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Caso di coscienza

Questo argomento ha avuto 12 risposte ed è stato letto 3058 volte.

delta

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  • Caso di coscienza
  • (04/12/2008 14:55)

Cari colleghi, i sonnologi rispuntano su queste vostre pagine per porre un quesito (peraltro niente affatto nuovo) sulla scorta di quanto visto stamane in ambulatorio. Un paziente di mezza età,dell'italia del nord, AUTOTRASPORTATORE DIPENDENTE E CHE LAVORA CON MEZZI PESANTI CHE TRASPORTANO CARBURANTE, viene a visita per una moderata ipostenia al piede sinistro residuata ad una emorragia cerebrale da rottura di aneurisma (verificatasi ad inizio anno 2008). Emerge collateralmente un quadro serio di verosimile OSAS (sovrappeso rilevante, russamento con apnee, sonnolenza diurna, risvegli confusionali sia nel sonno notturno che sei pisolini diurni) e, come se non bastasse, di pesante deprivazione di sonno, dato che si sveglia alle 2 del mattino per lavoro e non torna a casa prima delle 18.
Io resto allibita: ma il medico di famiglia che me lo ha inviato? Ma: e il medico competente? Chi ha in mano strumenti per fare qualcosa? E cosa? L'ho inviato ad un centro sonno per eseguire poligrafia e terapie ma i tempi come sappiamo tutti sono lunghi e questo signore continua a guidare...........:(

nofertiri9

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  • Re: Caso di coscienza
  • (04/12/2008 23:21)

se lo rivedi, fatti dire che percorsi fa d'abitudine, e passa notizia, grazie.
Alla fine, anche far sapere via internet che è possibile incocciare lungo l'autostrada un soggetto così è "tutela dei terzi", cosa che evidentemente è compito accettato dai MC. Tu sei MC,no?
E non ti sembro abbastanza "terza", io? :D

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

delta

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  • Re: Caso di coscienza
  • (05/12/2008 16:21)

Non sono MC, sono neurologa e sonnologa, e ti dico che purtroppo il caso (se pur abbastanza estremo) non è isolato. E ... siamo tutti "terzi". Ironia a parte, questi sono problemi che prima o poi andranno affrontati nelle stanze dei bottoni, se non cambiano le leggi e i doveri di chi controlla la lotta sarà parecchio dura. Noi puntiamo sulla diffusione delle informazioni, ma se non ci aiutano....!!

nofertiri9

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  • Re: Caso di coscienza
  • (05/12/2008 18:52)

delta il 05/12/2008 04:21 ha scritto:
Non sono MC, sono neurologa e sonnologa, e ti dico che purtroppo il caso (se pur abbastanza estremo) non è isolato. E ... siamo tutti "terzi". Ironia a parte, questi sono problemi che prima o poi andranno affrontati nelle stanze dei bottoni, se non cambiano le leggi e i doveri di chi controlla la lotta sarà parecchio dura. Noi puntiamo sulla diffusione delle informazioni, ma se non ci aiutano....!!

HUH!!! neurologa! sonnologa!... io di certo ho bisogno di te!!
A parte questo, non ti pare che queste cose andrebbero valutate annualmente per le patenti, e non a cura dei DdL bensì delle Prefetture che rilasciano la patente? Perchè il conseguimento della patente di guida, in francese "permis de conduire", dice che uno sa come si guida la macchina (o il camion o l'autobus), non se è in condizioni di salute di guidarla nel rispetto della sicurezza dei terzi. Rinnovo ogni 5 o 10 anni, ok, ma la visita, con tutte le indagini del caso, ogni 12 mesi al massimo. Anche se io posso oggi fare una splendida visita, e da domattina iniziare a strafarmi con di tutto.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

dorianocastellano

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  • Re: Caso di coscienza
  • (06/12/2008 12:59)

delta il 04/12/2008 02:55 ha scritto:
Cari colleghi, i sonnologi rispuntano su queste vostre pagine per porre un quesito (peraltro niente affatto nuovo) sulla scorta di quanto visto stamane in ambulatorio. Un paziente di mezza età,dell'italia del nord, AUTOTRASPORTATORE DIPENDENTE E CHE LAVORA CON MEZZI PESANTI CHE TRASPORTANO CARBURANTE, viene a visita per una moderata ipostenia al piede sinistro residuata ad una emorragia cerebrale da rottura di aneurisma (verificatasi ad inizio anno 2008). Emerge collateralmente un quadro serio di verosimile OSAS (sovrappeso rilevante, russamento con apnee, sonnolenza diurna, risvegli confusionali sia nel sonno notturno che sei pisolini diurni) e, come se non bastasse, di pesante deprivazione di sonno, dato che si sveglia alle 2 del mattino per lavoro e non torna a casa prima delle 18.
Io resto allibita: ma il medico di famiglia che me lo ha inviato? Ma: e il medico competente? Chi ha in mano strumenti per fare qualcosa? E cosa? L'ho inviato ad un centro sonno per eseguire poligrafia e terapie ma i tempi come sappiamo tutti sono lunghi e questo signore continua a guidare...........:(

Doriano

dorianocastellano

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  • Re: Caso di coscienza
  • (06/12/2008 13:06)

Ops...
Allora...
hai toccato un tasto particolare in cui ci mi confronto sempre fra idoneità al lavoro ed idoneità alla guida, chi deve decidere cosa.
I dipendenti di Aziende di trasporti sono più controllati in questo senso e casi come quello descritto possono trovare un approccio che porta ad un minimo di tutela (se il MC è nominato)
Il problema è più grave per gli autonomi (il singolo camionista col suo tir)che sfuggono sistematicamente ad ogni controllo
Al congresso di Palermo ci sono stati diversi interventi su questo tema...
A mio avviso sarebbe utile avere la possibilità di segnalare in maniera diretta i casi a rischio agli organi competenti della Motorizzazione per una visita immediata al fine di verificare l'idoneità alla guida.
In alcuni casi l'ho fatto, rischiando di prenderle dal camionista e sentendomi dire in modo gentile dalla Motorizzazione Civile che non dovevo "disturbarmi" perchè ci pensavano loro.

delta il 04/12/2008 02:55 ha scritto:
Cari colleghi, i sonnologi rispuntano su queste vostre pagine per porre un quesito (peraltro niente affatto nuovo) sulla scorta di quanto visto stamane in ambulatorio. Un paziente di mezza età,dell'italia del nord, AUTOTRASPORTATORE DIPENDENTE E CHE LAVORA CON MEZZI PESANTI CHE TRASPORTANO CARBURANTE, viene a visita per una moderata ipostenia al piede sinistro residuata ad una emorragia cerebrale da rottura di aneurisma (verificatasi ad inizio anno 2008). Emerge collateralmente un quadro serio di verosimile OSAS (sovrappeso rilevante, russamento con apnee, sonnolenza diurna, risvegli confusionali sia nel sonno notturno che sei pisolini diurni) e, come se non bastasse, di pesante deprivazione di sonno, dato che si sveglia alle 2 del mattino per lavoro e non torna a casa prima delle 18.
Io resto allibita: ma il medico di famiglia che me lo ha inviato? Ma: e il medico competente? Chi ha in mano strumenti per fare qualcosa? E cosa? L'ho inviato ad un centro sonno per eseguire poligrafia e terapie ma i tempi come sappiamo tutti sono lunghi e questo signore continua a guidare...........:(

Doriano

delta

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  • Re: Caso di coscienza
  • (07/12/2008 11:46)

[cite]dorianocastellano il 06/12/2008 01:06 ha scritto:
Ops...
Allora...
hai toccato un tasto particolare in cui ci mi confronto sempre fra idoneità al lavoro ed idoneità alla guida, chi deve decidere cosa.
I dipendenti di Aziende di trasporti sono più controllati in questo senso e casi come quello descritto possono trovare un approccio che porta ad un minimo di tutela (se il MC è nominato)
Il problema è più grave per gli autonomi (il singolo camionista col suo tir)che sfuggono sistematicamente ad ogni controllo
Al congresso di Palermo ci sono stati diversi interventi su questo tema...
A mio avviso sarebbe utile avere la possibilità di segnalare in maniera diretta i casi a rischio agli organi competenti della Motorizzazione per una visita immediata al fine di verificare l'idoneità alla guida.
In alcuni casi l'ho fatto, rischiando di prenderle dal camionista e sentendomi dire in modo gentile dalla Motorizzazione Civile che non dovevo "disturbarmi" perchè ci pensavano loro.

Esattamente. Il grosso problema è che non dobbiamo FARE SCAPPARE I PAZIENTI. Non devono viverci come minaccia ma come risorsa, altrimenti ci racconteranno sempre balle e i casi a rischio sfuggiranno sempre di più. Deve obbligatoriamente passare il messaggio che AUTODENUNCIARSI E OTTENERE UNA DIAGNOSI SIGNIFICA OTTENERE ANCHE UNA CURA E POTER CONTINUARE A LAVORARE, CON MOLTI MENO RISCHI DI PRIMA. Se c'è il pericolo che perdano il lavoro non accetteranno mai di denunciare i propri sintomi....................... Cari colleghi, a Palermo c'è stato un bel momento di confronto su questi argomenti, speriamo si continui fruttuosamente.

andreatappi

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  • Re: Caso di coscienza
  • (22/12/2008 13:38)

caro delta, il problema che tu poni è veramente delicato sia per le ripercussioni lavorative del paziente sia anche per i rapporti che si vengono a creare fra voi due. io credo che valga sempre per principio la regola del segreto professionale per cui il medico è obbligato ad osservare il silenzio su tutto ciò che apprende durante l'esercizio della professione. però vi sono anche casi come questo che potrebbero costituire una giusta causa di rivelazione del segreto professionale. cioè quando il mantenimento del segreto potrebbe realizzare un pericolo per l'incolumità pubblica. in questo caso il medico deve valutare in concreto se questo pericolo si realizzi e in caso positivo può segnalare, violando il generale obbligo di riservatezza, il caso agli organi competenti ad intervenire. la segnalazione a mio avviso deve contenere il minimo necessario in termini di dati clinici e va indirizzata all'ufficio provinciale della motorizzazione civile che ha la potestà di far effettuare coattivamente al paziente un visita medica di revisione dell'idoneità alla guida presso la commissione medica-locale presente in ogni provincia.ovviamente in caso di denuncia da parte del paziente per violazione del segreto professionale sarà poi l'autorità giudiziaria a decidere se in quel caso ricorreva gli elementi della giusta causa di rivelazione del segreto o meno.

tapand

medlavorotar

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  • Re: Caso di coscienza
  • (22/12/2008 19:14)

Se ci immergiamo nel problema "privacy" probabilmente affondiamo il caso che ciè stato pèresentato.Invece lo ritengo paradigmatico.
1) L'autista ha problemi cardiovascolari ed osteomuscolari che vanno valutati 2) Il soggetto appare affetta da sindrome metabolica (è diabetico ?)con compromissione delle prime vie respiratorie 3- E' affetto da disturbi del sonno con effetti psichiatrici di lieve entità.
Sorgono alcune domande: Perchè il medico di MG l'ha inviato a te e non al MC ( sicuramente non sa che esiste una sorveglianza sanitaria lavorativa) sperando che tutto possa iniziare un perrcoso terapeutico riabilitativo. Ora il problema si arricchisce di una nuova figura :il MC
Questi dovrebbe inibire l'attività lavorativa dell'autista perchè il lavoratore risulta essere un pericolo pubblico.Deve collaborare con il MMG alla risoluzione del caso clinico,ritendolo temporaneamente inidoneo fino a diagnosi definitiva e pervenire ad una indoneità assoluta a fine percoso diagnostico riabilitativo- Conseguenze: il MC si è fatto un nemico. Domanda : Si può rischiare la vita essendo quotidianamente in ciorcolazione centinaia di casi simili?

"vi sono due obiettivi nella vita:
primo- ottenere ciò che vuoi e poi godertelo.
SOLO I PIU' SAGGI RIESCONO A PERSEGUIRE IL SECONDO." ---Logan Smith

sermed

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  • Re: Caso di coscienza
  • (23/12/2008 12:00)

Il MMG non può inviare il Paziente al Medico competente: la visita o è periodica o su richiesta del Dipendente. Per quanto riguarda il Med. comp.: se non gli viene riferita la sintomatologia (esiti di ictus, insonnia, dispnea, apnea notturna ecc.) può anche non sospettare la gravità della situazione, che spesso viene abilmente dissimulata. Oppure tutti gli obesi devono essere esclusi da questa mansione... a meno che non vengano sottoposti a controlli così approfonditi da escludere la mancanza di collaborazione (accettabile ed auspicabile, ma economicamente realizzabile?)

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