Non è successo a me, ma al mio compagno che è ancora a casa malato...
Il 9 aprile 2008, è caduto da una scala sul posto di lavoro, un'infortunio. Però, il datore di lavoro gli consiglia di mettersi in malattia prendendolo poi in giro...perchè superato il tempo max di malattia (6 mesi) gli ha voltato le spalle.
Il mio compagno ha subito ben due interventi ad entrambi i ginocchi, più la fisioterapia.
Più volte lui parlando con il datore di lavoro gli ha detto che doveva sostenere delle spese, tra cui fisioterapia, visite mediche, viaggi per andare a fare la fisio...eccetera...arriviamo a settembre e il datore lo invita a parlare con il loro consulente, che propone per i mesi in cui è scoperto da malattia, di usare le sue ferie, il tfr..anticipare le ferie 2009...a questo punto subentro io con una telefonata, ma questo bandito, non è disposto ne a far denuncia di infortunio ne a contrattare i vari rimborsi, da puntualizzare che il mio compagno ha un danno che va intorno ai 9 punti percentuali, e dai 270 ai 300 giorni di temporanea.
Dunque abbiamo contattato un'avvocato che non si muove,ed il tempo passa...cosa possiamo fare a questo punto? Andiamo noi all'ispettorato del lavoro o cosa?
Abbiamo davvero bisogno di sapere come agire, in quanto il mio compagno non percepisce più indennita da ormai quasi 3 mesi oltretutto il danno economico, poichè le visite e le cure le dobbiamo pagare, ed il danno subito...ha dovuto operare entrambi i ginocchi entrambi lesionati, ad oggi non cammina ancora bene perche la ripresa per ogni ginocchio è di un minimo di 4 mesi.
Possibile che un dipendente che lavora nella stessa ditta da oltre 17 anni debba subire tale ingiustizia?
E' mai possibile che per tale situazione non ci sia nulla da fare?
Cosa ci consigliate?
Grazie anticipate...
Se avete altre domande da pormi per meglio rispondere, fatemele pure, ma aiutatemi..
Ci sono stati testimoni all'infortunio?
Comunque conviene andare di corsa presso un Patronato e verificare con loro la possibilità di inoltrare la denuncia.
Non sarebbe male anche informare il Servizio PISLL della vostra ASL.....
La redazione di MedicoCompetente.it
partendo dal presupposto che mi dispiace per l'infortunio del tuo compagno e che il consiglio di rivolgersi ad un patronato è quello che ti darei anch'io, vorrei approfondire degli aspetti per forse aiutarti...quando l'infortunato è caduto dalla scala si è rialzato con le sue gambe?? cioè non c'è stato un intervento di primo soccorso o di pronto soccorso che possa attestare che l'infortunio è occorso nel luogo di lavoro? terstimoni???cosa ci faceva sulla scala? ovvero la sua mansione prevede l'uso della scala...che tipo di scala era...e da che altezza circa è caduto? aveva scarpe adatte? purtroppo le domande sono tante ed il fatto che il datore di lavoro non sia intervenuto a tutela del lavoratore mi fa pensare che ci siano lacune in termini di sicurezza di cui il datore di lavoro è ben cosciente....consulata comunque anche un altro avvocato.... in bocca al lupo per la guarigione!
t.disanto il 09/12/2008 08:09 ha scritto:
partendo dal presupposto che mi dispiace per l'infortunio del tuo compagno e che il consiglio di rivolgersi ad un patronato è quello che ti darei anch'io, vorrei approfondire degli aspetti per forse aiutarti...quando l'infortunato è caduto dalla scala si è rialzato con le sue gambe?? cioè non c'è stato un intervento di primo soccorso o di pronto soccorso che possa attestare che l'infortunio è occorso nel luogo di lavoro? terstimoni???cosa ci faceva sulla scala? ovvero la sua mansione prevede l'uso della scala...che tipo di scala era...e da che altezza circa è caduto? aveva scarpe adatte? purtroppo le domande sono tante ed il fatto che il datore di lavoro non sia intervenuto a tutela del lavoratore mi fa pensare che ci siano lacune in termini di sicurezza di cui il datore di lavoro è ben cosciente....consulata comunque anche un altro avvocato.... in bocca al lupo per la guarigione!
Ho riportato le tue domande e risposto subito dopo, grazie!
D:partendo dal presupposto che mi dispiace per l'infortunio del tuo compagno e che il consiglio di rivolgersi ad un patronato è quello che ti darei anch'io, vorrei approfondire degli aspetti per forse aiutarti...quando l'infortunato è caduto dalla scala si è rialzato con le sue gambe??
R:No, lo hanno tirato su i colleghi.
D:cioè non c'è stato un intervento di primo soccorso o di pronto soccorso che possa attestare che l'infortunio è occorso nel luogo di lavoro?
R:Purtroppo non è stato effettuato soccorso,oltretutto me lo hanno riportato a casa, il datore di lavoro gli ha consigliato per mancanza di permessi da parte del cliente, di mettersi in malattia, ma uno dei due colleghi ha rilasciato una dichiarazione scritta del fatto.
D:testimoni???
R:Si 2 ( i suoi colleghi) di cui uno ha fatto dichiarazione scritta.
D:cosa ci faceva sulla scala? ovvero la sua mansione prevede l'uso della scala...che tipo di scala era...e da che altezza circa è caduto? aveva scarpe adatte?
R:Stava montando una tensostruttura, dunque è caduto da circa 2 metri di altezza, aveva solo scarpe antinfortunistiche. la scala era normale a 7 8 gradini. Lui lavora in quel posto da quasi 18 anni ed è sempre salito sulle scale perchè il lavoro a quanto pare lo prevede, anche se sul suo contratto ccnl non lo trovo scritto da nessuna parte.
D:purtroppo le domande sono tante ed il fatto che il datore di lavoro non sia intervenuto a tutela del lavoratore mi fa pensare che ci siano lacune in termini di sicurezza di cui il datore di lavoro è ben cosciente....consulata comunque anche un altro avvocato....
R:In effetti il comportamento dell'avvocato non mi piace da un po di tempo a questa parte..non capisco come mai...non ha fatto firmare neanche un mandato al mio compagno, e non fanno troppo, quando secondo me andava fatta subito una denuncia.
D:in bocca al lupo per la guarigione!
R:grazie a tutti!
Avrebbe dovuto recarsi in PS in ogni caso...anche una volta che è stato accompagnato a casa. Ora i testimoni possono giusto servirti in caso di causa in ambito civile/penale ma non per aprire a posteriori una pratica INAIL. Penso che il consiglio di rivolgersi ad un patronato sia la cosa migliore anche se ho qualche dubbio che riescano a ottenere qualcosa oltre ad offrirti una valida assistenza legale nel caso vogliate procedere contro il DDL.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
oltre a consultare il patronato, come già ti ho detto, personalmente mi rivolgerei ad un avvocato (di quelli seri e ferrati) per intentare una causa contro il Dirigente...per me ci sono gli estremi (lavori in quota non protetti)...incluso le testimonianze (a tal proposito verifica la disponibilità dei colleghi del tuo compagno)...questo sevirà poco per una pratica INAIL...(oppure in caso di vittoria in tribunale forse....)ma servirà tanto alla GIUSTIZIA ovvero a dare una lezione a chi crede di poter carpire la buona fede delle persone e farla franca senza assumersi alcuna respinsabilità! ciao!
Ci siamo rivolti ad un buon avvocato che ci ha guidati alla risoluzione di tal fatto...
I risultati:
Il datore di lavoro ha fatto una denuncia di infortunio in bianco, e per di più senza avvisare mio marito, che il giorno dopo si presenta all'inail con una denuncia esposto di un centinaio di pagine (interventi visite raccomandate ecc ecc...) tutto il percorso, e l'ispettore Inail lo ha riconosciuto e girato agli infortuni dalla data dell'incidente sul lavoro...
E' arrivata una raccomandata dall'ispettorato del lavoro, che invita per i chiarimenti dell'infortunio sia il datore di lavoro che l'infortunato...per oggi 02/02/2009.
Nel frattempo, è arrivata la lettera di licenziamento per giusta causa dal datore di lavoro, questa viene impugnata dal nostro avvocato, solo ai fini giudiziari, in quanto il procedimento va direttamente in sede penale, l'avvocato, ci ha detto che tale mossa è solo a svantaggio del datore di lavoro, che già essendo in torto, ed è già stato mal visto dall'Inail che ha indagato sulla faccenda e riconosciuto tale caso, in più la denuncia in bianco destava sospetto e questo confermato dalla contro denuncia presentata...ora non resta che attendere stamani quel che accadrà...ma credo e sono di pensieri positivi, che il tutto si stia risolvendo a favore di mio marito, che oltretutto è rimasto anche fortemente invalidato e potrà fare lavori leggeri...e oggi è dura trovare lavoro...credo verrà riconosciuta anche l'invalidità, forse avrà delle agevolazioni...e se anche tutto andrà bene, rimane l'amaro per tanta sfortuna...ma nella sfortuna spero che stamani la giustizia renda giustizia ad un uomo che ha sempre lavorato con onestà ed alla quale hanno rovinato la vita...spero lui sia felice dell'amore che nutro ne suoi confronti, perchè senza questo amore forte che mi lega a lui, non sarei riuscita ad affrontare i mille problemi, anche economici che ci hanno investito...certo è proprio vero che dall'oggi al domani, se ci si mette la sfortuna, ti mette a dura prova...e quindi io ho rivisto la mia vita lavorativa, per risolvere la nostra vita insieme...vi aggiornerò sugli sviluppi...scusate la mia risposta in ritardo...ma è stato davvero un brutto periodo...
Grazie!
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