Vigile urbano in periodo di prova (quindi licenziabile pur avendo vinto un concorso) sottoposto a visita preventiva risulta essere ipoacusico pantonale bilaterale (attorno a 40 dB a sx e attorno 70dB a dx) che fare?
Il DVR dà un'esposizione a rumore < a 80 db(A); anamnesi lavorativa negativa per esposizione a rumore.
La mia intenzione è quella di valutare solo le condizioni di salute del dipendente in ragione dei rischi lavorativi e quindi esprimere un giudizio di idoneità; qualche collega mi ha posto però il dubbio che si debba valutare anche la "validità" delle capacità sensitive in ragione del rischio infortunistico e quindi esprimere un giudizio di non idoneità; questo ovviamente creerebbe problemi al soggetto ai fini assuntivi e sinceramnet questa cosa assolutamente non voglio.
Insomma come affrontereste il problema?
billi
fancy il 09/02/2009 07:08 ha scritto:
Vigile urbano in periodo di prova (quindi licenziabile pur avendo vinto un concorso) sottoposto a visita preventiva risulta essere ipoacusico pantonale bilaterale (attorno a 40 dB a sx e attorno 70dB a dx) che fare?
Il DVR dà un'esposizione a rumore < a 80 db(A); anamnesi lavorativa negativa per esposizione a rumore.
La mia intenzione è quella di valutare solo le condizioni di salute del dipendente in ragione dei rischi lavorativi e quindi esprimere un giudizio di idoneità; qualche collega mi ha posto però il dubbio che si debba valutare anche la "validità" delle capacità sensitive in ragione del rischio infortunistico e quindi esprimere un giudizio di non idoneità; questo ovviamente creerebbe problemi al soggetto ai fini assuntivi e sinceramnet questa cosa assolutamente non voglio.
Insomma come affrontereste il problema?
Ma perche' l'audiometria se non c'e' rischio?
Purtroppo per me (a questo punto mi viene da dirlo) il nuovo dvr che esclude con certezza il rischio rumore è arrivato solo dopo l'esecuzione delle visite che invece sono state svolte sulla scorta di una precedente valutazione che riportava il rischio fra gli 80-85 dB(A).
In sostanza nel nuovo DVR sono stati calcolati meglio i tempi di esposizione al rumore (tempo ufficio e tempo in attività esterne).
Al di là della audiometria fatta per vdr precedente, resta il fatto che il soggetto ci sente poco. Siamo pertanto nella fattispecie, per il datore di lavoro, prevista dall'art. 18 comma 1 lettera c: "nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza". A questo punto il medico competente dovrebbe valutare se, rispetto alle mansioni cui il soggetto è addetto, vi sia un rischio per la sicurezza derivante dalla ipoacusia e, in caso positivo, formulare un giudizio di idoneità con limitazioni e/o prescrizioni, indicando le eventuali misure che il datore di lavoro, a norma dell'art. 42, è tenuto ad adottare.
billi
Si ma al di la delle giustificazioni procedurali ed etiche il lavoratore si potrebbe sentire leso nei propri diritti: un accertamento non giustificato dal rischio e'... NON GIUSTIFICATO nella sorveglianza sanitaria( tralascio altre defininizioni)e l'eventuale giudizio del MC potrebbe danneggiarlo ed indisporlo non poco. In ogni caso ormai il problema ormai e' sorto: ecco, questo potrebbe essere uno dei casi, ipoacusia di origine non lavorativa (almeno per il dvr attuale) per cui far riferimento all'art. 5 della legge 300/70. Oppure se c'e' il nesso di causa ed effetto con il rischio si dovrebbe fare la denuncia di MP. E rivedere il dvr attuale (spesso frutto di calcoli a tavolino)
Grazie mille per i pareri che rispecchiano essenzialmente le due visioni del problema che mi hanno posto di fronte al dubbio..
Preciso che il soggetto è al suo primo impiego (quindi niente malattia professionale) e che la visione del nuovo dvr (di cui non sapevo nulla) è arrivata nel corso della riunione periodica effettuata la termine delle visite; ecco spiegato il perchè dell'audiometria.
Sta di fatto che mi ritrovo a conoscere un problema di ipoacusia che allo stato attuale "non" dovrei conoscere e che potrebbe inficiare l'assunzione del soggetto.
billi
fancy il 10/02/2009 09:16 ha scritto:
Grazie mille per i pareri che rispecchiano essenzialmente le due visioni del problema che mi hanno posto di fronte al dubbio..
Preciso che il soggetto è al suo primo impiego (quindi niente malattia professionale) e che la visione del nuovo dvr (di cui non sapevo nulla) è arrivata nel corso della riunione periodica effettuata la termine delle visite; ecco spiegato il perchè dell'audiometria.
Sta di fatto che mi ritrovo a conoscere un problema di ipoacusia che allo stato attuale "non" dovrei conoscere e che potrebbe inficiare l'assunzione del soggetto.
IDONEO! (e' quello che farei io)
ciao
billi il 10/02/2009 09:20 ha scritto:
IDONEO! (e' quello che farei io)
ciao
..e anche io!!!! e la mia decisione scaturisce anche dal fatto che anch'io sono ipoacusica come detto vigile, ma ciò non impedisce un giudizio di idoneità che è (come sappiamo) alla MANSIONE IN ATTO e se il DVR dice che il rumore nella mansione in atto di detto Vigile è sotto il livello della sorveglianza sanitaria, il MC non può che farlo idoneo, salvo che egli cambi MANSIONE IN ATTO e il DVR ne evidenzi la esposizione a rumore ed anche in questo caso il giudizio dovrà essere modulato seconda la bisogna
Premetto che anche io giudicherei idoneo il soggetto, al massimo con limitazioni se ci fossero delle situazioni (che ritengo assai improbabili) per le quali l'ipoacusia ponesse in serio rischio la sicurezza. Ciò detto non concordo con la tesi per cui siccome la ipoacusia non è di orgine lavorativa io non dovrei conoscerla, e se la conosco comunque non ne tengo conto. Noi dobbiamo tenere conto delle condizioni complessive di salute dei lavoratori, e non solo delle situazioni derivanti dalla esposizione lavorativa. L'epilessia non è certo di origine lavorativa, né il fare il muratore espone al rischio di un suo aggravamento; ciononostante noi dichiariamo un muratore epilettico idoneo con limitazioni (non lavorare in altezza). Idem per il diabetico per il lavoro notturno, e in tanti altri casi.
Nel caso specifico, l'audiometria certamente non dovrebbe figurare nel protocollo sanitario standard; ma se ci fosse una mansione per la quale una buona funzione uditiva risultasse essenziale per la sicurezza del lavoratore, io disporrei l'esecuzione dell'audiometria ai sensi del comma 4 dell'art. 41 "4. Le visite mediche ...comprendono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente"; nel caso specifico il rischio non sarebbe il rumore, ma l'eventuale (e, ripeto, probabilmente insussistente) rischio di infortunio derivante dal non avvertire rumori o segnali essenziali per la sicurezza del soggetto).
bernardo il 10/02/2009 09:40 ha scritto:
Premetto che anche io giudicherei idoneo il soggetto, al massimo con limitazioni se ci fossero delle situazioni (che ritengo assai improbabili) per le quali l'ipoacusia ponesse in serio rischio la sicurezza. Ciò detto non concordo con la tesi per cui siccome la ipoacusia non è di orgine lavorativa io non dovrei conoscerla, e se la conosco comunque non ne tengo conto. Noi dobbiamo tenere conto delle condizioni complessive di salute dei lavoratori, e non solo delle situazioni derivanti dalla esposizione lavorativa. L'epilessia non è certo di origine lavorativa, né il fare il muratore espone al rischio di un suo aggravamento; ciononostante noi dichiariamo un muratore epilettico idoneo con limitazioni (non lavorare in altezza). Idem per il diabetico per il lavoro notturno, e in tanti altri casi.
Nel caso specifico, l'audiometria certamente non dovrebbe figurare nel protocollo sanitario standard; ma se ci fosse una mansione per la quale una buona funzione uditiva risultasse essenziale per la sicurezza del lavoratore, io disporrei l'esecuzione dell'audiometria ai sensi del comma 4 dell'art. 41 "4. Le visite mediche ...comprendono gli esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente"; nel caso specifico il rischio non sarebbe il rumore, ma l'eventuale (e, ripeto, probabilmente insussistente) rischio di infortunio derivante dal non avvertire rumori o segnali essenziali per la sicurezza del soggetto).
In aggiunta io posso sì prendere per buono ciò che è riportato sul DVR, quindi parte l'idoneità, ma ho il sacrosanto dovere di analizzare tutte le variabili connesse dell'esposizione in ambiente lavorativo del lavoratore che va valutato nella situazione clinica complessiva a prescindere da qualsiasi DVR.
Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
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