in riferimento ad un lavoratore con problemi ai due ginocchi: 1) il medico di medicina del lavoro scrive che la persona non puo' stare in posizione eretta e che deve essere disponibile un sgabello per i momenti di seduta.
2) il medico competente aziendale scrive di seguito la persona deve alternare posozione eretta a posizione seduta con ricorrente alternanza tra le due posture.
come vanno interpretate le due prescrizioni e chi ha ragione.
grazie
Non vedo contraddizione nelle due prescrizioni, che possono benissimo integrarsi. Occorre però conoscere molto di più dell'attività della azienda e della mansione svolta, per poter esprimere un parere più pertinente.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
anche secondo me la genericità della prescrizione del medico competente è nella norma della prassi descrittiva/indicativa ovvero, vi è una limitazione lavorativa che prescrive l'alternanza della postura per la sua fattibilità altrimenti vi sarebbe stata una esclusione della/dalla mansione stessa, per dirla meglio : la mansione cui è adibito il lavoratore è fattibile per la sua attuale salute purchè cambi frequente la postura( aggiungo io: ogni volta che vi è la necessità NON quando il lavoro lo permette...). Saluti
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