AlfonsoCristaudo il 20/02/2009 01:20 ha scritto:
Può essere utile scambiarsi esperienze.
Ci fai vedere (togliendo naturalmente i dati riconoscibili) come hai preparato i dati secondo lo schema "originale" dell'allegato?
Cogliendo al balzo l’apertura al confronto espressa da Alfonso Cristaudo, perchè non si prova a chiarire quali sono i punti della griglia che si reputa “andare oltre” quelli che sono i contenuti minimi di cui all’Allegato 3B e che dunque sarebbe vessatorio pretendere che il MC compili?
Come, in sostanza, dovrebbe essere composta la “griglia” per non allargarsi oltre quei contenuti minimi?
Chissà se non ne deriva un proficuo confronto costruttivo!
AlfonsoCristaudo il 20/02/2009 10:26 ha scritto:
una curiosità: perchè dovrebbe farlo gratuitamente?
Sempre nell’ottica di un auspicabile confronto costruttivo: non mi sembra che l’ipotesi del “titolo gratuito” sia così fuori luogo: l’obbligo di comunicazione dei dati ex art. 40, D.Lgs. 81/2008 è posto in capo al MC, tant’è che è sullo stesso che incombono le sanzioni per inadempienza; per quale ragione, o meglio, con quale forza (perché, in effetti, una ragione ultima ci sarebbe!), in un contesto già sofferente per crisi economica dilagante, il MC potrebbe pretendere dal DdL che questi gli riconosca un compenso per l’adempimento di un obbligo che è del Medico e non del Datore di Lavoro, e che è finalizzato a costituire una banca dati o comunque un flusso di informazioni utili a fini epidemiologici-collettivi (e non, come normalmente avviene, per garantire al DdL di adempiere a sua volta ad obblighi che sono prima di tutto ad egli stesso imposti, sia pure per l’interesse ultimo collettivo - vedi ad es. Visite Mediche, collaborazione alla VdR, etc.)? Forse per la stessa logica per cui i costi (o un parte dei costi) per l’effettuazione degli accertamenti di tossicodipendenza nell’interesse anche dei terzi (vedi collettività) deve essere a carico dei Datori di Lavoro piuttosto che direttamente ed esclusivamente della spesa pubblica (che, stando all’art. 12 dell’Intesa, non deve essere gravata di alcun onere aggiuntivo quanto a risorse umane, strumentali e finanziarie)?
Forse il meccanismo funzionerebbe meglio, e non solo nei termini di una corretta distribuzione dei costi, ma anche in quello della garanzia della circolazione dei dati in questione, se il quadro sanzionatorio coinvolgesse anche i Datori di Lavoro, o quantomeno se questi, piuttosto che vedersi richiedere i dati “di loro pertinenza”-vedi bozza griglia- dal MC, se li vedessero richiedere dalle ASL, fosse pure al fine di trasmetterli alle stesse attraverso i Medici Competenti.
Con slancio ottimistico verso ipotesi di modifiche legislative, immagino, ad esempio, un testo normativo del tipo: “Il Datore di Lavoro trasmette, per il tramite del Medico Competente…”, eventualmente con la previsione di sanzioni per entrambe le figure, ma calibrate secondo le competenze di ognuno…
Così come, con consapevole impeto ottimistico, penserei ad un sistema dove, a sostegno di un obiettivo di pubblico interesse (e la salute è, per previsione costituzionale, non solo fondamentale diritto dell’individuo, ma anche interesse della collettività), si faccia leva non solo con pubbliche sanzioni, ma anche con pubbliche risorse…
AlfonsoCristaudo il 20/02/2009 10:52 ha scritto:
Uno dei problemi centrali, come da molti anni anni stiamo dicendo su questo sito, è quello delle tariffe.
La professione del medico competente deve essere fatta, secondo me, con i più alti standard di qualità possibile(che comprendono tanti aspetti) e con tariffe adeguate.
Purtroppo la realtà di questi anni dimostra che le cose sono andate nel segno opposto, per molti motivi (che non escludono la soggettività dei singoli mc, di chi ha fatto formazione, dei centri servizi ecc. ecc.).
Ora bisogna vedere quali battaglie fare, in quale direzione. Ogni scelta corrisponde ad un modo di intendere la professione e in qualche maniera a definire quale sarà il ruolo del medico competente domani.
Caro Alfonso Cristaudo, in primis anch'io ti ringrazio per questo sito, dove ho imparato molto.
Concordo pienamente con te in linea teorica con la tua visione e preccupazione sulla tariffe.
Dico in linea teorica perchè non credo si possa ignorare il momento storico che viviamo, in cui (come si dice dalle mie parti) c'è "rella".
Vediamo, nell'ultimo anno i DdL hanno dovuto correre ad aggiornare i DVR (anche con la nota prospettiva del discorso stress), si sono dovuti sobbarcare una funzione pubblica delegata a soggetto privato (le tox ovviamente), in periodo di piena crisi si sono sentiti chiedere dal MC dati aziendali (assenze e malattie) di cui nessuno (neanche il MC) capisce il senso.
Nel frattempo i lavoratori sono in cassa integrazione ed è già difficile organizzare le normali sedute di visite (a me sta succedendo in una azienda di 100-150 persone).
Ora, ci manca solo che in questo periodo storico il MC decida di alzare le tariffe....spunterebbero le lupare anche in Lombardia (e forse a piena ragione).
P.S. io la Relazione Sanitaria l'ho sempre fatta e consegnata all'azienda, ma con dati che reputavo rilevanti sull'anamento della sorveglianza sanitaria.
Con cordialità, Roberto Corda.
Purtroppo confermo quanto dichiarato da precedenti dichiarazioni di colleghi circa le difficoltà economiche dilaganti delle aziende. Nell'ambito delle mie aziende clienti, circa il 70% ha richiesto a tutti i fornitori (medico competente compreso) una riduzione dei compensi del 10-20%. Non è quindi francamente pensabile, oggi, chiedere un adeguamento dei compensi per la compilazione della griglia di dati di cui stiamo dibattendo. Nè, allo stato attuale, per quanto riguarda i miei clienti, è pensabile azzardarsi a richiedere un compenso aggiuntivo per quanto attiene l'indagine sullo stress.
Va aggiunto, come a tutti è noto, che, in questa fase storica, è sufficiente chiedere qualcosa in più perchè, al di là di un rapporto di fiducia magari consolidato negli anni, perchè ti venga fatto capire che dietro la porta c'è una fila di tuoi concorrenti disposti a lavorare anche alla metà dei tuoi compensi. Sì, magari dequalificati, magari galoppini di qualcuno e senza la specializzazione, ma l'importante è che compilino diligentemente e senza tante storie i giudizi di idoneità.
E' vero quanto dice Remix che questo della compilazione dei dati è un compito che l'art.40 mette in capo al MC, ma è anche vero che l'81 è uscito ad aprile 2008 e molti di noi avevano stilato precedentemente i contratti di consulenza con le aziende e nel computo degli impegni, quello non lo avevamo messo in preventivo.
Ritengo infine di dover dire che la contrapposizione Cristaudo-Conameco non porta a ottenere risultati utili per la nostra collettività. E' il momento di rinserrare le fila e di fare sentire una voce unica e possibilmente forte.
Francamente anche certe querelle personali, le varie ruggini che si intuiscono tra questo e quell'utente del forum, non portano da nessuna parte e sono prive di interesse per la collettività.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
sermed il 20/02/2009 02:24 ha scritto:
Caro Alfonso, dal 2002 l'ASL di Ivrea (lavoro anche ad Ivrea)chiede una relazione per ogni Azienda con dati sicuramente meno dettagliati della "griglia" ma con la seguente precisazione: "A parere dello scrivente servizio, la stesura di questo documento non dovrebbe comportare oneri aggiuntivi a carico del DdL". Lo "scrivente servizio" è l'organo di vigilanza...
Altro particolare: se non vi siete accorti, vi comunico una notizia dell'ultima ora! Le Ditte stanno chiudendo. Oramai non è più uno stillicidio, ma un vero rubinetto aperto. Gli aggravi di spesa, anche se piccoli e giustificati, possono contribuire al colpo di grazia o comunque a considerare il tutto una spesa superflua, con buona pace della prevenzione.
Ultima aggiunta: da anni sono un accanito fruitore di Asped2000. Peccato che da noi non sia possibile continuare ad usare la cartella informatizzata, se non con un cervellotico e dispendioso stampa\incolla che ne rende antieconomico l'utilizzo comportando con una perdita enorme di tempo ed energie. E pensare che, come tu dici, avrebbe dovuto essere la base del lavoro che ora viene imposto per legge.
In definitiva, la mia lettera non costituiva una proposta, ma una evidenziazione di fatti già avvenuti ed in procinto di avvenire. Buon lavoro a tutti.
Caro Marco, ti sarei grato se potessi pubblicare sul sito (o mandarmi a info@medicocompetente.it) una traccia della relazione che invii annualmente alla ASL. Grazie
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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)
Non vorrei dire una stupidaggine ma per quello che ne so io in campo penale (e il D.Lgs 81/2008 è una legge penale) sottosta all'art.25 della Costituzione e quindi ai principi giuridici del principio di riserva di legge e di determinatezza della fattispecie penale. Questi principi stabiliscono che nessuno può essere condannato per qualcosa che non è previsto dalla legge come reato (principio dela tipizzazione dell'illecito penale). Se si legge il testo unico si può notare che la legge non delega in alcun modo alla Conferenza stato-regioni di stabilire il modello con cui fare la relazione sanitaria. Questo modello rappresenta quindi un abuso di potere della conferenza che ha legiferato in materia penale in assenza di una delega esplicita (cosa vietata appnto dall'art.25 della Costituzione). Non vi è quindi alcun obbligo di rispettarla
Inoltre il modello è un evidente insulto all'intelligenza umana: il 99% dei dati non serve a niente e la sproporzione tra il lavoro per compilarlo e l'utilità è clamoroso. Ma la Conferenza non lo sa che le ditte sono una cosa dinamica e ogni dato richiesto dal modulo in una ditta cambia ogni giorno???
ramazzini1
Aggiungo che, valutando le modalita’ di trasmissione dell'allegato 3B ( in linea di massima saranno scelte le email) mi viene da ridere o da piangere: rischio una sanzione pesantissima per una modalita' di trasmissione NON LEGALE? Le email in atto sono quanto di piu’ aleatorio esiste in informatica: non vi e’ certezza di spedizione ( problemi al proprio computer), non vi e’ certezza di transito ( server intasati, colpiti da virus, istradamenti errati ecc), non vi e’ certezza di ricezione ( l’alto livello tecnologico delle nostre ASL ed i residuati bellici che hanno come pc, spesso preda di virus di tutti i tipi penso siano noti a tutti). L’email non ha valore LEGALE (valore legale lo ha la PEC, ma e' un'altra cosa) Come l’ASL mi potrebbe contestare che io non ho mandato le relazioni, cosi’ tranquillamente io potrei affermare che sono loro che non le hanno ricevute. Ed io per un sistema del genere rischio cifre che mi metterebbero KO? A questo punto meglio la vecchia e cara raccomandata: almeno ho la prova che io qualcosa ho mandato!
billi
Caro collega Ramazzini,
non lo prendere come un rimprovero, ma come un suggerimento: quando fai copia/incolla da altre sedi degli interventi abbi almeno il buon senso di citare la fonte.
Grazie
Piuiteaczz il 21/02/2009 09:19 ha scritto:
Non vorrei dire una stupidaggine ma per quello che ne so io in campo penale (e il D.Lgs 81/2008 è una legge penale) sottosta all'art.25 della Costituzione e quindi ai principi giuridici del principio di riserva di legge e di determinatezza della fattispecie penale. Questi principi stabiliscono che nessuno può essere condannato per qualcosa che non è previsto dalla legge come reato (principio dela tipizzazione dell'illecito penale). Se si legge il testo unico si può notare che la legge non delega in alcun modo alla Conferenza stato-regioni di stabilire il modello con cui fare la relazione sanitaria. Questo modello rappresenta quindi un abuso di potere della conferenza che ha legiferato in materia penale in assenza di una delega esplicita (cosa vietata appnto dall'art.25 della Costituzione). Non vi è quindi alcun obbligo di rispettarla
D.Lgs 81/2008 Art. 54.
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