secondo voi biologhe che lavorano (naturalmente sotto cappa e con DPI)con cellule staminali ottenute da cordoni ombellicali sono da considerare a rischio biologico? Le cellule su cui lavorano sono state rigorosamente selezionate, anzi i cordoni da cui derivano sono stati prima ancora testati, quindi quale potrebbe essere la sorgente di rischio infettivo? Grazie.
alessiaRN il 04/02/2009 04:08 ha scritto:
secondo voi biologhe che lavorano (naturalmente sotto cappa e con DPI)con cellule staminali ottenute da cordoni ombellicali sono da considerare a rischio biologico? Le cellule su cui lavorano sono state rigorosamente selezionate, anzi i cordoni da cui derivano sono stati prima ancora testati, quindi quale potrebbe essere la sorgente di rischio infettivo? Grazie.
Utilizzano anche DPI?
Nel DVR che c'è scritto?
2+2=4 E vedi se c'è rischio!!!
Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
Io credo che, trattandosi di cellule staminali, più che di DPI si tratti di DPC, ossia Dispositivi di Protezione Celulare .
E quano a lavorare sotto cappa, ma me lo auguro seriamente, le cellule staminali, per loro caratteristica intrinseca, sono suscettibili a qualunque induzione genomica diretta o indiretta. Apposta, ci si studia sopra, e se non si è assolutamente certi dell'assoluta sterilità e purezza dell'ambiente in cui vengono trattate si perde tempo e basta. Immagino si tratti addirittura di una "Camera Pulita", ragionevolmente una Classe ISO non superiore a 5 e interno cappa di classe ISO 2, se non addirittura 1.
Queste attività tecnicho-scientifiche richiedono altresì l'utilizzo di abbigliamento speciale, tipo camice guanti sovrascarpe maschere e soprattutto cuffie: ma ciò non per proteggere il lavoratore (che come rischio ambientale ha fondamentalmente la leggera sovrappressione necessaria a mantenere "clean" la "room") bensì la produzione.
Insomma, si va più bardati che non quando si lavora con microrganismi di classe IV, solo che non si deve difendere l'umano dal microrganismo, bensì viceversa.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
nofertiri9 il 04/02/2009 06:53 ha scritto:
Io credo che, trattandosi di cellule staminali, più che di DPI si tratti di DPC, ossia Dispositivi di Protezione Celulare :D.
E quano a lavorare sotto cappa, ma me lo auguro seriamente, le cellule staminali, per loro caratteristica intrinseca, sono suscettibili a qualunque induzione genomica diretta o indiretta. Apposta, ci si studia sopra, e se non si è assolutamente certi dell'assoluta sterilità e purezza dell'ambiente in cui vengono trattate si perde tempo e basta. Immagino si tratti addirittura di una "Camera Pulita", ragionevolmente una Classe ISO non superiore a 5 e interno cappa di classe ISO 2, se non addirittura 1.
Queste attività tecnicho-scientifiche richiedono altresì l'utilizzo di abbigliamento speciale, tipo camice guanti sovrascarpe maschere e soprattutto cuffie: ma ciò non per proteggere il lavoratore (che come rischio ambientale ha fondamentalmente la leggera sovrappressione necessaria a mantenere "clean" la "room") bensì la produzione.
Insomma, si va più bardati che non quando si lavora con microrganismi di classe IV, solo che non si deve difendere l'umano dal microrganismo, bensì viceversa.
Nofer chissà perchè mi è partita la I.
Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
[cite]acapri il 05/02/2009 12:34 ha scritto:
Andrea , ciao
sai se qualche ASL della ns zona ha inviato qualche cosa in merito al modello da usare e a chi per i "dati aggregati"?
Ma cosa è venuto fuori dall'incontro alla Regione Lazio tra i resp. dei SERT SPRESAL e i funzionari regionali..... ho sentito che "giravano" bozze di delibera... ma tutto tace!
ciao
Mario
Mario
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