Avrò di sicuro commesso qualche errore (da neo-registrata e ad ora tarda per via di un corso ECM online) ma il mio intervento è andato a finire nella sezione dedicata a pazienti, lavoratori etc etc...
Spero arrivi ugualmente all'attenzione di qualche collega che possa darmi suggerimenti utili.
Grazie!
Dice Mahe :
Fresca di registrazione, nonostante sia da anni una frequentatrice delle pagine di questo portale che ritengo un prezioso strumento di confronto, sento innanzitutto il dovere di salutare gli utenti e, visto che la realtà professionale ci regala dubbi che la normativa il più delle volte ci conferma, vi pongo un quesito che mi assilla da un po': in qualità di medico competente seguo da qualche anno alcuni istituti scolastici il personale amministrativo dei quali è sottoposto a sorveglianza sanitaria in quanto opera al VDT per oltre 20h/sett.
Ma il problema non scaturisce dagli amministrativi...
In occasione dell'ultima riunione annuale l'RLS si è espresso, non nascondendo una certa agitazione, circa la presenza nell'ambiente lavorativo di situazioni di disagio psico-sociale ed ha richiesto con urgenza una adeguata considerazione da parte mia e del RSPP.
Pur sottolineando le difficoltà (almeno mie) legate sia alla valutazione del rischio in oggetto sia alle eventuali misure preventive da adottare e cercando di non dare l'impressione di voler minimizzare il problema, mi sono resa disponibile a raccogliere elementi utili. Risultato immediato? Sono stata contattata da alcuni (pochi a dir la verità, 3 o 4) docenti e 1 collaboratore scolastico (rappresentante sindacale), che mi hanno chiesto un colloquio "urgente".
A mio avviso circola nell'ambiente in questione una reciproca antipatia tra alcuni elementi che sfocia in qualche occasione in episodi di intolleranza "acuta", verbale...
Chiedo: come vi comportereste al mio posto, alla luce della normativa vigente? Qualche collega si è trovato a fronteggiare problemi simili? Ringrazio fin da ora quanti vorranno darmi un suggerimento
E' un po' un problema per tutti...
PRIMO :Dotarsi di un buon strumento di valutazione ( non è cosa facile )
anzi forse è proprio questo il punto.
Già... che sia un problema per tutti è confermato dal numero di risposte arrivate...
Grazie dimaria, anche per aver riportato il mio messaggio
precedente, "caduto" per errore in un'altra sezione del forum
La valutazione dei rischi stress-lavoro correlati (e quello che ne consegue) sarà un banco di prova importantissimo per i medici competenti. In pochi altri aspetti della valutazione del rischio in azienda ci si aspetta un così grande contributo dai mc.I quali però mediamente non hanno strumenti adeguati per affrontare questi problemi. In giro, in questo momento, si trovano esperienze piò o meno validate, metodi più o meno improvvisati, e tanta incertezza. Esiste ancora una certa contrapposizione fra chi ritiene che la vdr debba essere impostata per lo più con strumenti di tipo "soggettivo" (per lo più sono gli psicologi) e chi invece ritiene che la metodologia debba essere più simile alla valutazione degli altri rischi, di tipo "oggettivo" (in genere i medici del lavoro).
Qualche esperienza ha provato a mescolare questi metodi e probabilmente questa è la strada giusta.
Richiamo due esperienze nazionali che potrebbero darci qualche aiuto nel prossimo futuro: le iniziative del Network specifico dell'Ispesl e il Gruppo di Lavoro della SIMLII.
Esistono poi valide esperienze locali, che potremo anche valutare qui sul sito, se la cosa interessa, dal punto di vista dell'utilizzo di strumenti di valutazione gestibili, almeno in parte, dal mc.
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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)
Concordo sulla necessità di disporre di strumenti moderni, semplici e validati, per procedere alla valutazione di questo fattore di rischio che potrebbe essere fonte di innumerevoli contenziosi, in futuro, che inevitabilmente finirebbero per coinvolgere in prima persona il medico competente e la sua precedente "valutazione" dello stress.
Sarebbe opportuno indicare specificamente gli strumenti attualmente a disposizione (questionari, scale di interpretazione etc.) e, attraverso il sito, metterli a disposizione della comunità dei MC o segnalare i siti o le pubblicazioni, le riviste o altro dove poterli reperire.
Argomento spinoso, molto delicato e, vi confesso, su cui ho pochissime certezze; speravo ci fossero dei contributi a Palermo, ma leggendo il programma, l'argomento non è trattato.
Primo punto : "il distacco"
in questa fase sei un valutatore , quindi non ti sbilanciare con pareri affrettati e sforzati di elaborare ( ad uso tuo, per definire bene i termini )una bozza di valutazioen anche solo descrittiva della situazione . Cerca di prendere un po' di tempo ma fissati un termine per fornire delle indicazioni ( a caso 1 Genn. 2009.....)nel frattempo se ti pare possano esserci situazioni particolarmente "sofferte" forse puoi spiegare della possibilità di una visita straordinaria ...
Io come comi altri sto alvorando con altri colleghi ad un metodo che secondo la corretta classificazione di Cristaudo è definibile come misto.
Ciao, ne riparliamo
Vorrei un vostro parere circa le conclusioni cui sono pervenuto sul tema.
Se il DDL (cosa che succederà con basso indice di probabilità) si ricordera della mia esistenza e se il tecnico di riferimento non gli dirà che ci pensa lui perchè ha fatto un corso di aggiornamento ed ultraspecializzato nella valutazione dell'oggetto di cui trattiamo, potrei essere chiamato in cusa per la valutazione del rischio WRS.
Lo stress è di per sè non più un rischio ma già un danno e dunque credo che ogni indagine che sia mirata alla evidenziazione di condizioni di stress (esistente nei lavoratori), superi il mandatao della valutazione del rischio. Il mc può a mio avviso colaborare con il ddl nell'evidenziare non tanto lo stress ma le condizioni stressigene eventualmente presenti sll e nella organizzazione dell'azienda intesa in senso lato.
Se da un'analisi di ciò derivasse l'individuzione di condizioni o comportamenti evocanti disagio per il lavoratore, sarebbe anzitutto indispensabile correggerle e in seconda istanza persistendo un rischio residuo da verificare, attivare una attenzione sui lavoratori in regime di prevenzione secondaria.
In parole misere: prima valuto e pondero l'organizzazione aziendale secondo i parametri di generazione di condizioni di wrs e solo in secobda istanza verifico la presenza di indici di danno nei lavoratori.
Ciò detto, liberandovi da numerose ulteriori osservazioni che potrei fare ma che ritengo esuberanti visto lo stato dell'arte, torno a consigliare un viaggio esplorativo cauto ma attento sul sito della HSE dell'UK cliccando sul ilnk qui sotto.
Se qualcuno lo farà non sarò per nulla scontento di ricevere i suoi pareri.
Ho già usato il questionario compreso nel software e vi dico che è semplice, utile ed efficace.
Tcam
HSE Analysis Tool (version: Nov 2008) [2.4MB]
che si trova nel seguente link:
http://www.hse.gov.uk/stress/standards/downloads.htm
Medici indolenti & Aziende Netgroup
https://www.facebook.com/retemedicicompetenti/
Dice Mahe :
A mio avviso circola nell'ambiente in questione una reciproca antipatia tra alcuni elementi che sfocia in qualche occasione in episodi di intolleranza "acuta", verbale...
Chiedo: come vi comportereste al mio posto, alla luce della normativa vigente? Qualche collega si è trovato a fronteggiare problemi simili? Ringrazio fin da ora quanti vorranno darmi un suggerimento
Al di là di tutti gli interventi, a proposito dei quali ringrazio e rispetto gli Autori, mi sia consentita una battuta: ma questi (pseudo?)lavoratori, hanno mai pensato di andare a lavorare ad una catena di montaggio, in una fonderia, o in una cella frigorifera a -25°C? Li inviterei a provarci per qualche settimana e ad ri-affrontare dopo la discussione. L'esperienza insegna molte cose!
Ricordo sempre un lavoratore della vigilanza, che ormai al termine della sua carriera, era adibito alla timbratura a secco dei registri infortuni per l'ASL dove anch'io lavoravo. Mediamente doveva timbrare circa 10-12 registri/settimana. Alla fine della carriera ha chiesto causa di servizio per la sua gastrite da stress!
Non vorrei che il MeLC debba risolvere pure i casi di incompatibilità tra lavoratori!
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
A proposito di stress lavoro correlato dimenticavo: pensate anche ad un cardiochirurgo, ad un anestesista, ecc.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
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