenti, ti chiederanno di modificarle. E magari interverrà lo stesso cattedratico di turno (che ti ha "piazzato") od il titolare del centro (che non è un medico) per "convincerti" a cambiarle "perchè, altrimenti, l'azienda non riesce a lavorare". Peccato che però, nei guai, ci potresti finire tu e non loro.
Spesso ti chiederai chi te lo ha fatto fare. Guarderai i tuoi figli crescere senza di te, perchè dovrai lavorare come un mulo, e ti chiederai perchè.
Forse perchè, raramente, qualcuno dei lavoratori di cui ti occupi ti dirà "grazie, dottore, se non fosse stato per lei, non so come avrei fatto".
A volte succede. Raramente, ma succede.
E' pochino, ma può servire.
Viel Glück
Peppe
".. la posta in giuoco è suprema e richiede che ognuno si assuma le proprie responsabilità attraverso il vaglio della propria coscienza". B.M. 2 aprile 1925
Anche io avrei voluto specializzarmi a Bologna,avevo fatto anche la tesi lì, ai miei tempi ci si poteva ancora confrontare in quanto stava nascendo la 626 la quale era attesa come la quint'essenza che avrebbe tutto chiarito.....ma non è stato così!
Sono stato contento della onestà del prof. il quale era un brav'uomo e mi ha suggerito lui di emigrare in quanto non ero "figo" ma soprattutto non potevo fregiarmi di essere un "figlio di ...... illustrissimi" (primari, prof, avv, ing., ecc) e nemmeno far parte di qualche "clan" (calabresi, molisani, leccesi, bolognesi, ecc.). Ho ascoltato il suo consiglio e sono andato in un'altra città dove soltanto al secondo tentativo sono riuscito ad entrare in quanto se non frequenti e non lavori gratis per qualche tempo è ardua l'impresa di poter entrare. Ti consiglio se proprio ti piace la disciplina di frequentare: Padova, Verona o Brescia le quali sono secondo il mio modesto parere e la mia piccola esperienza meno peggio di Bologna.
frama il 06/11/2008 08:35 ha scritto:
Anche io avrei voluto specializzarmi a Bologna,avevo fatto anche la tesi lì, ai miei tempi ci si poteva ancora confrontare in quanto stava nascendo la 626 la quale era attesa come la quint'essenza che avrebbe tutto chiarito.....ma non è stato così!
Sono stato contento della onestà del prof. il quale era un brav'uomo e mi ha suggerito lui di emigrare in quanto non ero "figo" ma soprattutto non potevo fregiarmi di essere un "figlio di ...... illustrissimi" (primari, prof, avv, ing., ecc) e nemmeno far parte di qualche "clan" (calabresi, molisani, leccesi, bolognesi, ecc.). Ho ascoltato il suo consiglio e sono andato in un'altra città dove soltanto al secondo tentativo sono riuscito ad entrare in quanto se non frequenti e non lavori gratis per qualche tempo è ardua l'impresa di poter entrare. Ti consiglio se proprio ti piace la disciplina di frequentare: Padova, Verona o Brescia le quali sono secondo il mio modesto parere e la mia piccola esperienza meno peggio di Bologna.
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