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dimaria

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• Metodo Sobane Deparis
• (25/11/2008 21:17)

Mi sto occupando del metodo in oggetto.Come sapete il processo di valutazione del rischio secondo il principio del " Depistage partecipatif des riques" si articola nei seguenti passaggi :
1) si esegue una visita (“screening”) sul posto di lavoro a seguitio della quale vengono immediatamente risolti i problemi più evidenti.
2)Ove ciò non risulti possibile ,si indice una riunione di approfondimento dell’argomento (“observation”)per identificare le eventuali soluzioni. Sino a questo punto si lavora in economia impiegando risorse interne.
3)La successiva fase di “analysis” è riservata ai casi complessi così come
4)l'ulteriore approfondimento “expertise" che prevede li ricorso ad esperti del settore .

Credo che dove,in questi anni, sia stata fatta una valutazione attendibile e sufficientemente condivisa si possano considerare concluse le prime due tappe(fatta eccezione per la valut. dei "rischi emergenti") , peraltro da noi è consuetudine per le aziende rivolgersi da subito ad un esperto del settore talvolta a scapito di costi e partecipazione : basta avere il DVR bello che pronto.
Il punto è : .....e il medico competente ?
Secondo me le fasi di “analysis” e di“expertise" sono l'ambito in ui l'MC deve saprere eprimere capacità di valutazione del rischio residuo ( parlo ovviamente del rischio per la salute )anche aldilà della stesura del protocollo di sorveglianza ; e su questo concetto sto lavorando...
va beh , spero di non avervi fatto un testone tanto...
se l'argomento vi interessa fatemi sapere
buona serata a tutti

tcam

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• Re: Metodo Sobane Deparis
• (26/11/2008 00:34)

dimaria il 25/11/2008 09:17 ha scritto:
Mi sto occupando del metodo in oggetto.Come sapete il processo di valutazione del rischio secondo il principio del " Depistage partecipatif des riques" si articola nei seguenti passaggi :
1) si esegue una visita (“screening”) sul posto di lavoro a seguitio della quale vengono immediatamente risolti i problemi più evidenti.
2)Ove ciò non risulti possibile ,si indice una riunione di approfondimento dell’argomento (“observation”)per identificare le eventuali soluzioni. Sino a questo punto si lavora in economia impiegando risorse interne.
3)La successiva fase di “analysis” è riservata ai casi complessi così come
4)l'ulteriore approfondimento “expertise" che prevede li ricorso ad esperti del settore .

Credo che dove,in questi anni, sia stata fatta una valutazione attendibile e sufficientemente condivisa si possano considerare concluse le prime due tappe(fatta eccezione per la valut. dei "rischi emergenti") , peraltro da noi è consuetudine per le aziende rivolgersi da subito ad un esperto del settore talvolta a scapito di costi e partecipazione : basta avere il DVR bello che pronto.
Il punto è : .....e il medico competente ?
Secondo me le fasi di “analysis” e di“expertise" sono l'ambito in ui l'MC deve saprere eprimere capacità di valutazione del rischio residuo ( parlo ovviamente del rischio per la salute )anche aldilà della stesura del protocollo di sorveglianza ; e su questo concetto sto lavorando...
va beh , spero di non avervi fatto un testone tanto...
se l'argomento vi interessa fatemi sapere
buona serata a tutti

Mi sembra che sia il percorso più affascinante e logico che uno potrebbe immaginarsi.
E' del resto l'orientamento raccomandato anche nel Regno Unito dall'HSE (Health and safety executive)e se ti può interessare ti segnalo due link per collegarti.
http://www.hse.gov.uk/risk/background.htm
http://www.coshh-essentials.org.uk/assets/live/indg136.pdf
Concordo con te che i DDL preferiscono i pacchetti "all inclusive", ma per fortuna non tutti e credo dovrà essere un nostro atteggiamento virtuoso mostrare loro altre vie, almeno a quei pochi (per ora) che utilizzano la testa anche per pensare.
Se continui nel tuo percorso fammi sapere anche in via @ diretta. Mi interessa molto anche perchè è il percorso che sto cercando di seguire anch'io.
Buon lavoro, Tcam

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