allora.:.viene da me.una ASA di una cooperativa per la visita periodica, dice di stare bene e di non avere mai avuto nulla..dopo tutti gli accertamenti..visita negativa...:idonea. qualche mese dopo dice al datore di lavoro, allegando adeguata documentazione, di non voler fare i turni di notte in quanto affetta da invalidità 70 % per esiti di isteroannessiectomia per pregresso K utero in pz con sdr nefrosica da glomerulo nefrite memranosa. .dal 2007..che ne pensate sul da farsi?..grazie
billi
Ti ha firmato l'anamnesi?
bhe si
ha firmato l'anamnesi nel libretto...certo
marcorossi il 01/02/2009 02:20 ha scritto:
allora.:.viene da me.una ASA di una cooperativa per la visita periodica, dice di stare bene e di non avere mai avuto nulla..dopo tutti gli accertamenti..visita negativa...:idonea. qualche mese dopo dice al datore di lavoro, allegando adeguata documentazione, di non voler fare i turni di notte in quanto affetta da invalidità 70 % per esiti di isteroannessiectomia per pregresso K utero in pz con sdr nefrosica da glomerulo nefrite memranosa. .dal 2007..che ne pensate sul da farsi?..grazie
Ognuno in questi casi si comporta secondo il proprio orientamento professionale. La lavoratrice può certamente addurre tutte le motivazioni che "le consiglieranno" nel caso, non ultima il fatto di non aver avuto adeguate informazioni da parte tua di ciò che firmava (cartella sanitaria) e di ciò che era tenuta a dichiarare e infine di non aver ricevuto domande specifiche in merito a presenza di invalidità o patologie importanti (la tua parola contro la sua).
Visto che ormai "l'inguacchio è fatto" ti consiglierei di proporre al DDL: visita medico collegiale per "dipendenti privati ai fini dell’accertamento dell’idoneità alla mansione richiesta dal datore di lavoro (art 5 L.300/68) " allegando alla richiesta del DDL una tua relazione breve sui fatti.
Tcam
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billi
Piano!: non e' la sua parola contro la mia ma la sua firma contro se stessa. Se e' capace di intendere e di volere la sua firma ha un valore non indifferente se no non vedo la ragione di averla. Oppure deve disconoscerla. Poi possono consigliarle quello che vogliono. Concordo sul fatto che debba essere inviata a visita collegiale ex art. 5 legge 300, specificando che la problematica non e' di origine lavorativa. Anche se potrei rivedere, sulla base della anamnesi fasulla, il mio giudizo di idoneita'.
billi il 01/02/2009 04:21 ha scritto:
Piano!: non e' la sua parola contro la mia ma la sua firma contro se stessa. Se e' capace di intendere e di volere la sua firma ha un valore non indifferente se no non vedo la ragione di averla. Oppure deve disconoscerla. Poi possono consigliarle quello che vogliono. Concordo sul fatto che debba essere inviata a visita collegiale ex art. 5 legge 300, specificando che la problematica non e' di origine lavorativa. Anche se potrei rivedere, sulla base della anamnesi fasulla, il mio giudizo di idoneita'.
Scusami, non per attivare inutili polemiche, ma la firma della cartella sanitaria è di conferma di ciò che è stato asserito e non di quanto omesso, salvo sia esplicitamente riportato "nega.....".
Il riconoscimento della correttezza, della completezza e della esaustività dell'atto medico in sede (eventualmente) giudiziale non è cosa semplice e(come ben sappiamo) nel caso siamo "soli" in balia dell'umore di un giudice variamente "orientato".
Se sbaglio correggimi.
Concordo con te che così "dovrebbe essere".
Tcam
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tcam il 01/02/2009 05:26 ha scritto:
Concordo con te che così "dovrebbe essere".
Tcam
Non è la prima volta che un lavoratore, temendo magari di non essere assunto (sorvoliamo sulla quesiotne delle visite preassuntive) o di non esser confermato nel periodo di prova "tace" (o, peggio "nega") notizie importanti che, d'altra parte, il Medico Competente non può indovinare né diagnosticare se non ne è informato: il nostro mestiere è fatto anche di questo, spiacevole ma talvolta invevitabile.
Ma perché dirottarla all'ASL ai sensi legge 300? Perché non mantenere la questione nell'ambito professionale consigliando una visita a richiesta, durante la quale, tra l'altro, spiegare alla signora che è nel suo interesse riferire notizie utili per tutelare la sua salute? Alla fine il MC esprime il giudizio di idoneità rispetto al quale, eventualmente, la signora potrà ricorrere all'ASL (non alla commissione "300" ma alla commissione SPSAL che mi sembra più appropriata).
bernardo il 01/02/2009 10:30 ha scritto:
Non è la prima volta che un lavoratore, temendo magari di non essere assunto (sorvoliamo sulla quesiotne delle visite preassuntive) o di non esser confermato nel periodo di prova "tace" (o, peggio "nega") notizie importanti che, d'altra parte, il Medico Competente non può indovinare né diagnosticare se non ne è informato: il nostro mestiere è fatto anche di questo, spiacevole ma talvolta invevitabile.
Ma perché dirottarla all'ASL ai sensi legge 300? Perché non mantenere la questione nell'ambito professionale consigliando una visita a richiesta, durante la quale, tra l'altro, spiegare alla signora che è nel suo interesse riferire notizie utili per tutelare la sua salute? Alla fine il MC esprime il giudizio di idoneità rispetto al quale, eventualmente, la signora potrà ricorrere all'ASL (non alla commissione "300" ma alla commissione SPSAL che mi sembra più appropriata).
Gli attori sul proscenio sono:
1) una lavoratrice che cerca lavoro e quando l'ha trovato cerca di adeguarlo alle proprie effettive risorse con le armi di cui dispone
2) un DDL che cerca un lavoratore che svolga alla meglio le mansioni per cui l'ha assunto
3)Un mc che deve rispondere e spiegare ad un ddl, che è convinto, a ragione o a torto, che il mc serva fondamentalmente a togliergli le castagne dal fuoco e a permettergli di portare avanti la propria attività in modo "coerente" con le normative di tutela della salute ( e non mi dire che il ddl ...... perchè tra sogno e realtà ci vuole un risveglio e qualche minuto di ripresa di contatto con il mondo qual'è)
Come comparsa c'è una invalidità civile significativa, anche se non di fatto riconosciuta inabilità al lavoro, di cui comunque non si può evitare di tener conto.
Il percorso che salverebbe capra e cavoli sarebbe il ricollocamento dellla lavoratrice nelle liste di coll. obbligatorio ammesso che il ddl debba o voglia usufruire di tale opzione.
In seconda battuta, esclusa l'opzione precedente, sarebbe opportuno verificare se il riconoscimento della invalidità civile dichiara a latere delle limitazioni occupazionali (talora avviene) e se ciò non è credo che ci voglia un parere collegiale ottenuto per la via più diretta e normata.
Per quale motivo seguire un percorso tortuoso come la proposta di riconvocazione (41,2,c)con poi giudizio di inidoneità al lavoro notturno ( e non solo) e opposizione del lavoratore con ricorso verso il giudizio? Quali i vantaggi rispetto a un ricorso alla legge 300?
Tcam
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marcorossi il 01/02/2009 02:20 ha scritto:
allora.:.viene da me.una ASA di una cooperativa per la visita periodica, dice di stare bene e di non avere mai avuto nulla..dopo tutti gli accertamenti..visita negativa...:idonea. qualche mese dopo dice al datore di lavoro, allegando adeguata documentazione, di non voler fare i turni di notte in quanto affetta da invalidità 70 % per esiti di isteroannessiectomia per pregresso K utero in pz con sdr nefrosica da glomerulo nefrite memranosa. .dal 2007..che ne pensate sul da farsi?..grazie
Una domanda, che non essendo io medico non mi so spiegare: atteso che un intervento di isteroannessiectomia per K dell'utero di solito è piuttosto invasivo, e se ti dice storto ovvero i linfonodi toracici sono "toccati" la cicatrice arriva fin sotto lo sterno, com'è che alla visita la cicatrice non l'hai vista? o s'è operata dopo? direi di no, da come dici.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
billi
Un motivo molto semplice puo' imporre il ricorso alla legge 300/70: la lavoratrice ha giocato sporco (al di la di eventuali esami obiettivi) sull'anamnesi ed il problema addotto successivamente alla visita non ha nulla di lavorativo: ha barato sull'idoneita' generica determinata dall'invalidita'. La debbo invitare, la debbo pregare di venire a visita ed eventualmente convincerla che, per favore, faccia marcia indietro o cosa? No, la cosa ha un andamento piu' semplice obbligandola, per legge e per il fatto CHE NON SONO PATOLOGIE LAVORATIVE ad andare a visita collegiale affinche' gli venga dato il giudizio sulla IDONEITA' GENERICA. E poi riparleremo della specifica.
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