Gentili medici,
sono una studentessa di Psicologia presso l' Università di Padova.
Per il mio progetto tesi mi sto interessando allo studio e all' osservazione della sfera emozionale del medico all' interno del rapporto ' medico-paziente' e nella particolare fase della comunicazione della diagnosi grave.
Spero possiate darmi il vostro contributo per la realizzazione di questa piccola ricerca, rispondendo a delle mie domande che presto pubblicherò nel forum.
Cordiali Saluti e grazie per l' attenzione.
Gentilissima laureanda, mi scusi per l'apparente non pertinenza della mia risposta. Lungi da me il voler fare dello spirito gratuito o voler essere omissivo o sfuggente in merito alla sua richiesta ma debbo mio malgrado farle rilevare che il problema che maggiormente incombe sui Medici Competenti attualmente, è il Disturbo Post-Traumatico da Stress dovuto a "mobbing legislativo ". Pertanto dalla data di entrata in vigore del D.lgs 81/08, il fatidico 15 maggio 2008, molti di noi, (centinaia e centinaia, mi creda) frustrati, sono caduti in uno stato ansioso-depressivo, vista l'impossibilità obiettiva di poter adempiere al proprio compito per il quale si erano onestamente e volenterosamente preparati nelle Scuole di Specializzazione e nella vita quotidiana (decenni di studio/lavoro): la Salute dei Lavoratori sui luoghi di lavoro. Circa il merito della sua domanda, visto che rivolge le sue domande ad un sito di Medici Competenti, debbo/dobbiamo ammettere che una delle ricadute negative del D. Lgs 81/08 vi è stata proprio sul rapporto millenario medico-paziente. I lavoratori da noi visitati sono seccati dalle assurde domande che noi siamo COSTRETTI a porre (o fatte per noi dal datore di lavoro), che nulla hanno a che fare con la medicina: solo obblighi formali: Sono inorriditi perchè il "PROPRIO Medico Competente", debba eseguire su loro stessi controlli onde escludere che vi siano stati di tossico-alcool dipendenza. Il Medico Competente loro delatore! Tantissimi oramai ci vedono come nemici, come "attentatori del loro impiego" (licenziatori), altri come "spie o complici" di un (incolpevole) datore di lavoro. Alcuni risultati immediati di questo distorto (è un eufemismo) rapporto medico-paziente (lavoratore) sono la chiusura e la reticenza durante la raccolta dell'anamnesi, le minacce e talvolta il porre in essere delle stesse contro di noi, come testimoniato in questo forum da qualche collega. Si informi, indaghi ... Ricerchi e scoprirà un quadro desolante e talvolta raccapricciante.
Con stima
psy il 21/02/2009 05:16 ha scritto:
Gentili medici,
sono una studentessa di Psicologia presso l' Università di Padova.
Per il mio progetto tesi mi sto interessando allo studio e all' osservazione della sfera emozionale del medico all' interno del rapporto ' medico-paziente' e nella particolare fase della comunicazione della diagnosi grave.
Spero possiate darmi il vostro contributo per la realizzazione di questa piccola ricerca, rispondendo a delle mie domande che presto pubblicherò nel forum.
Cordiali Saluti e grazie per l' attenzione.
Pubblichi pure le sue domande, lasceremo volentieri aperto un thread per chi volesse rispondere.
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