Buongiorno a tutta la lista;
ad inizio settimana vi propongo un quesito: Guidatore di mezzi pesanti che al controllo annuale presenta grave scompenso diabetico ( notevole iperglicemia-glicosuria)a suo dire non conosciuto e asintomatico( e quindi non riferito in sede controllo patente...)- cosa fare? ho pensato di rinviarli a nuova visita dopo 6 mesi con il controllo delle analisi, magari parlando con il loro medico di famiglia. Temo che nel frattempo succeda qualcosa e che io possa essere incolpato di negligenza. Che ne dite?
Ti conviene informare (via Fax)la Motorizzazione che lo farà visitare dalla Commissione Provinciale per il rilascio/rinnovo dei certificati di idoneità alla guida (per patenti C - D - E).
Quasi tutti i desideri del povero sono puniti con la prigione (Celine)
Due anni fa ho pubblicato su la Medicina del Lavoro un articolo dove analizzavo il problema che tu ora sollevi, ti riporto un breve pezzo che forse ti può essere utile:
Il diabete mellito, sia di tipo I sia di tipo II, può costituire un serio problema per il rilascio o per la conferma della patente di guida. Sono tre i fattori che, nel soggetto diabetico, possono alterare le capacità di guida: l’ipoglicemia, l’iperglicemia e le complicanze legate al diabete. La maggior parte degli studi concentra l’attenzione sul problema dell’ipoglicemia, cui può andare incontro il soggetto in terapia con insulina o con ipoglicemizzanti orali. È stato infatti stimato un rischio aumentato di incidenti stradali –dovuto ad ipoglicemia da insulina o ipoglicemizzanti orali– in conducenti professionali affetti da diabete mellito.
Attualmente le limitazioni alla guida per i pazienti diabetici sono variabili, esiste tuttavia una generale tendenza legislativa volta al contenimento dei rischi legati all’ipoglicemia durante la guida.
In Italia l’attuale riferimento operativo è dato dal Decreto Legislativo 30 Aprile 1992 n. 285 e successive modifiche, dove viene precisato (all’art. 119, comma 4, lettera d-bis) che i soggetti affetti da diabete devono –per il conseguimento, la revisione o la conferma delle patenti C, D, C+E, D+E e sottocategorie– sottoporsi alla valutazione della commissione medica (integrata da un medico specialista diabetologo) «sia ai fini degli accertamenti relativi alla specifica patologia sia ai fini dell'espressione del giudizio finale». Per i soggetti affetti da diabete trattati con insulina «gli accertamenti di cui all’articolo 119, comma 4, lettera d-bis), sono effettuati ogni anno, salvo i periodi più brevi indicati sul certificato di idoneità».
PER RISPONDERE ALLE TUE DOMANDE:
- “presenta grave scompenso diabetico ( notevole iperglicemia-glicosuria) a suo dire non conosciuto e asintomatico – cosa fare?” credo che la situazione di GRAVE SCOMPENSO DIABETICO controindichi la guida professionale (dunque darei una “non idoneità temporanea”).
- A questo punto sono due le possibilità: o fai un accertamento di II livello (lo mandi dal diabetologo che ti dice come e quando la situazione è tornata in compenso, dunque puoi riconsiderare il giudizio di “temporanea non idoneità”) o dici al DDL di ricorrere all'ex art. 5 legge 300 (e passi la “patata bollente” ad altri, che eventualmente -come organi pubblici- possono informare la commissione per il rilascio patenti).
- Non sono d'accordo con Pipius: informare la motorizzazione sarebbe una grave violazione della privacy del lavoratore e andrebbe contro il rapporto fiduciario che si deve instaurare tra medico competente e lavoratore.
Spero di essere stato utile
Gian Luca Rosso
Opterei per una non idoneità temporanea, contatterei tramite il lavoratore il medico di famiglia per il prosieguo dell'indagine e cure del caso.
Saluti
Gennaro Bilancio
billi
Mi e'gia' capitato qualche caso simile: non idoneita' temporanea e segnalazione riservata al medico di famiglia per il controllo della patologia. Al rientro dei parametri clinici idoneita': niente denunce, non e' compito del medico del lavoro. Tra l'altro quando ancora vi era il certificato anamestico per il rinnovo della patente non segnalava nulla neppure il medico di famiglia!
Resto dell'idea che inviarlo alla Commissione patenti sia una buona soluzione(naturalmente se è d'accordo e spiegandogli bene i motivi). Infatti non c'entra la privacy, bisogna dirgli che, essendo affetto da diabete scompensato, si trova in una situazione di alto rischio di incidenti e che pertanto la sua patente attualmente non è in regola, è come se guidasse senza patente. Se procurasse un incidente con danni a cose o persone probabilmente l'assicurazione non risponderebbe dei danni. Quindi terapia adatta dal diabetologo e nuovo esame dell'idoneità alla guida presso la Commissione provinciale patenti. Solo così saranno tutelati i terzi, il lavoratore stesso e il datore di lavoro.
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