Il medico dell'azienda per la quale lavoro mi ha prescritto di non sollevare pesi superiori ai 15 kg. Sono stao riconosciuto invalido al 46%. Anche secondo il referto della commissione esaminatrice devo evitare di sollevare materiali pesanti. In ambito lavorativo vengo aiutato dai colleghi quando ci sono da alzare cose pesanti, ma cominciano ad essere stanchi di questa situazione. L'azienda potrebbe impormi di sollevare carichi pesanti? In questo caso cosa potrei fare per evitare di essere licenziato o avere delle noie? Ci sarebbero nella fabbrica altre mansioni che potrei ricoprire e che sarebbero accessibili per le mie limitazioni, ma i proprietari preferiscono tenermi in questa posizione.
Il datore di lavoro è tenuto ad osservare le eventuali limitazioni o prescrizioni contenute nel giudizio di idoneità rilasciato dal Medico Competente. Quindi, per logica, se per la mansione da lei svolta è previsto un indice di rischio di danno osteoarticolare da MMC non inferiore a 0,75 valutato con il metodo NIOSH o altro valore assimilabile assegnato con altre tecniche valutative, dovrebbe non essere adibito a quella mansione. L'indicazione dei pesi limite non si può tecnicamente ritenere sufficiente, se non è correlata al numero di volte e/o alle condizioni di movimentazione.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Anche in sede legale nel caso che un dipendente cade e si fa del male non esistono delle prove reali che veramente il dipendente in oggetto sollevava dei pesi.Potete aiutarmi a risolvere questa problema... esistono degli strumenti che misurano gli sforzi di una persona mentre lavora...
grazie
sciabola4 il 06/01/2009 06:44 ha scritto:
Il medico dell'azienda per la quale lavoro mi ha prescritto di non sollevare pesi superiori ai 15 kg. Sono stao riconosciuto invalido al 46%. Anche secondo il referto della commissione esaminatrice devo evitare di sollevare materiali pesanti. In ambito lavorativo vengo aiutato dai colleghi quando ci sono da alzare cose pesanti, ma cominciano ad essere stanchi di questa situazione. L'azienda potrebbe impormi di sollevare carichi pesanti? In questo caso cosa potrei fare per evitare di essere licenziato o avere delle noie? Ci sarebbero nella fabbrica altre mansioni che potrei ricoprire e che sarebbero accessibili per le mie limitazioni, ma i proprietari preferiscono tenermi in questa posizione.
Innanzitutto suggerirei al Medico Competente di eprimere la limitazione in termini di indici di rischio utilizando un medoto riconosciuto e appropriato per il tipo di lavoro che fa: ad esempio uno è il metodo NIOSH citato da Nofer. 14 chili o anche 10 potrebbero essere troppi, non solo per lei ma anche per una persona senza limitazioni, se si trattasse ad esempio di sollevare quel peso ogni 10 secondi e di portarlo da terra ad uno scaffale di 170 cm di altezza. Mentre 20 chili potrebbero essere un'inezia se si trattasse di spostarli lateralmente di 20 cm ogni 20 minuti.
Circa gli obblighi del datore di lavoro, l'art. 42 del decreto Legislativo 81/08 prescrive che il datore di lavoro adotti le misure indicate dal medico competrente in sede di emissione del giudizio di idoneità, e qualora il giudizio sia di inidoneità, lo adibisca ad altra mansione compatibile con il suo stato di salute, ove possibile (cioè a condizione che tale mansione esista effettivamente nel luogo di lavoro).
Una o più mansioni che potrei svolgere nell'ambito lavorativo idonee alle mie limitazioni, esistono eccome, ma non mi vengono affidate dal datore di lavoro. Il medico competente dell'Azienda, sulla base della documentazione sanitaria che gli ho presentato ed a seguito "dell'esame obiettivo eseguito", aveva espresso un giudizio di idoneità con limitazioni ad evitare sforzi fisici e movimentazione manuale dei carichi evitando pesi superiori ai 15 Kg. Tra i miei compiti lavorativi ci sono anche sollevamenti ripetuti nell'arco delle 8 ore di sacchi da 25 Kg ciascuno. Per il momento vengo aiutato dai colleghi, che tra l'altro forse giustamente, si stanno spazientendo. L'invalidtà civile che mi è stata riconosciuta, stabilisce una riduzione permanente della capacità lavorativa in musira superiore ad 1/3, imponendo "lavori manuali solo leggeri".
Guardiamo anche l'altra faccia del problema, visto che le indicazioni di Nofer mi sembra affrontino correttamente il modo in cui si può valutare il rischio (NIOSH, pur con alcuni limiti).
Una cosa che troppo spesso non è sufficientemente chiara è che a fronte di una non idoneità alla mansione (presupposto per cambiare mansione) il Ddl ha FACOLTA' di trovare una mansione alternativa, ma non OBBLIGO, con le conseguenze che ne derivano.
C'è anche da dire che per avere una inidoneità alla MMC un lavoratore deve essere veramente distrutto, perchè altrimenti ci sarà comunque un limite praticabile (che poi il Ddl si infuri, altro discorso)
Quindi punterei più sul rispetto dei limiti previsti dal MC che sul cambio mansione. Per esempio, c'è possibilità di meccanizzare in tutto o in parte il lavoro, togliendo quindi l'aspetto di sollevamento manuale e lasciando solo i "lavori manuali leggeri"?
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
ramses il 11/01/2009 12:42 ha scritto:
Guardiamo anche l'altra faccia del problema, visto che le indicazioni di Nofer mi sembra affrontino correttamente il modo in cui si può valutare il rischio (NIOSH, pur con alcuni limiti).
Una cosa che troppo spesso non è sufficientemente chiara è che a fronte di una non idoneità alla mansione (presupposto per cambiare mansione) il Ddl ha FACOLTA' di trovare una mansione alternativa, ma non OBBLIGO, con le conseguenze che ne derivano.
C'è anche da dire che per avere una inidoneità alla MMC un lavoratore deve essere veramente distrutto, perchè altrimenti ci sarà comunque un limite praticabile (che poi il Ddl si infuri, altro discorso)
Quindi punterei più sul rispetto dei limiti previsti dal MC che sul cambio mansione. Per esempio, c'è possibilità di meccanizzare in tutto o in parte il lavoro, togliendo quindi l'aspetto di sollevamento manuale e lasciando solo i "lavori manuali leggeri"?
D'accordo sulla priorità della rimozione/riduzione del rischio rispetto alla idoneità con limitazioni e al possibile cambio di mansione. Ma qui ci dobbiamo basare su quello che abbiamo, cioè un giudizio di idoneità con limitazioni espresso dal MC.
Rispetto al cambio di mansione, il DL ha l'obbligo, non la facoltà, di adibire il lavoratore ad altra mansione (art. 42 comma 1: "adibisce", non "può adibire"). L'unica condizione è che ciò sia "possibile", il che a mio giudizio va letto nel senso che la mansione deve esistere effettivamente (non c'è l'obbligo di "inventarsi" una mansione) e che il lavoratore sia in grado, rispetto alle sue capacità (oltreché naturlamente allo stato di salute) di svolgerla. Per esempio: potrebbe essere libera la mansione di Direttore Generale, probabilmente compatibile con lo stato di salute, ma forse "fuori portata" del lavoratore in questione.
Peraltro, poichè l'art. 42 non è sanzionato, la soluzione del problema non sarà mai semplice.
Buona Sera
Non sono convinto del giudizio di idoneità espresso dal medico competente perchè troppo generico, sarebbe opportuno escludere tutte quelle operazioni lacvorative in cui vi sia un sovraccarico biomeccanico del rachide che potrebbero aggravare lo stato di salute del lavoratore. Naturalmente un giudizio del genere presuppone un'ottima valutazione del rischio specifico, così come una buona conoscenza da parte del medico competente della mansione dettagliata svolta dal lavoratore
Saluti
Gennaro Bilancio
Attualmente non sto male, però non sollevo nemmeno i sacchi da 25 Kg ciascuno durante le ore di lavoro (tra i 50 e i 60 nell'arco di 8 ore). Alzo soltanto quelli dai 15-20 Kg. Mi spiace che debbano essere sempre i miei colleghi a doverlo fare per me, perchè cominciano ad infastidirsi. Oltre al loro lavoro devono provvedere anche a sopperire alle mie limitazioni. Se il caporeparto dovesse impormi di alzarli e prima o poi sono convinto che me lo dirà, come mi devo comportare? Se gli rispondo di no, cosa rischio? E se accetto e poi cado? Sicuramente nessuno di loro ne risponderebbe.
sciabola4 il 11/01/2009 06:53 ha scritto:
Attualmente non sto male, però non sollevo nemmeno i sacchi da 25 Kg ciascuno durante le ore di lavoro (tra i 50 e i 60 nell'arco di 8 ore). Alzo soltanto quelli dai 15-20 Kg. Mi spiace che debbano essere sempre i miei colleghi a doverlo fare per me, perchè cominciano ad infastidirsi. Oltre al loro lavoro devono provvedere anche a sopperire alle mie limitazioni. Se il caporeparto dovesse impormi di alzarli e prima o poi sono convinto che me lo dirà, come mi devo comportare? Se gli rispondo di no, cosa rischio? E se accetto e poi cado? Sicuramente nessuno di loro ne risponderebbe.
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