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Re: rischio del tecnico di laboratorio biomedico

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 8184 volte.

simon75

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  • Re: rischio del tecnico di laboratorio biomedico
  • (15/01/2009 15:14)

Salve a tutti, sono una studentessa del primo anno del corso di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico. Non so ancora se proseguirò i miei studi e il motivo è principalmente uno: il rischio che si corre lavorando nei laboratori (o in alcuni laboratori). Non dirò dove sto facendo il tirocinio, ma voglio dire che TUTTI i laboratori che ho visto fin'ora NON SONO A NORMA DI LEGGE! In un laboratorio ho visto usare xilolo, formalina e colorazioni varie all'aria (non sotto cappa) tanto che l'aria all'interno era irrespirabile ma nonostante ciò nessuno usava i dispositivi di sicurezza personale (mascherina, guanti, occhiali) e non abbiamo potuto usufruirne neanche noi tirocinanti; inoltre, nessuno dei tutor ci ha parlato delle norme di sicurezza. In un altro laboratorio si usano sostanze radioattive senza nessun tipo di protezione perchè tanto (così dicono) il rischio da assorbimento delle radiazioni è minimo e trascurabile... su questo ho fortissimi dubbi...
Altre cose che ho visto: un tecnico lavorare con il sigaro in bocca (non acceso, altrimenti credo che sarebbe esploso tutto!), un tecnico prendere pezzi di tessuto biologico con le mani nude, svuotare e lavare provette radioattive in uno sgabbuzzino in bacinelle di plastica che definirle luride è troppo poco; un tecnico prendere i contenitori con le colorazioni in un macchinario e, nel tragitto, lasciare sgocciolare il liquido per terra, ecc, ecc, ecc...
Conclusioni: a quanto pare la 626 non serve a niente, o comunque non viene fatta rispettare... Io posso soltanto sfruttare i dispositivi personali di sicurezza (es. guanti, mascherina e occhiali), ma non mi sento protetta da tutti gli altri rischi che derivano da attrezzature assenti, non funzionanti, obsolete, o derivanti dall'uso sbagliato di certe sostanze pericolose o derivanti dal comportamento di colleghi inconscienti. L'opinione che mi sono fatta è che i tecnici di laboratorio di quell'ospedale sono dei pazzi furiosi a lavorare in quelle condizioni... Ma, scommetto, che qualcuno sarà già lì pronto a dire che tanto è così dappertutto e che questo è il tipico "italian style"... me ne frego di quello che hanno da dire questi inconscienti, io voglio che la mia salute sul posto di lavoro sia preservata!! Non si può continuare così, non si può rischiare la salute sul posto di lavoro!
Chiedo un commento a esperti presenti in questo forum. Grazie

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: Re: rischio del tecnico di laboratorio biomedico
  • (15/01/2009 18:23)

bimbina, non puoi trovarmi che concorde.
La 626 prima, e quello stramaledetto coso 81 adesso, per strano che possa sembrare non hanno per nulla migliorato le condizioni di lavoro negli enti Pubblici. Vuoi perchè magari c'è chi "evita" di multare un Rettore o un Preside... Vuoi perchè magari le nomine dei Responsabili dlla sicurezza sono fatte per"amicizia"/"parentela"/massimo ribasso": ma la realtà è quella che tu denunci. Se hai seguito i quotidiani, circa un mese fa si è finalmente diffusa la notizia di diverse morti sospette (ma che sospette e sospette, io le chiamerei annunciate!) avvenute DAL 2003 presso il lavoratorio di Farmacia dell'Università di Catania.
Anche a me, circa 35-36 anni fa, capitò di fare seminari di istologia in un laboratorio dove le vaschette di immersione per i preparati eran obellamente aperte: e a quell'epoca, per preparare le "fettine" di cellule si usava il benzene, mica lo xilolo come adesso (che comunque nemmeno quello fa proprio bene). Diciamo che forse ( ...!!!) si sapeva solo in USA, che il benzene provoca leucemia ed altri tipi di neoplasie. Mi sono detta "se ho sfangato questi 30 anni, magari mi è andata bene". Adesso, sto aspettando passino altri 30 da che mi sono trovata a farmi un giro per un sotterraneo pure di una struttura sanitaria, pieno zeppo di amianto friabile che peraltro ancora sta dove l'ho visto io, e dove qualche giorno dopo ho misurato,e contate personalmente, ben più di 80 fibre/litro.
Ma sappi che si può lavorare in laboratorio in sicurezza, e non costa nemmeno un capitale. E il laboratorio è un mondo meraviglioso, credimi. Ricorda, piuttosto, di non farti prendere dalle false paure: valuta tu, il tuo rischio, visto che pare non lo valuti chi di dovere. Ma con misura e senza paure spropositate: se inizi ad aver paura di tutto, non capirai più quando c'è davver pericolo e quando il rischio invece è basso. Cercati in rete, che credo ancora si trovi, il testo del DPR 303/56, tanto per cominciare leggitelo perchè è scritto meglio dell'Allegato in cui lo hanno copiancollato, e poi stampati la tabella dele MP: da lì, vai su wikipedia, o meglio sul sito dell'INAIL, e scaricati il DM 336/94 (che è superato ma è una grandezza della Legge) e leggiti cosa provoca che, elemento o gruppo di elementi alla mano dalla tabella del 303. Sai mai, decidi di passare a TPAL... dove il laboratorio pure serve, ma almeno speriamo qualcosa sulla prevenzione la insegnino!
Mascherine, prendi quelle con i filtrini a carboni attivi per vapori organici. Guanti, ricordati di non reindossarli mai dopo levati.
Non fumare e non mangiare nei locali di laboratorio (direi neppure in quelli vicini, leggendo quello che scrivi...), se ti è possibile cambia camice ogni giorno e lavalo da te separatamente da altri indumenti; per il lavaggio ti suggerisco prima di tutto una sciacquata veloce, poi un ammollo a freddo con detersivo , quindi un primo risciacquo e dopo un bel lavaggio a caldo con soda da bucato (è in polvere, costa 50 centesimi e cci lavi 10 amici e il bestio che ci sopravvive è mandrake) che ha la capacità di lavar via anche i residui di solventi organici. Sciacquare, stendere e stirare.
Se tu fossi mia figlia, ti suggerirei addirittura di indossare i camici in Tyvek antitutto, e soprattutto di proteggerti capelli e cute del cranio con le cuffiette in tyvek: buona parte dei composti chimici che hai nominato sono adsorbibili per via cutanea, e dai capelli il rilascio è lento e continuo. Ma costano maledettamente tanto.
Veramente, queste disposizioni sarebbero necessarie solo quando non ci sono mezzi di prevenzione collettiva, giusto per citare parole di una legge di carta...
Chiama la ASL, falla chiamare da qualcuno che non studia nè lavora lì. E non pensare che siano per forza pazzi: pensa solo che sono diseducati, e che il pesce puzza sempre a partire dalle branchie.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

simon75

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  • Re: Re: rischio del tecnico di laboratorio biomedico
  • (18/01/2009 19:42)

Grazie della risposta esauriente e dei consigli... Quello che non ho ancora capito è se magari in altri tipi di laboratorio, come per esempio quelli di biochimica generale (ematologia, immunometria, ecc...)che sono più automatizzati, il rischio possa ritenersi trascurabile... spero di sì altrimenti credo proprio che non riuscirei a continuare i miei studi senza un sottofondo continuo di ansia...anzi probabilmente lascerei...
un'altra cosa: ma cos'è TPAL?
Grazie,
Simona

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